SEMBRA IERI
‘ Na bella cosa.
Un libriccino gentile che ben si presenta con la sua copertina lumeggiata
ad oro questo, di Luciano De Crescenzo dal titolo SEMBRA IERI edito da
Mondadori, letto da Carmelina Rotundo
CINQUE femmine e CINQUE maschi compongono questa famiglia,ritratto di
una generazione non molto lontana nel tempo perché “ fatta di persone specializ-
zate nel non consumare”
Come erano le loro usanze e quali le parole usate ;intanto dicevano “tassì” e non
Taxi ; con cellulare si definiva il furgone della polizia e non il telefonino.
Non c’era il weekend .
Agostino veniva usato a Napoli come parola in codice “ attenzione che ci sono i ra-
gazzi” oppure “tetto basso”,
Anche alcune abitudini sono ormai storiche come quella di andare a veder la tele-
visione in casa di amici,portandosi appresso la sedia.
“ Partire per l’America” all’epoca era come morire, si faceva il biglietto d’andata
e per il resto ci si affidava alla posta,sempre ammesso che il mittente sapesse scri..
vere e il destinatario leggere,
Ogni emigrante saliva a bordo portando con se un enorme gomitolo di lana colorato.
Poi si sporgeva dalla murata e lasciava il gomitolo ad un familiare sulla banchina
tenendone però in mano una estremità..Quando,la nave partiva i gomitoli si srotolava-
no lentamente formando un cordone ombelicale tra chi stava a bordo e chi era rima-
sto a terra.
Naturalmente non poteva mancare la festa del Natale,narrata attraverso lo zio Alfon-
so. laureato in “presepi” e convinto assertore che l’Umanità si divide in due grandi
gruppi nemici tra loro ; i presepisti e gli alberisti ; i primi cultori della tradizione e
della Natività.ed i secondi maniaci dell’albero di Natale e delle palline colorate,
Il 25 Novembre zio Alfonso prendeva da sopra l’armadio della sua camera da letto
un’enorme scatola di cartone. Il “fondale” in genere veniva fatto con la carta da mac-
cheroni quella carta di colore blù che si usava negli anni trenta.
A lui medesimo Luciano mamma insegnò :L’estremismo consumista del nulla si
compra e nulla si getta,
“ Insomma” -scrive all’inizio Luciano,- eravamo felici.
Una affermazione. questa, che speriamo non sia passata di moda, anzi che ben ven-
ga a riconfermarsi nella generazione presente e futura.
Alle mie due figlie,Sara,la quale nasce il venti Dicembre 1989 e Nadia che vede
la luce il 22 Ottobre 1991 ho voluto leggere queste pagine ,
“Mamma,ma Luciano De Crescenzo è il Mr. Bean alla napoletana ?”
Non ho voluto rispondere, ho solo pensato che la loro è un altra generazione..
“ Il tempo è galantuomo e passa senza far rumore”.
Chissà se a De Crescenzo piacerebbe questo accostamento ?
Glielo vorrei proprio chiedere.
Intanto ho imparato ( attraverso Romolo che mi ha fatto incamminare nei sen-
tieri dell’ottimismo ) tutta la filosofia dell’ottimismo in cui De Crescenzo è un
maestro.,
“ Tutto per il meglio nel migliore dei modi possbili”,
Estate fiorentina, arroventatissima , 1998.
Mamma Carmelina.
Il TETTO è basso o i tetti sono bassi.
“ Ci sono i tetti bassi “ espressione famigliare toscana
( ci sono i fanciulli ) co cui in una conversazione dove
si parla con una certa libertà,si invita alla prudenza
e alla moderazione per la presenza di bambini.
Luisa indica i ragazzi che stanno attenti come i furetti.
“Si moderi “- ella dice- “ che ci sono i tetti bassi” (PRATOLINI)
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“ Andate a comprare cinque soldi di intrattenimento”
si dice per allontanare i bambini e tenerli buoni se la
mamma ha da fare o c’è il fidanzato che bacia la sua
ragazza.
