IL CAFFE’NELL’ARTE dalla mostra KARMA CAMELIA

IL CAFFE’NELL’ARTE

Nel corso del XVII secolo il caffè non fu più soltanto consumato nella quotidianità delle case ma,

grazie agli uomini di cultura che iniziarono a considerarla una “bevanda intellettuale” sorsero i

primi locali destinati alla sua degustazione. Il primo fu aperto a Venezia nel 1640 in Piazza San

Marco e a seguire in tutta Italia , diventando non solo luoghi di ritrovo mondano ma anche centri di

vita artistica e letteraria e di propaganda politica.

A Firenze tra i Caffè che hanno fatto la storia ricordiamo ‘Le Giubbe Rosse’, ‘Il Bottegone’, ‘Il

Doney’ , il ‘Caffè Paszkowski’ e ‘Il Michelangelo’.

(‘Il Doney’ rimase per tradizione il gran ritrovo dell’eleganza e degli stranieri che soggiornavano a

Firenze, dove si recavano soprattutto ufficiali, funzionari ed aristocratici legati al governo di

Leopoldo II, Granduca di Toscana. )

Quest’ultimo, situato in via Cavour, fu la roccaforte dei giovani spiriti vivaci ed innovatori al tempo

della Firenze granducale. Gli artisti ne fecero il loro cenacolo con a capo il pittore Telemaco

Signorini, uno dei massimi teorici dei Macchiaioli. Ma il caffè fu fonte di ispirazione anche per

opere di carattere musicale, cinematografico e teatrale, come la celebre “Bottega del caffè” di Carlo

Goldoni dove gran parte della vicenda si svolge proprio intorno all bottega di proprietà del

protagonista, luogo di intrighi e di intrecci.

 

“A riempire una stanza basta una caffettiera sul fuoco”

Erri De Luca.


 Girogirotondo le mani alacremente van 

 Girogirotondo il filo di lana crea  i Granny

morbidi colorati  fantasiosi .

 Girogirotondo  insieme stiam 

 muovendo  l'unicnetto o i ferri

  creando Granny e corner to corner 

il tempo è galantuomo 

 passa senza far rumore 

 ci ritroviamo ad unir quadrati per farne coperte  12 mila questa anno

 per tappezzare piazza Santa Croce

 50 X50 



  




















Con questo termine che letteralmente significa " i quadretti della nonna", ci si riferisce ai quadrati di varie dimensioni, che si realizzano lavorando all'uncinetto, in tondo, partendo dal centro verso l'esterno


Nel mondo del fai-da-te è decisamente boom delle mattonelle ad uncinetto, il cui significato letterale è “quadrato della nonna”.

 

Una tecnica con la quale si realizzano le coloratissime piastrelle all’uncinetto con le quali le nonne creavano coperte e scialli.

 

L’origine di questa tecnica si fa spesso risalire ad un pattern pubblicato su un manuale londinese, del 1897, come ispirazione per utilizzare i rimasugli di filato in maniera utile ed originale.

 

Si creano così molteplici piastrelle per poi cucirle insieme e dar vita alle proprie creazioni con un risultato molto colorato e sempre differente.

 

Dagli anni Settanta in poi, ogni stagione hanno trovato la loro nicchia per uscire allo scoperto e tornare alla ribalta proprio oggi con capi originali e unici per la Primavera/Estate.

 

Il 15 Agosto di ogni anno inoltre si celebra il Granny Square Day, giorno per festeggiare i mitici quadrati a uncinetto!

 

Nella collezione Laines du Nord, potete trovare diversi filati che si prestano alla realizzazione delle “mattonelle granny” e due pattern originali così da cimentarvi con le mattonelle di tendenza:

Re Cotton Soft

Un filato nato dalla fusione del puro cotone e del cotone riciclato, una scelta etica e di stile. Ideale per realizzare capi con mattonelle granny, grazie ai colori e alla finezza.

CHE MERAVIGLIA IL CAMPONE !

Che meraviglia il campone!

Lo sguardo  lo scopre punteggiato di fiori piccoli  di 

un azzurro  così intenso da richiamare il paradiso,

 a tratti  scopro convolvoli bianchi, fiori gialli,

 ombrelli  di ricami bianchi:

 il cuore si apre  gli affanni scompaiono

 prima DI mettere piede sull'asfalto cemento che chiude il respiro..

 se rispettassimo la natura

 carmelina dedica a tutti voi

 ringraziando per l’impegno sempre profuso per la giusta causa di salvare il campone

 

PIN UP STARS P/E 2024 MAREDAMARE 2023

PIN UP STARS P/E 2024

 

Una collezione con un’anima Etnica ed etica, orientata a proporre capi

e accessori tipici di un mondo lontano e che si occupa al tempo stesso

del comportamento umano.

