AL FRANTOIO a VAIANO da correggere
Ogni
cosa si va consegnando all' azzurro:
cime e valli piante e arbusti tutto si va consegnando alla luce del cielo penetrata da magici rosa:
un incantesimo che si ripete ogni giorno quando il sole va ad illuminare l' altro emisfero.
cime e valli piante e arbusti tutto si va consegnando alla luce del cielo penetrata da magici rosa:
un incantesimo che si ripete ogni giorno quando il sole va ad illuminare l' altro emisfero.
Incantesimo
di tempo, incantesimo di gita iniziata alle
ore
9 quando è Valentina, la nostra IMPAREGGIABILE SIMPATICISSIMA
guida, a ricordarcerla la fortezza cosiddetta
da Basso costruita
da
Alessandro de’ Medici a difesa dello stesso nuovo granduca contro i
fiorentini i quali, orgogliosi della propria libertà e reticenti
all'impoato dominio del tiranno mediceo, non vedevano l'ora id fargli
le feste.
...I..
….
mentre
l' autunno, a piene mani, da gran pittore, sta usando la sua
tavolozza di colori caldi:
oro le foglie rosse e brune, marroni intessute come arazzi.
oro le foglie rosse e brune, marroni intessute come arazzi.
Valentina
ci ricorda la storia della povera Prato che fu vessata da Firenze
perchè rivale nella produzione della lana, da cui già nel medioevo
in queste zone si ricavavano stoffe tanto preziose da essere degni
regali per i re. Ma anche un altro fattore aveva dato smalto alla
piccola città di Prato, e cioè la43.8820
Sacra Cintola,
chiamata anche Sacro
Cingolo,
considerata la cintura della Madonna
la reliquia
più preziosa di Prato,
fulcro della religiosità cittadina custodita nell'omonima cappella
del Duomo.
(La Sacra
Cintola
è una sottile striscia (lunga 87 centimetri)
di lana
finissima di capra,
di color verdolino, broccata
in filo d'oro,
gli estremi sono nascosti da una nappa
su un lato e da una piegatura sul lato opposto (tenute da un nastrino
in taffetà
verde
),
dalla
Vergine a
Ma
nonostante gli onori, Prato dovette cedere alle beffe del destino che
la portò, reticente, sotto il dominio dell'odiata Firenze. La città
di Prato, infatti, proprio per tentare di sfuggire all'odiatissima
rivale fiorentina, si dette volontariamente alla famiglia d'Angiò.
Accettata
dal padre Roberto la città fu venduta dalla figlia Giovanna d' Angiò
che vendette per 7 mila e 500 fiorini Prato a Firenze... ( il
valore di ogni fiorino era di 2 mila euro CIRCA- STIMA ALEATORIA come
tutte le stime numismatiche) …......tempi lontani dalla
democrazia???
il
potere decideva e il popolo….. sottostava????
la
storia si interrompe per richiamar e il nostro sguardo al Museo
Pecci museo d'arte contemporanea ; ritornan le foglie:
marroni, brune, arancio…
PRIMA
TAPPA :
MONASTERO
DI SAN NICCOLÒ ora CONSERVATORIO
Dove
quando; si affianca a Valentina la preparatissima Simona,
nostra
guida
negli
ambienti in ogni ambiente:
la sala de Capitolo, la Spezieria, il Coro, la Chiesa che vede spesso studenti recarsi qui prima di qualche interrogazione …..
la sala de Capitolo, la Spezieria, il Coro, la Chiesa che vede spesso studenti recarsi qui prima di qualche interrogazione …..
l’
“aurea” azzurra con invenzioni che giocan tra bianchi e azzurri e
affreschi dal tono leggero dai colori vivaci tutto:
arredi e decorazioni in perfetto stato di conservazione un
arredi e decorazioni in perfetto stato di conservazione un
“AUREA”
AZZURRA DI PULITO E PROFUMATO DI ORDINE E PACE
l’
atmosfera ideale per favorir lo studio portare ad apprendere in un
contesto di gran eleganza e raffinatezza…
passiamo
per gli spazi semi aperti loggiati e quelli aperti:
le
palestre i giardini attrezzati per i giochi dell’ infanzia, l’
orto che si estende per più di due ettari con piante dai profumi
inconfondibili: c’è il basilico, il prezzemolo, zucche, peperoni
e……..
c’erano
i baccelli ricorda suor MATILDE che quest’ anno erano altissimi.
