on me ne ero accorta, ma lui il sole
si’
e come le baciava una ad una le alte margherite disperse sui
prati della
villa di POGGIO A CAIANO
….. palme accanto alla limonaia ora
rifugio delle piante di agrumi, di quelle piante dai colori solari
che temono il freddo ….. lo sguardo va a secolari abeti…… a
alberi che, con i loro rami quasi spogli, giocano a crear campiture
azzurre con il cielo e come generosamente riscalda il sole alto,
bellissimo……
sotto la panchina, dove siedo,
muschio… come lo avrebbe raccolto Cesare per il presepio… ,ma
Cesare…
Giungiamo
alla villa di POGGIO A CAIANO
grazie al progetto
THAT’ S PRATO
L’ ARTE A TAVOLA NEL RINASCIMENTO
29 novembre
….. sul pullman guidato da Patroclo
e immersi nel bel- colto parlare di Valentina unica eccezionale
nostra guida oggi particolarmente elegante…………
lei ci invita a
cooperare come un corpo unico……… a scegliere il patner…
.
La fortezza di San Giovanni Battista
poi denominata da Basso per la realizzazione del forte di Belvedere
(cioè il Forte in Alto, contrapposto a quello, appunto, in Basso) è
una fortezza costruita contro gli stessi abitanti della città, per
ordine del Granduca tiranno Alessandro de' Medici. Ospita oggi una
delle sedi della scuola di restauro più prestigiosa del mondo,
l'Opificio delle Pietre Dure, che nelle sue altre due sedi
fiorentine, rispettivamente Palazzo Vecchio e Via degli Alfani 78, si
coccupa anche del restauro di arazzi e di manufatti in pietre
preziose e similari, sua originale unica occupazione, come suggerito
dal nome stesso.
Ci dirigiamo verso Prato, che ha
origini antichissime e nobili nientemeno che etrusche qui
stanziatesi fin dal VIII- I X °secolo avanti Cristo.
” ed è il sole a pulire il
paesaggio della mia anima dagli orrori dai soprusi fatti in nome del
potere ……….
luce diffusa delicata eppur penetrante
foglie
che sembran argentate ed altre marroni- rosse……
la villa di Poggio a Caiano di Lorenzo il Magnifico nel
sole è
bellissima un eccelso esempio che
rappresenta al meglio il concetto della villa extraurbana dimora di
campagna ma, anche luogo delle feste della caccia…… Simona la
nostra seconda guida sta parlando…….
architettonicamente
frutto
di diverse stratificazioni di interventi innestatesi sul progetto
iniziale di Giuliano da Sangallo
(Tra le originali
innovazioni per l'epoca: il porticato al pian terreno quasi una zona
di interconfine tra il paesaggio circostante e la villa, il portico
e il frontone classicheggiante al piano
nobile e la mancanza di un cortile centrale. Gradualmente la
villa si arricchì di opere in un continuum tra architettura,
pittura e
scultura:
risalgono a questo periodo l'affresco di Filippino
Lippi sotto la loggia al primo piano e, forse, il frontone in
maiolica
invetriata attribuito ad Andrea
Sansovino (che alcuni storici riferiscono ad una seconda fase
costruttiva).
il fregio
incastonato in alto, opera mirabile di ANDREA del Sansovino MI
COLPISCE
fregio
si suddivide in cinque episodi separati tra loro da figure di
termini. Il tema della narrazione è impostato sull'allegoria del
tempo mitico, cosmico e terreno e sul mito platonico della storia
dell'anima, non escludendo anche l’intenzione celebrativa della
famiglia Medici,
bianco e blu in
stile robbiano queso fregio arricchisce di fascino questa villa.
Del 3° decennio
dell’ ‘800 è l’ inserimento dellE due scale circolari che
erano perpendicolari……..
Villa di Poggio a
CAIANO…… abitata dai Medici…. da Lorenzo e Ferdinando, dai
Lorena, da Napoleone…… conserva affreschi elementi di arredo,
tappezzerie,
la decorazioni
interne monocrome ci rimandano al gusto sabaudo.
