lunedì 18 gennaio 2016

L'arte a tavola nel Rinascimento







on me ne ero accorta, ma lui il sole si’


e come le baciava una ad una le alte margherite disperse sui prati della


villa di POGGIO A CAIANO


….. palme accanto alla limonaia ora rifugio delle piante di agrumi, di quelle piante dai colori solari che temono il freddo ….. lo sguardo va a secolari abeti…… a alberi che, con i loro rami quasi spogli, giocano a crear campiture azzurre con il cielo e come generosamente riscalda il sole alto, bellissimo……


sotto la panchina, dove siedo, muschio… come lo avrebbe raccolto Cesare per il presepio… ,ma Cesare…


Giungiamo


alla villa di POGGIO A CAIANO


grazie al progetto


THAT’ S PRATO


L’ ARTE A TAVOLA NEL RINASCIMENTO


29 novembre


….. sul pullman guidato da Patroclo e immersi nel bel- colto parlare di Valentina unica eccezionale nostra guida oggi particolarmente elegante…………


lei ci invita a cooperare come un corpo unico……… a scegliere il patner…


.


La fortezza di San Giovanni Battista poi denominata da Basso per la realizzazione del forte di Belvedere (cioè il Forte in Alto, contrapposto a quello, appunto, in Basso) è una fortezza costruita contro gli stessi abitanti della città, per ordine del Granduca tiranno Alessandro de' Medici. Ospita oggi una delle sedi della scuola di restauro più prestigiosa del mondo, l'Opificio delle Pietre Dure, che nelle sue altre due sedi fiorentine, rispettivamente Palazzo Vecchio e Via degli Alfani 78, si coccupa anche del restauro di arazzi e di manufatti in pietre preziose e similari, sua originale unica occupazione, come suggerito dal nome stesso.





Ci dirigiamo verso Prato, che ha origini antichissime e nobili nientemeno che etrusche qui stanziatesi fin dal VIII- I X °secolo avanti Cristo.


” ed è il sole a pulire il paesaggio della mia anima dagli orrori dai soprusi fatti in nome del potere ……….


luce diffusa delicata eppur penetrante


foglie che sembran argentate ed altre marroni- rosse……





la villa di Poggio a Caiano di Lorenzo il Magnifico nel sole è


bellissima un eccelso esempio che rappresenta al meglio il concetto della villa extraurbana dimora di campagna ma, anche luogo delle feste della caccia…… Simona la nostra seconda guida sta parlando…….


architettonicamente


frutto di diverse stratificazioni di interventi innestatesi sul progetto iniziale di Giuliano da Sangallo


(Tra le originali innovazioni per l'epoca: il porticato al pian terreno quasi una zona di interconfine tra il paesaggio circostante e la villa, il portico e il frontone classicheggiante al piano nobile e la mancanza di un cortile centrale. Gradualmente la villa si arricchì di opere in un continuum tra architettura, pittura e scultura: risalgono a questo periodo l'affresco di Filippino Lippi sotto la loggia al primo piano e, forse, il frontone in maiolica invetriata attribuito ad Andrea Sansovino (che alcuni storici riferiscono ad una seconda fase costruttiva).


il fregio incastonato in alto, opera mirabile di ANDREA del Sansovino MI COLPISCE





fregio si suddivide in cinque episodi separati tra loro da figure di termini. Il tema della narrazione è impostato sull'allegoria del tempo mitico, cosmico e terreno e sul mito platonico della storia dell'anima, non escludendo anche l’intenzione celebrativa della famiglia Medici,


bianco e blu in stile robbiano queso fregio arricchisce di fascino questa villa.


Del 3° decennio dell’ ‘800 è l’ inserimento dellE due scale circolari che erano perpendicolari……..


Villa di Poggio a CAIANO…… abitata dai Medici…. da Lorenzo e Ferdinando, dai Lorena, da Napoleone…… conserva affreschi elementi di arredo, tappezzerie,


la decorazioni interne monocrome ci rimandano al gusto sabaudo.


