SAN FRANCESCO
Un film visto da Carmelina Rotundo
Il 1989 è l’anno che segna il 50° dalla proclamazione di San Francesco a patrono d’Italia ed il 10° dalla
scelta a patrono dei cultori di ecologia,
Due anniversari che ripongono in primo piano il Santo di Assisi in un binomio universalmente noto per
i valori di pace,della fraternità. dell’ecumenismo,del dialogo interreligioso, dell’ecologia, I frati conventuali della splendida cittadina umbra hanno così voluto presentare in un documento audiovisivo l’intramontabile messaggio francescano, coadiuvati in questo dalla P.I.T. , Società produzioni italiane televisive, che seguendo il progetto “immagine Italia” tanti lavori ha già prodotto e diffuso nel mondo.
“ Colle del Paradiso “ il titolo del servizio girato in 35 mm., già pronto in videocassetta, titolo che , come
sottolinea padre Nicola Giandomenico, autore del bellissimo testo, richiama la natura geografica del terreno ,appunto collinare, territorio donato nel 1228 dal cittadino di Assisi Simone di Pucciarello alla Santa Sede ed allora noto come colle dell’Inferno, allo scopo di innalzarvi un monumento a Francesco.appena fatto santo..
Quel luogo triste e malfamato, grazie alla presenza del corpo di S .Francesco cambiò nome e da Colle del’Inferno”diventò “ Colle del Paradiso”.
Il film, sotto forma narrativa,offre una lettura globale di tutto il grande complesso basilicale sotto l’aspetto
architettonico,pittorico, spirituale, ed uno spaccato della città di Assisi e dei santuari francescani più vivi sul territorio : la cattedrale di San Rufino , l’oratorio di San Francesco Piccolino, la Chiesa di San Damiano,l’Ere-
mo delle Carceri,il tugurio di Rivotorto , la Cappella della Porziuncula,la Basilica di Santa Chiara,
Rita e Gino Capponi che hanno seguito per più di un anno il lavoro (tanto è stato il tempo necessario per
realizzarlo ) hanno dichiarato di aver seguito tutte le fasi della lavorazione con il desiderio ed il proposito di
rendere un servizio al Paese e come omaggio alla figura di un grande italiano che appartiene però a tutti gli
uomini del mondo.
Enrico Bellini, sempre del servizio PIT. ha sottolineato la poesia del documento ;
“Entrare ne tempio a lui innalzato da frate Elia e decorato dai sommi artisti del Medioevo Cimabue Giotto
Lorenzetti, Simone Martini, è come ripercorrere e rivivere la sua esperienza con Dio.
Qui parlano le cose.
Ma non bisogna far rumore. Il Santo dei poveri parla piano nel silenzio, con un semplice gesto, si fa udire prima all’anima e poi agli orecchi ,”
Parlando di Assisi, Giovanni Paolo Secondo la ha chiamata “ Cuore del mondo” e l’ONU le ha assegnato
il titolo di “messaggera di pace”.
Il film ,nella sua bellezza non esaurisce però la ricchezza di questo punto di riferimento per uomini di ogni
cultura,di ogni età e confessione religiosa ,ma offre un aggancio alla curiosità,sl desiderio di mettersi n viaggio per vivere personalmente in Assisi l’esperienza di quanto immagini e parole suggeriscono.
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