IL PRESEPIO DELL’ISTITUTO DON ORIONE
(Via Capo di Mondo, 34 – Firenze)
Natale, una parola capace di evocare immagini, emozioni, ricordi: città, paesi, campagne tutte si abbelliscono di addobbi, s'illuminano e non solo materialmente perché è durante queste festività che incontenibile scoppia quella voglia di stare insieme in famiglia, tra amici... ed allora ecco che un buon pretesto per riunirsi è realizzare e/o andare per presepi che spesso saranno destinati a rimanere nel nostro immaginario....e, nell'immaginario di molte generazioni un posto singolarissimo è stato occupato dal Presepio all'Istituto Don Orione, in Via capo di Mondo a Firenze ideato dall'indimenticabile Don Arturo Filippini.
A questo presepio gli anni però avevano cominciato a pesare tanto da renderne auspicabile una riedizione rispettosa sì di quella fama leggendaria, ma anche innovativa e soprattutto per la messa a norma di tutti gli impianti elettrici.
Chi poteva ereditare un tale impegno, chi poteva egregiamente condurlo a buon fine?
La Provvidenza ha illuminato, proprio come la stella cometa che fu guida per i Magi, l'attuale Direttore dell'Istituto Don Orione, don Gianni Trudu perché scegliesse di affidare l'impresa al Signor Andrea Basagni ed alla sua famiglia.
Andrea e Lucia, la moglie, sono cresciuti con i Barnabiti ed hanno da sempre condiviso la passione per i presepio trasmettendola anche ai loro figli: Emanuele e Marco.
Andrea l'abbiamo incontrato mentre è all'opera nel laboratorio,messo su fin da giugno, in quella sala dell'istituto fino ad ora permanentemente occupata dal presepio.
un ambiente ampio ( 14 mt. x8 mt.)che dal natale 2003 viene a configurarsi come sala multiuso; (probabilmente -ha anticipato Don Gianni - intitolata a Don Arturo Filippini) e che verrà adibita a biblioteca, consultazione di libri,enciclopedie di cultura generale ed anche giornali, sala proiezioni e conferenze, arredata in maniera funzionale,moderna e corredata di un sistema di climatizzazione che ne permetterà l'uso in ogni periodo dell'anno.
Abbellisce la sala un dipinto del pittore Alfredo Cifariello, grande tela ad olio commissionata per l'occasione raffigurante Gesù che pronuncia il discorso della montagna. Si è pensato ad un tema che fosse congeniale all'ambiente in quanto la sala prevede che ci siano conferenze, dibattiti tenuti da confratelli di tutto il mondo, una sala che si apra al mondo perché a tutti i ragazzi accolti nell'istituto Don Orione si possa offrire un contatto con la cultura aprendosi al dialogo e continuando anche le visite esterne.
Questa sala è stata voluta nell'anno 2003, l'anno europeo del disabile nell'intento di offrire spazi armoniosi: perché anche l'ambiente educa e può far sentire felice.
Questo Natale 2003 è destinato a rimanere "storico" per la vita comunitaria dell'istituto Don Orione perché due, in contemporanea,sono le inaugurazioni: il Presepio e la Sala di cui abbiamo parlato sopra.
Cinque metri di larghezza, sei metri di lunghezza, un metro e novanta di altezza, il nuovo presepio poggia su tubi innocenti che sorreggono tavoloni d'impalcatura.
Sullo scenario di fondo si elevano le montagne realizzate in carta roccia e legno alle cui pendici sorgono 6 case realizzate in compensato e plastilina e non manca nemmeno la fresca cascatella.
Particolare, tra le realizzazioni di Andrea una riproduzione in scala di una casa esistente che si trova a Casamanno (nel comune di Pian di Scò), riproducente una fattoria con le scalette, la loggia sotto cui un personaggio arrostisce un maialino.