Il teatrino della Margherita di Orleans la cugina del re sole…


del principe Ferdinado l’ organo;
originali le lampade ad olio del ‘ 700 una villa dove hanno soggiornato donne molto influenti ci sono qui gli appartamenti della Bianca Cappello e di Francesco I primogenito di Cosimo I


Negli ambienti a Nord Est abitò, secondo la tradizione, nei suoi soggiorni in villa, Bianca Cappello, nobile veneziana amante e poi moglie legittima di Francesco I, alla morte della Granduchessa Giovanna d'Austria. Una storia d'amore contrastata che si concluse tragicamenteproprio nella villa di Poggio, dove i due sposi morirono il 19 ottobre 1587, a poche ore di distanza l'uno dall'altro…. i in circostanze non chiare… peste? Avvelenamento???? Molte le sale che visitiamo…..


Sala dei biliardi.


La decorazione di questa sala riservata al gioco ètra le più interessanti realizzazioni del periodo sabaudo. Tra il 1865 ed il 1871, furono eseguiti molti lavori di decorazione d'interni da una équipe di artisti ed architetti vicini, come gusto, ai Savoia, fatti venire anche da fuori, come appunto il pittore scenografo Domenico Ferri, a cui viene attribuita questa decorazione.


Il complesso decorativo imperniato su di un motivo giocoso, un'allegoria dell'infanzia, o forse meglio, dei mesi dell'anno come sembrano alludere le raffigurazioni, sulle lunette, delle dodici coppie di putti colti in vari momenti di vita


Maestosa GRANDIOSA la sala Leone X





L'intero secondo piano della Villa ospita,


un museo unico nel suo genere in ITALIA


il museo della natura morta inaugurato nel 2007 museo che conduce il visitatore


per un percorso storico che si snoda in 16 sale, con 200 dipinti di natura morta per un coinvolgimento nel la storia di una grande collezione, la più importante d'Europa nel suo genere, messa insieme con passione dai Granduchi di Toscana tra Seicento e Settecento, raccogliendo opere di artisti italiani, fiamminghi e olandesi.


La maggior parte dei duecento dipinti esposti nel museo è visibile al pubblico per la prima volta, perché conservati fino ad ora nei depositi degli Uffizi e di Palazzo Pitti.


Collezione di capolavori realizzati a scopi DECORATIVI ORNAMENTALI , ma anche come documentazione scientifica ad esempio il Bimbi aveva compito dai Granduchi di fermare sulla tela le meraviglie della natura quelle al di fuori della norma .


Botanici agronomi zoologi hanno dato il loro contributo in sapienza per organizzare questo museo che è particolarmente accattivante e che sorprende per ….


le pergamene che conservano intatti brillanti colori ;
mi piace il rinfrescatore con frutti dove è “magico “ il giocar con la luce e i colori dei frutti nell’ acqua; particolare la collezione dei dipinti dalla villa Ambrogiana .


(La villa medicea detta l’Ambrogiana posta sulla riva sinistra del fiume Arno, lungo il tragitto fluviale che da Firenze conduce a Livorno, un tempo florida residenza di caccia medicea, è oggi sede di un Ospedale Psichiatrico Giudiziario posto sotto la gestione del Ministero di Grazia e Giustizia.)


Come mi piace attardarmi e farmi baciare dal sole mentre raccolgo le alte margherite da cuore d’ oro e dai petali bianche che talvolta si coloran di rosa –viola quante me ne portava Cesare in piccoli mazzetti:
lui è stato sempre in sintonia con la natura gli piaceva accarezzare i gatti raccogliere fiori dialogare con tutti e tutto l’ intorno nella sua semplicità quando toccava le corde della chitarra mi faceva fermare ad ascoltarlo senza muovermi …… INTANTO il pullman ha raggiunto PRATO


Santa Maria delle Carceri edificata per il ritrovamento di una immagine di MARIA ….