L’attenzione più importante è stata rivolta ai materiali.

Le stampe dai forti colori decisi sono realizzate su una qualità di

cotone indiano che proviene da un seme naturale che non è stato

trattato con prodotti chimici nocivi per l’ambiente e per gli animali

, un cotone antico , puro, il cui seme non ha subito ne’ trattamenti

pesticidi ne’ modifiche genetiche che mantiene le sue risorse

naturali.

Anche le borse sono realizzate con materiali riciclati e non inquinanti,

nessun elemento contenente plastica.

 

Colori intensi della terra , rosso carminio , arancio, un marrone caldo

e le nuance dei toni del verde sfumati all’azzurro e i viola.

Stampe più geometriche, pulite, dalla forte identità etnica, che

raccontano i simbolismi della cultura tribale

Un’arte figurativa che esprime la sua forza nelle stampe piazzate

raffiguranti l’albero della vita , un segno di riconoscimento da cui

tutto parte.

Un pezzo speciale è il costume che si sdogana e si trasforma come parte

esterna di un capo di abbigliamento. Un semplice accessorio assembla il

bikini al pareo o ad una gonna per trasformarlo in un abito .

 

Stupire per stupirsi è il mantra dello stilista Jerry Tommolini che si

diverte nel sorprendere e nel rinnovare ogni sua collezione puntando

sempre alle novità senza mai essere ripetitivo

 

XIYU GUO “IDEALIZZAZIONE INASPETTATA” nella sala TONIOLO SEMINARIO ARCIVESCOVILE di FIESOLE

  

Sabato 29 luglio,


alle ore 18,30 con il patrocinio del Comune di Fiesole è stata  inaugurata la Mostra personale di 

                              XIYU GUO “IDEALIZZAZIONE INASPETTATA” 

nella Sala Toniolo – Seminario Vescovile – Piazza Mino, 1. 

Xiyu Guo ha presentato  due progetti: Progetto Proserpina e Progetto Quadrittico, incentrati sullo studio politerapico Bormio Balance. 

Progetto Proserpina: Un dipinto murale di oltre 20 mq su volta, realizzato tra febbraio e aprile 2023, a base della storia di Dea greca Proserpina. Il lavoro viene presentato dall’artista con le foto e il testo in mostra. 

Progetto Quadrittico: una serie di quattro dipinti ad olio su tela, basati su 4 diversi episodi biblici, sollevando domande sul rispetto per gli altri, l'atteggiamento proattivo verso la comunità e la consapevolezza dei propri errori. 

La mostra è visitabile fino al 2 agosto  ’23 ad ingresso gratuito orario 9.30 – 13.00, 15.30 – 19.00 e 20,00 – 21,30. 

Xiyu Guo: Pittore, nato in città di Shenzhen della Cina, laureato  si è  Accademia delle Belle Arti di Firenze e Brera con lode.  varie mostre personali e progetti d’arte a Fiesole, Firenze, Shanghai, Bormio. Dal 2016 vive e lavora nello studio personale di Fiesole.  Meritato successo per la fantastica mostra di  sono intervenuti 







Anna Ravoni - Sindaca di Fiesole, Francesco Beccastrini – Presidente dell’Associazione degli Artisti Fiesolani e Shuanjian Hu (Detta Gulia) – Presidente dell’Associazione Italo-Cinese per istruzione


 Jonathan Nelson – Porfessore di Syracuse University Florence.



Per la foto, durante l' intervista ringrazio  Giovanni  Casini  

venerdì 28 luglio 2023

Incontri casuali fantastici

  La simpatia  l'empatia immediate spontanee


due persone in vacanza in Italia  incontrate vicino alla biblioteca Marucelliana

 queste le foto insieme.
 La maglietta è stata realizzata da un dipinto dell' artista Maestro 
Giuseppe Tocchetti "il volo del poeta"  ed è servita per la realizzazione dell'intervista  con 
LUCIANA ZANCHINI  alla MARUCELLIANA  della mostra 
                                           Carma CAMELIA  sullo sfondo la basilica di SAN MARCO.

