sabato 24 agosto 2013

A SAN MINIATO

Questa estate, fatta di piccole oasi-spazi-tempi cosi' belli da far restare a fiato sospeso :
                                               meraviglia di SAN MINIATO (PI)
                     .
                  Io e Cesare vi eravamo giunti con i normali mezzi di trasporto: treno fino a San Miniato  Fucecchio, auto, pilotata da Nicola per raggiungere la parte alta.

 San Miniato  convento di San Francesco
                               che penetriamo per la prima volta cosi' profondamente: dall' antico suggestivo refettorio del 1200 ora sottointerrato, agli ambienti in parte adibiti un tempo a frantoio, che rivelano la strordinaria incredibile mostra dei 100 e più presepi di ogni dimensione e  realizzati in carta come in corallo, in cristallo di Boemia, come con i sassi levigati dalle acque dei fiumi e dipinti a quelli di ceramica o ferro, o...... creazioni originali  che intendono presentare il miracolo della natività da ogni latitudine e longitudine del globo terrestre: dalle Filippine, come dall' Africa, dalle Americhe come dall' Italia  in cui ogni regione dà prova di inventiva e fantasia ; dalla tradizione napoletana a quella veneta con un presepio che ha come protagonisti maschere veneziane, Cesare che continua a dire:" che belle cose , quante belle cose vedo.." il pranzo ci vede riuniti, prima a prepararlo ( dato che la cuoca è in ferie) Nicola primo cuoco io e Cesare aiutanti nell' ampissima cucina del convento, anche qui modernità-funzionalità dialogano con l' antico: i modernissimi forno e lavastoviglie  a getto si correlano con un mobile bianco di antica fattura con  vetrinetta e la " ruota". elemento funzionale che mette in relazione la cucina con la" sala da pranzo"; non manca l' affaccio sul chiostro delle spezie dove troviamo tutto ciò che ci occorre per aromatizzare le carni di coniglio e le patate...ma nel chiostro ritorneremo.....
 Frate Paolo ed Emilio hanno apparecchiato la tavola ed insieme: siamo 5, mangiamo nell' attuale refettorio del 1200 ex dormitorio che presenta una copertura a volte a crociera, un locale che lascerebbe tutti a  bocca aperta  in tutti i sensi sia perchè qui si  fa colazione, si pranza e si cena, sia per le opere che vi si trovano. I tavoloni sono coperti da tovaglie di plastica tutte giocate su uno scozzese giallo -marrone  e di lato, alla nostra destra, nella parete di fondo il quadro che raffigura Francesco  a cena con Santa Chiara... quando, si dice, tutta la campagna ebbe a sfavillare di gioia;  la cornice che lo raccoglie in legno  intarsiato e decorato a foglia oro, ha un andamento completamente irregolare che non saprei definire aprendosi e muovendosi su un ovale  che ora si retringe ora si amplia,  alle parete alle nostre spalle mentre mangiamo i quadri che raffigurano i 6 Papi francescani: Sisto IV°,Sisto V°,  Alessandro V, Vicedomini de Vicedomini che fu Papa per un giorno, Niccolo' III° e Clemente VII°; nella parete opposta alla raffigurazione della cena, due lavabi a nicchia , che si completano con le grandi conchiglie  in marmo bianco e grigio di Bardiglio dedicati a Santa Chiara e San Francesco.  
Io e mio fratello ci riposiamo nell' ambiente  che precede il refettorio dove gli acquerelli di San francesco ritratto in varie espressioni ci colpiscono insieme alla bella foto del Papa FRANCESCO,  ci sono foto che ritraggono i frati davanti alla tomba di Francesco ad ASSISI e molte riviste  e giornali.
  Ritorno nel chiostro per godere della compagnia di  gerani  rossi che si compleatano con  i rossi dei pomodori e piante di fiori-rose verdi enormi dai petali carnosi,  di conche di basilico e alberelli di salvia e rosmarino  che solo a toccarle lasciano profumi che ti restano in mano, il pozzo è elegante sormotato da una struttura in ferro che porta un vaso di fiori; silenzio profondo rotto solo dai colori e dai profumi in una immensità di tempo che rimanda alla preghiera
La chiesa è bellissima- altissima scopriamo la  vetrata  le cui figure giocano aranci- gialli con i raggi del sole, s la tomba della famiglia Bonaparte dell' antenato Niccolo' del 1400 ed il cartiglio che ricorda che qui nacque anche la famiglia Gucci. annesso alla chiesa il chiostro  anche esso ricco di gerani  e di  piante  alcune scopriamo coltivate in vasi che hanno la forma di un paio di scarponi  di terracotta.
Saliamo al Settecentesco corridoio: le due pareti sono miracolosamente in dialogo: da un lato la raccolta dei quadri dei cardinali francescani dall' altro si estende la pittura murale opera relizzata da PIETRO MARCHESI tra il 1976- 1979, il quale si ispira  al CANTICO DI FRATE SOLE DI SAN FRANCESCO in un gioco di figure e di colori avvincente in un rimando all' avanguardie russe: Kandinsky, a Chagall a compostezza pittorica ed impostazioni del 1700; generazioni dialogano, correnti pittoriche  nel bello nella comunicazione di valori umani e dell' anima, nella fratellanza  nel testimoniare la bellezza della vita e dell' operare umano  e lo sguado va alle finestre oltre... dove la pianura dell' empolese si estende laboriosa e dove si vede il tracciato dell' asfalto e della ferrovia con il treno che sta passando.
 La toccata e fuga al paese ci introduce nel chiostro domenicano in quegli edifici che una volta furono conventi ed oggi sede della vita politico- sociale di San Miniato  la chiesa con all' entrata la nicchia che accoglie il presepio, e l' altra dove stupisce per la sua modernità l' affrescho che ritrae una barca in viaggio e sotto tra le onde tanti pesci altri dipinti delle glorie domenicane;  il palazzo del seminario à di una scenografica bellezza dipinto completamte sulla facciata e la torre di Federico II°, la cattedrale con sulla facciata inserite le ceramiche, la torre oggi campanaria dove nasce Matilde di Canossa; il percorso dal parco di Belvedere che ci riporta al convento di SAN FRANCESCO cosi' inserito nel tessuto sociale- civile di SAN MINIATO ciitadina che già si prepara per la sagra del TARTUFO  e cosi' isolato sull' altura "scomposta" di questo colle caro a SAN FRANCESCO ...
                                      .resta il desiderio di contar le stelle sotto il cielo dei due chiostri che si fronteggiano e gareggiano in bellezza e profumi, in silenzi e colori, in luci e ombre, in picevolezza di scoperte storiche e gastronomice di SAN MINIATO che vanta non solo il Tartufo, ma anche di essere inserita nella rete internazionale Cittàslow, di essere sede dell' istituto del dramma popolare,  di trovarsi  fin dal Medioevo sulla via Francigena per il pellegrinaggio religioso verso Roma e  che nel comune di SAN MINIATO  nell' area di Ponte a Egola sorge uno dei poli europei della lavorazione della pelle e del cuoio......
LAUDATO SI', MI SIGNORE, PER ... ad ognuno di voi lettori l' aggiunta........
LAUDATO SI', MI SIGNORE,PER ... ad ognuno di voi lettori l' aggiunta........
 carmelina rotundo con Cesare a SAN MINIATO  Convento di SAN FRANCESCO
Francescani Minori Conventuali
 piazz. San Francesco n 1
0571 43051

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