Il teatrino della
Margherita di Orleans la cugina del re sole…
del principe
Ferdinado l’ organo;
originali le lampade ad olio del ‘ 700 una villa dove hanno soggiornato donne molto influenti ci sono qui gli appartamenti della Bianca Cappello e di Francesco I primogenito di Cosimo I
originali le lampade ad olio del ‘ 700 una villa dove hanno soggiornato donne molto influenti ci sono qui gli appartamenti della Bianca Cappello e di Francesco I primogenito di Cosimo I
Negli
ambienti a Nord Est abitò, secondo la tradizione, nei suoi soggiorni
in villa, Bianca Cappello, nobile veneziana amante e poi moglie
legittima di Francesco I, alla morte della Granduchessa Giovanna
d'Austria. Una storia d'amore contrastata che si concluse
tragicamenteproprio nella villa di Poggio, dove i due sposi morirono
il 19 ottobre 1587, a poche ore di distanza l'uno dall'altro….
i in circostanze non chiare… peste? Avvelenamento???? Molte le
sale che visitiamo…..
Sala
dei biliardi.
La
decorazione di questa sala riservata al gioco ètra le più
interessanti realizzazioni del periodo sabaudo. Tra il 1865 ed il
1871, furono eseguiti molti lavori di decorazione d'interni da una
équipe di artisti ed architetti vicini, come gusto, ai Savoia, fatti
venire anche da fuori, come appunto il pittore scenografo Domenico
Ferri, a cui viene attribuita questa decorazione.
Il
complesso decorativo imperniato su di un motivo giocoso, un'allegoria
dell'infanzia, o forse meglio, dei mesi dell'anno come sembrano
alludere le raffigurazioni, sulle lunette, delle dodici coppie di
putti colti in vari momenti di vita…
Maestosa GRANDIOSA
la sala Leone X
L'intero secondo piano della Villa
ospita,
un museo unico nel suo genere in ITALIA
il museo della natura morta
inaugurato nel 2007 museo che conduce il visitatore
per un percorso storico che si
snoda in 16 sale, con 200 dipinti di natura morta per un
coinvolgimento nel la storia di una grande collezione, la più
importante d'Europa nel suo genere, messa insieme con passione dai
Granduchi
di Toscana tra Seicento e Settecento, raccogliendo opere di
artisti italiani, fiamminghi e olandesi.
La maggior parte dei duecento dipinti
esposti nel museo è visibile al pubblico per la prima volta, perché
conservati fino ad ora nei depositi degli Uffizi
e di Palazzo
Pitti.
Collezione di capolavori realizzati
a scopi DECORATIVI ORNAMENTALI , ma anche come documentazione
scientifica ad esempio il Bimbi aveva compito dai Granduchi di
fermare sulla tela le meraviglie della natura quelle al di fuori
della norma .
Botanici agronomi zoologi hanno
dato il loro contributo in sapienza per organizzare questo museo che
è particolarmente accattivante e che sorprende per ….
le pergamene che conservano intatti brillanti colori ;
mi piace il rinfrescatore con frutti dove è “magico “ il giocar con la luce e i colori dei frutti nell’ acqua; particolare la collezione dei dipinti dalla villa Ambrogiana .
mi piace il rinfrescatore con frutti dove è “magico “ il giocar con la luce e i colori dei frutti nell’ acqua; particolare la collezione dei dipinti dalla villa Ambrogiana .
(La
villa medicea detta l’Ambrogiana posta sulla riva sinistra del
fiume Arno, lungo il tragitto fluviale che da Firenze conduce a
Livorno, un tempo florida residenza di caccia medicea, è oggi sede
di un Ospedale Psichiatrico Giudiziario posto sotto la gestione del
Ministero di Grazia e Giustizia.)
Come mi piace attardarmi e
farmi baciare dal sole mentre raccolgo le alte margherite da cuore
d’ oro e dai petali bianche che talvolta si coloran di rosa –viola
quante me ne portava Cesare in piccoli mazzetti:
lui è stato sempre in sintonia con la natura gli piaceva accarezzare i gatti raccogliere fiori dialogare con tutti e tutto l’ intorno nella sua semplicità quando toccava le corde della chitarra mi faceva fermare ad ascoltarlo senza muovermi …… INTANTO il pullman ha raggiunto PRATO
lui è stato sempre in sintonia con la natura gli piaceva accarezzare i gatti raccogliere fiori dialogare con tutti e tutto l’ intorno nella sua semplicità quando toccava le corde della chitarra mi faceva fermare ad ascoltarlo senza muovermi …… INTANTO il pullman ha raggiunto PRATO
Santa Maria delle Carceri edificata
per il ritrovamento di una immagine di MARIA ….
