Presentazione
Ogni
pagina di questo libro mi ha condotta a ritrovare la voglia di vivere
nella bellezza, come ho sempre fatto fino ad ora, e a difendermi
dalla tentazione del fango che assale tutti noi ogni giorno con
violenza sempre maggiore supportato da tanti mezzi di comunicazioni
difensori, a parole, di una falsa libertà, schiavi invece del dio
quattrino.
Con
gioia imploro da Dio:’Donaci
occhi limpidi, /
che
vincano le torbide / suggestioni del male’.
San
Giuseppe / Uomo del Silenzio.
E' stato sufficiente leggere le prime pagine, per rendermi
consapevole che un tale libro è dono, un dono meraviglioso,
testimonianza della Misericordia divina che, nella sua Provvidenza,
percorre sentieri sconosciuti a noi mortali e chiede a noi fiducia,
solo fiducia nell'attesa!
"Osservate
come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano;
eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu
vestito come uno di loro.
Ora
se Dio veste in questa maniera l'erba dei campi che oggi è, e domani
è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di
poca fede? Non siate dunque in ansia, dicendo:
"Che
mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?" (Mt. 6,25-34).
Era
da tempo che non sentivo la persona che mi chiamava al telefono. Con
lui ho affrontato i primi passi nel giornalismo. Il timbro della sua
voce è rimasto come quello del primo incontro.
Appena
l’ho sentito mi è sembrato come se ci fossimo lasciati pochi
secondi prima e mi accorgo con gioia che il tempo non ha incrinato
minimamente il nostro dialogare sempre schietto e sereno.
Alla
gioia di risentire la sua voce si aggiunge la richiesta di scrivere
la presentazione di un libro che sta preparando.
Non ho esitazioni, lo invito a spedirmi lo scritto, lo ricevo dopo alcuni giorni di sera.
Non ho esitazioni, lo invito a spedirmi lo scritto, lo ricevo dopo alcuni giorni di sera.
Lo
apro all'alba del giorno dopo come migliore auspicio per la giornata
da iniziare.
Il titolo è come una rivelazione: è dedicato a san Giuseppe, il padre per eccellenza.
Il titolo è come una rivelazione: è dedicato a san Giuseppe, il padre per eccellenza.
Oggi
che nelle famiglie la contestazione dei figli verso i genitori sembra
un dovere stabile, assoluto e inderogabile, niente di più utile
poteva capitarmi tra mano per riconsiderare le posizioni interne
nelle famiglie.
Dio,
nei suoi comandamenti, ha messo al primo posto, tra quelli che
riguardano il comportamento sociale, questo: “Onora
il Padre e la Madre” invitando
così ogni componente della famiglia a onorare fedelmente il suo
ruolo.
Lo
stile semplice, colloquiale aiuta a capire anche il percorso della
vita di questo sacerdote che ha dedicato i suoi anni migliori al
giornalismo.
Spero
di aver occasione di riprendere e completare questo discorso quanto
mai interessante.
Ora
a riposo, per trapassati limiti di età, ha trovato il tempo per
l'ascolto, la riflessione, la comprensione del mistero di San
Giuseppe.
Prima di entrare in argomento l'autore ritiene doveroso considerare la vicenda di un altro Giuseppe, il figlio del Patriarca Giacobbe che dello sposo di Maria è insigne figura.
San Giuseppe ci richiama ad un valore pressoché perduto, ma essenziale per la vita dell'uomo, il silenzio, da qui il titolo del libro, il migliore che si potesse trovare e come non pensare, a tal proposito, al discorso che Paolo VI pronunciò a Nazareth durante il suo viaggio in Palestina il 5 gennaio 1965?
Prima di entrare in argomento l'autore ritiene doveroso considerare la vicenda di un altro Giuseppe, il figlio del Patriarca Giacobbe che dello sposo di Maria è insigne figura.
San Giuseppe ci richiama ad un valore pressoché perduto, ma essenziale per la vita dell'uomo, il silenzio, da qui il titolo del libro, il migliore che si potesse trovare e come non pensare, a tal proposito, al discorso che Paolo VI pronunciò a Nazareth durante il suo viaggio in Palestina il 5 gennaio 1965?
"…
Oh! Se rinascesse in noi la stima del silenzio, atmosfera ammirabile
ed indispensabile dello spirito: mentre siamo storditi dai tanti
frastuoni, rumori e voci clamorose nella esagitata e tumultuosa vita
del nostro tempo."
San Giuseppe è inquadrato geograficamente e storicamente, ma l'autore non si ferma naturalmente ai dettagli storici, egli cerca il significato teologico e spirituale degli eventi.
San Giuseppe è inquadrato geograficamente e storicamente, ma l'autore non si ferma naturalmente ai dettagli storici, egli cerca il significato teologico e spirituale degli eventi.
Giuseppe
appare così come un prescelto da Dio perché Suo Figlio nasca in una
famiglia senza pari nella storia.
Il
fidanzamento di Giuseppe con Maria ha del meraviglioso: il Rabbino si
interessa perché “quella
benedetta figliola si decida a sistemarsi nella vita”.