giovedì 27 luglio 2023

EFFETTO VENEZIA 2023

EFFETTO VENEZIA 2023


Il cinema è la città

Livorno 2 – 6 agosto 2023

38 a edizione“Il cinema è la città                         

                                       Una città che diventa “il Cinema”,  in tutte le sue sfaccettature: dalle proiezioni sulle pareti dei palazzi del quartiere della Venezia, agli spettacoli musicali, teatrali e di strada, fino alle mostre, agli ospiti delle serate di talk e agli happening. Tutto avrà come riferimento la Settima arte durante i cinque giorni di EFFETTO VENEZIA 2023. Partecipata emozionate coinvolgente la conferenza stampa al Cinema Teatro della Compagnia  dove sono stati portavoce dell'entusiasmo e della crescita  di EFFETTO VENEZIA il sindaco Luca Salvetti, l’assessore al turismo e commercio Rocco Garufo, l’assessore alla cultura Simone Lenzi, il direttore artisticodi Effetto Venezia 2023, Marco Bruciati, il referente della programmazione degli artisti di strada, Marco Buldrassi e Adriano Tramonti, responsabile eventi, promozione e Ambito di Fondazione LEM.  


Storicamente Livorno ha una vocazione ben consolidata rispetto al cinema e la figura di Marco Bruciati come direttore artistico molto  la qualifica, gli artisti di strada  permettono di diffondere la festa in tutti gli angoli della Venezia, rispondendo così anche alle esigenze dei commercianti, in un mix di tradizione e innovazione. Livorno è stata la prima città dove si è proiettato un film, il primo dei fratelli Lumiere, alla Spianata dei Cavalleggeri, quella che ora è la Terrazza Mascagni. Il legame con il quartiere è ben esemplificato dall’immagine simbolo di quest’anno: una ragazza che sogna, specchiandosi nel riflesso delle acque della Venezia”.  Il direttore artistico Marco Bruciati sottolinea “il valore del lavoro di squadra svolto in accordo con la Fondazione Lem e gli uffici comunali. I miei ringraziamenti – aggiunge – vanno anche a tutti quei soggetti che hanno accettato la sfida di mettersi in gioco, rispondendo alla necessità di presentare proposte artistiche che ponessero il tema del cinema al centro. Più di 100  saranno gli eventi ed a riaprire uno spazio come quello degli EX Macelli che ospiterà proposte di ricerca teatrale”. Commenta Marco Buldrassi, responsabile della programmazione di strada: “E’ evidente che siamo di fronte ad un’edizione eccezionale per la qualità e la quantità della proposta. Lo è anche dal punto di vista del coinvolgimento della cittadinanza, con oltre cento tra giovani e meno giovani che hanno deciso di partecipare a spettacoli che necessitavano di masse: a partire dal Moby Dick del Teatro dei venti, a The game e Il violino del Titanic della compagnia Teatri Meticci, fino al progetto di Chelo Zoppi sul Gattopardo”.Adriano Tramonti attira l’attenzione sul valore di una proposta come Callas@100. “Si tratta – ha osservato– di uno spettacolo concepito durante la BIT di Milano dello scorso febbraio. Grazie alla presenza di Fondazione LEM a Milano, il Mascagni festival ha avuto la possibilità di essere invitato in Grecia. Un sostegno alla promozione turistica della città che rispecchia la mission della Fondazione LEM”. Effetto Venezia 2023 manterrà la sua dimensione di manifestazione dinamica, multidisciplinare e di piazza, utilizzando linguaggi sempre diversi, ma tenuti insieme dalla cornice comune rappresentata dal cinema. Succederà col teatro di strada per richiamare la matrice circense della macchina cinematografica, con la musica, con il teatro, con gli ospiti nazionali e internazionali, con le mostre: cinque giorni di spettacolo, iniziative e formazione con workshop e masterclass sui mestieri del cinema. L’immagine di questa edizione di Effetto Venezia è stata affidata all’artista livornese di adozione Margherita Tramutoli (in arte La Tram) che, partendo da una protagonista femminile, ha elaborato l’idea di una città che si rispecchia nel cinema. La ragazza con gli occhi sgranati è immaginata ammirata a guardare un film, il film della sua città, e questa proiezione le si cuce addosso e il videomapping della Venezia segue il suo profilo. Saranno tredici le postazioni del progetto “Riflessi di cinema” che illumineranno di storia del cinema le facciate dei seicenteschi palazzi della Venezia e saranno dislocate secondo un percorso che dalla Fortezza Nuova arriva agli Scali Finocchietti passando da Scali del Refugio. L’apertura cinematografica della festa ci sarà il pomeriggio di mercoledì 2 agosto e sarà affidata a uno dei più importanti registi italiani: Matteo Garrone. Ma questo sarà solo il primo di una serie di ospiti illustri: dalle attrici Carolina Crescentini e Giuliana De Sio, dall’attore Ninetto Davoli, ai registi Paolo Virzì, Francesco Bruni e Daniele Ciprì, fino alla costumista premio oscar Gabriella Pescucci e all’hair stylist designer internazionale Massimo Gattabrusi.Piazza del Luogo Pio, cuore centrale della kermesse, tra i vari eventi ospiterà il raduno nazionale delle DeLorean: la celeberrima automobile assemblata da “Doc” in Ritorno al futuro di Robert Zemekis. Inoltre, ilconcerto dei Sinfonico Honolulu dal titolo “Tarantino soundtracks” creato appositamente per EffettoVenezia 2023 e dedicato alle colonne sonore del celebre regista americano e l’omaggio a Maria Callas con Callas@100 in collaborazione con Mascagni festival.