il castello insolito esempio nell ’
Italia centrale di un castello federiciano voluto da Federico II in
questa città ghibellina
BIBLIOTECA RONCIONIANA
Fondazione
Eredità Marco Roncioni
la
più antica biblioteca di Prato. Creata per volontà testamentaria
dal nobile pratese Marco di Emilio Roncioni, fu aperta
provvisoriamente nel 1722. Dal 1766 ha sede nel Palazzo Roncioni, nel
centro storico di Prato in PIAZZA SAN
FRANCESCO oggi animata dal mercato :
odori di gran buone cose:
odori di gran buone cose:
musica colori e calore del NATALE che
ormai si va avvicinando a grandi passi
PIAZZA DEL COMUNE e tra il palazzo
PRETORIO e l’ attuale sede del comune la statua del
Francesco di Marco DATINI l’
inventore dei “ TITOLI CARTACEI” che permettevano una
circolazione più sicura e meno “pesante” del portare forzieri
con le monete ……
PIEVE DEL IX sec. la cattedrale di
Santo Stefano è
UN VERO GIOIELLO CON LE
SUE DUE FACCIATE QUELLA del DUECENTO e l’ altra del ‘ 400
simbolo dell’ operosità di una Prato da sempre laboriosa che
attrasse grandi nomi dell ‘ arte da
DONATELLO che realizzerà il
meraviglioso pulpito uno dei pochi esterni alla chiesa .
All’ interno lo sguardo scruta al di
là delle grate nella . la cappella SACRA CINTOLA….
Cappella Maggiore la cui decorazione
si pensa fosse prima di arrivare al Lippi commissionata al Beato
angelico.. per poi essere intrapresa da
Filippo Lippi.
14 anni di lavoro per realizzare una
in un serie di immagin,i per comporle per colore, forme, panneggi
trasparenze, vivacità e prospettiva da avvicinarsi al miracolo
quello possibile alla creatività all’ ingegnosità umana…..
uomini e donne di mondo e di fede,
nobili e popolani del tempo qui effigiati testimoniano episodi
della vita
di SANTO
STEFANO e del San GIOVANNI BATTISTA …
il tempo libero ci riporta per i
mercati di NATALE in piazza San Francesco nella CHIESA per poi…
raggiungere il castello ed a qui
ripartire avvolti nel cielo blu notte felici insieme approfondendo
sempre più la conoscenza di PRATO E DEL SUO TERRITOTIO bellissimo
………… bellissimo progetto che ci conduce sulle strade della
bellezza al rispetto al dialogo alla pace ……… carmelina rotundo
dedica a CESARE a mio fratello al quale è negata la bellezza della
vita per …….
Shakespeare
fa capire …..
. nel Macbeth
la sete di
potere, di un’avidità irrefrenabile che una volta scatenata non si
ferma davanti a nessun ostacolo perché il fine ultimo oltrepassa
qualunque cosa possa essere raggiunta.
In Città
come SPARTA
I fanciulli, appena nati, erano
esaminati dagli anziani, e, se risultavano deboli o deformi, venivano
esposti sul monte Taigeto perché fossero raccolti dai Perieci o
dagli Iloti, oppure lasciati morire.
A sette anni erano sottratti alla famiglia, e, divisi in squadre, venivano affidati a pubblici educatori (pedonòmi), che dovevano temprarli soprattutto negli esercizi fisici, nelle privazioni e nelle sofferenze: perciò indossavano la stessa veste d'estate e d'inverno; portavano il capo scoperto e i piedi nudi; ricevevano un nutrimento assai scarso (famoso era il brodo nero o spartano, (rozzo intruglio, di cui ridevano volentieri gli altri Greci), e, se non riuscivano a saziare la propria fame, potevano rubare (ma, se si lasciavano scoprire, venivano gravemente puniti, non per il furto, ma per l'incapacità di tenerlo celato!); dormivano su giacigli di canne, e una volta all'anno venivano flagellati a sangue.
A sette anni erano sottratti alla famiglia, e, divisi in squadre, venivano affidati a pubblici educatori (pedonòmi), che dovevano temprarli soprattutto negli esercizi fisici, nelle privazioni e nelle sofferenze: perciò indossavano la stessa veste d'estate e d'inverno; portavano il capo scoperto e i piedi nudi; ricevevano un nutrimento assai scarso (famoso era il brodo nero o spartano, (rozzo intruglio, di cui ridevano volentieri gli altri Greci), e, se non riuscivano a saziare la propria fame, potevano rubare (ma, se si lasciavano scoprire, venivano gravemente puniti, non per il furto, ma per l'incapacità di tenerlo celato!); dormivano su giacigli di canne, e una volta all'anno venivano flagellati a sangue.
