giovedì 13 settembre 2007

ESTATE 2004 IN UMBRIA

SULLA TERRA NELL’ANNO DEL PERUGINO
Pietro Vannucci
mentre tutta l’Umbria gli rende onore,

CIPOLLA E DINTORNI
secondo Carmelina ,
Al “Gioiello” (località di campagna,oltre la cinta muraria di Città di Castello così detta perché sonoterre molto assolate), avevo avuto la ventura di conoscere Bianca, una donna dalle innumerevoli doti grazia nei gesti e nel parlare che la fa assurgere al rango di nobile ( scoprirò di fatto che nobile è già ) e la rende al mio cuore amabilissima.
Con lei racconterò questa unica delle mie esperienze
La raccolta delle cipolle
ovvero l’illusione di fare danaro
con la piantagione delle cipolle.
Signori e signore,dame e cavalieri, colto pubblico ed inclita guarnigione
udite, udite, quello che avviene al “Gioiello” in epoca moderna.
Quadro Primo – Agosto 2004
Una bastonata numero uno, una faticata da morire .
La previsione erano due giorni di lavoro e si è verificato che ci vorrà una settimana intera
Da chiarire che queste cipolle non si colgono da terra, ma in alto , sono infatti cipolle maschio
che su alti e verdi steli portano come infiorescenze rotonde simili a stelle,
Una cipolla maschio quante stelle ha e quanti piccoli semini !
Quadro Secondo – Tipologia dei lavoratori e modo di operare
Il numerosissimo gruppo di lavoratori ,quasi trenta, e tutti sembrano selezionati per non essere intenditori di lavori agricoli , c’è l’architetto, la pro direttrice di una palestra, la professoressa di educazione fisica, quattro pompieri di cui due siciliani, uno di Belluno, uno locale, impiegato nel settore elettronico gruppo di nipoti a pestare l’erba che era cresciuta così alta da prendere il sopravvento e che aveva fatto sì che qualche insolenza in più venisse pronunciata ed ancora vivaisti elettricisti, un suonatore di tromba, un camionista, operatori dell’agenzia immobiliare persino un cavaliere del re e consorte ...
L’Armata Brancaleone!!
Ognuno ha un secchio od un sacco di plastica e delle forbici.
Si fa strada tra l’erba purtroppo altissima per tagliare alla sommità le cipolle
Al ritmo di un’ora per sacco (sono state calcolate necessarie 450 ore per ogni ettaro). Le sommità rotonde delle cipolle maschio vengono caricate sul trattore per essere portate al forno del mulino del Gioiello. Mentre più di venti persone sono nella piantagione che si estende su un ettaro e mezzo della proprietà di Bianca, gli altri si improvvisano cuochi per preparare la grande tavolata sotto al più che secolare grandioso castagno ... proprio di fronte alla casa di Bianca. Mi ritorna in mente la storia dell’Olivone,conosciuta alla Fondazione “Il Fiore” ,sì lui di Alberto Caramella. A forza di barzellette,arrosti,affettati e trincate vengon fuori delle pagliacciate, tutto consacrato da gavettoni nell’attesa di ricominciare daccapo dopo il solleone. Ci fanno compagnia due canini più simpatici
che mai Maggie e Matty. Il seme essiccato nel forno verrà venduto a Cesena, dove il compratore lo seminerà ed a secondadella produzione di cipolle : maschio o femmina pagherà il raccolto destinato in Cina e in Giappone
Quadro Terzo,Prima della raccolta. Quante cose per lavorare la terra ;
trattore per fare i solchi
erpice per lavorare la terra
Il seminatore ha da piantare. seguono la concimazione e la tecnica di usare diserbanti onde frenare la crescita di erbaccia (che in questo caso non avrebbe dato gli effetti desiderati).
Positivo il contributo della Comunità Economica Europea ( CEE.)
A Città di Castello la nuova moda per diventare ricchi è piantare cipolle. … ed è sempre qui che Marilù e Walter Cangi mi introducono alla conoscenza di Alberto Burri. Nei grandi capannoni già destinati negli anni ’60 ad essiccare tabacco (complesso industriale acquistato nel 1985 dalla Fondazione Palazzo Albizzini).
Nella vastità delle sale, profondissime,altissime sono esposti i grandi cicli pittorici e le sculture degli anni ’80 e ‘90.
Burri ha sperimentato di tutto e di più indagando sulle capacità espressive di materiali di uso quotidiano: segatura, bitume, pietra pomice, vecchie stoffe di ogni tipo, sacchi, sottili, lamelle di legno fogli di plastica trasparente e colorata,sabbia, caolino.
La curiosità di completare un percorso così “strano”,così nuovo (ero infatti abituata a Firenze rinascimentale, a Venezia, la serenissima, a Perugia, l’etrusca ...) ci rimanda all’esposizione delle opere
di Burri, ordinata su tre piani del ‘400, Palazzo Albizzini, dove dal Dicembre 1981 sono esposte centotrenta opere che coprono un arco di tempo che dal 1948 giunge al 1989, ordinate cronologicamente.
Saprò che la Fondazione Palazzo Albizzini, Collezione Burri è stata costituita nel 1978 per volontà dello stesso pittore ed è riconosciuta dal presidente della giunta regionale. Molti si interrogano sulla fortuna straordinaria di Burri che è quotato fior di miliardi. Il suo credere su ciò che faceva lo ha portato ad un piano superiore dove non c’è bisogno di domande , perché lui è …….!!
Le accoglienze a Casa Mariucci, prima e dopo casa Cangi (invito atteso da più di dieci anni ) sono state delle migliori. Avrò il piacere di consolidare quel rispetto e quell’amore per gli animalinato in Sardegna ( Vi ricordate di Lulù , la dolcissima canina di Giovanni ?) conoscendo a casa Cangi due gattini ,quattro deliziosi canini :Vito due anni , Miele 14 anni figlio di Lupetto,il capostipite di tutta la famiglia la Dada,figlia di Miele 12 anni ,Taleb trovatello del canile di 4 anni che vive in due case da Marilù e Walter passa la notte fino a metà mattina perché poi si reca da lei il suo amore Briciola, la canina del pollaio del vicino : Che armonia nella casa !
Come è bella questa dimora Cangi luminosissima che vicino ha l’orto piccino picciò dove di tutto c’è ed è immancabile la foto all’azzurro fiore del cardo