La Fortezza Nuova sarà il luogo deputato per la proposta musicale con i tre concerti clou del maestro Nicola Piovani con “La musica è pericolosa – concertato”, il gruppo Compay Segundo per il 25° anniversario dei “Buena vista social club” e i Calibro 35 con il nuovo album “Nouvelles aventures”.

In Fortezza Vecchia, dove troveranno spazio eventi di cinema e teatro, ci saranno, tra gli altri, la MaratonaFrusciante “A scatola chiusa” con proiezioni fino all’alba, i Mayor Von Frinzius con “Scaraventati” e una serata a cura del FI-PI-LI Horror festival dedicata al rapporto cinema e acqua.

In Piazza dei legnami sono previste le proiezioni in strada dedicate al cinema di animazione e due importanti sonorizzazioni dal vivo: quella de Il Monello e Luci della città di Charlie Chaplin a cura rispettivamente di Carlo Bosco e Dimitri Grechi Espinoza.

Palazzo Huigens ospiterà uno spazio di divulgazione cinematografica con gli interventi di Marco Lenzi, Daniele Caluri, Emiliano Dominici e Claudio Marmugi.

Nel recuperato spazio degli Ex Macelli, in via degli Ammazzatoi, sarà protagonista la ricerca teatralededicata al cinema. Sul palco saliranno, tra gli altri, la compagnia Garbuggino Ventriglia con un lavoro su Tarkoskij e Il teatro del Grattacielo con una proposta a partire da “Una giornata particolare” di Ettore Scola. Mo-Wan Teatro, Emanuele Gamba e Agave Teatro completeranno la programmazione dello spazio.

Il Teatro Vertigo, unico teatro posizionato nel cuore del quartiere, presenterà anch’esso unaprogrammazione allineata con la direzione artistica con proposte cinematografiche e teatrali.

Uno spazio importante sarà destinato alle mostre con esposizioni all’interno dello spazio contemporaneodel Museo della città e altre installazioni fotografiche diffuse nel resto del quartiere. Protagoniste le artisteValentina Restivo, Giulia Barini, Valentina Formisano. Accanto a loro Daniele Caluri, Serafino Fasulo,Paolo Ciriello e l’esposizione collettiva Cinematopie a cura di Jacopo Suggi.

Molto corposa la programmazione del teatro di strada curata da Marco Buldrassi, anch’essa, al pari di tutte le altre proposte, armonizzata col tema cinema. Gli artisti di strada occuperanno l’intero quartiere, mentre,

In Piazza del luogo Pio, ci saranno gli spettacoli più importanti e di maggior respiro, su tutti il Moby Dick della compagnia Teatro dei Venti che aprirà il festival: forse l’allestimento più grande e complesso di una compagnia italiana, con più di 100 figuranti coinvolti. Lo spettacolo è sponsorizzato dal Consorzio Porta a mare. A seguire la compagnia MET-cantieri meticci che porterà due spettacoli: The Game, spettacolo sitespecific e Il violino del Titanic. Infine, il progetto curato da Chelo Zoppi: Contemporaneo valzer popolare, ispirato al celeberrimo ballo del Gattopardo di Luchino Visconti.

CineMenù è il titolo dell’iniziativa rivolta agli esercizi della ristorazione della Venezia che hanno aderitocreando dei menù ad hoc tratti da celebri film. Ci sarà ancora tempo fino a martedì prossimo, 18 luglio, per aderire all’iniziativa.

Previsti nel corso dell’intera kermesse degli appuntamenti formativi con professionisti del cinema tra cui il contributo dei Licaoni.

