VITA di un MAESTRO: Armando Zuccherini ( 1915-
1971 ) Perugia
nel centenario della nascita.…..sembra che siano passati secoli tanto è cambiato il rispetto per la figura del maestro e non può essere solo un caso che SAN FRANCESCO sia nato in terra d’ Umbria!
Una figura il Maestro Armando Zuccherini
molto importante
per San Lorenzo di Montenero, Monteneraccio e Montebello (Perugia).
molto importante
per San Lorenzo di Montenero, Monteneraccio e Montebello (Perugia).
Ali potenti ha l'amore.. vola rendendo “vicine” distanze e tempi !
Fa parte di me la convinzione profonda che ho avuto una grande fortuna ad avere un Maestro e che Maestro: ARMANO ZUCCHERINI !
Dai tempi della
scuola elementare classi 4° e 5° ( lo stesso Maestro ha poi insegnato anche a Cesare mio fratello ) catapultata
in una realtà da mille e una notte…
in una realtà da mille e una notte…
... la strada che
percorriamo per raggiungere il borgo di
Montebello non è solo una strada sterrata in mezzo al verde..
…. Giuseppina (
figlia di ARMANDO ) la va “animando “ lei la conosce passo, per passo;Fabio ( nipote di Armando) Claudia, io la ascoltiamo mentre seguiamo la direzione oggi data da numerose frecce su cui è scritto:
Maestro ARMANO Zuccherini…..
.." il papà mi portava spesso con lui in campagna al Borgo dove avevamo ancora la casa, anche se oramai tutta la famiglia viveva a Perugia ......io ero la piu' libera dagli impegni scolastici dei miei fratelli e lo seguivo volentieri, mi piaceva molto il borgo e li ero anche nata ......
........pensare che
mia madre percorreva a piedi tutta questa strada per andare a fare spese e
commissioni varie a Perugia........"continua a raccontare emozionata
Giuseppina......!
Qui il pozzo fatto scoprire da papà e che faceva giungere l’ acqua anche a casa…. la domenica i nostri genitori ci portavano alla messa nella chiesa di San Lorenzo a Montenero..
” strade sterrate scendendo al fosso per risalire dall’ altro versante, in mezzo al bosco, costeggiano campi e cascine .. il parroco don Carlo Alberti ….. “
…..arriviamo al BORGO DI MONTEBELLO di MONTENERO Qui il pozzo fatto scoprire da papà e che faceva giungere l’ acqua anche a casa…. la domenica i nostri genitori ci portavano alla messa nella chiesa di San Lorenzo a Montenero..
” strade sterrate scendendo al fosso per risalire dall’ altro versante, in mezzo al bosco, costeggiano campi e cascine .. il parroco don Carlo Alberti ….. “
in quella che era la
grande aia contadina : ci sono tutti i figli di Armando : Franco, Ornella, Giuseppina,
Bruno.... nipoti, cugini ex alunni….
alcuni giunti da Trento quella città dove ARMANDO, assegnato alla
caserma divisione motorizzata di Trento,
conobbe la bella signorina Romana Bosin.....poi sua amatissima sposa !
Sono avvolta da
profumi intensi di erba, di
menta, mentuccia, di terra… mi piace accarezzare i grandi cespugli di rosmarino …magia…
accanto alle scale il fico, allora, quando nasceva Armando 13 settembre 1915, piccolo albero
oggi alto che
protende le sue carnose foglie verso le
scale ; vicino l’ elce, la quercia, l’
acero.....
A lato della scala la
targa preparata per onorare il maestro Armando, ora coperta da un drappo rosso il cui svelarsi è affidato ai più giovani: Beatrice
dagli occhi splendenti come stelle e i capelli biondi , bella come la madre, bimba che a settembre frequenterà la prima classe elementare e da Saverio, nipote di Ornella, che andrà in terza classe .
dagli occhi splendenti come stelle e i capelli biondi , bella come la madre, bimba che a settembre frequenterà la prima classe elementare e da Saverio, nipote di Ornella, che andrà in terza classe .