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MODI DI DIRE
“ Sussurro di carrozza”
“ ombra di campanilee il farmacista dà dello zucchero vanigliato,
AGLI AMCI LONDINESI
FEELINGS
Quante “ Londre “ esistono me lo sono chiesto più volte
senza poter trovare una risposta ( se una risposta c’è ).
Quante volte mi hanno sorpreso gli inglesi ?
Al mio cuore l’ho chiesto più volte trovandone tante di risposte.
Dedicato alle piacevoli “sorprese “ inglesi ed ai miei “insuperabili amici “.
Joyce and Arthur Chown
ovvero una coppia di inglesi innamorati dell’Italia .
L O N D R A ( MOLTI ANNI DOPO )
La chioma dell’altissimo albero arrivava ogni mattina a darmi il buon giorno
ed il cielo era lì a portata di mano senza dimenticare che avevo a mia disposi-
zione anche la radio che amo ascoltare.
Lena Mc Gee. l’aveva posta sul mio tavolino insieme ad un biglietto di bene
arrivata e l’augurio di trovarmi bene nella sua abitazione dove ogni pasto era ser-
vito in armonia di gusto e di composizione.
Sulla tavola di Mrs Mc Gree i fiori non mancano mai.
Amici stupendi., Joyce e Arthur Chown non avevano perso occasione per co-
lorare di azzurro le mie giornate regalandomi piacevolissime soste respiro nel
loro giardino ad HAMPTON COURT
Al piacere del tè servito da Joyce in splendide tazze di porcellana cinese si
era unito quello di poter ammirare le preziose sculture in legno di Arthur Chown
La crocifissione con ai piedi Maria e San Giovanni.
L’abbraccio
La maternità .
A Londra , come per incanto, ero tornata ragazza con il libro sotto il braccio ,
con la stupenda libertà di studiare, solo studiare in un clima sereno ed acco-
gliente come l’International House al num. 106 di Piccadilly.
A Bowler-hat ? o un cappello alla Sherlock Holmes ?
Ice cream o Newspaper ?
Black taxi o double decker ?
Green grass, blue sky ,or artificial colours of Undergroud ?
Victoria Station,Orient Express or Waterloo Station,uscita dal tunnel della
Manica ..
I o l ‘a v r e i c o m p r a t i t u t t i q u e i f i o r i a l c h i o s c o c h e
o g n i m a t t t i n a m i a t t e n d e v a a l l ‘ u s c i t a d e l l ‘ U n d e r-
g r o u n d a G r e e n P a r k p r i m a d i a r r i v a r e a l l’ I n t e r n a-
t i o n a l H o u s e !
C a r m e l i n a R o t u n d o
TUTTO AL POSTO GIUSTO
Cortesia, profumo ,colore,note e,
naturalmente sapore
per non dire delle tante e tante sorprese che ti lasciano
a bocca aperta.
La crescita della fiera del cioccolato
artigianale ha dell’incredibile :
passione e professionalità
tradizione ed innovazione,
fanno centro
ed il nome di questa fiera
che transita
nella quotidianità di bocca in bocca.
Carmelina
28 Gennaio 2006
con l’acquolina in bocca,
UN TESORO
( dedicato alla vita semplice)
A S. Agata in Mugello c’é un piccolo tesoro e il luogo
che lo ospita non è ne’ un castello,ne’una villa ,ma una casa
contadina.
Quel tesoro é stato fatto da un semplice artigiano,Falerio
Lepri,che con la cartapesta ha realizzato molti personaggi.
Nella fattezze di quest’ultimi spesso egli ha voluto riprodurre
quelle di persone veramente vissute e da lui conosciute.
C’è di tutto : il contadino sul pagliaio col forcone e poi l’altro
col cestino delle uova che a ritmo cadenzato si toglie il cappello
dalla testa e salta gentilmente un amico seduto si una sedia.
Se cammini un po’ più piano c’ è l’aia . le galline,l’uomo che infiasca
il vino e poi l’assaggia.