il castello insolito esempio nell ’ Italia centrale di un castello federiciano voluto da Federico II in questa città ghibellina


BIBLIOTECA RONCIONIANA


Fondazione Eredità Marco Roncioni


la più antica biblioteca di Prato. Creata per volontà testamentaria dal nobile pratese Marco di Emilio Roncioni, fu aperta provvisoriamente nel 1722. Dal 1766 ha sede nel Palazzo Roncioni, nel centro storico di Prato in PIAZZA SAN FRANCESCO oggi animata dal mercato :
odori di gran buone cose:


musica colori e calore del NATALE che ormai si va avvicinando a grandi passi


PIAZZA DEL COMUNE e tra il palazzo PRETORIO e l’ attuale sede del comune la statua del


Francesco di Marco DATINI l’ inventore dei “ TITOLI CARTACEI” che permettevano una circolazione più sicura e meno “pesante” del portare forzieri con le monete ……


PIEVE DEL IX sec. la cattedrale di Santo Stefano è


UN VERO GIOIELLO CON LE SUE DUE FACCIATE QUELLA del DUECENTO e l’ altra del ‘ 400 simbolo dell’ operosità di una Prato da sempre laboriosa che attrasse grandi nomi dell ‘ arte da


DONATELLO che realizzerà il meraviglioso pulpito uno dei pochi esterni alla chiesa .


All’ interno lo sguardo scruta al di là delle grate nella . la cappella SACRA CINTOLA….





Cappella Maggiore la cui decorazione si pensa fosse prima di arrivare al Lippi commissionata al Beato angelico.. per poi essere intrapresa da


Filippo Lippi.


14 anni di lavoro per realizzare una in un serie di immagin,i per comporle per colore, forme, panneggi trasparenze, vivacità e prospettiva da avvicinarsi al miracolo quello possibile alla creatività all’ ingegnosità umana…..


uomini e donne di mondo e di fede, nobili e popolani del tempo qui effigiati testimoniano episodi della vita


di SANTO STEFANO e del San GIOVANNI BATTISTA …


il tempo libero ci riporta per i mercati di NATALE in piazza San Francesco nella CHIESA per poi…


raggiungere il castello ed a qui ripartire avvolti nel cielo blu notte felici insieme approfondendo sempre più la conoscenza di PRATO E DEL SUO TERRITOTIO bellissimo ………… bellissimo progetto che ci conduce sulle strade della bellezza al rispetto al dialogo alla pace ……… carmelina rotundo dedica a CESARE a mio fratello al quale è negata la bellezza della vita per …….


Shakespeare fa capire …..


. nel Macbeth


la sete di potere, di un’avidità irrefrenabile che una volta scatenata non si ferma davanti a nessun ostacolo perché il fine ultimo oltrepassa qualunque cosa possa essere raggiunta.


In Città come SPARTA


I fanciulli, appena nati, erano esaminati dagli anziani, e, se risultavano deboli o deformi, venivano esposti sul monte Taigeto perché fossero raccolti dai Perieci o dagli Iloti, oppure lasciati morire.
A sette anni erano sottratti alla famiglia, e, divisi in squadre, venivano affidati a pubblici educatori (pedonòmi), che dovevano temprarli soprattutto negli esercizi fisici, nelle privazioni e nelle sofferenze: perciò indossavano la stessa veste d'estate e d'inverno; portavano il capo scoperto e i piedi nudi; ricevevano un nutrimento assai scarso (famoso era il brodo nero o spartano, (rozzo intruglio, di cui ridevano volentieri gli altri Greci), e, se non riuscivano a saziare la propria fame, potevano rubare (ma, se si lasciavano scoprire, venivano gravemente puniti, non per il furto, ma per l'incapacità di tenerlo celato!); dormivano su giacigli di canne, e una volta all'anno venivano flagellati a sangue.


