In occasione delle celebrazioni per il 150
anniversario della nascita di Giacomo Puccini
50 giorni di cinema internazionale a Firenze
PUCCINI E LA FANCIULLA
un film di Paola Baroni e Paolo Benvenuti
al cinema ODEON
piazza Strozzi 1 Firenze
una produzione Arsenali Medicei in collaborazione con Regione Toscana
Fondazione Festival Pucciniano
Mediatica Regionale Toscana Film Commission
Intollerance Scuola di Cinema del Comune di Viareggio
Un quadro dove si muovono personaggi; un capolavoro di immagini, di luci, di ombre, di costumi, di dialoghi fatti di suoni, musica, voci della natura
sul pennello del regista per un capolavoro assoluto da ...
22 dicembre 1858 nasceva Giacomo Puccini
un genio che ha vissuto dell' amore la sua magia che è tragedia si', è passione irrefrenabile,tormento e attimo sublime-AMOR
Tra alterne vicende della vita privata Giacomo Puccini compose parte delle opere di maggior successo a Torre del Lago dove, nel 1891 ,il compositore si stabiliva insieme alla famiglia.
...E Torre del Lago vive ,in questo mirabile film ,in maniera sublime momenti di incantevole poesia di suoni -colori- giorni e notti notti e giorni, intensamente percorsi da una storia di amore che è tradimento e purezza; passione e sacrificio; equivoco e limpidezza.... tra canneti e bellezze paesaggistiche che mi portano a vivere momenti di cristallina purezza,nel gioco dell' Amor che ....
martedì 23 dicembre 2008
CONCERTO DI NATALE
Il palco è ancora vuoto,ma lo spazio è riempito dal brusio, dalle voci invadenti dal..anche stasera sono....non so SE è BENE SE è MALE
Nella fila davanti a me si parla di cappotti rubati al guardaroba all'inaugurazione di Cavalli
A lato parlano di cartigenica non seguo..
non mi resta che leggere il programma di
Domenica 21 Dicembre 2008 ore 21
concerto di NATALE
Orhestra da CAMERA FIORENTINA
CORO POLIFONICO del CARICENTRO
CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE.
L'albero di Natale a pennellate, su sfondo blu notte astrale, mi piace
Sfoglio il libretto e trovo, incorniciato in un ovale,il volto di Giacomo Puccini giovane ,circondato da foglie di agrifoglio con palline rosse
Nato a Lucca ..il sesto di 9 figli,in una famiglia di musicisti,maestri di Cappella del Duomo di Lucca di padre in figlio,fin dal Settecento...
....Sul personaggio Puccini, le sue relazioni con l'universo femminile e le sue passioni: la caccia, le auto.... sulla pagina scritta della sua vita,
riprodotto a margine ,ritrovo l'albero a pennellate.
L'Orchestra del Maggio-sta presentando il Barletti-
patrimonio comune- valore culturale....
sono presenti le associazioni: HELIOS
www.assohelios.firenze.net
A.M.A.R.T.I ONLUS( Associazione Malattie Renali della Toscana per l'Infanzia)...
Il palco che si va animando degli orchestrali:
18 violini
6 viole
5 violoncelli
3 contrabbassi
1 oboe
clarinetto
fagotto
tromba
flauto
corno
timpani
dei coristi: soprani, contralti, tenori,bassi del maestro del coro Ennio Clari,
dei cantanti:Fabio Buonocore tenore e Lisandro Guinis baritono e di lui il grande, il direttore Giuseppe Lanzetta.
Onde vibrazioni scintillii
voci, è bellissimo
come se tutto il brutto si cancellasse per apparire puro incontaminato;
ognuno la sua parte tutti insieme
mio Dio parte di tutto che è armonia sto cancellando le tempeste: pace nel cuore
mi inoltro nel mare, vascelli le cui vele bianche aleggiano a leggerissime brezze
Giacomo Puccini la sua anima che entra in me
l'immortalità,
cellule vitali, vorrei essere bellissima.