Anticamente
orto di vigna ora sostituita da ULIVI,
Matilde
ci indica gli alberi da frutto : ciliegi, peri, meli ci riporta alla
fertilità di questo terreno protetto tra la costruzione e la terza
cerchia di mura che cingevano Prato …
aggiunge
l’ invito a ritornarci a Primavera.
AZZURRA
AUREA.. INCANTESIMO DI CITTADELLA ….
E
IL NOSTRO GRAZIE va a lei suor Matilde l’ ultima preside suora del
CONSERVATORIO
che
attualmente vede 30 docenti impegnati con 400 ragazzi e ragazze dall’
Asilo Nido ai gradi dell’ Università… ci introduce anche nelle
stanze dove attualmente i professori ricevono.
(
Un gioiello il monastero REALIZZATO GRAZIE al lascito testamentario
del
CARDINALE
NICCOLO’ DA PRATO
costruito
dal 1323 al 1328 in trasformazione continua oggi si presenta come
una cittadella monastica autosufficiente che si estende tra lo
SPEDALE della MISERICORDIA e CONTIGUA ALLA CINTA MURARIA
TRECENTESCA
iL
GRANDUCA Leopoldo dal 21 marzo 1785 lo volle
Conservatorio
per l' educazione
delle
fanciulle benestanti ( PER CONSERVANZA) funzione EDUCATUVA che
svolge tuttoggi.
Bar
Magnolfi breve- “dolce” sosta per un ristoro per le ciambelle
appena sfornate piccole e grandi cosparse di zucchero la mia passione
“
professionisti
ed operai artisti e artigiani scambiano opinioni deliziando il loro
palato,
qui
da quasi
Cent’
anni è il vero cuore di Prato”
…. via Casanova azienda agricola Casanova…..
vendita
di legna da ardere pali di castagne
fino
a VAIANO al FRANTOIO
….
Sulla bacheca c’è scritto pane fresco e merende
Al
punto di ristoro appena entrati nel punto vendita :
la
lieta sorpresa delle ceste e della cassette dove fan bella mostra
castagne i diosperi arancio, le uova di gallina e di papera per poi
entrare nel cuore del frantoio oggi silenzioso ,ma che ci dicono
che, quando funziona ha un cuore grande pulsante rumoroso
caricate
le olive passan poi nel tipo di imbuto nel defogliatore….
vengono lavate 2 volte………. La voce di spiega indica….
Alle
pareti attrezzi e simpatiche riproduzioni di disegni che rimandan
alla raccolta delle olive .
MI
piace attardarmi a rimirar l’ intorno…..
……… a
novembre nei cespugli verdi non ci son più le more,
fiori
gialli: gli occhi di lepre mi dice Doriano…., erba ed al di là
le
vallate estesa
…….e
poi le cime in alto ancor verdi che arrivano a un azzurro
ghiaccio,
il
gatto mi fa compagnia mentre sento il respiro del
frantoio lo sguardo spazia :
felci, cipressi, pini marittimi poi per cellulare mi raggiunge
felci, cipressi, pini marittimi poi per cellulare mi raggiunge
la
lacerante voce di Cesare mio fratello; “sto male sto molto male
….”….
lo
sguardo ritorna al cielo in certi punti penetrato dalla luce a mo’
di apparizione,
il
pensiero mi riconduce lieve al color cotto dei tetti del frantoio ad
accarezzar
piante del rosmarino in parte con piccoli fiori azzurri e di
salvia per aspirarne profumi… che possano raggiungere mio fratello
al di là del tempo e dello spazio..dove quando……
Il territorio di
Vaiano è compreso fra due Aree Protette, quella del Monteferrato a
occidente e quella della Calvana a oriente.
LA TERZA TAPPA . VILLA IL MULINACCIO nell’ area protetta del Monteferrato e Schignano
Quando-
dove si aggiunge ELENA anche lei eccellentissima guida
.
QUALCHE MARGHERITA disseminata sul prato della villa IL
MULINACCIO proprietà degli Strozz,i dei Sassetti per 150 anni,
della famiglia Vaj per 300 anni tra i SASSETTI
FILIPPO
CHE VISSE al Mulinaccio la sua adolescenza per pi partire per la
Spagna,
il
Portogallo e l’ INDIA dove morirà e per primo scopri’ il legame
tra il sancrito e le lingue indoeuropee
ALLA
VILLA DEL MULINACCIO STUPENDA MASTOSA AFFASCINATE la sorpresa di
ammirare nel parco
i tre grandi cedri
del
Libano,
dell'Atlante
e dell'Himalaya.(
nucleo impiantato da Giuseppe Vaj si notano i
lecci, il cipresso calvo, l'albero di Giuda, i i cipressi, gli aceri
campestri, le canne di bambù .Ne sono stati proprietari
Ci
incanta il giardino murato Elena ci spiega che
Parte
dello spazio ora a prato era suddivisa da 4 vialetti a formare
aiuole…
…….
ci incanta la bellezza del NINFEO
per
l’ effetto naturalistico nelle pietre portate dalla Galvana
restano mirabilmente incastonate una serie di conchiglie di
madreperla da Livorno …
nell’
area della valle del BISENZIO questa villa era tra le MAGGIORI
FATTORIE PRODUTTIVE:
48 poderi …….