E’ Ornella, figlia di Armando a raccontar del padre da quella scala che un tempo: Alunni e Maestro salivano per
andare nell’ unica aula, riuniti dalla prima alla 5°, nella
"scuoletta"del borgo.
Il papa' e la mamma di Armando, Salvatore e Stella avevano scelto infatti di vivere nel borgo di Montebello che riuniva la casa patronale e la colonica .
Il papa' e la mamma di Armando, Salvatore e Stella avevano scelto infatti di vivere nel borgo di Montebello che riuniva la casa patronale e la colonica .
Come sottotenente,
con l’ ingresso dell’ Italia in
guerra l’ 11 marzo 1941, Armando fu inviato nell'Africa. settentrionale,
rimase ferito gravemente in un incidente con la moto mentre percorreva il deserto ..
dall’ ospedale militare libico di DERNA
venne portato sulla nave ARNO e
così rimpatriato con destinazione ospedale militare di Napoli…….. …
In seguito 11 mesi di sofferenze nel campo di concentramento
di Collescipoli Terni,dormendo in terra su cemento, senza paglia e ricevendo
scarso cibo.....
Mamma Romana viene descritta e tracciata
nella sua grandezza di donna madre moglie e talvolta, all'occorrenza, valido aiuto come " maestra" al fianco del suo caro Armando......!
“ il grande
qualificato aiuto di Romana che preparava marmellate di fichi
che distribuiva per merenda ai
ragazzi spalmandole su fette di
pane o particelle di torta al testo … ROMANA inoltre istruiva le femmine all’
“ uso dell’ ago dei ferri e dell’ uncinetto rendendole esperte nell’ arte del cucito del
ricamo e della maglia . nella sua grandezza di donna madre moglie e talvolta, all'occorrenza, valido aiuto come " maestra" al fianco del suo caro Armando......!
Tra le molteplici
attività c’ era l’ insegnamento della fisarmonica a bocca, il canto, la
recitazione.
A volte il maestro
svolgeva attività scolastica fuori dalla classe. Grande amante della
natura e del territorio umbro li
accompagnava in escursioni per far sentire loro la bellezza del paesaggio, dando
loro nozioni di botanica e fauna. Inoltre ARMANDO, dotato di particolare ingegno
si, impegnò e riuscì in svariati lavori quali l’
apicoltore, l’ elettricista, il
radiotecnico, il meccanico, il muratore, l’ imbianchino, il
fotografo ed il costruttore di
giocattoli di legno ........!.
Produsse
energia eolica installando eliche
a vento sul tetto della capanna
e casa patronale, così tramite batterie ottenne l'energia sufficiente ad avere la luce in casa (nel borgo si usavano solo candele e lampade a carburo).
e casa patronale, così tramite batterie ottenne l'energia sufficiente ad avere la luce in casa (nel borgo si usavano solo candele e lampade a carburo).
Mise in funzione la radio, creò momenti di divertimento musicale pe tutti grazie anche al grammofono portato da Trento dalla moglie
Romana e corredato da dischi a 78 giri raccolti in appositi album …...........
