Nel tempo infinito dell’ arte dove- quando è tutto presente!
.
Ovvero passato- presente- futuro del restauro del pulpito del duomo di Siena.
il
restauro del pulpito di SIENA è stata
grande importante impresa condotta con
ogni tecnica tradizionale e all’
avanguardia: dalle relazioni scritte, alle analisi chimiche delle materie,
dalla lettura storica dell’architettura con le tecniche dell’archeologia
stratigrafica alle elaborazioni grafiche, dalle riprese fotografiche
professionali del visibile a quelle con i raggi ultravioletti, dalle riprese in
fotogrammetria alla restituzione del complesso in 3D permettendo di formare
una documentazione che ha preso atto
dello stato conservativo attuale, e ha creato un archivio informativo sul
risultato dell’intervento. Lo sguardo di noi
contemporanei cittadini del mondo
si muove dall’ alto in basso, da destra
a sinistra scoprendo e riscoprendo uno dei capolavori dell’ arte del XIII° secolo: il pulpito realizzato da Nicola Pisano (1220 c.–1278 c)
e dalla sua bottega, tra il 1265 e il 1268. Mirabilmente
uniti mente cuore e mano di
Nicola Pisano e dei suoi allievi ( destinati a divenir famosi ) il giovane figlio Giovanni, il giovane Arnolfo
di Cambio e Lapo creano uno dei più
grandi capolavori
scultorei-architettonici del 1200. Una folla di figure ” hanno vita” sui pannelli del
pulpito di Siena, Nicola Pisano originario forse dell'Italia
meridionale stabilitosi a Pisa, ebbe modo infatti di studiare approfonditamente i modelli
classici offerti dai numerosi sarcofaghi antichi della cattedrale di questa città patria di Galileo
Galilei. Al classico il padre,
il figlio e gli allievi di quella
prestigiosa bottega esempio di mirabil cooperazione ( oggi diremo capaci di lavorare in gruppo) unirono il gotico operando nella scultura una rivoluzione la stessa che , diversi decenni dopo fece
Giotto per la pittura. Il pulpito di
Siena che viene per realizzazione dopo il pulpito per battistero a Pisa (ultimato dallo stesso artista nel 1260) pur ispirandosi al precedente presenta importanti differenze
architettoniche, di struttura, di stile e la descrizione si arricchisce dei pannelli
della Strage degli Innocenti e della dilatazione del Giudizio Universale (presente come pannello unico a Pisa). La base
del pulpito di Siena è ottagonale e le
scene dei pannelli principali sono, a partire dal ponte di accesso al pulpito:
Visitazione e Natività Adorazione dei Magi Presentazione al Tempio e Fuga in
Egitto Strage degli Innocenti Crocifissione Giudizio Universale - gli Eletti
Giudizio Universale - i Dannati. Sugli spigoli ci sono figure che sporgono
maggiormente rispetto alle figure dei pannelli. Tali figure sono, dallo spigolo
confinante con il ponte di accesso al pulpito: -Madonna Annunciata (alla destra
del ponte) San Paolo tra i discepoli Tito e Timoteo Madonna col Bambino Due Angeli
Cristo Mistico Simboli dei Quattro Evangelisti Cristo Giudice Angelo (alla sinistra del ponte). La struttura
dei rilievi dei pannelli principali è molto diversa rispetto a quella di Pisa,
con scene affollate nelle quali i personaggi sono disposti su ben quattro o
cinque piani sovrapposti, secondo un ritmo molto concitato, sottolineato anche
da gesti animati ed espressioni che
spaziano nel vasto capo delle emozioni dei sentimenti dell’ universo umano e dove
le figure hanno perso la solennità classicheggiante di quelle di Pisa, in favore di gesti e movimenti più realistici intrattenendo rapporti più diretti ed umanizzati con le
figure circostanti. La monumentale struttura architettonica, interamente coperta di
altorilievi scolpiti, dorata e dove gli occhi di molte figure son dipinti d’ azzurro ( dorature e colori
rimasti in parte ) era originariamente nella
zona destra dello spazio sottostante la cupola
fino al 1506, quando fu
totalmente smontata e rimase in attesa della collocazione attuale terminata nel
1543. Nel Pulpito di Siena, sotto la polvere e l'affumicamento delle candele
votive, sono state recuperate tanto la patina generale quanto i resti delle colorazioni e
delle dorature, che davano alle animate figurazioni una gradevole apparenza
naturalistica. Nel rispetto degli
usi antichi il pulpito veniva coperto da
un telo rosso e scoperto solo per le occasioni liturgiche a meravigliar i
fedeli che ascoltavan le sacre letture, anche per l’ inaugurazione( 15 giugno 2018)
si è tolto il telo rosso come a svelare un mistero di bellezza preziosa .Questa iniziativa non
solo si è proposta di assicurare conservazione al Pulpito, ma ha anche cercato
di cogliere l’irripetibile occasione per imbastire su questo monumento uno
studio globale e approfondito di carattere storico, architettonico e
scientifico, che solo un restauro può fornire. L’impegno era di raggiungere un
obiettivo finale degno di interesse e di rispetto, tenendo conto delle
aspettative del mondo degli studi e del restauro e dell’attenzione del pubblico
Finite le operazioni di restauro vero e
proprio sarà fornita una serie di elaborati sulle operazioni eseguite e una
ricostruzione virtuale dell’aspetto originario del Pulpito.
