martedì 15 luglio 2014

Casa ROTUNDO rione Serrone Magisano (CZ) abito dipinto

Nonno Cesare,

la grandissima cucina,
il focolare,
salivo: uno, due,
tre scalini
e giungevo nella stanza delle delizie di sapori:
c' era la stagna dell' olio con, appoggiato
 accanto, il misurino per
 prendere quel prezioso oro giallo ,
  i panar
i ( tutti creati da nonno
Cesare con una abilità di intrecci davvero sorprendente che
 partiva dalla raccolta del materiale,
 alla sua preparazione,
 alla composizione )
panari che pendevano dall' altissimo soffitto contenenti "pezze" di formaggio che
nonno Cesare stagionava rigirandole e
 passandole con un panno imbevuto d' olio;
  i lupini secchi e quelli che invece
 avevano già
 subito la trasformazione nascosti sotto
 una pietra alla fiumara,
( mi spiegava nonno infatti
 che per esser
 dolci dovevan stare
 nell'  acqua corrente);
  le cipolle, le patate, gli agli
le sopressate,
 le mie preferite
 che divoravo
 abbondantemente a
 colazione,
 a merenda, il prosciutto
 basso
 coperto da pepe rossa,
  il vinello che nonno Cesare
 teneva in serbo
solo per me fatto da lui ;
l' origano a mazzi che immancabilmente
 mi portavo a Perugia ed a
 Firenze, le città in cui vivevo.
 Per le verdure  e gli odori l' orto vicino,
 fatto a piccole terrazzine,
 era ricchissimo di vaianelle;
splendidi fiori di zucca e zucchine che
 parean gioielli tanto eran
 belle e a gustarli sembrava dolci 
  e, vanto del nonno, la zucca gialla
 la più grande del paese
 di MAGISANO.
  Lo preparavamo insieme il minestrone
 e chissà perchè,
 quella bontà di sapori non son riuscita
  ancora  a riprodurla,
 tempi lontani:
                     le galline stavan nel pollaio
vicino a casa e le uova
 le prendevamo appena
 fatte dalla gallina,
  una giovinetta ed un anziano
che in cucina si tramandavan  i valori della semplicità
 quelli che ancor
 profuman di origano e di vaianelle, di basilico ed
 hanno il GUSTO
 di tanto e tanto amore : amore della propria terra,
 amore per la
 campagna, amore che a nullo amato amar perdona.
 favole vere che
 nonno Cesare mi raccontava: lui sempre elegante
 con il cappello
 in testa e la camicia azzurra a maniche corte,
 lui che non portava
 l' orologio perchè le ore le leggeva" intorno
 a sé guardando il sole
 e la luna : piccoli eppur parte di una immensità !!!
  Capaci di vivere
 nell' Armonia !
CIBO COME OCCASIONE di SOCIALIZZAZIONE di
 CONVIVIO di SCAMBIO CULTURALE
Carmelina Rotundo indossa il tailler blu di mamma dipinto
 da Paolo Vermigli, con lo tesso abito ha reso omaggio
 al papà nell' estremo saluto
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