Organizza un incontro con molti ragazzi e invoca l’aiuto
dell’Altissimo per conoscere l’eletto. "Un
penetrante profumo di gigli si diffuse per tutto l'ambiente”
e fu il bastone fiorito di Giuseppe a indicare il prescelto dal
Padre celeste e a ricevere la dignità di sposo della Madre del
Figlio di Dio".
Nella famiglia di Nazareth si realizza però qualche cosa che va oltre il mistero della creazione.
Nella famiglia di Nazareth si realizza però qualche cosa che va oltre il mistero della creazione.
Maria
chiede a Giuseppe di rispettare il voto che lei ha fatto al Signore
della sua verginità.
Questo
voto però non è una condanna del matrimonio, leggiamo infatti: “...
il matrimonio non è forse destinato ad unire due creature per
fonderle nel fuoco dell' amore, per far loro condividere gioie e
dolori per renderli partecipi della potenza stessa del Creatore nel
trasmettere il dono stupendo della vita?".
Maria
ha scelto una via più alta, la verginità, ossia l’unione diretta
con Dio e Dio, che ha stabilito le leggi che regolano la famiglia,
interviene, con la sua onnipotenza, per raggiungere i suoi fini più
alti: la salvezza del genere umano.
La Sacra Scrittura, nel riferirci il mestiere di Giuseppe lo qualifica con la parola falegname sostituita nella traduzione più recente della Bibbia con il termine carpentiere... .
La Sacra Scrittura, nel riferirci il mestiere di Giuseppe lo qualifica con la parola falegname sostituita nella traduzione più recente della Bibbia con il termine carpentiere... .
Giuseppe
non era benestante, guadagnava il pane quotidiano con il sudore della
fronte e con la fatica delle braccia.
L’autore, a partire dalla condizione sociale di Giuseppe, afferma così la dignità del lavoro e va oltre affermando ché è necessario rendere più stabile questo diritto e farlo divenire sempre più giusto strumento di salvaguardia della dignità umana e, non per nulla, Giuseppe è il Santo del primo maggio festa dei lavoratori!
Perché questo libro?
Per l' innata curiosità degli esseri umani, per l' affetto che l'autore nutre per il Santo, per averlo sentito vicino nelle vicissitudini della propria esistenza e perché la letteratura su San Giuseppe è quasi tutta a carattere devozionale e talvolta semplicistica.
L’opera non procede per ’affermazioni’, ma in un impegno assiduo e attento ad approfondire ‘conoscenza’ ed ‘aprire le strade a nuove scoperte’.
L’autore, a partire dalla condizione sociale di Giuseppe, afferma così la dignità del lavoro e va oltre affermando ché è necessario rendere più stabile questo diritto e farlo divenire sempre più giusto strumento di salvaguardia della dignità umana e, non per nulla, Giuseppe è il Santo del primo maggio festa dei lavoratori!
Perché questo libro?
Per l' innata curiosità degli esseri umani, per l' affetto che l'autore nutre per il Santo, per averlo sentito vicino nelle vicissitudini della propria esistenza e perché la letteratura su San Giuseppe è quasi tutta a carattere devozionale e talvolta semplicistica.
L’opera non procede per ’affermazioni’, ma in un impegno assiduo e attento ad approfondire ‘conoscenza’ ed ‘aprire le strade a nuove scoperte’.
Sia
sufficiente citare la ricerca attenta ai titoli con cui chiamare san
Giuseppe: ‘Padre,
solo padre, senza aggettivi’ oppure
‘Regista: diligente nell’esecuzione dei disegni di misericordia
del Padre celeste nei confronti degli uomini’.
Il
tutto
senza
cadere mai nella tentazione di una informazione frettolosa e
superficiale.
Da
giornalista professionista scrive:
"......i
mezzi di informazione pubblica usano la moderna, enorme capacità di
comunicare al più presto possibile ed alla più larga cerchia di
ascoltatori. Controllare la certezza e l'esattezza dell'informazione
stessa è considerato fastidioso motivo di ritardo ".
Per
tale motivo, in un mondo dove l'informazione più che corretta e
rispettosa comunicazione di idee è frastuono di infiniti messaggi,
un'opera come questa è quanto mai utile a ritrovare e riscoprire,
attraverso la rivisitazione della vicenda di San Giuseppe, il valore
inestimabile della riflessione maturata nel silenzio della vita
interiore che deve servire a tener in contatto l'anima con il Signore
per conoscere e realizzare la sua volontà.
Un libro da leggere e rileggere perché capace di accendere i riflettori su valori quali: famiglia, lavoro, informazione, formazione, fede, fedeltà, spirito di sacrificio, discrezione, che la figura di San Giuseppe focalizza ed emana in una perenne attualità.
Un dono questo volume da custodire nel cuore:
Un libro da leggere e rileggere perché capace di accendere i riflettori su valori quali: famiglia, lavoro, informazione, formazione, fede, fedeltà, spirito di sacrificio, discrezione, che la figura di San Giuseppe focalizza ed emana in una perenne attualità.
Un dono questo volume da custodire nel cuore:
gelosamente!
Grazie.
Carmelina Rotundo Auro
Nessun commento:
Posta un commento