giovedì 14 febbraio 2008

Potenza della poesia

L’immagine dei cimiteri avvolti nel silenzio non ci deve accompagnare qui al Cimitero “degli Inglesi, l’ “Isola dei morti” (dal titolo del dipinto di Arnold Boecklin), perché quest’isola, o meglio questa collinetta, circondata da un anello d’asfalto non conosce silenzi-pause bensì le pulsazioni ritmiche di mezzi meccanici a quattro, a due ruote di tutte le cilindrate. Nonostante l’inquinamento acustico però il luogo conserva un fascino del tutto singolare sia per la bellezza e ricchezza architettonica-scultorea delle tombe che per la rarità paesaggistica inserita com’è in un giardino con piante di alti cipressi di grande pregio, siepi d’alloro sul viale, mirto. Lunedì 3 luglio al Cimitero “degli Inglesi”è stato celebrato il bicentenario della nascita di Elizabeth Barrettt Browning, occasione anche per inaugurare il restauro del suo sarcofago realizzato su disegno di Lord Leighton e scolpito in marmo di Carrara da Francesco Giovannozzi, restauro eseguito con grande maestria da Alberto Cascinai della Meridiana Restauri coadiuvato da Anna Simi. La giornata del 3 luglio è stata scelta perché Elizabeth Barrett Browning, che nacque il 6 marzo 1806 in Inghilterra, trovò sepoltura qui il 1° luglio 1861. Deponendo una corona d’alloro sulla tomba di Elizabeth Barrett Browning, il Comune di Firenze,

nell’ambito delle celebrazioni promosse dall’Aureo Anello Associazione per ricordare la poetessa, rende omaggio alla più illustre degli anglo-fiorentini, la donna e la poetessa, che nel suo ardore di libertà attraverso la poesia, fu paladina audace nella denuncia di ogni forma di schiavitù. Scrisse per le donne, contro lo sfruttamento dei bambini, contro l’oppressione dei popoli, condividendo le aspirazioni di libertà e giustizia dell’Italia risorgimentale. Amò profondamente Dante, Petrarca e Boccaccio, Apuleio, Eschilo e Omero, la Bibbia in greco ed ebraico. Una seconda corona d’alloro è stata posta sulla facciata di Casa Guidi, l’amata dimora dei Browning in via Maggio, dove due lapidi già ricordano la poetessa, una la ricorda con i versi di Niccolò Tommaseo: Qui scrisse e morì Elizabeth Barrett Browning Che . . . fece del suo verso Aureo Anello Fra Italia e Inghilterra. Pone questa lapide Firenze grata 1861 l’altra, apposta per deliberazione del Comune nel 1916, la ricorda con le parole tratte dal suo poema politico Casa Guidi Windows (Le finestre di Casa Guidi): Ho udito iersera un fanciullino che cantava Passando sotto le finestre di Casa Guidi lungo la chiesa ‘O bella libertà, O bella!’ . Il cimitero detto “degli Inglesi” è proprietà della Chiesa Evangelica Riformata Svizzera che proprio questo 3 luglio celebrava il 180° anniversario della sua costituzione, 3 luglio 1826, e il 179° anniversario dell’acquisizione dal demanio granducale del terreno sul quale il cimitero sorge. L’incontro celebrava anche il 6° anniversario della costituzione della Biblioteca e Bottega Fioretta Mazzei dell’Aureo Anello; si diviene soci della biblioteca donando annualmente un libro. Un cimitero monumentale ecumenico ed internazionale che sorgeva in prossimità della cinta muraria in corrispondenza dell’apertura della Porta a’ Pinti. Dante e Beatrice passavano per questa porta, sulla quale campeggiavano le insegne della Croce del Popolo e del Giglio di Firenze di Arnolfo di Cambio, che furono in seguito poste dal Poggi sul muro di cinta interno all’entrata nord del cimitero ai lati di una nicchia, ora in stato di degrado. Nei muri a secco del cimitero osserviamo le pietre di colore grigio-verde, quelle pietre che furono utilizzate prima per edificare le torri dei ghibellini, e dopo dai guelfi per la loro cinta muraria. Ha giustamente qui trovato sepoltura il grande medievista, Robert Davidsohn. Attenzione particolare meritano le iscrizioni in diverse lingue, greco, russo, romancio, danese, tedesco, francese, inglese, italiano, e in diversi alfabeti, alfabeto ebraico, alfabeto cirillico, fractura, e alfabeto latino. Attivo fino al 1877, luogo di sepoltura per le illustri personalità che presero parte alla vita culturale della Firenze ottocentesca, è un archivio della memoria della storia della città e d’Italia. In occasione della sepoltura qui del coreografo russo Evgen Polyakov, il Comune di Firenze concedeva nel 1996 l’autorizzazione ad accogliere urne cinerarie, senza escludere ora alcuna confessione religiosa. L’“Isola dei morti” è ora un luogo in stato di abbandono, anche se suggestivo, dove molti monumenti sono a rischio di crollo, ed il percorso di visita è limitato ai viali; è pericoloso infatti camminare fra le tombe. Nascerà in futuro una fondazione che ha l’intento di raccogliere fondi per il recupero paesaggistico della collinetta unitamente al suo consolidamento, e per la conservazione dei monumenti. L’Assessore alla cultura Simone Siliani in rappresentanza del Comune di Firenze ha fatto presente che sono già stati effettuati sopralluoghi per intervenire sulla collinetta. Per partecipare al progetto si può firmare la petizione; divenendo socio della Biblioteca e degli Amici del Cimitero, facendo donazioni per i libri e gli CD dell’Aureo Anello Associazione, adottando una tomba, o anche scegliendo questo luogo come ultima dimora terrena. Nella conferenza che Julia Bolton Holloway ha tenuto mercoledì pomeriggio 5 luglio, ore 18.00, all’Harold Acton Library ha presentato i disegni preparatori realizzati per il sarcofago da Lord Leighton, allievo dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e poi Presidente della Royal Academy of Arts. Tra i presenti alla significativa cerimonia: Michael Meredith, Bibliotecario dell’Eton College, Presidente della Browning Society e membro del Consiglio direttivo degli Amici di Casa Guidi, Tom Marks per il museo Keats Shelley House e il Cimitero Acattolico di Roma, Franca Gollini della Brontë Society italiana, Deborah Dunne rappresentante del Console britannico, Vanessa Hall-Smith direttrice del British Institute of Florence, Maurizio Bossi del Centro Romantico del Gabinetto Vieusseux, Bruno Santi Soprintendente per il Beni Architettonici ed il Paesaggio, Amalia Ciardi DuPré che ha realizzato le ‘Mani congiunte’ in terra cotta di Elizabeth e Robert, il Presidente della Chiesa Evangelica Riformata Gerardo Kraft, il Pastore Mario Marziale della stessa chiesa. Erano simbolicamente presenti con i loro messaggi Carlo Principe di Galles, il Poeta laureato Andrew Motion, il Presidente della International Emily Dickinson Society Gudrun Grabher, la poetessa Bruna Dell’Agnese, traduttrice di Elizabeth Barrett Browning in italiano. In particolare Franco Zeffirelli si è così espresso: “sono presente con tutto il cuore a questa cerimonia e auspico che il Comune di Firenze partecipi al restauro di questo cimitero monumentale che appartiene a tutta la città”. Per informazioni; htttp://piazzaledonatello.blogspot.com 

Carmelina Rotundo

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