lunedì 28 aprile 2008

MAREMMA

Q u e s t a M a r e m m a

Da punta Ala
a Talamone , con toccata
all’interno , Scansano.

L’attrazione verso questa terra affondava le radici molto profondamente : le origini della mia stessa vita
prendevano alito da qui.
Ma quale Maremma ? Dopo tanto tempo il mistero, il sogno della terra Maremma si confrontava con la
realtà e le tappe ne furono prove e verifiche.
Punta Ala : il suo protendersi verso le acque con quell’ala di terra il porto ordinato: motoscafi,grandi barche,
pescherecci e velieri ne offrivano l’immagine di zona turistica molto su, persino le scale d’accesso al mare non riusciva-
no a mimetizzare l’eleganza dei numerosi negozi, degli ombrelloni dal richiamo spagnolo,dei tavoli dei ristoranti : un
pizzico di avventura veniva da un angolo di mare dove,vicino alla riva, emorgeva quella minuscola. isola dello Sparvie-
ro. Scendendo la costa, la Baia le Rocchette, la roccia rossa ben distinta e il sole,poco poco che cala,ne cancella i con-
torni. Il silenzioso rumore del mare e una lampara si muove ; l’uomo in tuta si immerge sotto le acque vicino agli scogli,la luce,prima ben chiara ora gioca sotto le acque a creare chiazze più luminose che si spostano lente..
Lontano luci più. piccole,una accanto all’altra,si estendono a Castiglione ; l’onda lunga richiama il.,rumore del mare
La notte lascia la luna alla baia mentre noi arriviamo a Castiglione della Pescaia. Le sue salite coperte di verde e ai lati
casette antiche da piccoli balconi ornati a geranio :un ripetersi di arcate cantine trasformaste in ristoranti..
Giù in basso il movimento turistico, sul molo quell’odore forte di acqua e le voci di donne e venditori di pesce al mer-
cato.; tra scogli camminano granchi e in alto domina tutto il borgo e il porto il grande castello.
L’odore di pini ci rincorre per chilometri di costa e i riflessi sulla fiumara ci fermano a Marina ;.il ristorante quasi baracca tra sabbia e pineta :cacciucco e mezza fegati con il bianco di Pitigliano.
Poi dalla spiaggia pianeggiante gli scogli di Talamone,la storia di Garibaldi vi pulsa forte; più forte;; la piazza a lui dedicata,la grotta dove si dice che l’eroe dei due mondi nascondesse le sue armi e,percorrendo via dei Mille.lassù la torre,
Dall’alto di essa, senti il maestrale e godi la vista di un azzurro di mare e di cielo toccato da gabbiani e rondoni e ,oltre il respiro del mare,macchie ricoperte dalla folta vegetazione mediterranea, ; sentieri a grandi,larghi ciottoli ti portsno ad alture e a viste aperte di nuovo,di mare.
Dalle coste all’interno.Una campagna ampia .profumata, mai completamente piatta : qualche albero si innalza sempre
qua e là ; case coloniche , gruppi di pecore al pascolo . mucche dalle chiazze bianche e nere;quell’enorme ripetersi di
campi di girasoli dal capo giallo diretto verso la luce ; steccionate e nascosto dal verde qualche cavallo, A Scansano
la torre dell’orologio e oltre, l’arco di pietra,un mondo passato o presente
Un merlo nero in gabbia ti dà il benvenuto accanto alla trattoria Grotta d’Azzurro, e poi per le vie del paese il silenzio a la pace si incontrano : strade piccole fatte per i passi dell’uomo senza automobile,tra una casetta e l’altra scorci di
tegole contro celesti di cieli .;sulle soglie siedono ancora le nonne, raccolti i capelli sulla nuca a fare la calza, oppure sedute guardano calme l’intorno ; loro lo sanno che vivere è anche posarsi a respirare i cieli e la terra .

poesie
AL PORTO (Talamone, Luglio 1983)

Il mare grande
azzurro appena increspato,
dietro il verde
chiaro,piu’ scuro
e poi scalature di cielo

A TALAMONE
Azzurro
In alto
luce d’azzurro
lontano
nebbia d’azzurro
in basso
specchio d ‘azzurro.

TALAMONE
Un piccolo pugno
di case
un forte vento maestrale
abbracciato da un grande
azzurro
BAIA LE ROCCHETTE

La sabbia ha perso il
calore del sole
una luna,una stella
una rupe.
Onda lunga che
muove l’azzurro.


SULLA TORRE (a Talamone)
Volano grandi
alte profonde maree.
Lo spazio abbracciato dagli occhi
diventa più grande
la Torre più in alto
Il maestrale scompiglia
i capelli.
Gli azzurri dicono che non
hanno limiti.

AL CHIARO DI LUNA
( Baia, le R9occhette .Lu glio 1983)
Sentilo ha una
voce di sirene,
è il mare
Aspiralo ha un
profumo di alghe,
è il vento
Lontano azzurri
più scuri
al confine cieli
più chiari.

BAIA LE ROCCHETTE - Luglio 1983
La sabbia ha perso il
calore del sole
una luna,una stella
una rupe.
Onda lunga che
muove l’azzurro.

A CASTIGLIONE DI PESCAIA ( Luglio 1983)
Rondoni aprono
ali
il cielo, le grandi migrazioni
i mari da superare.
Rondoni aprono
ali
i limiti del mio pensiero
le vette dei miei desideri
Rondoni aprono ali
oltre..

C A R M E L I N A

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