48 poderi …….
alle
spalle del NINFEO la POMAIA.
Nei
poderi veniva allevato molto bestiame oltre ai cavalli e volatili le
pecore importate da qul Giovanni VAJ dal Tibet
Penetriamo
nelle cantine dove ancora ci son “cimeli di BOTTI vediamo la
CACIAIA…….
Per
poi salir al piano alto
dove
è allestita
la mostra
Dietro
la grande guerra,
curata dalla Fondazione
CDSE
e dal Comune
di Vaiano
in collaborazione con la Croce
Rossa di Prato
e il Museo
della Deportazione e Resistenza,
che si inaugura alla Villa del Mulinaccio accompagnata da un corposo
calendario di eventi.
grazie alla CROCE ROSSA
capi
di lavoro recintati da cui scrivevano lettere le persone qui
deportate , campi, dove l’ amore e la pietà dei famigliari
portava a mandare cartoline, il violino che l’ uomo nel campo non
potè mai più suonare perché le sue mani erano distrutte dal
lavorar in quel campo recintato.
Alla
Tinaia ci accolgon nientemeno che sapori di tartufo i dolci ZENO
buonissimi io assaggio quelli ai fichi e all’ arancio;
il
miele di ogni specie e forma perché laboriose mani dell’
apicoltura ILGLOMERE ( conosco Leonardo) ne han fatto angeli e
presepi gioielli fatti con pietre preziose e curative alberelli e
calle create una per una a mano all’ uncinetto il formaggio buono
buono di Ena Angelo Mario, le uova fresche nel cestino……..chi
vuol essere lieto sia…….
Carmelina Rotundo Auro Gabl correggereiltima
AL
FRANTOIO a VAIANO
Ogni
cosa si va consegnando all' azzurro:
cime e valli piante e arbusti tutto si va consegnando alla luce del cielo penetrata da magici rosa:
un incantesimo che si ripete ogni giorno quando il sole va ad illuminare l' altro emisfero.
cime e valli piante e arbusti tutto si va consegnando alla luce del cielo penetrata da magici rosa:
un incantesimo che si ripete ogni giorno quando il sole va ad illuminare l' altro emisfero.
Incantesimo
di tempo, incantesimo di gita iniziata alle
ore
9 quando è Valentina, la nostra IMPAREGGIABILE SIMPATICISSIMA
guida, a ricordarcerla la fortezza cosiddetta
da Basso costruita
da
Alessandro de’ Medici a difesa dello stesso nuovo granduca contro i
fiorentini i quali, orgogliosi della propria libertà e reticenti
all'impoato dominio del tiranno mediceo, non vedevano l'ora id fargli
le feste.
...I..
….
mentre
l' autunno, a piene mani, da gran pittore, sta usando la sua
tavolozza di colori caldi:
oro le foglie rosse e brune, marroni intessute come arazzi.
oro le foglie rosse e brune, marroni intessute come arazzi.
Valentina
ci ricorda la storia della povera Prato che fu vessata da Firenze
perchè rivale nella produzione della lana, da cui già nel medioevo
in queste zone si ricavavano stoffe tanto preziose da essere degni
regali per i re. Ma anche un altro fattore aveva dato smalto alla
piccola città di Prato, e cioè la43.8820
Sacra Cintola,
chiamata anche Sacro
Cingolo,
considerata la cintura della Madonna
la reliquia
più preziosa di Prato,
fulcro della religiosità cittadina custodita nell'omonima cappella
del Duomo.
(La Sacra
Cintola
è una sottile striscia (lunga 87 centimetri)
di lana
finissima di capra,
di color verdolino, broccata
in filo d'oro,
gli estremi sono nascosti da una nappa
su un lato e da una piegatura sul lato opposto (tenute da un nastrino
in taffetà
verde
),
dalla
Vergine a
Ma
nonostante gli onori, Prato dovette cedere alle beffe del destino che
la portò, reticente, sotto il dominio dell'odiata Firenze. La città
di Prato, infatti, proprio per tentare di sfuggire all'odiatissima
rivale fiorentina, si dette volontariamente alla famiglia d'Angiò.