Per questa edizione sono state attivate collaborazioni con la Mostra d’arte cinematografica di Veneziaattraverso il suo direttore Alberto Barbera, con la Toscana Film Commission e con la Fondazione Zeffirelli che stanno tutte cooperando per iniziative comuni.

La presentazione del festival è stata affidata quest’anno a un cortometraggio dedicato alla grande tradizione cinematografica e realizzato da Luca Bardi (regia) e Veronica Demelas (produzione). Alla base, la volontà della direzione artistica di investire attraverso Effetto Venezia su un prodotto originale che permettesse a maestranze della città di operare nel proprio settore. Il cortometraggio è stato realizzato grazie alla collaborazione di Museo Civico Giovanni Fattori, Fondazione Teatro Goldoni, Acquario di Livorno, Sport Insieme Livorno APS, Società di Danza circolo livornese, Topolino Club Livorno.

Intervista a Laura Biagioli in occasione dell’inaugurazione dei locali a Firenze in via della Rondinella di Carmelina Rotundo Auro

STORIA DI UNA COMBRICCOLA E NON SOLO

Intervista a Laura Biagioli in occasione dell’inaugurazione dei locali a Firenze in via della Rondinella di Carmelina Rotundo Auro  

“Quando e come prende vita l’idea di creare la Combriccola delle Sferruzzatrici?"


Parrà strano a dirsi, ma è proprio GRAZIE alla pandemia che tutto ha avuto inizio.                                                                                                 Mi chiamo Laura Biagioli e lavoro come animatrice presso il Centro Servizi per Anziani Il Gignoro della Diaconia Valdese Fiorentina.                                                                                                              Non mi dilungherò su cosa abbia significato la pandemia per ciascuno di noi, e neanche su come essa abbia radicalmente trasformato la vita quotidiana all’interno delle case di riposo, che ancora fanno i conti con qualcosa che ovunque è sparito, tranne che al loro interno, perché sicuramente avete avuto modo di farvene un’idea.                                                                                                    Mi limito a condividere qualche riflessione maturata a partire dalla mia esperienza personale e professionale. In un certo senso, se per i colleghi di altri servizi era chiaro cosa e come doveva essere fatto, per noi animatrici la pandemia ha comportato una re-invenzione di tutto ciò che avevamo sempre fatto e, soprattutto, delle modalità con cui lo avevamo sempre fatto.                    Nel nostro linguaggio quotidiano sono diventate ricorrenti parole come: tamponi, isolamento, distanze, tute, mascherine, visiere, soprascarpe, bolla, stanza degli abbracci, videochiamata, on line, Meet, Zoom … E tutto questo in un’atmosfera assolutamente surreale fatta di silenzi, solitudine e mancanza di contatto.                                                                                                              Soprattutto i primi tempi. Poi si sa, o si soccombe o si reagisce ….                                                     E’ a questo punto che nasce la Combriccola delle Sferruzzatrici e una tua bellissima frase, ATTRAVERSAR TEMPESTE PER COSTRUIRE ARCOBALENI, restituisce esattamente il senso profondo di questa esperienza.                                                                                                              Per spiegare meglio di cosa si tratta, prendo a prestito le parole contenute nel libro Tu cambi il dolore in danza. La forza della resilienza di Licia Saillen, perché è di resilienza che in effetti si è trattato:                                                                                                                                                “La resilienza è la capacità di un gruppo o di un individuo di affrontare grandi difficoltà, che sia un trauma grave, un lutto, una perdita importante, e di crescere nonostante tutto. La resilienza non si limita alla mera resistenza nelle difficoltà, ma comprende la capacità di ricostruire la propria vita, di trasformare una ferita in ricchezza, una sofferenza in un punto di forza che dia senso alla vita. (…) E’ un processo di adattamento creativo e di trasformazione, a dispetto delle circostanze e delle esperienze avverse e sfavorevoli”.   

La citazione contiene alcune parole chiave che descrivono in maniera perfetta cosa è stata e cosa continua ad essere la Combriccola: gruppo, grandi difficoltà, crescere, ricostruire, trasformare, dare senso, adattamento creativo.

"Come si è configurato il gruppo?"