Si RINGRAZIA PER LE FOTO RACHELE BOLOGNINI e RHONDA YATES












Non me ne ero accorta, ma lui il sole si’  da correggere
                                                e come le baciava  una ad una le alte margherite disperse sui prati della
                                                          villa di POGGIO A CAIANO

 ….. palme accanto alla limonaia ora  rifugio delle piante di agrumi, di quelle piante dai colori solari che temono il freddo ….. lo sguardo va a secolari abeti…… a alberi che, con i loro rami quasi spogli, giocano a crear campiture azzurre con il cielo e come generosamente riscalda il sole alto, bellissimo……
 sotto la panchina, dove siedo, muschio…  come lo avrebbe raccolto Cesare per il presepio… ,ma Cesare…
                                                           Giungiamo
                                               alla villa di POGGIO A CAIANO
 grazie al progetto
                                                               THAT’ S PRATO
                                       L’ ARTE A TAVOLA  NEL RINASCIMENTO
                                                                         29 novembre
…..   sul pullman guidato da Patroclo e immersi nel bel- colto parlare di Valentina unica eccezionale nostra guida  oggi particolarmente elegante…………
                      lei ci invita a cooperare come un corpo unico……… a scegliere il patner…
.
 La fortezza di SAN GIORGIO poi denominata da BASSO per la realizzazione del forte di Belvedere l’ unica fortezza al mondo costruita contro gli stessi abitanti della città contro i fiorentini da ALESSANDRO.. oggi sede della scuola di restauro più prestigiosa del mondo  sia per il restauro di tele che di arazzi che di pietre dure
  Prato che ha origini antichissime e nobili  nientemeno che  etrusche qui stanziatesi fin dal
                                                        VIII- I X °secolo avanti Cristo
  ed è il sole a pulire il paesaggio della mia anima  dagli orrori dai soprusi fatti in nome del potere ……….
                                              luce diffusa delicata eppur penetrante
                                 foglie che sembran argentate ed altre marroni- rosse……
 
                                                  la villa di Poggio a Caiano di Lorenzo il Magnifico
  nel sole è
                                                                            bellissima un eccelso esempio che rappresenta al meglio il concetto della villa extraurbana dimora di campagna ma, anche luogo delle feste della caccia…… Simona  la nostra seconda guida sta parlando…….
 architettonicamente
                              frutto di diverse stratificazioni di interventi innestatesi sul progetto iniziale di Giuliano da Sangallo
(Tra le originali innovazioni per l'epoca: il porticato al pian terreno quasi una zona di interconfine tra il paesaggio circostante e la villa, il portico e il frontone classicheggiante al piano nobile e la mancanza di un cortile centrale. Gradualmente la villa si arricchì di opere in un continuum tra architettura, pittura e scultura: risalgono a questo periodo l'affresco di Filippino Lippi sotto la loggia al primo piano e, forse, il frontone in maiolica invetriata attribuito ad Andrea Sansovino (che alcuni storici riferiscono ad una seconda fase costruttiva).
il fregio incastonato in alto, opera mirabile  di ANDREA del Sansovino MI COLPISCE
 