Concesso
il patrocinio della suddetta famiglia dal padre Roberto, la città fu
tristemente venduta dalla figlia dello stesso, Giovanna d' Angiò,
per 7 mila e 500 fiorini Prato a Firenze... ( il valore di ogni
fiorino era di 2 mila euro CIRCA- STIMA ALEATORIA come tutte le stime
numismatiche e storicoeconomiche) …......tempi lontani dalla
democrazia???
il
potere decideva e il popolo….. sottostava????
la
storia si interrompe per richiamar e il nostro sguardo al Museo
Pecci museo d'arte contemporanea ; ritornan le foglie:
marroni, brune, arancio…
PRIMA
TAPPA :
MONASTERO
DI SAN NICCOLÒ ora CONSERVATORIO
Dove
quando; si affianca a Valentina la preparatissima Simona,
nostra
guida
negli
ambienti in ogni ambiente:
la sala de Capitolo, la Spezieria, il Coro, la Chiesa che vede spesso studenti recarsi qui prima di qualche interrogazione …..
la sala de Capitolo, la Spezieria, il Coro, la Chiesa che vede spesso studenti recarsi qui prima di qualche interrogazione …..
l’
“aurea” azzurra con invenzioni che giocan tra bianchi e azzurri e
affreschi dal tono leggero dai colori vivaci tutto:
arredi e decorazioni in perfetto stato di conservazione un
arredi e decorazioni in perfetto stato di conservazione un
“AUREA”
AZZURRA DI PULITO E PROFUMATO DI ORDINE E PACE
l’
atmosfera ideale per favorir lo studio portare ad apprendere in un
contesto di gran eleganza e raffinatezza…
passiamo
per gli spazi semi aperti loggiati e quelli aperti:
le
palestre i giardini attrezzati per i giochi dell’ infanzia, l’
orto che si estende per più di due ettari con piante dai profumi
inconfondibili: c’è il basilico, il prezzemolo, zucche, peperoni
e……..
c’erano
i baccelli ricorda suor MATILDE che quest’ anno erano altissimi.
Anticamente
orto di vigna ora sostituita da ULIVI,
Matilde
ci indica gli alberi da frutto : ciliegi, peri, meli ci riporta alla
fertilità di questo terreno protetto tra la costruzione e la terza
cerchia di mura che cingevano Prato …
aggiunge
l’ invito a ritornarci a Primavera.
AZZURRA
AUREA.. INCANTESIMO DI CITTADELLA ….
E
IL NOSTRO GRAZIE va a lei suor Matilde l’ ultima preside suora del
CONSERVATORIO
che
attualmente vede 30 docenti impegnati con 400 ragazzi e ragazze dall’
Asilo Nido ai gradi dell’ Università… ci introduce anche nelle
stanze dove attualmente i professori ricevono.
(
Un gioiello il monastero REALIZZATO GRAZIE al lascito testamentario
del
CARDINALE
NICCOLO’ DA PRATO
costruito
dal 1323 al 1328 in trasformazione continua oggi si presenta come
una cittadella monastica autosufficiente che si estende tra lo
SPEDALE della MISERICORDIA e CONTIGUA ALLA CINTA MURARIA
TRECENTESCA
iL
GRANDUCA Leopoldo dal 21 marzo 1785 lo volle
Conservatorio
per l' educazione
delle
fanciulle benestanti ( PER CONSERVANZA) funzione EDUCATUVA che
svolge tuttoggi.
Bar
Magnolfi breve- “dolce” sosta per un ristoro per le ciambelle
appena sfornate piccole e grandi cosparse di zucchero la mia passione
“
professionisti
ed operai artisti e artigiani scambiano opinioni deliziando il loro
palato,
qui
da quasi
Cent’
anni è il vero cuore di Prato”
…. via Casanova azienda agricola Casanova…..
vendita
di legna da ardere pali di castagne
fino
a VAIANO al FRANTOIO
….
Sulla bacheca c’è scritto pane fresco e merende
Al
punto di ristoro appena entrati nel punto vendita :
la
lieta sorpresa delle ceste e della cassette dove fan bella mostra
castagne i diosperi arancio, le uova di gallina e di papera per poi
entrare nel cuore del frantoio oggi silenzioso ,ma che ci dicono
che, quando funziona ha un cuore grande pulsante rumoroso
caricate
le olive passan poi nel tipo di imbuto nel defogliatore….
vengono lavate 2 volte………. La voce di spiega indica….