Hanno dato e continueranno a fornire una fattiva
collaborazione al restauro il Dipartimento di Scienze della Terra
dell’Università di Siena e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. La
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Siena, Grosseto e Arezzo
ha svolto l’alta sorveglianza sull’intervento. L’Opera della Metropolitana di
Siena, ente proprietario del Duomo, ha assicurato il sostanziale impegno
economico per il restauro, con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi
di Siena, e ha garantito la massima apertura a tutte le collaborazioni utili
alla migliore riuscita dell’intervento. Il restauro è stato eseguito dalla
Ditta Nike di Gabriella Tonini e Louis D. Pierelli. Le integrazioni dei vetri
dipinti e dorati sono state eseguite da “La Diana” di Nenci e Pavolini; le
integrazione dei marmi dagli operatori del
settore lapideo dell’Opera della Metropolitana (Giancarlo Casini, Andrea
Galgani, Serena Bianchi). La ricerca archeologica, il rilievo 3d, il rilievo
fotografico metrico e la documentazione fotografica sono stati a cura di Dedalo
s.a.s. di Nadia Montevecchi e Andrea Sbardellati e di Studio Cinelli di Luca e
Giovanni Cinelli; con il patrocinio di Leika Geosystem, Italia, ed Hexagon
Metrology per la strumentazione tecnica di rilievo. Le ricerche petrografiche e
chimiche dei materiali sono state coordinate da Marco Giamello. Le riprese
video della rilevazione scientifica sono state eseguite da Moviement HD di
Riccardo Domenichini. La documentazione fotografica della fasi del
restauro sono state eseguite da Fabio e Andrea Lensini. Tommaso Capecchi ha
creato un documentario storico artistico sull’opera e il suo restauro. Il
lavoro si è avvalso di un comitato scientifico: Alessandro Bagnoli
(coordinatore), Roberto Bartalini, Maria Cristina Improta, Max Seidel. Direttore
dei lavori: Roberto Fineschi.Responsabile unico del procedimento: Claudio
Pistolozzi. Coordinatore per la sicurezza: Francesco Vannini.Ponteggio: Cicero
Costruzioni. Protezione del Pulpito in fase di montaggio e smontaggio dei
ponteggi: Arteria, Firenze.Pannelli fotografici del ponteggio: Publineonart. In nota a me che ho vissuto a Perugia mi fa piacere ricordare,
una opera importantissima di Nicola e
Giovanni Pisano: la Fontana Maggiore di
Perugia, progettata e realizzata dal padre e dal figlio fra il 1275 e il 1278
vero gioiello architettonico e scultoreo simbolo della città medievale umbra. La
fontana ( a mio modesto giudizio la più bella del mondo) è magnifico esempio di fontana medievale a
bacini sovrapposti: la conca superiore è formata da 12 lati, l’ inferiore da
25.e su ciascun lato, son poste formelle scolpite, raffiguranti lavori
agricoli, vicende storiche, mitologiche e bibliche, le arti liberali e i
simboli della città e dell'impero.
Carmelina Rotundo
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