 fregio si suddivide in cinque episodi separati tra loro da figure di termini. Il tema della narrazione è impostato sull'allegoria del tempo mitico, cosmico e terreno e sul mito platonico della storia dell'anima, non escludendo anche l’intenzione celebrativa della famiglia Medici,
 bianco e blu in stile robbiano queso fregio  arricchisce di fascino questa villa.
  Del 3° decennio dell’ ‘800 è l’ inserimento dellE due scale circolari che  erano perpendicolari……..
 Villa di Poggio a CAIANO…… abitata dai Medici…. da Lorenzo  e Ferdinando, dai   Lorena,  da Napoleone…… conserva affreschi   elementi di arredo,  tappezzerie,
  la decorazioni interne monocrome ci rimandano al gusto sabaudo.
Il teatrino della Margherita di Orleans la cugina del re sole…
del   principe Ferdinado  l’ organo;
 originali le   lampade ad olio del ‘  700 una villa dove hanno soggiornato donne molto influenti ci sono qui gli appartamenti della Bianca Cappello e di Francesco I primogenito di Cosimo I
Negli ambienti a Nord Est abitò, secondo la tradizione, nei suoi soggiorni in villa, Bianca Cappello, nobile veneziana amante e poi moglie legittima di Francesco I, alla morte della Granduchessa Giovanna d'Austria. Una storia d'amore contrastata che si concluse tragicamenteproprio nella villa di Poggio, dove i due sposi morirono il 19 ottobre 1587, a poche ore di distanza l'uno dall'altro….  i  in circostanze non chiare…  peste? Avvelenamento????  Molte le sale  che visitiamo…..
Sala dei biliardi.
La decorazione di questa sala riservata al gioco ètra le più interessanti realizzazioni del periodo sabaudo. Tra il 1865 ed il 1871, furono eseguiti molti lavori di decorazione d'interni da una équipe di artisti ed architetti vicini, come gusto, ai Savoia, fatti venire anche da fuori, come appunto il pittore scenografo Domenico Ferri, a cui viene attribuita questa decorazione.
Il complesso decorativo imperniato su di un motivo giocoso, un'allegoria dell'infanzia, o forse meglio, dei mesi dell'anno come sembrano alludere le raffigurazioni, sulle lunette, delle dodici coppie di putti colti in vari momenti di vita
 Maestosa GRANDIOSA la  sala Leone X
 
L'intero secondo piano della Villa ospita,
un museo unico nel suo genere in ITALIA
 il museo della natura morta  inaugurato  nel 2007 museo che conduce  il visitatore
                                                                            per  un percorso storico che si snoda in 16 sale, con  200 dipinti di natura morta per un coinvolgimento  nel la storia di una grande collezione, la più importante d'Europa nel suo genere, messa insieme con passione dai Granduchi di Toscana tra Seicento e Settecento, raccogliendo opere di artisti italiani, fiamminghi e olandesi.
La maggior parte dei duecento dipinti esposti nel museo è visibile al pubblico per la prima volta, perché conservati fino ad ora nei depositi degli Uffizi e di Palazzo Pitti.
 Collezione  di capolavori realizzati  a scopi   DECORATIVI ORNAMENTALI , ma anche come documentazione scientifica ad esempio il  Bimbi aveva compito dai Granduchi  di fermare sulla tela le meraviglie della natura quelle  al di fuori della norma .
  Botanici agronomi  zoologi  hanno dato il loro contributo in sapienza per organizzare questo museo che  è particolarmente accattivante  e  che sorprende per ….
                                              le pergamene che conservano intatti  brillanti colori ;
 mi piace il rinfrescatore con frutti  dove è “magico “ il giocar con la luce e i colori dei frutti  nell’ acqua; particolare la collezione dei dipinti dalla villa Ambrogiana .
(La villa medicea detta l’Ambrogiana  posta sulla riva sinistra del fiume Arno, lungo il tragitto fluviale che da Firenze conduce a Livorno, un tempo florida residenza di caccia medicea, è oggi sede di un Ospedale Psichiatrico Giudiziario posto sotto la gestione del Ministero di Grazia e Giustizia.)
 Come mi piace attardarmi e farmi baciare dal sole mentre raccolgo  le alte margherite da cuore d’ oro e dai petali bianche che talvolta si coloran di rosa –viola  quante  me ne portava Cesare in piccoli mazzetti:
 lui  è stato sempre in sintonia con la natura gli piaceva  accarezzare i gatti raccogliere fiori dialogare con  tutti e tutto l’ intorno nella sua semplicità quando toccava le corde della chitarra mi faceva fermare ad ascoltarlo  senza muovermi …… INTANTO il pullman ha raggiunto PRATO
 Santa Maria delle  Carceri edificata  per il ritrovamento di una immagine  di MARIA ….
 il castello insolito  esempio nell ’ Italia centrale di un castello federiciano voluto da Federico II in questa città ghibellina
 BIBLIOTECA RONCIONIANA
Fondazione Eredità Marco Roncioni
 la più antica biblioteca di Prato. Creata per volontà testamentaria dal nobile pratese Marco di Emilio Roncioni, fu aperta provvisoriamente nel 1722. Dal 1766 ha sede nel Palazzo Roncioni, nel centro storico di Prato  in  PIAZZA SAN FRANCESCO  oggi animata  dal mercato :
            odori di gran buone cose:
                            musica colori e calore del NATALE che ormai si va avvicinando a grandi passi
 PIAZZA DEL COMUNE e tra il   palazzo PRETORIO e l’ attuale sede del comune la statua del 
 Francesco di Marco  DATINI l’ inventore  dei  “ TITOLI CARTACEI” che permettevano una circolazione più sicura  e meno   “pesante” del portare forzieri con le monete ……
  PIEVE DEL IX sec. la cattedrale di Santo Stefano è
                UN VERO GIOIELLO CON LE SUE DUE FACCIATE QUELLA  del  DUECENTO  e l’ altra  del ‘ 400  simbolo dell’ operosità di una Prato da sempre laboriosa che  attrasse grandi nomi dell ‘ arte da
 DONATELLO che realizzerà il meraviglioso pulpito  uno dei pochi esterni alla chiesa .
 All’ interno lo sguardo scruta al di là delle grate  nella . la cappella  SACRA CINTOLA….
 
