“ L’ERBA VOGLIO” di CARMELINA ROTUNDO
Passeggiate.feste campestri escursioni nel giardino di Boboli dall’ 800 ai giorni nostri.
“L’erba voglio non nasce neppure a Boboli” diceva la filastrocca che le mamme della precedentegenerazione ripetevano,in tono severo e bonario, ai loro figli.Il giardino veniva così ad essere,nella mente dei bimbi, un luogo circondato da un alone di magia .presto svelata .ma non del tutto.con la passeggiata per mano della mamma
Parte di quella magia,fatta di rimandi storici,di quelle grandi e piccole cose che qui si realizzarono dal tempo dei Medici fino a Pietro Leopoldo di Lorena, rimaneva. Con il cannocchiale della fantasia ritorniamo indietro nel tempo a quello più vicino a noi e forse anche meno conosciuto.
Passeggiate,scampagnate ed escursioni sono documentate per tutto l’,800 ; nelle guide di Firenze di allora non manca mai una descrizione dettagliata delle passeggiate in Boboli.aperto Giovedì e Domenica Per ì’accesso al giardino non c’era in quel periodo un’oculata regolamentazione che però presentava delle eccezioni : permessi d’entrata con deroga dai due giorni stabiliti venivano concessi a forestieri occasionali ed a persone di una certa distinzione per far passeggiare le mogli e le figlie. Il giardino inoltre veniva richiesto, ed in questo caso ci si doveva rivolgere a Roma per tenervi concerti e feste campestri. L’ingresso era allora a pagamento e l’entrata principale avveniva dal cancello di Annalena mentre quello di Porta Romana serviva per far uscire il pubblico,dove non era raro vedere la grande parata di carrozze in attesa. Le feste vestivano Boboli ancora più del solito, di magica suggestione quando sul via le delle carrozze venivano sistemati fiori,gastronomie varie e birrerie ; nei prati attorno alla vasca dell’isola la giostra con 160 posti e il giardino delle marionette.Si portavano caprette e coppie di cammelli che i granduchi facevano addirittura venire dalla tenuta di San Rossore. Nella vasca monumentale si potevano fare romantiche escursioni in barca ed una macchina elettrica,oggi diremmo ecologica, circolava per i vialetti e non mancavano nemmeno le nuove invenzioni,come quelle per proiettare films Tutte le feste si concludevano poi con il tipico lancio dei palloncini . In Boboli,ai primi del ‘900 si delinea una precisa topografia per gli spettacoli con tre aree : l’’anfiteatro dedicato a rappresentazioni artistiche e di massa, la zona riservata alla famiglia reale,chiusa da cancelli,vicino al quartiere della Meridiana e quella per le feste campestri lungo il viottolone, Molti degli spettacoli di allora sono organizzati ai fini di beneficenza per il settore dell’assistenza sanitaria. Tra il 1900 e il 1912 ,di sei feste,gli incassi di due sono devoluti per cercare di sanare la drammatica situazione della mortalità infantile, allora molto alta nei quartieri circostanti soprattutto a S: Spirito ; una è a favore degli operai immigrati e tre per i feriti della guerra italo-turca. Boboli inoltre era collegato alla vita di altri quartieri in altre occasioni come quando dal teatro Niccolini e dalla Pergola si rivolgevano al giardino per avere delle piante con cui adornare gli ambienti. Durante il primo conflitto mondiale Boboli sarà utilizzato come scena politica Le feste verranno,organizzate per i soldati al fronte,per la Croce Rossa,per tante altre associazioni e a Boboli vengono portati in gita premio i combattenti convalescenti . L ‘inevitabile degrado del giardino avvenne per quell’uso continuo e di massa,ma per le particolarissme concondizioni del momento si reputò non conveniente limitarne l’apertura,
Nell’immediato dopoguerra ,per lo stato di degrado venne scritto un apposito regolamento per subordinare i vari comitati che chiedevano di ulitizzare gli spazi di Boboli a un maggior rispetto e a pretendere che alla fine di qualsiasi spettacolo tutto fosse rimesso a posto .
Il 3 Ottobre 1919 avvenne il grande mutamento, Palazzo Pitti e Boboli passano alla Istituzione pubblica. Saranno di scena allora le feste,i concerti voluti dal Fascismo e Boboli costituirla prestigiosa cornice del Maggio Musicale Fiorentino,Prima di riporre il nostro cannocchiale rivolgiamolo solo,per un attimo alle ex scuderie reali in uno spazio vicinissimo al giardino dove nel 1922 viene organizzata la prima fiera del libro.manifestazione internazionale.
Giuseppe Fumagalli ottenne in concessione dallo Stato quei locali,già destinati alla scuola d’arte e il Gardenparty,organizzato nel piazzale circostante, segnò una tappa storica, “ E’ una vera rivoluzione,dove si allineavano le vetrine delle corti,,oggi vi sono scaffali di libri” veniva scritto su molti giornali.Il passaggio dell’intero giardino all’uso di massa era ufficialmente iniziato..
“ “ L’Erba Voglio non nasce nemmeno a Boboli ?” .
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