Una grande casa patronale è affiancata da due loggiati dove in uno lavora il maniscalco a ferrare l'asinello, con il focolare e la rimessa per i carri l'altro, adibito a stalla, in primo piano, accoglie la sacra Famiglia i cui personaggi, come tutti gli altri, sono stati realizzati da materiali di recupero restaurando o ricostruendo i pezzi mancanti, dipingendoli, inserendo i motorini per i movimenti, cucendo i vestiti in velluto con guarnizioni in passamaneria decorata. Il Bambinello indossa una camiciola bianca anch'essa rifinita in passamaneria dorata.
La Madonna inchina la testa e congiunge le mani in segno di preghiera, il Redentore allarga le braccia mentre San Giuseppe, inchinandosi, lo illumina con una lanterna; i Magi, inchinandosi offrono i loro doni.
Le due mucche ruminano e l'asinello muove la testa.
Tra i tanti personaggi in movimento, oltre la Sacra Famiglia, ci piace segnalare i due pescatori, la donna che dà da mangiare alle gallinelle anch'esse in movimento, un falegname, dei boscaioli, il cestaio, il contadino che infiasca il vino e l'altro che pesta l'uva.
Ritornando alle costruzioni, le coperture delle casette sono a coppi e tegole tutte fatte rigorosamente a mano una per una, modellando la plastilina del color cotto dell'Impruneta: solo per la copertura della parte della natività Andrea ha costruito tremila pezzi!
Le persiane sono un altro piccolo capolavoro realizzate in compensato, con stecchine applicate una per una sempre in compensato, che si aprono e si chiudono davanti a finestre fatte in legno e carta da geometri per il vetro.
Muschio, sassolini bianchi e piante vere date in comodato, dal vivaio Brogi e Mannini, danno un tocco particolare al presepio che è completato dal cielo composto in alto da cinque strisce ( mt. 6 x 6 ) unite di raso blu notte e per le pareti di 18 metri di stoffa proveniente dall'Albania, acquistata in estate quando alcuni membri della famiglia Basagni sono andati ad accompagnare un bambino e la propria madre, ospiti per gravi motivi di salute dell'altra casa Orionina - Casa Don Secchiaroli - di Via Borghini.
Davanti il presepio è completato da tende tipo teatro con stoffa, sempre proveniente dall'Albania, di colore rosso.
Per gli effetti, particolare e la "notte 1", come la chiama Andrea, quando passa la cometa e la "notte 2", quando sorge la luna.
Sullo scenario l'attento occhio del maestro tiene sotto controllo tutto perché ogni più piccolo particolare ha passato il vaglio delle mani di Andrea che mentre rimette a posto il boscaiolo - mi dice quasi sottovoce....
"e pensare che il mio primo presepio lo realizzai, per forza, costretto da Don Vittorio di San Marco Vecchio... cominciammo in venti e terminai il lavoro da solo... lo realizzai con le pietre ed i sassi del giardino squadrandoli e incollandoli uno per uno... da allora ho continuato a far presepi sempre migliorando le tecniche, ampliando gli orizzonti, senza mai ripetermi..."
Mentre racconta mi resta il tempo d'ispezionare il retro del presepio per scoprire i collegamenti elettrici ad una centralina che ha 10 uscite con una potenza di 20 mila watt. Un impianto per cui ci sono voluti 500/600 metri di filo elettrico.....
Ma per il Natale 2003, Andrea non si ferma qui: ha già in ponte l'allestimento del presepio a Fano, alla casa Don Orione - Istituto Gentili - in Via IV Novembre, 47 - diretta da Don Giulio e quello al Piccolo Cottolengo Don Orione di Sanremo, in Via Galileo Galilei, 713 - diretto da Don Fulvio. Un lavoro impegnativo che Andrea porta avanti con gioia anche perché sostenuto ed incoraggiato dalla famiglia che collabora insieme a lui con i ragazzi ospiti dell'Istituto, in modo particolare GIORGIO DEL REGNO, e le famiglie TINTI e PAMPALONI che lo hanno aiutato soprattutto mentre era in campagna a metter su le case.
Del presepe, Don Gianni Trudu, ha realizzato una storia per immagini che rimarrà a documentare anche l'evoluzione della Sala multifunzionale, immagini che per gentile concessione pubblichiamo.
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