La Combriccola si è configurata da subito come un gruppo “informale” di donne eterogenee per età, per provenienza geografica, per condizione sociale, per condizione fisica e altro ancora. Con alcune ci conoscevamo già prima della pandemia, con la maggior parte ci siamo conosciute durante la pandemia, e con altre ci stiamo conoscendo dopo la pandemia. Ho appena volutamente ripetuto tre volte la parola “pandemia”, che, come scrivevo all’inizio, quanto a grande difficoltà credo che negli ultimi tempi e almeno per quanto concerne il nostro paese, abbia avuto pochi uguali. 

“Su quali fondamenta si consolida il gruppo?"

Come animazione abbiamo dovuto cercare prima di tutto di dare un senso a tutto quello che stava succedendo intorno a noi, trasformando le criticità in opportunità e ricostruendo le nostre modalità di lavoro, le nostre attività, le nostre relazioni anche, e soprattutto, con quelle realtà con le quali negli anni avevamo costruito dei progetti, e che, a causa della pandemia, non potevano più varcare il cancello. Una di queste realtà era AILO (The American International League of Florence ODV) con la quale avevamo realizzato un innovativo progetto denominato Svecchi-Art che metteva in dialogo due generazioni e combinava due linguaggi artistico-espressivi urbani: quello della street art e quello dello yarn bombing.                                                                                                                                             Nel frattempo, nella casa di riposo (il centro diurno era chiuso e con alcuni ospiti facevamo attività a domicilio) era sorta la prima bolla, all’interno della quale ogni ospite era isolato. Ad un certo punto, ha iniziato a farsi sempre più pressante la richiesta da parte degli operatori dell’assistenza di avere ferri e lana per le signore. Della cosiddetta lana-terapia applicata in diversi ambiti sentiamo parlare ormai da qualche tempo. Ecco, in maniera del tutto spontanea, era quanto stava accadendo per le nostre signore: il lavoro a maglia come reazione terapeutica all’isolamento a all’angoscia che stavano vivendo.     E’ così che abbiamo deciso di riprendere i contatti con AILO e dare un senso a tanto sferruzzamento. Abbiamo intercettato il progetto dei pacchi di Natale di ACP al quale aderiva la chiesa cristiana evangelica di via della Vigna Vecchia (che insieme alla chiesa Valdese e a quella battista, è regolarmente presente nella gestione del momento biblico settimanale al Gignoro) e abbiamo realizzato degli splendidi cappellini per bambino da inserire nei pacchi. All’inizio, un po’ su Whatsapp, e un po’ su Meet, sferruzzando a distanza per piccoli progetti di solidarietà promossi dalle varie realtà associative (e non solo) fiorentine, di cui ognuna era singolarmente parte (Il Centro Servizi per Anziani Il Gignoro, la Chiesa Cristiana Evangelica di via della Vigna Vecchia di Firenze, la Rete di Solidarietà del Q1, l’American International League of Florence,…), ci siamo aperte all’altro, siamo uscite “fuori”, pur restando chiuse ognuna nella propria abitazione.                                                               Poi, finalmente, siamo riuscite a vederci di persona e abbiamo dato vita a un vivacissimo knitting caffè all’interno di un locale denominato Cirkoloco, non troppo distante dalla nostra struttura.

“Il gruppo iniziale di quante persone era formato?"

Quando abbiamo iniziato, eravamo circa una quindicina, tra anziane, operatrici e familiari del Centro Servizi per Anziani Il Gignoro, membri della chiesa evangelica, volontarie di AILO. Ma via via che i progetti si sono susseguiti, il gruppo si è ampliato grazie al passaparola prima e alla pagina Facebook poi. Oggi siamo circa una settantina.

 

 "Ci ricordi i manufatti realizzati "

 

Dopo i 60 cappellini, sono seguite 165 borsine portacellulare che abbiamo consegnato come dono natalizio agli ospiti del Centro Servizi per Anziani Il Gignoro e a quelli di un’altra RSA di Montespertoli. E’ stata poi la volta di circa 30 copertine per passeggino che la Rete di Solidarietà del Q1 di Firenze ci ha “commissionato” per le famiglie con neonati con le quali sono in contatto. A Pasqua 2021 ci siamo sbizzarrite con circa 100 coniglietti e a Pasqua 2022 con più del doppio di galline. Ne abbiamo fatto di nuovo dono agli anziani del Gignoro, ai bambini seguiti dalla Rete di Solidarietà e a quelli che Zia Caterina col suo colorato Taxi Milano 25 accompagna all’ospedale pediatrico Meyer.

