martedì 15 luglio 2014

Casa Auro MAGISANO con foto abito dipinto

 Come se i miei sensi l' avessero plasmata!

Come se con  i miei
occhi la vedessi!
Come se  con il mio olfatto ne sentissi i profumi !
Come se il mio udito
percepisse i suoni
che accompagnavano l' apertura di quei sportelli a vetri!
Come se il tatto ripercorresse la levigata superficie
 di quei vasi di vetro!
Come se il gusto gioisse di quelle colazioni e merende,
 di quei pranzi e cene!
Nulla era cambiato  all' interno della mia mente,
 per questa
storia  avvenuta quando bambina frequentavo
casa Auro,
la più alta nel paese di Magisano con una stanza dalla
 parete di roccia
e che, al piano terra, aveva un enorme cucina arredata con
"stipi" dagli sportelli a vetri in cui facean
 ordinatamente, bella mostra
 vasi di vetro,
contenenti olive di ogni sorta e maniera:
 verdi,
 nere assolicchiate,
 (le mie preferite)
senza nocciolo,  con il finocchiello e poi
c'erano le sopressate in vasi a forma di otre ricoperti da
un panno legato all' imboccatura... 
 il prosciutto, quello basso  tutto ricoperto
 di pepe rossa;
quella cucina era un museo dove, per
 operosità di nonno
 Salvatore e nonna Rosaria,
 entravo indimenticabilmente a contatto
 con i sapori
di Calabria,  della cultura
apprezzando andare nell' orto o
 sulla collina di castagne,
 ascoltando dal vento le storie
 di  genti coraggiose e nobili , operose e grandi .
CIBO COME CONOSCENZA della TRADIZIONI ALIMENTARI
in  QUANTO ELEMENTI CULTURALI ed ETNICI
Carmelina Rotundo indossa l' abito di mamma dipinto
 da Paolo Vermigli
 NON ABBIAMO ALTRE STRADE CHE QUELLE DELL' AMORE
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