Alle
pareti attrezzi e simpatiche riproduzioni di disegni che rimandan
alla raccolta delle olive .
MI
piace attardarmi a rimirar l’ intorno…..
……… a
novembre nei cespugli verdi non ci son più le more,
fiori
gialli: gli occhi di lepre mi dice Doriano…., erba ed al di là
le
vallate estesa
…….e
poi le cime in alto ancor verdi che arrivano a un azzurro
ghiaccio,
il
gatto mi fa compagnia mentre sento il respiro del
frantoio lo sguardo spazia :
felci, cipressi, pini marittimi poi per cellulare mi raggiunge
felci, cipressi, pini marittimi poi per cellulare mi raggiunge
la
lacerante voce di Cesare mio fratello; “sto male sto molto male
….”….
lo
sguardo ritorna al cielo in certi punti penetrato dalla luce a mo’
di apparizione,
il
pensiero mi riconduce lieve al color cotto dei tetti del frantoio ad
accarezzar
piante del rosmarino in parte con piccoli fiori azzurri e di
salvia per aspirarne profumi… che possano raggiungere mio fratello
al di là del tempo e dello spazio..dove quando……
Il territorio di
Vaiano è compreso fra due Aree Protette, quella del Monteferrato a
occidente e quella della Calvana a oriente.
LA TERZA TAPPA . VILLA IL MULINACCIO nell’ area protetta del Monteferrato e Schignano
Quando-
dove si aggiunge ELENA anche lei eccellentissima guida
.
QUALCHE MARGHERITA disseminata sul prato della villa IL
MULINACCIO proprietà degli Strozz,i dei Sassetti per 150 anni,
della famiglia Vaj per 300 anni tra i SASSETTI
FILIPPO
CHE VISSE al Mulinaccio la sua adolescenza per pi partire per la
Spagna,
il
Portogallo e l’ INDIA dove morirà e per primo scopri’ il legame
tra il sancrito e le lingue indoeuropee
ALLA
VILLA DEL MULINACCIO STUPENDA MASTOSA AFFASCINATE la sorpresa di
ammirare nel parco
i tre grandi cedri
del
Libano,
dell'Atlante
e dell'Himalaya.(
nucleo impiantato da Giuseppe Vaj si notano i
lecci, il cipresso calvo, l'albero di Giuda, i i cipressi, gli aceri
campestri, le canne di bambù .Ne sono stati proprietari
Ci
incanta il giardino murato Elena ci spiega che
Parte
dello spazio ora a prato era suddivisa da 4 vialetti a formare
aiuole…
…….
ci incanta la bellezza del NINFEO
per
l’ effetto naturalistico nelle pietre portate dalla Galvana
restano mirabilmente incastonate una serie di conchiglie di
madreperla da Livorno …
nell’
area della valle del BISENZIO questa villa era tra le MAGGIORI
FATTORIE PRODUTTIVE:
48 poderi …….
48 poderi …….
alle
spalle del NINFEO la POMAIA.
Nei
poderi veniva allevato molto bestiame oltre ai cavalli e volatili le
pecore importate da qul Giovanni VAJ dal Tibet
Penetriamo
nelle cantine dove ancora ci son “cimeli di BOTTI vediamo la
CACIAIA…….
Per
poi salir al piano alto
dove
è allestita
la mostra
Dietro
la grande guerra,
curata dalla Fondazione
CDSE
e dal Comune
di Vaiano
in collaborazione con la Croce
Rossa di Prato
e il Museo
della Deportazione e Resistenza,
che si inaugura alla Villa del Mulinaccio accompagnata da un corposo
calendario di eventi.
grazie alla CROCE ROSSA
capi
di lavoro recintati da cui scrivevano lettere le persone qui
deportate , campi, dove l’ amore e la pietà dei famigliari
portava a mandare cartoline, il violino che l’ uomo nel campo non
potè mai più suonare perché le sue mani erano distrutte dal
lavorar in quel campo recintato.
Alla
Tinaia ci accolgon nientemeno che sapori di tartufo i dolci ZENO
buonissimi io assaggio quelli ai fichi e all’ arancio;
il
miele di ogni specie e forma perché laboriose mani dell’
apicoltura ILGLOMERE ( conosco Leonardo) ne han fatto angeli e
presepi gioielli fatti con pietre preziose e curative alberelli e
calle create una per una a mano all’ uncinetto il formaggio buono
buono di Ena Angelo Mario, le uova fresche nel cestino……..chi
vuol essere lieto sia…….
Carmelina
Rotundo
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