giovedì 21 luglio 2022

nonno CESARE I GIOCHI

A LA PIZZICA “

Due sono i giocatori

Si disegna per terra un grande cerchio, un giocatore è in piedi vicino al cerchio

e tiene in mano due pezzi di legno : uno più lungo, la mazza, uno più corto ,la pizzica,,

E’ lui che lancia la pizzica colpendola con la mazza,il più lontano possibile : l’azione si dice

ROCIARE

Il secondo giocatore corre ,la raccoglie e subito cerca di gettarla nel cerchio

Se l’altro è svelto con la mazza cerca di buttarla fuori, se non ci riesce e la pizzica cade nel cerchio

si cambiano le parti.

Nel caso in cui la pizzica, lanciata dal secondo giocatore,rimane fuori del cerchio,il tiratore stesso

ha la possibilità dim”pizzicare” almeno tre volte,cioè colpendola con la mazza di allontanarla dal

cerchio,poi con la mazza prendere le misure e conquistare tanti punti per quante mazze riportate

sul terreno.

A LE CONE

Si riuniscono alcuni bambini ; uno si mette seduto su una sedia e tiene in mano una cinta, mentalmente

pensa il nome di una cona del paese.Un altro bambino prende dall’altra estremità la cinta e dice a

voce alta il nome di una cona.: Se ha indovinato,diventa padrone della cinta e può con essa colpire

i compagni alle gambe.

Il gioco continua ,il bambino seduto chiama un altro,per indovinare e così via. Le cone erano i nomi

del paese ed erano quelli del Vento

Vignale

Valluzza alla strada

Serrone

Conicella

Curine de Pietre


CICCANTONI

Possono giocare senza limitazione di numero più giovanotti. Ad un giovanotto viene legato un

fazzoletto su gli occhi e mentre gli altri gli girano intorno lui deve cercare di acciuffarli



MASTRILLO A SOLDI

A Sim pone una pietra verticale per terra e dietro un monticello di monete di metallo

A distanza un giocatore tenta di abbattere la pietra colpendola con un’altra, Se la pietra viene

buttata giù il tiratore acquista il monticello di monete


BATTARELLA A LU PALMO “

Due o più giocatori lanciano a turno un moneta metallica; Questa deve battere contro una tavola precedentemente preparata.,Nel rimbalzare a terra il soldo cadrà ad una certa distanza ; l’altro giocatore deve

far battere la moneta contro il legno e da dove cade misurare con la mano la distanza dalla prima

lanciata ; se equivale ad un palmo il secondo,giocatore conquista la moneta del primo e così via.



BATTARELLA A LU PALMO Due o più giocatori con in mano delle monete metalliche

Uno ogni turno lancia la moneta che deve battere contro una tavola di legno e rimbalzare per terra

L’altro tira la moneta dove cade si misura con la mano,la distanza dall’altra appena lanciata.

Se la lunghezza equivale ad un palmo,il secondo conquista la moneta del primo e così via Fa

vincere sempre questa misura.




I negozianti vendevano vino e per intrattenere i clienti prestavano le bocce di legno.

A carte : Per chi non sa giovare c’era il gioco del Piripacchio

due carte ,a tre a tre, si prendevano sempre le carte uguali

.Asso piglia tutto ; il gioco delle carte andava a 41



LE FEMMINE GIOCAVANO A “ LE PETRULLE”

5 petrulle liscie possibilmente di mare.

Si lanciano prima ad una ad una e si riprendono con la mano

poi a gruppi due a due,tre a tre, quattro a quattro tutte insieme.

Il ponte. Con la mano si forma il ponte, con l’altra si cerca di

farne passare sotto il ponte

Le regole del gioco ,quando,si tocca una petrulla non si deve

sfiorare l’altra.



Faticare alla terra me lo,sono dovuto insegnare appresso i genitori che avevano questo mestiere

Da noi c’è il detto :Se vai con lo zoppo, zoppii pure,Noi siamo cresciuti appresso agli agricoltori

loro hanno saputo fare : seminato ortaggi di tutte le maniere ed io, passando il tempo con gli oc-

chi ho imparato 1 Ho visto fare e l’ho fatto.ho visto scozzare le olive e l’ho fatto

In vista vedi fare una cosa e impari ; così ho imparato a fare le fiscelle, i cofani,,i panari. ; le dami-

giane le, ho rivestite io,personalmente,poi innestare,pulire gli alberi.

Vedevo come ricoprivano le sedie e ho imparato anch’io, queste che sono in casa sono tutte fatte da me,

ho fatto anche muri a secco, ho lavorato nei fondi,-Una volta il proprietario del fondo di Risica, don

Federico voleva stimare quante tumina portavano gli ulivi io ho guardato,osservato,misurato e quan-

tificato otto tumina !

Non contento,don Federico interpellò il perito che quantificò otto tumina e mezzo.

A don Federico che si rivolse a me gli dissi “ e il mezzo tumino è per il viaggio “

Qualunque cosa dell’agricoltura tu mi domandi, io ti insegno come devi fare, se ho insegnato di

cose,perchè non sono mai stato invidioso

So innestare viti e qualsiasi lavoro che ho fatto ho cercato di farlo preciso ; Sono stato cresciuto

per l’agricoltura fin dalla nascita. a dieci anni ho imparato a fare cofani,panari

Tutto per esperienza diretta, non per studio,

Io “tengo” la mente aperta ; alcuni vedono fare una cosa e non la fanno,ne’ per io ne’ per i Santi

e ti devi pure arrabbiare

Io , una cosa appena la vedo fare una volta la faccio subito ;feci il carbonaro. il calderaio per la

preparazione della calce.

Vivo oggi per oggi,domani per domani, se mi parli di “dopodomani” non ne capisco.

Oggi la gente si sente tutta presuntuosa e vuole arrivare sopra sopra, l’egoismo è cresciuto

assai, se ha una cosa ne vuole un’altra,poi un’altra

Nella mia vita non ho mai dato,importanza a niente, so stato bello,serio. ho lavorato, non sono stato

egoista, se ho avuto cento lire sono stato sazio e ora invece sono insaziabili , .


 

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