Lo so,quando si parla di un museo ci si dovrebbe attenere ai dati storici,ma questa volta chiedo venia all'editore e ai lettori per la dedica.
Alla migliore guida che poteva capitarmi
a DON SERGIO PACCIANI
...QUANDO CI SI AVVICINA ALLA CONOSCENZA DELLE COSE è LA COMPETENZA ,LA SENSIBILITà DEL MAESTRO A RENDERLE AMABILMENTE INDIMENTICABILI...
Preziosissimo gioiello incastonato tra Palazzo Vecchio, Ponte Vecchio, gli Uffizi ,il Corridoio Vasariano
IL MUSEO DIOCESANO DI ARTE SACRA DI SANTO STEFANO AL PONTE
viene inaugurato nel 1995 per esporre al pubblico le opere raccolte,per un percorso, che sa anche dell'avventuroso e di miracoloso" il rischio era calcolato e,salvo la fatica,non ho avuto problemi,a dispetto delle apparenze tutto è stato fatto con consapevolezza- sono parole del DIRETTORE DELL'UFFICIO ARTE SACRA-Forse non è mancato l'aiuto di qualche Santo!" già dal 1983 dalle chiese dismesse o prive di parroco residente della diocesi fiorentina.
Gli ambienti che lo ospitano sono quelli adiacenti alla chiesa intitolata ai Santi Stefano e Cecilia al Ponte ( la chiesa, nota fino dal X secolo,ma probabilmente di costruzione molto precedente era tra le chiese della Firenze cristiana con S. Felicita, S. Lorenzo, SS. Apostoli, al di fuori delle mura).
Ritornando, ai locali del MUSEO essi non sono stati risparmiati:
nè dalle mine poste dai tedeschi nella seconda guerra mondiale che, in ritirata minarono sulla riva destra e sinistra del PONTE VECCHIO,
nè dall'alluvione del 4 NOVEMBRE 1966, quando l'ACQUA DELL'ARNO arrivò all'altezza della mensa degli altari;
ne' dall'attentato dei Gergofili del 27 Maggio 1993 che arrecò danni molto gravi alla chiesa e al deposito: andarono persi candelieri ,reliquari, pianete, stoffe tra le macerie e l'acqua.
L'oreficeria fu poi restaurata dall'Associazione degli Orafi.
Tre avveniventi tragici, ma nonostante questo, molti i talenti che caratterizzano questo museo:
la favolosa ubicazione nel cuore storico di Firenze.
La rarità e prezosità del materiale ,qui giunto per avventurosi percorsi,che scropiremo scegliendo la migliore guida :il sacerdote attento e sensibilissimo DON SERGIO PACCIANI.
Nella CAPPELLA DEGLI ORAFI da menzionare : la tavola di FRANCESCO GRANACCI (DEPOSIZIONE),la tela di Luca Giordano, raffigurante i MAGI,la tela di SANTI di TITO datata 1603, raffigurante REBECCA al pozzo; due vetrine contenenti oreficeria dal 1200 al 1800.
NEL CORRIDOIO:una serie di dipinti dal secolo XIII al XV in particolare un trittico di Filippo Lippi raffigurante Cristo in pietà;nella parte piu'alta del Corridoio un presepe in terracotta del secolo XVI che presenta i personaggi principali:Gesu',Giuseppe e Maria a grandezza quasi reale.:in tutto tra piccoli e grandi sono 10 i pezzi di questo bel presepe ATTRIBUITO ALLA BOTTEGA DI BENEDETTO BUGLIONNI proveniente dalla chiesa di S. ANDREA A CAMOGGIANO ( a qualche km da BARBERINO DEL MUGELLO.)
Nella SACRESTIA le opere principali sono:la tavola di Giotto,proveniente dalla chiesa di SAN Giorgio alla Costa,trasportata a mano dai depositi degliUffizi protetta solo da un po' di carta da imballo;la predella di Quarate di Paolo Uccello,SAN Giuliano di Masolino,un bronzo di Pietro Tacca raffigurante il BEATO DAvanzati, e un busto in argento dell' Holzman ,che rappresenta San Cresci ,SECOLO XVIII e molte altre tavole di secoli XIII-XVI,INOLTRE UNA IMPORTANTE ESPOSIZIONE IN VETRINE DI OREFICERIA D'AUTORE CHE VA DAI SECOLI XIV al XIX.
Una rarità, da far invidia allo stesso museo del Costume di PITTI: la collezione, unica al mondo ,di 62 FIGURINI, acquerelli su carta,(15x10) risalenti alla prima metà del Settecento,che presentano una vera e propria sfilata di moda di abiti dei religiosi; attualmente 32 quelli esposti alla base del campanile.Nel mese di settembre 2006 è stato edito da POLISTAMPA un volume :QUANDO L'ABITO FACEVA IL MONACO con prefazione di Don Sergio Pacciani ,curato da Laura Mercanti e Giovanni Straffi ."...lungo le pareti di una sala a terreno,in prossimità della sagrestia della BADIA FIORENTINA erano appese le 62 immagini a colori racchiuse in piccole cornicette nere.....era deceduto da pochi giorni Monsignor Gino Bonanni.... la chiesa e la canonica della badia restarono vuote dovevano essere eseguiti lavori. Come ormai ero solito fare da anni in casi del genere- a parlare è don Pacciani- organizzai il trasferimento degli oggetti piu importanti nel depsito di Santo Stefano che in quei giorni veniva riassettato per divenire museo. Ripenso a quel pomeriggio,a metà agosto del 1995,un gruppetto di cinque persone-me compreso- transitava per piazza Signoria,con ostensori,calici,messali,pergamene e gli oltre sessanta figurini protetti alla meglio in contenitori di fortuna,sotto un sole che di solito a Firenze,in quei giorni fa sentire la sua presenza....Tutte le opere "viaggiano",in quanto, sono richieste spesso in prestito per essere esposte in varie parti del mondo, un esempio ?La tavola di Giotto CHE E' STATA A ROMA a FIRENZE alla mostra di Arnolfo e di GIOTTO e che, nel 2009 andra' in Giappone. per una mostra sul RINASCIMENTO FIORENTINO... Un talento in piu',anche questo curato con grande sensibilita' ed attenzione dall'eccezionale Don Sergio Pacciani.
Lo SPAZIO ARTE CONTEMPORANEA inizia nel 2003 l' attività del museo ed ha ospitato vari autori contemporanei di Firenze e di altre regioni d'Italia,alla bellezza di questo spazio si aggiunge la particolarità delle LASTRE TOMBALI datate dal 1303 al 1778 e raccolte nell'800 dalla chiesa di Santo Stefano e da altre chiese fiorentine come la chiesa di via del Corso alle iscrizioni ci sono sculture come i cavalieri . Il museo DIOCESANO VIENE VISITATO REGOLARMENTE OGNI VENERDI' ORARIO 15'30 18 E LE VISITE IN MASSA NON ESISTONO PERCHè IL MUSEO MANTIENE LE CARATTERISTICHE DI DEPOSITO, è POCO VISIBILE , NON RIENTRA NEI PERCORSI ORDINARI DEL TURISMO.
Carmelina Rotundo
Nessun commento:
Posta un commento