 Cappella Maggiore la cui decorazione si pensa fosse prima di arrivare al Lippi commissionata al  Beato angelico.. per poi essere intrapresa da
 Filippo Lippi.
 14 anni  di lavoro per realizzare una  in un serie di immagin,i  per  comporle  per colore, forme, panneggi  trasparenze, vivacità e prospettiva  da avvicinarsi al miracolo quello possibile alla creatività  all’ ingegnosità umana…..
uomini  e donne di mondo e di fede, nobili e popolani  del tempo qui effigiati testimoniano  episodi della vita
 di                            SANTO STEFANO e del San GIOVANNI  BATTISTA …
il tempo libero ci riporta per i mercati  di NATALE in piazza San Francesco nella  CHIESA per poi…
 raggiungere il castello ed a qui ripartire  avvolti nel cielo blu notte  felici insieme approfondendo sempre più la conoscenza di PRATO E DEL SUO TERRITOTIO bellissimo ………… bellissimo progetto  che ci conduce sulle strade della bellezza al rispetto al dialogo alla pace ……… carmelina rotundo dedica a CESARE  a mio fratello al quale è negata la bellezza della vita per …….
Shakespeare fa capire …..
. nel Macbeth
la sete di potere, di un’avidità irrefrenabile che una volta scatenata non si ferma davanti a nessun ostacolo perché il fine ultimo oltrepassa qualunque cosa possa essere raggiunta.
 In  Città come SPARTA
I fanciulli, appena nati, erano esaminati dagli anziani, e, se risultavano deboli o deformi, venivano esposti sul monte Taigeto perché fossero raccolti dai Perieci o dagli Iloti, oppure lasciati morire.
A sette anni erano sottratti alla famiglia, e, divisi in squadre, venivano affidati a pubblici educatori (pedonòmi), che dovevano temprarli soprattutto negli esercizi fisici, nelle privazioni e nelle sofferenze: perciò indossavano la stessa veste d'estate e d'inverno; portavano il capo scoperto e i piedi nudi; ricevevano un nutrimento assai scarso (famoso era il brodo nero o spartano, (rozzo intruglio, di cui ridevano volentieri gli altri Greci), e, se non riuscivano a saziare la propria fame, potevano rubare (ma, se si lasciavano scoprire, venivano gravemente puniti, non per il furto, ma per l'incapacità di tenerlo celato!); dormivano su giacigli di canne, e una volta all'anno venivano flagellati a sangue.
Carmelina Rotundo Auro Gabl

 Si RINGRAZIA PER LE FOTO RACHELE BOLOGNINI  e RHONDA  YATES
 

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