Si RINGRAZIA PER LE FOTO RACHELE
BOLOGNINI e RHONDA YATES
Non me ne ero accorta, ma lui il sole si’ da correggere
e come le baciava una ad una le alte margherite disperse sui
prati della
….. palme accanto
alla limonaia ora rifugio delle piante
di agrumi, di quelle piante dai colori solari che temono il freddo ….. lo sguardo
va a secolari abeti…… a alberi che, con i loro rami quasi spogli, giocano a
crear campiture azzurre con il cielo e come generosamente riscalda il sole alto,
bellissimo……
sotto la panchina,
dove siedo, muschio… come lo avrebbe
raccolto Cesare per il presepio… ,ma Cesare…
Giungiamo
alla villa di POGGIO A CAIANO
grazie al progetto
THAT’ S PRATO
L’ ARTE A TAVOLA NEL RINASCIMENTO
29 novembre
….. sul pullman guidato
da Patroclo e immersi nel bel- colto parlare di Valentina unica eccezionale
nostra guida oggi particolarmente elegante…………
lei ci invita a cooperare come un corpo
unico……… a scegliere il patner…
.
La fortezza di SAN
GIORGIO poi denominata da BASSO per la realizzazione del forte di Belvedere l’
unica fortezza al mondo costruita contro gli stessi abitanti della città contro
i fiorentini da ALESSANDRO.. oggi sede della scuola di restauro più prestigiosa
del mondo sia per il restauro di tele
che di arazzi che di pietre dure
Prato che ha origini antichissime e
nobili nientemeno che etrusche qui stanziatesi fin dal
VIII-
I X °secolo avanti Cristo
” ed è il sole a
pulire il paesaggio della mia anima
dagli orrori dai soprusi fatti in nome del potere ……….
luce diffusa delicata eppur penetrante
foglie che sembran argentate ed altre marroni-
rosse……
bellissima un eccelso esempio che rappresenta
al meglio il concetto della villa extraurbana dimora di campagna ma, anche
luogo delle feste della caccia…… Simona
la nostra seconda guida sta parlando…….
architettonicamente
frutto di diverse stratificazioni di
interventi innestatesi sul progetto iniziale di Giuliano da Sangallo(Tra le originali innovazioni per l'epoca: il porticato al pian terreno quasi una zona di interconfine tra il paesaggio circostante e la villa, il portico e il frontone classicheggiante al piano nobile e la mancanza di un cortile centrale. Gradualmente la villa si arricchì di opere in un continuum tra architettura, pittura e scultura: risalgono a questo periodo l'affresco di Filippino Lippi sotto la loggia al primo piano e, forse, il frontone in maiolica invetriata attribuito ad Andrea Sansovino (che alcuni storici riferiscono ad una seconda fase costruttiva).
il fregio incastonato in
alto, opera mirabile di ANDREA del
Sansovino MI COLPISCE
fregio
si suddivide in cinque episodi separati tra loro da figure di termini. Il tema
della narrazione è impostato sull'allegoria del tempo mitico, cosmico e terreno
e sul mito platonico della storia dell'anima, non escludendo anche l’intenzione
celebrativa della famiglia Medici,
bianco e blu in stile robbiano queso
fregio arricchisce di fascino questa
villa.
Del 3°
decennio dell’ ‘800 è l’ inserimento dellE due scale circolari che erano perpendicolari……..
Villa di Poggio a CAIANO…… abitata dai
Medici…. da Lorenzo e Ferdinando, dai Lorena,
da Napoleone…… conserva affreschi
elementi di arredo, tappezzerie,
la
decorazioni interne monocrome ci rimandano al gusto sabaudo.
Il teatrino della
Margherita di Orleans la cugina del re sole…
del principe Ferdinado l’ organo;
originali le lampade ad olio del ‘ 700 una villa dove hanno soggiornato donne molto influenti ci sono qui gli appartamenti della Bianca Cappello e di Francesco I primogenito di Cosimo I
originali le lampade ad olio del ‘ 700 una villa dove hanno soggiornato donne molto influenti ci sono qui gli appartamenti della Bianca Cappello e di Francesco I primogenito di Cosimo I
Negli ambienti a Nord Est abitò,
secondo la tradizione, nei suoi soggiorni in villa, Bianca Cappello, nobile
veneziana amante e poi moglie legittima di Francesco I, alla morte della Granduchessa
Giovanna d'Austria. Una storia d'amore contrastata che si concluse
tragicamenteproprio nella villa di Poggio, dove i due sposi morirono il 19
ottobre 1587, a poche ore di distanza l'uno dall'altro…. i in
circostanze non chiare… peste?