APPENDICE DELLA CODA ovvero CODICILLO, da parte di NONNO ROMOLO,
dedicata all’ Amabile Signora BIANCA cui ben s’addice tale aggettivo , secondo i versi del Corriere dei Piccoli in contraddizione alla Petronilla.
Personalmente io ho per il Suo nome una particolare venerazione . Lei mi può insegnare molto, Appartenne a molte regine, appartiene alla storia, dalla Cappello in poi, in Chiesa la invochiamo il 3Ottobre … ma personalmente mi desta il ricordo di tante amabili che nel passato hanno infranto
il mio cuore. Le rivolgo dunque i miei complimenti per la Sua attività “ cipollonistica”!
Ora ,se volesse potrei farle il panegirico della cipolla, stemma della città di Certaldo dove un padre Cipolla secondo il Boccaccio teneva banco e parlarle della cipolla come cupola delle
chiese ortodosse. Invece io Le suggerisco un tema più adatto : il festival della Cipolla. Vi inviterei, al posto della Sua Armata Brancaleone tutti i benestanti signori Cipolla quanti ne figurano negli elenchi i telefonici, sono 3335. ed anche i Cipollini sono 668.
E se vi bandirete un concorso di poesia sulla cipolla, parteciperò anch’io con uno stornello.
Fior di cipolla. anche in cucina è tutto un tiramolla. Tra la cipolla e l’aglio o i pomodori, con tutta un’alternanza di sapori


CIPOLLA


Dal DECAMERONE di Giovanni Boccaccio.

novella decima Frate Cipolla promette a certi contadini di mostrare loro la penna dello Agnolo Gabriello, in luogo della quale trovando carboni, quegli dice essere di quelli che arrostirono San Lorenzo.
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Certaldo…è un castel di Vald’Elsa… il quale, quantunque picciol sia, già di nobili uomini ed agiati fu abitato (*).
Nel quale, per ciò che buona pastura vi trovava, usò . ogni anno una volta a ricogliere le limosine uno dei frati
di Sant’Antonio,il cui nome era frate Cipolla, forse non meno per lo nome che per altra devozione vedutovi volen-
tieri….che quel terreno produca cipolle famose per tutta la Toscana.
Era questi frate Cipolla di persona piccola,di pelo rosso e lieto nel viso…..

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Nota bene (*) Abitante di Certaldo fu appunto Giovanni Boccaccio ( 1313 – 1375 )
Una rossa cipolla compare appunto nello stemma comunale.
Il comune è oggi un centro agricolo industriale di oltre 15.000 abitanti
Codice postale 50052
Vi risiedono tre farmacie.--

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