lunedì 3 marzo 2008

IL PALAZZODEI CARTELLONI

IL PALAZZO DEI CARTELLONI

unico esempio al mondo di atto di amore
di un discepolo verso il Maestro, e che, facente
parte della Firenze barocca,non è stato abbastan-
za valorizzato, data ,come tutti sappiamo,.la pro-
rompente, anche se meritata, fama della Firenze
rinascimentale.
( visto da Carmelina Rotundo )


Volgendo le spalle alla maestosa basilica fiorentina di Santa Maria Novella
che fronteggia l’omonima stazione ferroviaria. nella direzione di Piazza dell’Unità,
e tralasciando la direttrice di via Panzani e di via del Melarancio, ci si inoltra per
la via cha attualmente porta il nome del domenicano Sant’Antonino (1385-1459)
primo arcivescovo di Firenze e fra l’altro fondatore della compagnia dei bonomini
di San Martino. Non sempre,tuttavia, questa strada si chiamava così ,prima si chia-
mava Via dell’amore.per analogia con una vicina Via dell’amorino.
Nell’attuale via Sant’Antonino, al numero civico 11, sorge un vistoso palazzo
costruito alla fine del ‘ Seicento sull’area di alcune case possedute da Vincenzo
Viviani. discepolo di Galileo Galilei..
ll matematico Viviani ( 1622-1703), accademico del Cimento e appartenente
anche ad Accademie d’oltralpe (come Londra e Parigi) [al quale lo stesso Re di
Francia Luigi XIV (Re Sole ) favorì con una lauta pensione in riconoscenza della
sua attività scientifica ] soccorse con generosità Galileo ed i suoi famigliari e com-
missionò un edificio all’ architetto Nelli. Nell’intento del Viviani,questo palazzo gli
dava la possibilità di tributare un pubblico ringraziamento al Re Sole ed a Galileo
Galilei,
Con una lapide sull’architrave della porta d’ingresso,Viviani tributò il suo pub-
blico ringraziamento al Re Sole ed insieme inserì un busto di Galileo,scolpito da
G.B. Foggini e sopra quella lapide lo stemma di Galilei..In più il Viviani fece
opporre ai due lati della porta di ingresso due enormi iscrizioni,contenute in due
vistose lapidi che per la loro monumentalità furono appunto battezzate popo-
larmente“cartelloni”.
Le due epigrafi sono di contenuto diverso,.
Quella che comincia con la parola VIRO è una accurata commemorazione dei
meriti e delle scoperte di Galileo con una serie di omaggi ( illi , cioè a lui ) che
si prolunga per sessanta righe
L’altra epigrafe che comincia con novissimus tanti viri discipulus si com-
pone di due parti : nella prima è il Viviani stesso che parla di sé e nella seconda
parte è reso omaggio a Firenze. agli studiosi fiorentini ed ai loro mecenati.
( Oltre che alla riproduzione del testo sarebbe opportuna una rassegna biografica
dei singoli personaggi nominati)
Tra il 1996 e il 1997 sono stati portati a termine i lavori di restauro,iniziati quat-
tro anni prima dallo Studio di Architettura del dr.arch. Renzo Funaro e del dr.
arch. Carlo Mocenni
Al restauro interno del palazzo si è affiancato il ricupero del bellissimo giar-
dino di seicento metri quadri con la singolare scala centrale a due rampe semi-
circolare ed anche la facciata lunga trenta metri è stata ripulita
Dal 1999 è proprietaria di questo palazzo la S.A.C.I ( Studio Art Centers In-
ternational )che è una delle più prestigiose e qualificate scuole d arte del mondo.
Questa fondazione senza scopo di lucro ha – come ben evidenzia la direttrice
d,ssa Mary Beckinsale - fatto propria la filosofia di insegnare arte coniugando
passato e presente, tecniche tradizionali e quelle avanguardistiche e arricchendosi
del confronto con Firenze stimolando gli studenti a partire dalla vita di tutti
i giorni per arrivare alla creatività. Oltre ai vari laboratori di arte,disegno,
pittura, restauro, ceramica, fotografia. incisioni ; vi sono laboratori in cui
vengono proiettati film di grandi scuole di cinematografia italiana e sono
offerti corsi sulla storia della musica lirica e rinascimentale

La S.A.C.I. ha inserito nel suo organigramma di insegnamento dell’arte,un pro-
gramma di borse di studio per artisti di paesi come America del Sud , Africa e
Cina.
Nel 2001 nasce l’ ONLUS “ PALAZZO DEI CARTELLONI” una associazio-
ne senza scopo di lucro per insegnare l’arte ai bambini,di cui alcuni sono diver-
samente abili.
Teams di studenti sono impegnati fino al 2006 nel restauro della lunetta di F:
Curradi ed altre opere che si trovano nel Conservatorio di Santa Maria degli
Angeli in via della Colonna.
D’estate l’unità di restauro archeologico del Dipartimento di tecnica conser-
vativa si sposta a Portoferraio dove gli studenti sono coinvolti in studi di storia
etrusca e nel reperimento degli oggetti archeologici in un laboratorio che dà sul
mare.
La S.A.C.I. ha contribuito all’ apertura di un museo a Marciana ed a Rio
Maggiore.
Percorrendolo in lungo e in largo, n alto e nel giardino, si avverte come in que-
sto palazzo ci sia qualche cosa di particolare che fa rivivere antico e moderno, mo-
derno e antico assieme, architettonicamente ed umanamente.artisticamente, meravi-
gliosamente … con finezza ed eleganza il dare che ricevere gli studenti..
Avevo un foulard figurante su seta bianca architettura e regolarità di un palazzo
unico al mondo.

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