domenica 18 gennaio 2015

opera del professor GIUSEPPE TOCCHETTI per l' 11 marzo 2015

Giuseppe Tocchetti
 A TUTTI COLORO CHE VIVONO
 IN UNA STANZA BUIA PERCHE'
 TROVINO  LA FORZA DI APRIRE, LORO, UNA FINESTRA SU UN CIELO AZZURRO
                                                                                                                 IO DEDICO

 Complimenti infiniti, bravissimi, mariapia
Giuseppe Tocchetti
Il Maestro Giuseppe Tocchetti, si confronta in questa sua realizzazione, con una
tematica
realmente importante. In una realtà, in cui ormai domina il caos, il Maestro vuole porre all'attenzione dell'osservatore, la chiave della salvezza divina. In tal senso, Tocchetti realizza un'opera, che mostra le mani di Papa Francesco tenere in mano la chiave per la salvezza. Mi ha colpito tantissimo questa sua opera, dal momento che il focus rappresentativo parte dal passato, indicato dal libro, viene' poi
riportato nel p
resente dalle mani del Papa, per infine, proiettarsi nel futuro,
attraverso la rappresentazione pittorica
di una mano di un bambino. Questa è un'opera estremamente significativa. Il Maestro si è confrontato con la vita. Della vita ha scelto di voler rappresentare l'aspetto più bello. Nella sua pittura è sempre il bene a predominare sul male. Voglio interpretare la chiave per la salvezza, come
que
ll'elemento che ci permetterà di aprire ogni porta, e condurrà l'essere umano verso la luce e lontano dal buio ,così come riportato nella splendida frase della professoressa Carmelina  Rotundo.
Salvatore Russo
Roma 30 gennaio 2015



Benissimo, molto bello.
A presto – Roberto.
                             ......Sono cosi' felice di questo onore che  ti vorrei abbracciare
sei riuscito nel momento giusto a ritrovare  ciò
  che scrissi  dopo essere uscita da una
depressione curata da psicofarmaci che mi stava portando alla deriva 
 i miei genitori :mamma e papà
                                     mi avevano portato ovunque ,
ma io piangevo e non volevo dormire e non volevo farli dormire;
  mi dissero, dopo 45 giorni, 

ti abbiamo preparato  la valigia
( la valigia era davvero particolre leggerissima  legata a forma di caramella o salsiccia  ideata  e firmata Bisonte, essa è stata simbolo della mia libertà leggerissima pratica che si addatava ad ogni cosa che io volevo metterci ) quella valigia  fuori dalla porta fu accompagnata dall' invito ad andare a Roma ospite di una signora che  ben conoscevamo.
   Arrivai e la signora  mi fece un itineraio "turistico"
                                                andai alla fontana di Trevi e rimasi li ad ascoltare una guida....
  ero tanto distratta che  rimasi la sola persona davanti alla guida tutti se ne erano andati
quel ragazzo  mi disse:
"non  ho mai visto una donna soffrire cosi' tanto"
  avevo un aspetto trasandato e lui aggiunse
  se vuoi ti porto a conoscere Roma
  balbettai:.....ero ospite e non potevo prendere alcuna decisione. se lui, però
si fosse presentato alla signora e  avessi avuto il permesso potevo andare".
   Gian Emilio venne dalla signora si presentò e disse che avrebbe preso 7 giorni per farmi vedere Roma
  la signora acconsenti e cominciai a girare per Roma con la mia guida personale....
mi portò all' EUR a vedere i delfini  e mi ricordo ancora la sua frase:
                                       " sono felice perchè ti vedo per la prima volta sorridere"
  mi portò in piazza Navona da una piccola strada  stretta e quando apparve la piazza disse
  vedi... si deve passare da una strada buia per vedere la bellezza la luce.
 Mi portò al ristorante delle suore francesi ...
 scaduto il 7 giorno mi accompagnò alla stazione Roma Termini
.... io che salgo sul treno e che gli chiedo vedendolo di spalle :
perchè non rimani a salutarmi fino a che il treno partirà?"
"  non voglio che tu veda un uomo piangere"
 mentre diceva tali parole passa un carrello pieno di scatole di pulcini che fanno pio-pio
                                                con  un coro di pio pio
 io, mentre il treno sta partendo prendo il mio sacchetto di pisofarmaci e lo faccio cadere sui binari ...quando torno a casa a Firenze  raccolgo le poesie che avevo scritto molto tristi e le dedico
 a tutti   .. perchè ognuno potesse trovare  in se stesso la forza di uscire da " prigioni "
per questo  ho tentato in tutti i modi  di tenere lontano C perchè anche io sono caduta,
ma un angelo è venuto in mio soccorso  VI VOGLIO BENE GRAZIE
..per ogni volta che ognuno di noi tenta di volare..per ogni volta che  ritenta di volare
 perchè questo è il nostro destino 


Grazie Carmelina e Giuseppe per questo bellissimo messaggio. Esco in questi gironi da una broncopolmonite iniziata a novembre e forse prima, condivido a pieno il messaggio scritto sulla foglia dorata. Un caro saluto a te e Cesare, Lia
Dearest,
sono felice per te. Le conferme del nostro spazio e del nostro dire nel grande universo, sono delle conferme
di cui abbiamo sempre bisogno. Brava! bravo Giuseppe
Un abbraccio. Bdomenica.
Nikla
Grazie carmelina e GIUSEPPE a presto.
 
Camilla Speranza

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