L' appassionato narrare di Ornellaè condiviso ed ampliato da uno storico della
scuola, da toccanti ricordi del maestro da parte di ex alunni....anche da parte mia citando dal MUSEO DELLA SCUOLA di UMBERTO CATTABRINI alcune di quelle frasi che ci avevano fatto "incontrare" prima nel web poi fisicamente...... il momento conviviale sotto i grandi alberi vicino ai cespugli di rosmarino con tavoli imbanditi di ogni ben di dio, golosità varie tra salati, dolci e ottimo vino spremuta d’ uva … io, come saprete, mi butto su quei buonissimi panini e porchetta la mia preferita indimenticabile …
Con lo sguardo godo di una vallata da Pontepattoli a
Ramazzano, Civitella Benazzone e monte Rubino accarezzati da onde di
colline, Catria e
Nerone…… ed è con Giuseppina a ridisegnare con le parole, conducendomi per mano a quella che era la vita in questo
luogo: la casa padronale e la colonica abitata dal mezzadro, il cucinone le camere e il ripostiglio, i
magazzini, le cantine, il canale per la pigiatura dell’ uva,
stalle per i bovini e i suini, pollame, recinti per oche, anatre e tacchini, colombaie per i
piccioni, granaio, la capanna per
riparare il fieno, carri, treggia ed attrezzi agricoli utili per l’ estirpatura, l’ aratura, la semina, la mietitura, la battitura effettuata con la trebbiatrice, la vendemmia
i gioghi per i buoi . L' aia vastissima per il parcheggio delle attrezzature agricole
e la realizzazione, durante la
battitura, di pagliai realizzati intorno
al "mitulo", un alto palo conficcato nel terreno da abili mani contadine.... Rivivo, attraverso le appassionate
parole di Giuseppina, l'affaccendarsi, le fatiche, l'entusiasmo, la vicendevole
collaborazione e le tante genuine tradizioni di quelle genti delle campagne Umbre.!.
Giunta alla lettura dell’ ultima pagina, richiudo il
volumetto sulla vita del maestro Armando Zuccherini da cui ho tratto
alcuni. brani integrandoli con i ricordi
di una giornata di pura cristallina bellezza….
…Sulla copertina del volume
due foto in bianco e nero:
una del Maestro Armando con i suoi alunni a borgo di Montebello di Montenero e l’ altra a Fontivegge Perugia:
grembiuli bianchi le femmine, nero con il colletto bianco i maschi, generazioni di donne e uomini frutto anche del lavoro appassionato di un maestro costruttore del futuro, un futuro di pace, amore e rispetto.
Ora ne ero certa,
una del Maestro Armando con i suoi alunni a borgo di Montebello di Montenero e l’ altra a Fontivegge Perugia:
grembiuli bianchi le femmine, nero con il colletto bianco i maschi, generazioni di donne e uomini frutto anche del lavoro appassionato di un maestro costruttore del futuro, un futuro di pace, amore e rispetto.
Ora ne ero certa,
Nelle
mie mani fasci di rosmarino e piantine
dei menta… profumi che, diffondendosi
leggeri nell’ aria, parlavano di bontà…
carezze che, superando i limiti di tempo e di spazio, continuavano come allora a diffondersi …….diventando respiro dell'anima
carezze che, superando i limiti di tempo e di spazio, continuavano come allora a diffondersi …….diventando respiro dell'anima
" non abbiamo altre strade che quelle dell’ amore" .
Carmelina
Rotundo dedica ringraziando per questa azzurra giornata tutti voi della grande famiglia ZUCCHERINI riconoscendo la grandezza dell'educatore ARMANDO indimenticabile Maestro!!!
Carissima Carmelina, ottimo lavoro e testo e foto eccellenti... Ti ringrazio tantissimo per tua disponibilità e creatività... Un saluto dal Trentino... Fabio e Claudia
RispondiEliminaSalve Carmelina, sono Laura figlia di Giuseppina.
RispondiEliminaA ricordare il nonno in quel giorno non c'ero, ma mi ha consolata sapervi tutti lì a rendergli omaggio.
Io purtroppo il nonno non lo ricordo, ma mi piace immaginare quante cose meravigliose avremmo potuto fare insieme...sarebbe stato un nonno speciale! Romana, l'unica nonna che mi ha accompagnata fino all'età adulta, ha colmato questo vuoto con tutto il suo amore e i suoi sorrisi dolcissimi.
La loro casa e il podere sono stati per noi nipoti gioia, divertimento, avventura e molto molto di più... famiglia.
Ancora oggi racconto simpatici aneddoti ai miei figli, di quelle calde e lunghe vacanze umbre.
La ringrazio per questo articolo.
Un sentito e caloroso abbraccio.
Tava Laura e famiglia