martedì 10 luglio 2018

Ovvero passato- presente- futuro del restauro del pulpito del duomo di Siena.


Nel tempo infinito dell’ arte dove- quando è tutto presente! .
 Ovvero  passato- presente-  futuro del restauro  del pulpito del duomo di Siena.
   il restauro del pulpito  di SIENA è stata grande importante  impresa condotta con ogni tecnica tradizionale  e all’ avanguardia: dalle relazioni scritte, alle analisi chimiche delle materie, dalla lettura storica dell’architettura con le tecniche dell’archeologia stratigrafica alle elaborazioni grafiche, dalle riprese fotografiche professionali del visibile a quelle con i raggi ultravioletti, dalle riprese in fotogrammetria alla restituzione del complesso in 3D  permettendo  di  formare una documentazione  che ha preso atto dello stato conservativo attuale, e ha creato un archivio informativo sul risultato dell’intervento. Lo sguardo di noi  contemporanei  cittadini del mondo  si muove dall’ alto in basso, da destra a sinistra  scoprendo e riscoprendo  uno dei capolavori  dell’ arte del XIII° secolo: il pulpito  realizzato da Nicola Pisano (1220 c.–1278 c) e dalla sua bottega, tra il 1265 e il 1268.  Mirabilmente  uniti mente cuore e mano di  Nicola Pisano e dei suoi allievi ( destinati  a divenir famosi )  il giovane figlio Giovanni, il giovane Arnolfo di Cambio e  Lapo creano uno dei più grandi capolavori  scultorei-architettonici del 1200. Una folla  di figure ” hanno vita” sui pannelli del pulpito di  Siena,  Nicola Pisano originario forse dell'Italia meridionale  stabilitosi  a Pisa,  ebbe modo infatti  di studiare approfonditamente i modelli classici offerti dai numerosi sarcofaghi antichi della cattedrale  di questa città patria di Galileo Galilei.  Al classico  il padre,  il figlio e gli allievi  di quella prestigiosa bottega esempio di mirabil cooperazione ( oggi diremo  capaci di lavorare in gruppo)  unirono il gotico  operando nella scultura una rivoluzione  la stessa che , diversi decenni dopo fece Giotto  per la pittura. Il pulpito di Siena che  viene  per realizzazione dopo il pulpito  per battistero a Pisa  (ultimato dallo stesso artista nel 1260) pur  ispirandosi al precedente   presenta importanti differenze architettoniche, di struttura, di stile  e la descrizione si arricchisce dei pannelli della Strage degli Innocenti e della dilatazione del Giudizio Universale  (presente come pannello unico a Pisa). La base del pulpito di Siena  è ottagonale e le scene dei pannelli principali sono, a partire dal ponte di accesso al pulpito: Visitazione e Natività Adorazione dei Magi Presentazione al Tempio e Fuga in Egitto Strage degli Innocenti Crocifissione Giudizio Universale - gli Eletti Giudizio Universale - i Dannati. Sugli spigoli ci sono figure che sporgono maggiormente rispetto alle figure dei pannelli. Tali figure sono, dallo spigolo confinante con il ponte di accesso al pulpito: -Madonna Annunciata (alla destra del ponte) San Paolo tra i  discepoli  Tito e Timoteo Madonna col Bambino Due Angeli Cristo Mistico Simboli dei Quattro Evangelisti Cristo Giudice   Angelo (alla sinistra del ponte). La struttura dei rilievi dei pannelli principali è molto diversa rispetto a quella di Pisa, con scene affollate nelle quali i  personaggi sono disposti su ben quattro o cinque piani sovrapposti, secondo un ritmo molto concitato, sottolineato anche da gesti animati ed espressioni  che spaziano nel vasto capo delle emozioni dei sentimenti  dell’ universo umano  e  dove le figure hanno perso la solennità classicheggiante di quelle di Pisa,  in favore di  gesti e movimenti più realistici  intrattenendo  rapporti più diretti ed umanizzati con le figure circostanti. La monumentale struttura  architettonica, interamente coperta di altorilievi scolpiti, dorata e  dove  gli occhi di molte figure son  dipinti d’ azzurro ( dorature e colori rimasti in parte )  era originariamente nella zona destra dello spazio sottostante la cupola   fino al 1506, quando fu totalmente smontata e rimase in attesa della collocazione attuale terminata nel 1543. Nel Pulpito di Siena, sotto la polvere e l'affumicamento delle candele votive, sono state recuperate tanto la patina  generale quanto i resti delle colorazioni e delle dorature, che davano alle animate figurazioni una gradevole apparenza naturalistica.  