Avvelenamento???? Molte le sale che visitiamo…..
Sala dei
biliardi.
La decorazione di questa sala
riservata al gioco ètra le più interessanti realizzazioni del periodo sabaudo.
Tra il 1865 ed il 1871, furono eseguiti molti lavori di decorazione d'interni
da una équipe di artisti ed architetti vicini, come gusto, ai Savoia, fatti
venire anche da fuori, come appunto il pittore scenografo Domenico Ferri, a cui
viene attribuita questa decorazione.
Il complesso decorativo imperniato
su di un motivo giocoso, un'allegoria dell'infanzia, o forse meglio, dei mesi dell'anno
come sembrano alludere le raffigurazioni, sulle lunette, delle dodici coppie di
putti colti in vari momenti di vita…
Maestosa GRANDIOSA la sala Leone X
L'intero secondo piano della Villa ospita,
un museo unico nel suo genere in ITALIA
il museo della natura
morta inaugurato nel 2007 museo che conduce il visitatore
per un percorso storico che si
snoda in 16 sale, con 200 dipinti di
natura morta per un coinvolgimento nel
la storia di una grande collezione, la più importante d'Europa nel suo genere,
messa insieme con passione dai Granduchi di Toscana tra Seicento e
Settecento, raccogliendo opere di artisti italiani, fiamminghi e olandesi.
La maggior parte dei duecento dipinti esposti nel museo è
visibile al pubblico per la prima volta, perché conservati fino ad ora nei
depositi degli Uffizi
e di Palazzo
Pitti.
Collezione di capolavori realizzati a scopi
DECORATIVI ORNAMENTALI , ma anche
come documentazione scientifica ad esempio il
Bimbi aveva compito dai Granduchi
di fermare sulla tela le meraviglie della natura quelle al di fuori della norma .
Botanici
agronomi zoologi hanno dato il loro contributo in sapienza per
organizzare questo museo che è
particolarmente accattivante e che sorprende per ….
le pergamene che
conservano intatti brillanti colori ;
mi piace il rinfrescatore con frutti dove è “magico “ il giocar con la luce e i colori dei frutti nell’ acqua; particolare la collezione dei dipinti dalla villa Ambrogiana .
mi piace il rinfrescatore con frutti dove è “magico “ il giocar con la luce e i colori dei frutti nell’ acqua; particolare la collezione dei dipinti dalla villa Ambrogiana .
(La villa medicea detta l’Ambrogiana posta sulla riva sinistra del fiume Arno,
lungo il tragitto fluviale che da Firenze conduce a Livorno, un tempo florida
residenza di caccia medicea, è oggi sede di un Ospedale Psichiatrico
Giudiziario posto sotto la gestione del Ministero di Grazia e Giustizia.)
Come mi piace
attardarmi e farmi baciare dal sole mentre raccolgo le alte margherite da cuore d’ oro e dai
petali bianche che talvolta si coloran di rosa –viola quante
me ne portava Cesare in piccoli mazzetti:
lui è stato sempre in sintonia con la natura gli piaceva accarezzare i gatti raccogliere fiori dialogare con tutti e tutto l’ intorno nella sua semplicità quando toccava le corde della chitarra mi faceva fermare ad ascoltarlo senza muovermi …… INTANTO il pullman ha raggiunto PRATO
lui è stato sempre in sintonia con la natura gli piaceva accarezzare i gatti raccogliere fiori dialogare con tutti e tutto l’ intorno nella sua semplicità quando toccava le corde della chitarra mi faceva fermare ad ascoltarlo senza muovermi …… INTANTO il pullman ha raggiunto PRATO
Santa Maria
delle Carceri edificata per il ritrovamento di una immagine di MARIA ….
