La posizione ideale lo sento, seduta o in piedi. Colazione con un ottimo dolce da forno buono buono, tra bagno e cucina passo i miei nuovi giorni e le mie nuove notti. Ore 11 del 14 Aprile arrivo dell'ambulanza. Scopro che sono della Misericordia, e in pochi secondi mi rendo conto che in fatto di equipaggi sono sotto alta protezione: 4 persone (Andrea Isabella Lorenzo Fioral), una più premurosa dell'altra, gentilissimi, arriviamo insieme molto in anticipo nei sotterranei di Torregalli per le radiografie. Cercano di posizionare il braccio per i raggi X mentre io supero la soglia del canto per arrivare agli urli. Si ritorna al piano superiore per accedere alla visita ortopedica, qui la sorpresa che io non sono in lista ma ho una prenotazione di visita per un altro ospedale quello di Santa Maria Nova, i 4 angeli custodi si prodigano per non farmi portare così lontano e l'ortopedico fa un'eccezione visitandomi. Mi tolgono la maglietta per mettermi un cuscinetto sotto l'ascella e riposizionarmi il tutore. Fra sette-dieci giorni devo ritornare con l'ambulanza per radiografie e visita di controllo ortopedica. Andrea, dell'equipaggio della misericordia, contatta il Cup ma non hanno posto e ci dicono che telefoneranno per fissare un appuntamento tra il 21 e il 24. Ritorno in ambulanza per le solite strade "stellari", ora "deve stare seduta o i piedi". Ho solo la larga camicia addosso il sole c’è, io resto in attesa.
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