lunedì 28 aprile 2008
MOSAICO
Tutto accadde in una manciata di ore : una storia che comincia e finisce negli stessi luoghi come se qualcuno ne avesse unito in un percorso ciclico il capo iniziale a quello, almeno per ora conclusivo.
I protagonisti ;
Persone:Julia, Elio,Emanuela,Veronica,Marilù,Walter..Burri, Bianca,gli Etruschi
Animali :4 cani (Vito,Miele, TataTalet), 2 gatti (Niki ,Puccio),
Primo tassello.
La morte che è parte della vita.
Incontrare Julia Bolton Holloway al cimitero detto degli inglesi. la scoperta e l’” ispezione” dell’isola dei morti. ,mi aveva acceso la scintilla, la voglia di conoscere quella splendida Firenze
ottocentesca ,salotto interculturale, incredibile, unico, eccezionale, che scoperta !
Secondo tassello .
Il colore i colori di Elio Mariucci, ,mi avevano letteralmente conquistata .sogni ?
realtà? Definito, infinito, preciso e non compositivo miscuglio crogiolo, conquistata dicevo ora attraverso l’avventura artistica del gruppo più longevo della storia il gruppo 13 X 3 ( così denominato dalla misure della pennellessa che appariva nel loro manifesto ) ora conquistata dalla casa Mariucci dove ogni cosa è sì originalissima, ma anche si inquadra in equilibrio estetico armonioso.
Una casa, questa dei Mariucci, Elio ed Emanuela che non conosce confine tra dimora di uso quotidiano e studio dell’artista: le due dimensioni convivendo si amalgamo mirabilmente per parlarti di bellezza e donarti un piacere che poche altre volte ho provato
Lo stile anni ’50 dei mobili, dei,lampadari, di una cucina originalissima, da una parte moderna dall’altra anni ‘50., gessi della terra di Lucchesia ceramiche di ogni parte del globo terrestre e stile Deruta, Montelupo, robbiane, modernissimi quadri di Elio degli amici del gruppo 13x3 Pellegrini, Ottaviani, D’Orazio una xilografia di Burri. La lettura di commedie e di poesia in dialetto castigliano… Emanuela che mi introduce alla preziosità della posizione geografica della Città di Castello, incastonata tra Marche, Emilia, Toscana, a Pier della Francesca, Raffaello, alle vicende di Leopoldo e Alice Franchetti, fondatrice del laboratorio della Tela Umbra ( di cui vediamo le meraviglie tessute e volentieri ci intratteniamo con le tessitrici al lavoro) della MONTESCA . Centro educativo internazionale che scorgo dal Belvedere un Santuario attualmente tenuto dai Cappuccini,, che è rimasto nel mio cuore ( santuario che Raffaello dipinse nello Sposalizio della Vergine attualmente a Brera) un panorama di incanto che qui si respira la bellezza delle arcate il gusto dello stile barocco all’interno del presepio che si può ammirare tutto l’anno .la Madonna del Belvedere qui venerata
Terzo tassello.
A linguaggi nuovi si va aprendo il mio orizzonte per merito di Marilu’ e Walter Cangi che mi conducono ai capannoni industriali dove Alberto Burri ha voluto lasciare le sue sperimentazioni su , per il colore su , per la materia.
Protagonista di tutto : la spazialità scienza con l’arte-sperimentazione scientifica e ricerca artistica per un percorso in cui vengono minate le fondamenta dell’arte figurativa.
A parlare non è più il segno, la forma , ma l’anima del colore e della materia.
Ora quegli essiccatoi del tabacco ( cultura diffusissima a Città di Castello) voluti dipinti , all’esterno , completamente totalmente di nero entrano e si impongono alla mia attenzione, sia per il loro contenuto ( i neri, i bianchi, gli ori i creti ) che per l’odore non più forte, ma piacevole del tabacco che per una collocazione spaziale di grande respiro espressioni artistiche- scientifiche dinamiche che ancora oggi restano provocatorie coinvolgenti anche per me
che sono legata ad una visione artistica figurativa ed in modo particolare a quelle del Rinascimento vivendo in “ Florencia”;
Quarto tassello.