il castello
insolito esempio nell ’ Italia centrale
di un castello federiciano voluto da Federico II in questa città ghibellina
BIBLIOTECA
RONCIONIANA
Fondazione Eredità Marco Roncioni
la
più antica biblioteca di Prato. Creata per volontà testamentaria dal nobile
pratese Marco di Emilio Roncioni, fu aperta provvisoriamente nel 1722. Dal 1766
ha sede nel Palazzo Roncioni, nel centro storico di Prato in PIAZZA SAN FRANCESCO oggi animata
dal mercato :
odori di gran buone cose:
odori di gran buone cose:
musica colori e calore del NATALE che ormai
si va avvicinando a grandi passi
PIAZZA DEL COMUNE e
tra il palazzo PRETORIO e l’ attuale sede del comune
la statua del
Francesco di Marco DATINI l’ inventore dei “
TITOLI CARTACEI” che permettevano una circolazione più sicura e meno
“pesante” del portare forzieri con le monete ……
PIEVE DEL IX sec. la
cattedrale di Santo Stefano è
UN VERO GIOIELLO CON LE SUE DUE FACCIATE
QUELLA del DUECENTO
e l’ altra del ‘ 400 simbolo dell’ operosità di una Prato da sempre
laboriosa che attrasse grandi nomi dell
‘ arte da
DONATELLO che realizzerà
il meraviglioso pulpito uno dei pochi
esterni alla chiesa .
All’ interno lo
sguardo scruta al di là delle grate
nella . la cappella SACRA CINTOLA….
Cappella Maggiore la
cui decorazione si pensa fosse prima di arrivare al Lippi commissionata al Beato angelico.. per poi essere intrapresa da
Filippo Lippi.
14 anni di lavoro per realizzare una in un serie di immagin,i per
comporle per colore, forme,
panneggi trasparenze, vivacità e
prospettiva da avvicinarsi al miracolo
quello possibile alla creatività all’
ingegnosità umana…..
uomini e donne di
mondo e di fede, nobili e popolani del
tempo qui effigiati testimoniano episodi
della vita
di SANTO STEFANO e del
San GIOVANNI BATTISTA …
il tempo libero ci riporta per i mercati di NATALE in piazza San Francesco nella CHIESA per poi…
raggiungere il
castello ed a qui ripartire avvolti nel
cielo blu notte felici insieme
approfondendo sempre più la conoscenza di PRATO E DEL SUO TERRITOTIO bellissimo
………… bellissimo progetto che ci conduce
sulle strade della bellezza al rispetto al dialogo alla pace ……… carmelina
rotundo dedica a CESARE a mio fratello
al quale è negata la bellezza della vita per …….
Shakespeare
fa capire …..
. nel Macbeth
la sete di
potere, di un’avidità irrefrenabile che una volta scatenata non si ferma
davanti a nessun ostacolo perché il fine ultimo oltrepassa qualunque cosa possa
essere raggiunta.
In Città come SPARTA
I fanciulli, appena nati,
erano esaminati dagli anziani, e, se risultavano deboli o deformi, venivano
esposti sul monte Taigeto perché fossero raccolti dai Perieci o dagli Iloti,
oppure lasciati morire.
A sette anni erano sottratti alla famiglia, e, divisi in squadre, venivano affidati a pubblici educatori (pedonòmi), che dovevano temprarli soprattutto negli esercizi fisici, nelle privazioni e nelle sofferenze: perciò indossavano la stessa veste d'estate e d'inverno; portavano il capo scoperto e i piedi nudi; ricevevano un nutrimento assai scarso (famoso era il brodo nero o spartano, (rozzo intruglio, di cui ridevano volentieri gli altri Greci), e, se non riuscivano a saziare la propria fame, potevano rubare (ma, se si lasciavano scoprire, venivano gravemente puniti, non per il furto, ma per l'incapacità di tenerlo celato!); dormivano su giacigli di canne, e una volta all'anno venivano flagellati a sangue.
A sette anni erano sottratti alla famiglia, e, divisi in squadre, venivano affidati a pubblici educatori (pedonòmi), che dovevano temprarli soprattutto negli esercizi fisici, nelle privazioni e nelle sofferenze: perciò indossavano la stessa veste d'estate e d'inverno; portavano il capo scoperto e i piedi nudi; ricevevano un nutrimento assai scarso (famoso era il brodo nero o spartano, (rozzo intruglio, di cui ridevano volentieri gli altri Greci), e, se non riuscivano a saziare la propria fame, potevano rubare (ma, se si lasciavano scoprire, venivano gravemente puniti, non per il furto, ma per l'incapacità di tenerlo celato!); dormivano su giacigli di canne, e una volta all'anno venivano flagellati a sangue.
Si RINGRAZIA PER LE
FOTO RACHELE BOLOGNINI e RHONDA YATES
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