Per la strada l’arrotino affila i coltelli e un bambino ,appena uscito dalla
scuola ,lo guarda divertito.
Il ciabattino é all’opera,ha tante scarpe da riparare e l’aiutante sta metten.
do i tacchi nuovi,usando dei chiodini e battendo col martello.
Dentro casa.accanto al focolare.la mamma stende la sfoglia,men-
tre la nonnetta con sul naso gli occhiali legge movendo su e giù
la testa.
C’è chi sta finendo i cesti,
E alla fine del paese c’ è persino la bottega del barbiere che fa
anche il sarto.
Sullo specchio attaccato alla parete si riflette la luce accesa del
lume, mentre il barbiere-sarto sta affilando il rasoio per servire
immantinente il cliente che aspetta sorridendo…
Se tutto questo non è gioioso a vedersi e a riguardarsi giudi-
catelo voi stessi !!
A MAROLA
Scalette profumate
profumate di mentuccia,
piccole, piccole strade costeggiate
da case che guardano da finestre
ornate di fiori e di fiocchi …
Scalette basse, larghe,
gattini,gatti,gattoni
che passeggiano padroni
cime i passi degli uomini,
di donne, di corse di bimbi…
in questa dimensione di orti,di cielo,
MAROLA, gemma di pace nell’anello
del grande arsenale dove le sere si accendono
luci.. luci..sulle navi metalliche in sosta .
5 Agosto 1998
A PIAZZA SAN VITO.
Mi piace, mi piace moltissimo questa piazza silenziosa
che si raggiunge dall’arsenale di La Spezia.
Piazza sospesa tra mare e cielo, sconosciuta alle automobili.
San Vito, la Cattedrale di Marola, vi si erge ricostruita con
le pietre dell’antica chiesa dell’arsenale.
Che meraviglioso questi vento d’Agosto che si diverte
ad accarezzare i cipressi,le palme,ora le pietre .
All’interno, elegante,sontuoso ,l’altar maggiore del ’ 700.
la Via Crucis con stampe colorate,l’urna di vetro,dove
riposano le spoglie mortali del Santo.
Don Giuliano ha appena terminato la messa.
Che meraviglia questo vento che allevia con le sue carezze l’Agosto !
A MAROLA ( bis)
Piante di capperi, la vigna
una bianca farfalla volteggia
cipressi,coccole per terra
La Palma sopra elevata
raggiunge la cuspide del frontale
della chiesa, la vetrata,le pareti
di pietre. Nessuno ha la stessa
forma o dimensione.
Il portale quasi moderno stona
in cornice grigia
due stelle metalliche con luci
ricordo della festa appena passata.
Scalini di fronte ;
rotonda la sagoma dietro la facciata
della Cattedrale.
Piazza San Vito,metà all’ombra, metà al sole
doppia maglia di rete metallica alle mie spalle,
la voce metallica dall’arsenale
mi distolgono lievi canti
d’uccellini in sinfonia .
Al di sotto dei due cipressi pezzetti di cielo.
Nessun mosaicista avrebbe potuto
comporre, tra verdi più cupi,tessere
così penetranti d’azzurro .
Prima della terra
al di là del tronco di cipresso
petali di geranio rosso giocano
tra volute e sbarre della ringhiera
del terrazzino,ora immobile, deserto.
Nessuna presenza umana
e il vento veleggia sui pensieri.
5 Giugno
Aspettando che il portale della Cattedrale
di San Vito si apra.
CLIMA ACCOGLIENTE, FESTOSO
la temperatura , alla Biblioteca della
redazione di Toscana Oggi sale .
Le menti trovano stimoli
e i cuori si riscaldano.
Forte brilla la luce del piacere
del sapere e dell’ascoltare
del parlare ,del conoscere
e del conoscersi
L’arte nelle sue molteplici e lucenti
sfaccettature ci conduce
per itinerari di bellezza e purezza
infiniti
Ai caldi,caldi
Thé di Toscana Oggi e alle
dolcezze di Guido Guidi
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