A casa Cangi, luminosissima, immersa nei verdi la conoscenza con i quattro canini e i due gattini .
Julia al Cimitero cosiddetto degli Inglesi., Mariucci, Burri il gruppo dei 13 x 3 per la conoscenza nella località del Gioiello , così detto per il sole che illumina questa terra poi la conoscenza di Bianca ,nobile nell’aspetto e nell’agire della quale apprezzerò l’amore per l’arte, appassionata ed amica del pittore Alunni e per il suo senso ironico le piace far vedere il suo “Picasso” che poi svela essere falso.
Attraverso Bianca vivrò come in un quadro la raccolta delle cipolle, non delle femmine che nascono sotto terra, ma dei maschi alti sul loro stelo verde che alla sommità mi piace chiamarli così hanno globi stellari.
Toccherò con mano del sudore che i lavori della campagna producono condividerò i piaceri della tavola e del dialogo col gruppo dei lavoratori ( tutti che non s’intendono di lavori di campagna )sotto il più grandioso castagno che io abbia mai conosciuto con: Yvonne, Rudy, Marilù, Walter, gli amici di Belluno.
La terra, fugacità della vita, che si riafferma alla visita dell’Ipogeo dei Volumni a Ponte San Giovanni (Perugia) Una civiltà lontanissima nel tempo che rivivo sfiorando le duecento urne, penetrando con Sara e Nadia nelle grandi fosse sottoterra quasi al buio per poi risalendo in superficie godere delle bellezze degli ulivi che si ergono su quel terreno, proprietà un tempo dei Baroni Baglioni,
Baglioni, la loro potenza a Perugia, la Rocca Paolina quella scala mobile avanguardistica che, penetrando l’antico delle possenti mura della Rocca porta alla luce della vita odierna in Piazza Italia storia e quotidianità -radici e presente insieme come mi affascina ogni volta come la prima volta, anche dentro la Fortezza Paolina c’è il GRANDE NERO di Burri ( scoprirò in seguito la mostra di Romano Boriosi, figlio di uno dei grandi poeti contemporanei Nino Boriosi)
e così i ricordi ritornano, i Mariucci, i Cangi, le loro amorose bestioline dagli occhi espressivi dolcissimi, educatissimi, gli Etruschi eternità di tempo e di luoghi, di essere e divenire. millenni indietro, millenni avanti su una linea del tempo dove in poche ore convivono passati, presenti e futuri.
Ritorno indietro per capirmi.
L’Umanità ,un grande mosaico di tessere infinitamente piccole e nello stesso tempo grandiose in una composizione d’estate dove nulla mancava e nulla era di più.
Ritornando a casa, come mi dispiace essermi dimenticata di don Benso Benni, di parlare con lui tanti anni fa collaboravo sul giornale di Città di Castello Frontiera 2000 da lui diretto cominciava così l’avventura giornalistica che ancora prosegue e tra la posta la sorpresa di trovare il volume “Pulizia” o del percezionismo di Alberto Caramella, finito di stampare, guarda caso, presso Gestioni Grafiche ,Città di Castello nella serie Passigli, Poesia Testi ,scelti da Mario Luzi.
Nella tecnica della scrittura di questo Diario mi sono ispirata ai cicli di Alberto Burri ancora una volta l’arte si era confermata quella cosa meravigliosa che getta ponti per unire anime, luoghi tempi , che spalanca porte per spronarti ad andare verso l’inesplorato e l ‘inesplorabile.
Tracce, solchi, radici, semplicità dell’essere e del divenire. chissà quale colore di noi resterà ?
Tutto è un divenire e solo l’Amore che resterà a parlare.
Amore che fa nascere e vivere esseri umani ,animali, piante, ogni più piccola cosa dell’Universo stellare ed oltre. Un sasso ... una stella
Carmelina con Amore a tutti Voi
( Quante cose ancora mi restano da capire!)
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