UNA STORIA D’AMORE VERA BELLA COME UNA FAVOLA
VILLA DI POGGIO GHERARDO
un tempo.luogo dove Giovanni Boccaccio scrisse il Decamerone,
oggi. luogo di accoglienza..
“ La messe è abbondante, ma gli operai sono,pochi|;
Pregate ( = Rogate ) dunque il padrone perché mandi
operai alla messe,” ( Mt, 9 ..38 )
L’antica trecentesca villa di Poggio Gherardo ,uno dei luoghi ove si dice che Boccaccio
scrivesse il Decamerone e che nei secoli ha avuto modifiche ed ampliamenti, accoglie at-
talmente l’Istituto Antoniano dei padri Rogazionisti , ai quali il Comune,le USL e il Tribu-
nale dei Minori affidano quei ragazzi che non hanno una famiglia,in grado di offrire loro pro
tezione ed educazione. . Ultimamente i rev. padri hanno aperto le porte anche all‘accogli-
mento di ragazzi estracomunitari .
Quando ? Ad opera di chi ?
Come e perché inizia questa storia di fede sociale ed umana altamente meritoria ?
Alcune delle possibili risposte le abbiamo trovate assieme all’attuale direttore dell’ Istitu-
to di Firenze, padre Francesco Spagnolo e ad Amalia Ciardi Dupré , l’ artista fiorentina
che ha mirabilmente tradotto in immagini l’avventura d’amore del fondatore dei padri Ro-
gazionisti.
Padre Annibale Di Francia ,fondatore non solo dei Rogazionisti, ma anche delle Figlie del
Divino Zelo, vive a cavallo tra i due secoli ( 1851 – 1927 ) e fin da quando operava nello
ambiente siciliano , dove era nato da nobile e ricchissima famiglia, si prodigava a favore
degli ultimi : orfani, bambini di famiglie numerose ed anziani abbandonati,
All’apostolo della preghiera per le vocazioni, al padre dei poveri e degli orfani i Rogazio-
nisti di Firenze hanno voluto rendere omaggio, commissionando una statua ad Amalia Ciar-
di Dupré, artista già legata da tempo all’Istituto Fiorentino con altre opere artistiche.
Al fondatore la Dupré dedica una composizione in bronzo : su una stele in pietra ,alta
tre metri e quaranta centimetri, si appoggia il gruppo scultoreo : il padre nell’ atto di ac-
cogliere due piccoli : un bimbo ed una bimba,
Una intensa raggiera di luce parte dall’alto della stele ad invadere ogni parte di quella
composizione : è il momento in cui Dio indica al sacerdote la via da seguire
Il messaggio dì amore e di accoglienza traspare dall’espressione dolce e serena del vol-
to del Padre, espressione che si trasmette ai due fanciulli che lo guardano protendendo le
manine.
L’ autrice ha voluto così dare testimonianza della profonda ammirazione per la figura e la
opera di padre Annibale di Francia che Sua Santità il papa Giovanni Paolo II°, il 7 Ottobre 1999
ha beatificato -
La superficie dell’intera composizione non è volutamente levigata , ma appare come
graffiata. tecnica scelta dall’artista perché la luce vibri maggiormente in quegli stessi volti e
nelle pieghe degli abiti..
Nella parte bassa l’artista ha posto le spighe di grano che ricordano il motto del Rogate,
la messe è molta e gli operai sono pochi . I Rogazionisti infatti sono quei sacerdoti che pregano- secondo il comando di Gesù perché non manchino sacerdoti nel mondo
“ Le difficoltà maggiori- ricorda la Dupré – si sono presentate quando ho affrontato
la composizione del volto : avevo a disposizione solo due foto, praticamente una del
padre Annibale giovane e l’ altra che lo ritraeva già anziano “ Quella figura del
beato apostolo d’amore e di preghiera era già cara al cuore di Amalia che tra le sue
letture preferite ha da sempre avuto le biografie e gli epistolari,tra cui la biografia del
padre Annibale ,scritta da don Giuseppe Pesci.
Uno stato d’animo che senza dubbio l’ha sorretta.aiutata e ispirata permettendole di
raggiungere quell’equilibrio tra commozione e dinamicità, tra ombre e luci davvero
sorprendenti, ( Per questo gruppo Amalia aveva presentato due bozzetti :uno con la
stele,l’altro con un angelo in volo sopra il sacerdote) La fusione del gruppo scultoreo
in bronzo è stata eseguita dalla Fonderia artistica Marinelli di Firenze.
Amalia giunge a tali risultati non condotta dal caso, ma aiutata dall’esperienza
realizzata sempre nello stesso Istituto più di venticinque anni fa.
Negli anni ‘ 70 la Dupré scolpisce la grande pala d’altare della Cappella nella villa di
Poggio Gherardo. Una pala alta cinque metri in cemento fuso (65 q. ) formata da tre
pezzi, posti l’uno sopra l’altro a incastro come le antiche colonne dei templi greci .