Nel rispetto degli usi  antichi il pulpito veniva coperto da un telo rosso e scoperto solo per le occasioni liturgiche a meravigliar i fedeli che ascoltavan le  sacre letture,  anche per l’ inaugurazione( 15 giugno  2018)   si è tolto il telo rosso come a svelare un mistero  di bellezza preziosa .Questa iniziativa non solo si è proposta di assicurare conservazione al Pulpito, ma ha anche cercato di cogliere l’irripetibile occasione per imbastire su questo monumento uno studio globale e approfondito di carattere storico, architettonico e scientifico, che solo un restauro può fornire. L’impegno era di raggiungere un obiettivo finale degno di interesse e di rispetto, tenendo conto delle aspettative del mondo degli studi e del restauro e dell’attenzione del pubblico  Finite le operazioni di restauro vero e proprio sarà fornita una serie di elaborati sulle operazioni eseguite e una ricostruzione virtuale dell’aspetto originario del Pulpito.
Hanno dato e continueranno a fornire una fattiva collaborazione al restauro   il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Siena e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Siena, Grosseto e Arezzo ha svolto l’alta sorveglianza sull’intervento. L’Opera della Metropolitana di Siena, ente proprietario del Duomo, ha assicurato il sostanziale impegno economico per il restauro, con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, e ha garantito la massima apertura a tutte le collaborazioni utili alla migliore riuscita dell’intervento. Il restauro è stato eseguito dalla Ditta Nike di Gabriella Tonini e Louis D. Pierelli. Le integrazioni dei vetri dipinti e dorati sono state eseguite da “La Diana” di Nenci e Pavolini; le integrazione dei marmi  dagli operatori del settore lapideo dell’Opera della Metropolitana (Giancarlo Casini, Andrea Galgani, Serena Bianchi). La ricerca archeologica, il rilievo 3d, il rilievo fotografico metrico e la documentazione fotografica sono stati a cura di Dedalo s.a.s. di Nadia Montevecchi e Andrea Sbardellati e di Studio Cinelli di Luca e Giovanni Cinelli; con il patrocinio di Leika Geosystem, Italia, ed Hexagon Metrology per la strumentazione tecnica di rilievo. Le ricerche petrografiche e chimiche dei materiali sono state coordinate da Marco Giamello. Le riprese video della rilevazione scientifica sono state eseguite da Moviement HD di Riccardo Domenichini.  La  documentazione fotografica della fasi del restauro sono state eseguite da Fabio e Andrea Lensini. Tommaso Capecchi ha creato un documentario storico artistico sull’opera e il suo restauro. Il lavoro si è avvalso di un comitato scientifico: Alessandro Bagnoli (coordinatore), Roberto Bartalini, Maria Cristina Improta, Max Seidel. Direttore dei lavori: Roberto Fineschi.Responsabile unico del procedimento: Claudio Pistolozzi. Coordinatore per la sicurezza: Francesco Vannini.Ponteggio: Cicero Costruzioni. Protezione del Pulpito in fase di montaggio e smontaggio dei ponteggi: Arteria, Firenze.Pannelli fotografici del ponteggio: Publineonart.  In nota a me che  ho vissuto a Perugia mi fa piacere ricordare, una  opera importantissima di Nicola e Giovanni Pisano:  la Fontana Maggiore di Perugia,  progettata e realizzata  dal padre e dal figlio fra il 1275 e il 1278 vero gioiello architettonico e scultoreo  simbolo della città medievale umbra. La fontana ( a mio modesto giudizio la più bella del mondo)  è magnifico esempio di fontana medievale a bacini sovrapposti: la conca superiore è formata da 12 lati, l’ inferiore da 25.e su ciascun lato, son poste formelle scolpite, raffiguranti lavori agricoli, vicende storiche, mitologiche e bibliche, le arti liberali e i simboli della città e dell'impero.
Carmelina Rotundo
 

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