(quando ho avuto un’ape nel capo mai “mi potè piare” sonno)
Dovevamo io e mia moglie Carmela andare a Catanzaro per certi affari del mio lavoro: la domanda d’impiego mi era stata rifiutata e ingiustamente.
Svegliati dal primo sonno decidemmo di alzarci per andare ad aspettare l’arrivo della corriera sulla strada.
Passava il tempo e faceva tanto freddo, per non soffrire più quelle basse temperature c’incamminammo con l’intenzione di fermare la corriera non appena questa si fosse vista.
Quando arrivammo a Taverna: 12,15, all’orologio della piazza, della corriera nemmeno l’ombra naturalmente.
Mese di gennaio continuava a fare freddo, non potevamo aspettare e cammina cammina arrivammo a Catanzaro all’alba.
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