L’entusiasmo, la creatività e l’impegno delle donne che via via si univano ci ha permesso di rendere realtà un sogno che custodivamo da tempo nel cassetto: quello di realizzare un albero di Natale all’uncinetto. Lo abbiamo chiamato L’Albero di Natale Viaggiante e lo abbiamo collocato davanti all’ingresso del Centro Servizi per Anziani Il Gignoro. Alto 4 metri e composto da quasi 4000 quadratini 10cmx10cm illuminati da lucine intermittenti e, quindi, ben visibile agli abitanti del quartiere, è diventato un simbolo di luce, di speranza e di rinascita che ha chiuso il nostro anno 2021 dopo i mesi bui della pandemia.

I progetti che via via si sono susseguiti hanno finito per dar vita ad autentici rapporti di amicizia, che ci hanno permesso, in quei mesi così strani e duri, di condividere in maniera molto naturale anche gioie e dolori, ognuna portando le peculiarità che le erano proprie, incoraggiandoci, pregando le une per le altre e progettando con creatività ogni tipo di iniziativa per stare insieme, compresi numerosi mercatini.  E’ proprio vero, come dici tu, che NON ABBIAMO ALTRE STRADE CHE QUELLE DELL'AMORE 

Durante il 2022 avete lanciato l'idea che poteva sembrare un sogno 

Sì, abbiamo iniziato a immaginare di poter rendere reale un altro sogno, ancora più grande dell’albero di Natale: quello di organizzare a Firenze, in una delle sue più belle piazze, per l’esattezza Piazza Santa Croce, la manifestazione VIVA VITTORIA, nata a Brescia nel 2015 e che ha come finalità la realizzazione di un’opera relazionale condivisa per sensibilizzare contro la violenza sulle donne. Quella di Firenze, che si terrà l’11 e il 12 novembre 2023, sarà la 29esima edizione e sarà la sola ed unica a Firenze. E’ organizzata da AILO – The American International League of Florence ODV con il sostegno, oltre che del Centro Servizi per Anziani Il Gignoro, di CONAD e Campolmi Filati, e il patrocinio del Comune di Firenze, della Regione Toscana e della Città Metropolitana.

 

Ma in cosa consiste l’opera relazionale condivisa promossa da VIVA VITTORIA?

 

In un tappeto di copertine realizzate cucendo insieme 4 quadrati di 4 persone diverse, fatti a maglia o all’uncinetto, grandi 50 cm x 50 cm e uniti da un simbolico filo rosso. Le copertine, stese su una piazza centrale della città che ospita l’evento, sono oggetto di una raccolta fondi il cui ricavato è devoluto ad associazioni che operano per il sostegno delle donne vittime di violenza. A Firenze riceveranno tale contributo Artemisia Centro Antiviolenza, ACISJF Firenze e Nosotras Onlus.

Giovedì 6 luglio 2023 è stato ufficialmente inaugurato alla presenza di Cristina Begni, Presidente di Viva Vittoria, e Maria Federica Giuliani, assessora del Comune di Firenze, lo spazio dove inizieranno a prendere vita le copertine. Tale spazio è stato messo a disposizione da Luigia, una delle fantastiche sferruzzatrici che si sono aggiunte negli ultimi tempi, e si trova in via Rondinella 62 a Firenze. A partire da lunedì 10 luglio, ogni giorno (tranne la domenica) dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 lo “Spazio Viva Vittoria” sarà aperto e accoglierà chiunque voglia unirsi alle volontarie presenti per la cucitura delle copertine, oltre che per la consegna dei quadrati ultimati e il ritiro dei filati per continuare a farne, visto che il numero stimato di quadrati necessari è almeno di 12 mila!                                                                                                                                                Ad oggi circa 4 mila quadrati sono già arrivati, creati dalle “mani ballerine” (come qualcuno le ha definite) di tantissime donne di Firenze, ma non solo, che grazie all’adesione al progetto Viva Vittoria, hanno dato vita a momenti di incontro e relazione, che è poi il senso ultimo del progetto stesso.                                                                                                                                                             Quadrati sono, infatti, arrivati da tutta la Toscana, da Reggio Emilia, da Modena, dalla Valle Cadore nelle Dolomiti, dalla Costiera Amalfitana e sappiamo che in tanti stanno lavorando per Viva Vittoria Firenze non solo in Italia ma anche in Europa, negli Stati Uniti e in Australia. A realizzarli donne, ma anche uomini, di età compresa tra i 6 e i 102 anni, all’interno di centri sportivi, misericordie, centri diurni per anziani e per disabili, case di riposo, carceri e scuole.                                                                   Chiunque può ancora unirsi a questo progetto nel modo che preferirà. Ve ne suggeriamo alcuni: 

