ZUCCA O FRITTATA ?
Un uccellino sta ripetendo il suo verso da un ramo; alzo, lo sguardo appena in tempo per vedere
le sue piccole ali frullare ; lui ama gli azzurri e vola,vola, vola, sempre più in alto al di là di fitte
chiome di alberi.
Per terra un tappeto di aghi di pino mentre dal mare sentiamo il rumore, Non molto lontano le
voci di bimbi che ridono, giocano e, appena intravista, dalla posizione in cui siamo seduti, la Torre
Mozza,
Sulla piazza grigia, piatta, larga che fa da tavolino Alessandro sta tagliando un bel pane fragrante
schiacciato per metterci dentro soppressata ,salsicce di cinghiale , pomodori e la leccornia che pia-
ce tanto a Robert : il pecorino, il morbido pecorino
Il fresco non troppo ci permette do rilassarci tra una battuta e l’altra mentre Alessandro, quasi furtivo, cerca di immortalare per sempre, con la sua nuova macchina fotografica i nostri momenti
in pineta.
La mia paglietta fiorentina col nastro blu scuro e via, i nostri tuffi, : tanto mare nel naso, negli
occhi mentre Robert mi porta tra onde; Luigia va cercando le cozze su scogli ed Alessandro da per-
fetto nuotatore si è messo la maschera per scrutare i fondali.
Robert non sa resistere alla tentazione e si allontana ; laggiù al confine dell’orizzonte vedo soltanto gli schizzi bianchi dell’acqua sollevata dalle sue braccia. Le onde ripetono ancora il gioco di sempre mentre il sole scherza sulla nostra pelle .
Stasera lasceremo Maremma amore di terra, di luci col ricordo ancora vivo di una passeggiata nel parco dell’Uccellina che era stata ….
L’arrivo su un pullman ; stipati noi quattro su uno strapuntino; Luigia e Robert ai lati esterni dovevano stare girati di lato per poter guadagnare più posto.
Un viaggio di fortuna un po’ come quello che Rovere aveva fatto nel Nepal dove, ci raccontava.,
accanto all’autista tre uomini pulivano a turno i vetri appannati dal vapore che usciva dal radiatore
all’interno del bus..
L’arrivo nel parco e l’incontro con la nostra guida: un ragazzo coi capelli scuri ..
Gli olivi, le piante tipiche della macchia mediterranea: l’erica, il leccio, il carpino, a fillirea
l'ornella, il corbezzolo, la pianta ( sta spiegando la nostra guida ) che richiama i colori della
bandiera italiana, verde delle foglie, bianco dei fiori e rosso dei suoi frutti. Bellissime querce
e sotto quel verde arriviamo ad una delle torri d’avvistamento da dove respiriamo un paesaggio
coperto da pini.
La terra di Maremma somiglia tanto alla mia; il suo colore ferruginoso, le piante,quelle tipiche
dei paesi dove la pioggia è scarsa . Sta parlando Robert il nostro compagno che viene da più lon-
tano di tutti noi,dall’Australia.
All’orizzonte intanto ( ci sta passando il cannocchiale la guida perfetta )le isole dell’arcipelago
toscano : l’Elba, Montecristo il Giglio, e Formiche di Grosseto.
Il ragazzo dai capelli scuri ci va parlando della storia delle trappole realizzate dai butteri marem-
mani per poter catturare gli uccellini ; ci va narrando la storia di questa terra dagli Etruschi ai Ro-
mani, dai Medici ai Lorena, ai nostri giorni, quando nel 1965 fu costituito il parco : un ambiente dove si ricerca l’equilibrio tra la natura e l’uomo.
La divertentissima discesa, ripida tra ciottoli; meno male che Robert mi dà una mano !
Attraversiamo la duna di spiaggia. dove vive una vegetazione particolare : la coda di topo, il con-
volvolo, il giglio di mare…
Sul pullman, al ritorno davanti a me, Robert, accanto, Luigia
Alessandro e la nostra guida che ci sta invitando a guardare un piccolo cinghiale che passa vicino.
Lasciamo i colori, la storia, profumo di pino, di mare, mentre il cielo si tinge lentamente di colori
rosati.
La nostra guida, Pompeo ci saluta nella piazza di Alberese con una simpatica stretta di mano e
con l’augurio si ritornare nel parco. Su crinali perfetti di un colore che si confonde con le ombre
della notte una rotonda luna ci segue nel nostro viaggio di ritorno al parco dell’Uccellina verso
Scarlino.
“ Novantanove uova meno una “ vedi stanno scherzando Alessandro e Luigia.
“ Una frittata perfetta la luna stasera”
“Novantanove e non cento ? –“ le chiedo
Ma perché l’ultimo ? ( E Luigia alza il palmo della mano destra toccandosi la fronte)se lo è sfrit-
tellato in testa un maremmano quando ha detto : “Maremma ..
.. Puttana “ aggiunge subito Robert ,
A Scarlino le strade piccole ,d’incanto, dall’alto seduti sotto una grande siepe ; al di là le luci
di Follonica ; la vita che pulsa, un sonno di pace all’Hotel Scabris per essere svegliati al mattno
al canto del gallo alle sei .
Le campane rintoccano per richiamare alla messa e noi che fotografiamo per le strade di Scarno
questa quiete che ci riempie di gioia, un tranquillo passeggiare di gente.
Il nostro pomeriggio a Torre Mozza ed al ritorno campi di girasole.le zucche,“ Guardate la luna! Questa sera sembra una zucca”! sta dicendo Robert, mentre le ombre che calano cancellano i contorni delle cose all’intorno.
C a r m e l i n a
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