IL CAFFE’NELL’ARTE
Nel corso del XVII secolo il caffè non fu più soltanto consumato nella quotidianità delle case ma,
grazie agli uomini di cultura che iniziarono a considerarla una “bevanda intellettuale” sorsero i
primi locali destinati alla sua degustazione. Il primo fu aperto a Venezia nel 1640 in Piazza San
Marco e a seguire in tutta Italia , diventando non solo luoghi di ritrovo mondano ma anche centri di
vita artistica e letteraria e di propaganda politica.
A Firenze tra i Caffè che hanno fatto la storia ricordiamo ‘Le Giubbe Rosse’, ‘Il Bottegone’, ‘Il
Doney’ , il ‘Caffè Paszkowski’ e ‘Il Michelangelo’.
(‘Il Doney’ rimase per tradizione il gran ritrovo dell’eleganza e degli stranieri che soggiornavano a
Firenze, dove si recavano soprattutto ufficiali, funzionari ed aristocratici legati al governo di
Leopoldo II, Granduca di Toscana. )
Quest’ultimo, situato in via Cavour, fu la roccaforte dei giovani spiriti vivaci ed innovatori al tempo
della Firenze granducale. Gli artisti ne fecero il loro cenacolo con a capo il pittore Telemaco
Signorini, uno dei massimi teorici dei Macchiaioli. Ma il caffè fu fonte di ispirazione anche per
opere di carattere musicale, cinematografico e teatrale, come la celebre “Bottega del caffè” di Carlo
Goldoni dove gran parte della vicenda si svolge proprio intorno all bottega di proprietà del
protagonista, luogo di intrighi e di intrecci.
“A riempire una stanza basta una caffettiera sul fuoco”
Erri De Luca.
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