1. ovviamente realizzando i famosi quadrati di lana o di cotone come più piace, o come meglio riesce, e consegnandoli entro il 10 ottobre. Due uniche condizioni non negoziabili: devono misurare 50 cm x 50 cm e devono portare sul davanti il nome o una sigla di chi lo ha realizzato, perché ogni quadrato equivale al proprio no contro la violenza sulle donne

2. procurandoci lana (quella dimenticata in un armadio, quella della vicina, ecc…) di tutti i colori, di tutti gli spessori; 

3. condividendo questa iniziativa con chi ritenete potrebbe essere interessato (ci sono mamme che hanno iniziato a sferruzzare mentre guardano la partita di calcio dei loro figli, …)

4. venendo a cucire i quadrati nello “Spazio Viva Vittoria” in via della Rondinella 62

5. partecipando nei giorni 11 e 12 novembre all’evento in piazza Santa Croce e portando amici e…

6. in qualsiasi altro modo la vostra creatività vi suggerirà

 

Sai, il giorno dell’inaugurazione dello spazio Viva Vittoria Firenze tra le sferruzzatrici ce ne era una con la quale ci conoscevamo già per via della facoltà di scienze della formazione primaria, perchè tutor, che della biblioteCanova perché direttore del giornale “Aghi di pino”. Si tratta di Renza del Biblioknitcaffè-Bibliotecanova- Firenze Isolotto. Lei è a conoscenza che io scrivo poesie e così mi ha invitato a proporre una sorta di esperimento poetico su Viva Vittoria… Pensi che possa essere una buona idea?

Ma certo!!! Sarebbe davvero un bellissimo dono se la poetessa Carmelina Rotundo Auro partecipasse con i suoi versi ispirati a Viva Vittoria!







 

Per maggiori informazioni potete consultare www.vivavittoria.it,                                                                            la pagina facebook Viva Vittoria Firenze, la pagina Instagram vivavittoria_firenze                                              o scrivere a vivavittoria.firenze@gmail.com o a dvfanimazione@diaconiavaldese.org                                                                              

 

martedì 25 luglio 2023

Buone vacanze da PIERO FORZA GIOVANE

 ed eccoci insieme a PITTI FILATI EDIZIONE 2023 con



PIERO FORZA GIOVANE 

 

lunedì 24 luglio 2023

significative e importanti le visite di Padre GIUSTINO in veste di ciclista

  Padre Giustino in veste di ciclista




  dialoga con Cesare,  un dialogo che dura da anni;  gli angeli talvolta prendono fattezze umane 

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venerdì 21 luglio 2023

TANO PISANO MECCANO

 TANO PISANO MECCANO




 Il  gioco? 

               Il gioco che attraversa le ere dell' umanità, 

tutte le età di ogni creatura perché

  permette l'equilibrio tra l'incanto e il volo,

 il corpo e l' animo per godere 

di ogni dono dentro e intorno a te,

  quando ci sono le stelle, la luna,  il sole, il vento, la pioggia;

  per tuto questo e molto di più

  mi sono divertita alla mostra di questo grande  che

 gioca con i colori  forme  materia  tecniche   per divertirsi e far divertire;

  mi piace uscendo sentire il vento sui capelli, sulla pelle 

 fughe di affanni che ora  sono colorati di speranze

  grazie Tano  e al suo splendido gruppo di lavoro! 

Fino 8 agosto 2023  alla Sala d' Arme di Palazzo Vecchio




 la poesia si ispira






alla mostra  unica eccezionale di TANO.
  per le foto  ringrazio LAURA BIAGIOLI, ELISABETTA 

giovedì 20 luglio 2023

L' IMPRESA è DONNA a FIRENZE

  L' IMPRESA è DONNA a FIRENZE  nella splendida villa Vittoria .

... per un importante  momento di confronto- dialogo e, naturalmente propositivo  proiettate verso un grande futuro in tutte le sue forme dell'eleganza, dei fiori!

  Una giornata punto di arrivo e di partenza 


   al prossimo appuntamento  a Bergamo
 per chi decidesse di  unirsi fare proposte ed associarsi

 Info al 351 968 5668 


 

Emozioni  a Villa Vittoria .

 Charm!!! 

 Mi colpisce

  quella femminilità discreta, ma indimenticabile;

  mi resta in mano la bellezza della gerbera.

 emozioni  di una giornata indimenticabile dove han brillato:

 entusiasmo, determinazione ..  Magia della volontà



Grazie vostra Carmelina