lunedì 22 agosto 2022

L'albero di albicocco . Polvere e vita .

 A chi non piace la storia?

 Come soluzione  ad esserne attratti  posso consigliare la lettura  di due  libri:

"L'albero di albicocco" e "Polvere e vita" di Donato Fanciullo, ambedue  romanzi d' amore .

il primo 

                  è dedicato al padre e vede la luce  nell' aprile 2015 per conto di Piero Manni s.r.L.

In:" L'albero di albicocco" il dialogo è tra allievo e docente: Dario il ragazzo tredicenne che ama la storia, l' altro  è il professore che insegna storia al liceo Enrico IV a Parigi. Oggetto del dialogo  Giurdignano  di cui Fanciullo riesce a donarci una descrizione pittorica -teatrale attraverso il percorso  che  fa 

 s' incammina  verso il centro del paese .. L' itinerario era breve, come tutti i percorsi che conducono  nella piazza di un centro di 1700 anime .. bisognava infatti percorrere, l'angusta via San Vincenzo che in soli ducente metri, raccoglieva secoli di storia. Alla sua sinistra si ergeva imponente il Menhir San Vincenzo uno dei più belli tra i tanti megaliti che Giurdignano conserva. Dopo pochi passi sulla destra, vedeva la cripta bizantina  di San Salvatore  con i suoi  sacri affreschi.. .apparivano nell'ordine  l'obelisco sormontato dalla statua di San Rocco, patrono e protettore del paese,  la chiesa matrice, uno scorcio del palazzo baronale ...  

 "Da dove prende ispirazione per scrivere questo volume ? " 

"Dagli scavi archeologici svolti agli inizi degli anni novanta  nel Salento .." 

 Fanciullo lo scrive  la sera del 14 agosto il giorno in cui si festeggiano  i santi martiri  del  2014 d' impeto a Otranto. 

Riga dopo riga  l' autore  è capace di  far viaggiare il lettore nel tempo  fino all 'era dei megaliti  per riscoprire i nostri antenati a 3400 anni a. C e, non si può che essere avvinti  e sospinti a  venire  a vedere i menhir alcuni dei quali sono  integrati nel tessuto urbano, altri in aperta campagna  fino alla cripta di San Paolo uno dei santi  più venerati nel Salento il viaggio a ritroso nel tempo ci  fa scoprire  le meraviglie  dell' impero bizantino di cui sono testimonianza  i resti delle mura  della basilica dedicata ai santi  dottori arabi Cosma e Damiano. All' inizio  del XI secolo infatti i pellegrini  diretti a Gerusalemme  generalmente  seguirono un  itinerario terrestre e, con la normalizzazione  del quadro politico  del Mezzogiorno  Otranto  assunse, nel XIII secolo il ruolo di testa di  per la Terrasanta .

 Qui si fermarono i templari, un ordine di monaci-soldati fondato nel 1119 da Ugo  de Pagani  latifondista francese per fornire protezione  ai pellegrini che si recavano in Terrasanta  denominati i soldati di Cristo presero il nome di cavalieri del tempio o templari  quando trasferirono  la loro sede  a Gerusalemme  presso il tempio di Salomone. 

  Gustavo: " devo ammettere  che questo territorio è incredibile .. .non immaginavo ci fossero tante ricchezze  sembra un tesoro a cielo aperto "

 In: " Polvere e vita"   Donato narra del Salento e del numerose  dominazioni,  dedicato a Nunzia  è stampato  per conto di Piero Manni s.r.I nel mese di novembre del  2018.

 La storia delle dominazioni  dai Bizantini, ai Normanni, dagli Svevi,  agli Angioini , agli spagnoli è narrata  da Chiara e Francesco, da nonna Gina ...

Per i contadini non c'erano gli spagnoli,  o i Borboni, o Garibaldi , o la monarchia  o la repubblica  non cambiava nulla,  il contadino  aveva un solo re  ed era il signore che possedeva le terre . Il nostro signore era il barone.....  e si entra nel cuore  della vita  del Salento  attraverso i canti popolari  come quella del giovane Adamante eletto capo delle Vicinanze.. chiara che  balla e canta con una bellissima voce è chiamato dal nonno Pippi: stella.

  Chiara ha una amica Sara  compagna di banco  delle scuole elementari  fino alla terza media .

 "Francesco ha diciannove anni era biondo ed aveva gli occhi celesti chiaro, insomma la prova  vivente della dominazione normanna nel Salento. Ma di Roberto il Guiscardo  e dell'orde dei briganti  scandinavi al servizio dei signorotti pugliesi che scacciarono definitivamente  le residue presenze  dell' impero bizantino aveva ben poco. Con un carattere tutt'altro che ribelle  era  un giovane generoso e propenso alla socializzazione.  Francesco ama suonare la chitarra e con Stefano ed altri amici costituisce una band  che fa  dei canti popolari salenti il suo repertorio. Chiara che entra a far parte  del gruppo musicale di Francesco divenendone la voce .. l'incontro di Chiara  con i ritmi della Taranto segna un altro appuntamento importante nel percorso di ricerca delle radici .. secondo Chiara  non c'è contraddizione  tra i ritmi allegri  e frenetici della pizzica  e le tristi motivazioni che le fanno nascere . Anzi è propio per alleviare  la prostrazione e la sofferenza che si cantano i motivi  cosi allegri e divertenti  E' come se la musica  divenisse una sorte di terapia  utile a lenire sia le sofferenze  delle tarantole  sia quelle di tutte le persone oppresse dal peso  delle loro difficili esigenze .

 Nel romanzo di Fanciullo  ecco le tavole .. adorava quei lunghi pranzi in cui tutto sapeva di antico, in cui ogni pietanza  era frutto di un lungo, amorevole impegno della nonna: metteva il sugo a ribollire già dalle prime ore del mattino sempre alle prime luci dell' alba, preparava l'impasto  per le pittule  che faceva lievitare in un recipiente  adagiato vicino al fuoco e che friggeva poi prima dell' ora di pranzo... carne indilissata  che richiedeva diverse ore di preparazione. Quelle pietanze  erano  speciali, non solo perché gustose, ma soprattutto perché intrise  dell' amore che la nonna   serbava verso i suoi cari  La nonna apparteneva a quella generazione non abituata  ad esprimere  esplicite dichiarazioni d'amore quasi fossero  ridondanti, ma sapeva  raccontare i propri sentimenti  attraverso il lavoro." 23 agosto 2014


 .."siamo lieti invitare  il gruppo musicale " Gli Amici di  Lisa"  a partecipare  al concerto  di Melipignano si' era cosi immersi nelle radici della cultura  salentina da averne assorbito l'essenza , tanto da riuscire  a trasmettere con il suo canto  emozioni cosi intense  da incantare chi l'ascoltava... Era una musica senza tempo, la loro: erano parole scolpite nelle pietra quelle dei loro testi; Chiara sentiva che la sua voce era quella di Lisa la tarantola, di nonna Gina, DI   nonno Pippi, di  Uccio di Adamante ... Chiara cantava l'amore, l'amore negato, l'amore disilluso, sempre inseguito e mai raggiunto.I

l pubblico ascoltava in silenzio...Poi il delirio gli applausi, le lacrime,l a commozione, la gioia....

   Per scrivere: Polvere e vita lei Donato  da che cosa ha preso ispirazione ? "  " Dalla vita della giovane artista salentina Vincenza Magnolo scomparsa nel 2015 all' età di 26 anni "

 Vittorio"Ah Giurdignano, la terra delle pietre narranti ! Posto meraviglioso."

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