DELL' OLIO
si conoscono e si stimano tutte le proprietà benefiche e terapeutiche, ma forse pochi conoscono la storia dell' olio lampante che abbiamo conosciuto a
TASTE
fantatica, superfantasmagorica, incredibilemente gustosa RASSEGNA del cibo edizione 2014
intervistando: dell' AZIENDA AGRICOLA FRANCESCA STAJANO di ALEZIO (LE)
si conoscono e si stimano tutte le proprietà benefiche e terapeutiche, ma forse pochi conoscono la storia dell' olio lampante che abbiamo conosciuto a
TASTE
fantatica, superfantasmagorica, incredibilemente gustosa RASSEGNA del cibo edizione 2014
intervistando: dell' AZIENDA AGRICOLA FRANCESCA STAJANO di ALEZIO (LE)
Gallipoli,
per diversi secoli e, sino ai primi decenni del ‘900 è stato un
importante porto commerciale, ma sino alla fine dell’ ‘800 era un
vero emporio dell’olio lampante che dalla Terra d’Otranto ed
oltre vi affluiva per essere spedito in tutta Europa, da Londra a San
Pietroburgo, per illuminare palazzi e strade: un famoso pittore di
Corte incaricato di illustrare al Re i suoi porti, illustrò quello
di Gallipoli come quello più affollato di bastimenti, dopo quello di
Napoli.
I
sotterranei della città antica sono tutti dedicati all’olio:
frantoi, ipogei e grandi ed alti vasconi in pietra leccese
(impermeabile) per lo stivaggio. Gallipoli, insieme a Brindisi e
Taranto, era una delle sottoprefetture di Lecce, era anche sede dei
consolati delle maggiori potenze europee ed vi prosperavano i
commercianti qui insediatisi da ogni parte del Regno.
A pochi chilometri
da Gallipoli, ad Alezio (dove è possibile visitare un importante
necropoli messapica), vi è l’Azienda agricola Francesca Stajano
che porta avanti la tradizione plurisecolare di produzione di olio
extravergine di oliva.
Nell’antica masseria è possibile visitare un antico frantoio semi ipogeo e le vasche in pietra che servivano a contenete l’olio di oliva.
Nell’antica masseria è possibile visitare un antico frantoio semi ipogeo e le vasche in pietra che servivano a contenete l’olio di oliva.
Tra
gli altri oliveti di famiglia, c’è “Cento Ducati”, così
chiamato perchè in quei tempi, in cui l’olio lampante
rappresentava una vera ricchezza, come oggi il petrolio, anche gli
alberi di olivo erano importanti e proprio l’esito della contesa
sull’ appartenenza di un albero di confine, che costò al
proprietario perdente 100 Ducati, gli dette il nome.
Oggi
è l’etichetta di un ottimo olio extravergine non più lampante!
L’etichetta
raffigura oltre all’albero di olivo anche la civetta, simbolo degli
olivi e quindi del Salento; animale notturno che si poggia sui rami
degli olivi secolari e ne diventa di notte la loro custode.
E’
usuale sentire, nel silenzio della notte, il maschio emettere quel
suono cadenzato per richiamare la propria compagna.
La
civetta come l’olivo erano sacri alla dea greca Atena (Minerva per
i Romani).
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