Tempi andati
Sono
avanti negli anni e nei soventi momenti di stasi si affollano
immagini del passato,molto spesso tristi e dolorosi e raramente
piacevoli.
Il
contesto in cui la stragrande maggioranza di noi viveva offriva poche
opportunità
di benessere e di appetito soddisfatto.
Al
mattino la sveglia ci sorprendeva vivi con la speranza di vedere
l’imbrunire.
Il
sibilo strisciante della sirena interrompeva la quiete e ci vedeva
riuniti
In
locali bui e maleodoranti e l’acuto suono dei cadenti grappoli di
bombe
Veniva
interrotto dai gemiti delle genti che strigevansi l’un l’altro
per trovare conforto e speranza.
Il
nucleo familiare composito ed eterogeneo simboleggiava l’isola
sicura dell’accoglienza.
Quanti
misfatti furono compiuti ma quell’ isola servì a mantenere viva la
certezza di un futuro salvivico.
Quanti
morti ,quanti sopprusi, quanti malati privi di qualsiasi
sostentamento clinico e farmacologico ma l’isola era lì pronta a
darti
Il
bacio della buona notte.
Gli
anni bui passarono e si ebbe la forza di avanzare nella
speranza di ottenere una migliore qualità della vita .
Il
quesito che mi posi tempo addietro fu cosa intendere per migliore
qualità della vita.
Ho
trascorso molto dell’ormai tempo disponibile a cercare una valida
risposta ma sempre senza successo.
Poi
un lampo attraversò il mio pensiero ero un Alieno.
Il
mondo in cui mi trovavo non era il mio .
L’incuranza
verso i simili domina l’umane genti.
L’isola
si è tramutata in una piccola oasi circondata da un immensa distesa
di arida indifferenza.
Alcuni
giorni orsono notai una bimba sola sulla spiaggia in ambascia a
notevole distanza un gruppo di adulti .
Il
mio istinto di nonno mi spronò a soccorrerla ma mi fermai a debita
distanza ,nel timore di essere tacciato di pedofilia, e iniziai a
dialogare in modo rassicurante di tanto in tanto lanciavo richiami a
voce alta al gruppo d’adulti che accortisi dell’assenza della
bimba con passo veloce vennero a rilevarla.
Anche
per chi gradirebbe ampliare l’isola si trova in grosse difficoltà.
Certamente
il benessere globale è incrementato esponenzialmente,il quesito che
pongo è a quale prezzo?
Occorre
partire da lontano.
Confrontare
il trascorso con il presente è cosa ardua.
Gli
studiosi interpretano con sufficiente conoscenza il livello di
gradimento dei contemporanei e dei conterranei ,ma se non vestono i
panni di chi fù e se non s’imbibiscono del mondo che fù possono
commettere gravi errori di valutazione.
Non
sarebbe difficile trovare argomenti a sostegno di una tesi o ad
un’altra,il che sarebbe noiosa cosa,ma una verità vissuta posso
riferire:
con
le dovute eccezioni :
il
senso di appartenenza ad ideali condivisi ,al territorio comune, alla
propria comunità facevano da ammortizzatori verso le difficoltà che
angustiavano la vita quotidiana.
La
vita media è passata dai 40 anni ai 90 anni ,ma chi se n’è
avvantaggiato positivamente è una sempre maggiore minoranza.
La
moltitudine vestiva dei panni,incolori, dei ricchi ed oggi attende le
svendite delle griffe.
Le
famiglie allargate non sono più felici di quelle che furono.
Il
dovuto rispetto verso il più fragile ,il dovuto aiuto al più
colpito
da
una cattiva sorte è stato sostituito dall’egoismo dilagante
del
proprio Io.
Mi
corre l’obbligo di non andare oltre .
Ritengo
che ad un benessere morale ,etico e di pensiero si sia ,volutamente
,sostituire un benessere materiale ed una nuova morale.
Questa
scelta è la causa di quanto messo in risalto dalla ns cara
Carmelina.
Alla
quale, da Alieno, le auguro di trovare la serenità di cui necessita
unito ad un caro abbraccio.
Professor Giuseppe Tocchetti
Professor Giuseppe Tocchetti
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