Dato che questa cappella ha due ingressi, uno dall’esterno e uno dall’interno. la decora-
zione è stata attuata in modo che il visitatore possa godere di una rappresentazione su
ciascuno dei due punti di arrivo. A sinistra è scolpito un episodio della vita di Santo An-
tonio : il miracolo della mula che si inginocchia dinanzi all’Eucaristia. Dall’altra parte
a destra è rappresentata la Vergine in mezzo agli orfani con in braccio il Bambinello che
accarezza benevolmente uno dei giovinetti che lo circondano..Al centro della composizione
il bellissimo ciborio che richiama per forma una raggiera od una conchiglia realizzata
in rame smaltato,in alto tra angeli che stanno precipitandosi sulla terra.
Questa pala d’altare è veramente cara all’artista, la quale ha potuto esprimersi liberamente
grazie alla fiducia dimostratale e quanto,l’opera sia da lei amata si può intuire dalla simi-
litudine che usa per descriverla : è come un grande albero che affonda le sue radici nella
terra per poi perdersi tra le nuvole del cielo in un infinito in cui non è dato allo sguardo
umano di penetrare, ma solo alla fede e al cuore.
La singolare pala fa parte din un tutto architettonico molto particolare. La Ceppella.ideata
dall’architetto Pier Luigi Fagnoni che ha la pianta ad “L” con l’altare in cemento bianco
posto all’incrocio dei due spazi è scandita in diagonale da motivi decorativi in grigio scuro
e bianco del pavimento,delle panche e della pareti stesse .. Una particolarità di composizione
architettonica e scultorea nata in simbiosi ed in armonia che rendono quel luogo un vero e
proprio gioiello per gli studiosi ed manti dell’arte,
In un rapporto ancora in continuo divenire con l’inaugurazione del gruppo scultoreo dedicato
al padre Annibale ( avvenuta il 13 Giugno 1996 ) Amalia Ciardi Dupré ha completato la
Cappella con nuove vetrate ed una nuova porta,, Le vetrate in tonalità grigio azzurra hanno
un colore giallo ocra, simbolo del Rogate: le spighe di grano ,La vetrata della porta nella
parte fissa rappresenta invece in colori accesi l’ Annunciazione : il mistero e la devozione
più cara ai fiorentini ; la Madonna è realizzata nelle tonalità dell’azzurro,simbolo di purez-
za..l’arcangelo Gabriele in vari toni di rosso a simboleggiare la forza dell’amore di Dio.
“ Sarete capaci di scalare le montagne “.
L’ ante che si apre ripropone in bassorilievo a schiacciato il ritratto di padre Annibale,
do quel coraggioso sacerdote che operò per il bene del prossimo con tanto zelo e cuore,
mettendo a disposizione tutto sé stesso ed ogni sostanza,
Ed a Poggio Gherardo.seguendo l’esempio del Fondatore tutto è in continuo divenire .ù
I Padri Rogazionisti hanno anche restaurato l’intero Istituto : un’impresa davvero ardua
perché - come spiega padre Francesco . bisognava mettere d’accordo esigenze e criteri
moderni ai vincoli dalla Soprintendenza ai beni ambientali ; ma tutto è stato superato feli-
cemente grazie all’aiuto della Provvidenza e dei tanti benefattori,
La ristrutturata “ casa “ è così più funzionale,accogliente ed ,alle soglie del nuovo millennio
una concreta risposta d’amore,un albero rigoglioso di frutti,una testimonianza che il Bene
esiste ed ha profonde radici. Grazie a Dio.
I Padri Rogazionisti , con Casa Madre a Messina, operano attualmente
in molti istituti ( venti in Italia ) ed in molta parte del globo,dall’America
latina ,agli Stati Uniti,al Ruanda,alle Filippine,alle Indie,sempre con l’in.
tento di promuovere l’educazione della gioventù pure con scuole professio-
nali.
Carmelina Rotundo.………….
DEDICA CON AMORE
Il temporale è imminente
Il colore chiaro del cielo sta lasciando posto allo scuro e al silenzio della campagna intorno
sta per sostituirsi il rumore del tuono,
Mi piace la pioggia fitta, fitta che scende a bagnare le foglie poi l’erba e a differenza di al-
tre volte questo temporale mi dà gioia .
Non sono infatti sola e le grida gioiose di Sara e di Nadia allietano i miei pensieri
L’arrivo di Franco ed Anna mette fine alle attese e la partenza per l’Istituto dei Padri
Rogazionisti in via di Poggio Gherardo ,la nostra meta. ; è quasi all’insegna del sole.
Passando dal Piazzale Michelangelo,oltre l’ Arno l’arrivo al Ponte a Mensola e da lì la
salita verso i Padri Rogazionisti di Poggio Gherardo dove però l’inaugurazione della
statua,opera di Amalia Ciardi Dupré è già avvenuta.
Uno sguardo al paesaggio che ampio si offre mirabilmente per la gioia della visione
emanando dopo il temporale molti profumi di terra,di erbe,di fiori.
L a statua fusa in bronzo,opera della Dupré è bellissima ; Sara e Nadia le corrono intorno
gioiose.ma senza eccedere questa volta, prese anche loro di ammirazione per lo splendido
panorama e per la statua del sacerdote che accarezza due bimbi.
L’ arrivo di un padre rogazionista è davvero provvidenziale e cancella del tutto l nostra
rassegnazione di tornare indietro
“L’inaugurazione è già avvenuta,potete però scendere giù per assistere alla Messa nella
chiesa di Santa Caterina in via di Mezzetta,”
L’asfalto si snoda veloce sotto le ruote dell’auto guidata da Franco e dopo pochi minuti
raggiungiamo la chiesa, Anna è entusiasta del coro padovano che intona inni solenni,Franco
ammira l’orano e tutti insieme siamo immensamente felici di partecipare a questa solenne
celebrazione eucaristica in onore di Sant’Antonio.
Nadia accarezza amabilissima un bambino di pochi mesi che in braccio alla mamma sgambetta
felice ricambiando Nadia con mille sorrisetti .. Che tenerezza infinita vedere questi piccoli
mentre sulla sfondo campeggiano i lavori di Cifariello e di Amalia Ciardi Duprè
L’incontro con Amalia , avvolta nello splendido scialle traforato color oro riesca ad attri-
buire alla sua bella figura qualcosa di particolare e con Paolo Re, suo consorte,è festoso,
che bello questo momento da non dimenticare , da assaporare con le corde più intime del
cuore
Il banchetto offertoci è , a dir poco, principesco ed ogni cosa é donata con tanta si-
gnorilità e generosità da invitare al sorriso per dire grazie,grazie,di cuore.
C A R M E L I N A
VINCIGLIATA-
Nella chiesa di San Lorenzo a Vincigliata, posta su una collina tra Firenze e Settignano
raggiungibile da Ponte a Mensola ( BUS num, 10 ) dove inizia Via di Vincigliata è visibile uno
dei più particolari valori dell’arte contemporanea.
Un’opera grande per dimensioni e per tema, per idea e per risultato ; 120 mq. di superficie
scolpita con scene bibliche ed evangeliche ; 250 quintali di creta modellata da un’artista nell’ar-
co di sette anni della sua vita.
Il 7 Dicembre 1980 venne presentato da Amalia Ciardi Duprè il bozzetto in terracotta del-
la prima parete Sud ed il 14 Giugno 1987 ( anniversario della morte di d.Giuseppe Pesci) è
inaugurata l’abside della Chiesa di San Lorenzo a Vincigliata a nova bellezza restituita.
Una realtà avvincente che ripercorreremo scegliendo per guida l’artista che ha vissuto in
prima persona questo tipo singolare di esperienza, Il luogo in cui si deve intervenire è una chie-
sa che, nata nel dodicesimo secolo, romanico gotica,nel 1700 subisce un quasi totale rifacimen-
to in seguito a cui l’ingresso viene trasformato in abside , Un’abside che presentava tre nude
pareti tre rettangoli terminanti negli archi della volta,con base di m.4.50 X m. 7 di altezza ;nella
parte centrale un finestra ad occhio e in basso un prezioso tabernacolo per gli olii santi.
L’idea di creare un’opera d’arte destinata a sfidare l’ eternità è un’impresa singolare che assu-
me immediatamente carattere comunitario.
Il 16 Ottobre 1979 si riunisce, per la prima volta nella storia, il Comitato Esecutivo dell’Opera
dell’Abside di Vincigliata, oltre al promotore don Giuseppe Pesci, cento committenti appartenen-
ti ai più diversi ceti sociali ; si fanno volontariamente carico di coprire la parte economica e a do-
cumentare in sette anni dati ,costi ,fatti, problemi,luci ed ombre,nasce il Bollettino semestrale.
Ma osserviamolo da vicino questo ciclo scultoreo svolto con la tecnica a basso ed alto rilievo,in
terracotta,cemento e bronzo, per il quali Amalia Ciardi Dupré non ha voluto cornici a limitarne
il discorso figurativo che da questo punto di vista tecnico non ha uguali nel mondo.
Le pareti dell’abside della chiesa di Vincigliata sono animate di figure umane,qualche volta
inserite in accenni di paesaggio..
Nella prima parte a sinistra che prende vita da un versetto
Bednedicti qui ambulant in tenebris et in umbra mortis
il filone della storia dell’uomo inizia dalla ribellione di Lucifero e da quella di Adamo col
peccato originale,fino a giungere alla venuta di Cristo, La lettura dalla
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