Sono felice senza sapere bene perchè..
per questo dialogo nel tempo tra esseri umani?... e,
sono onda e sono stella
sono pausa e sono silenzio,
oltre i violini
mi andrebbe di ballare, di rompere le regole SCINTILLE DI NOTE
Emozioni
MAGIA
SOLITUDINE FOLLA
NON RESPIRO
VOGLIO non VOGLIO
ora dolcissima ora graffiante ora ARMONIA
la prima volta è sempre la prima volta ANIMA MIA
Nella fila davanti a me si parla di cappotti rubati al guardaroba all'inaugurazione di Cavalli
A lato parlano di cartigenica non seguo..
non mi resta che leggere il programma di
Domenica 21 Dicembre 2008 ore 21
concerto di NATALE
Orhestra da CAMERA FIORENTINA
CORO POLIFONICO del CARICENTRO
CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE.
L'albero di Natale a pennellate, su sfondo blu notte astrale, mi piace
Sfoglio il libretto e trovo, incorniciato in un ovale,il volto di Giacomo Puccini giovane ,circondato da foglie di agrifoglio con palline rosse
Nato a Lucca ..il sesto di 9 figli,in una famiglia di musicisti,maestri di Cappella del Duomo di Lucca di padre in figlio,fin dal Settecento...
....Sul personaggio Puccini, le sue relazioni con l'universo femminile e le sue passioni: la caccia, le auto.... sulla pagina scritta della sua vita,
riprodotto a margine ,ritrovo l'albero a pennellate.
L'Orchestra del Maggio-sta presentando il Barletti-
patrimonio comune- valore culturale....
sono presenti le associazioni: HELIOS
www.assohelios.firenze.net
A.M.A.R.T.I ONLUS( Associazione Malattie Renali della Toscana per l'Infanzia)...
Il palco che si va animando degli orchestrali:
18 violini
6 viole
5 violoncelli
3 contrabbassi
1 oboe
clarinetto
fagotto
tromba
flauto
corno
timpani
dei coristi: soprani, contralti, tenori,bassi del maestro del coro Ennio Clari,
dei cantanti:Fabio Buonocore tenore e Lisandro Guinis baritono e di lui il grande, il direttore Giuseppe Lanzetta.
Onde vibrazioni scintillii
voci, è bellissimo
come se tutto il brutto si cancellasse per apparire puro incontaminato;
ognuno la sua parte tutti insieme
mio Dio parte di tutto che è armonia sto cancellando le tempeste: pace nel cuore
mi inoltro nel mare, vascelli le cui vele bianche aleggiano a leggerissime brezze
Giacomo Puccini la sua anima che entra in me
l'immortalità,
cellule vitali, vorrei essere bellissima.
Sono felice senza sapere bene perchè..
per questo dialogo nel tempo tra esseri umani?... e,
sono onda e sono stella
sono pausa e sono silenzio,
oltre i violini
mi andrebbe di ballare, di rompere le regole SCINTILLE DI NOTE
Emozioni
MAGIA
SOLITUDINE FOLLA
NON RESPIRO
VOGLIO non VOGLIO
ora dolcissima ora graffiante ora ARMONIA
la prima volta è sempre la prima volta ANIMA MIA
giovedì 18 dicembre 2008
Diario di Carmelina (1)
DIARIO DI CARMELINA
MIMLXXXIV – MM1

Capitolo I
Mostra
Tre edizioni da “favola” di dipinti per un diario
(due anni quasi di preparazione e quasi due anni sarà l’arco di tempo in cui le mostre dialogano con il pubblico…….)
Le parole del diario di Carmelina Rotundo ci immergono in un variopinto caleidoscopio di serene immagini e di sensazioni lievi che temevamo di aver smarrito e che, invece, ci invitano, almeno per un attimo, a dimenticare l’affrettata e grigia quotidianità alla quale il nostro tempo ci costringe. Grazie ad esse per averci regalato preziosi momenti di sospensione dalla banalità del reale e restituito il sottile incanto della semplicità.
Anna Mitrano
Presidente Opera di Santa Maria del Fiore

Il Diario di Carmelina racconta del doppio viaggio interiore e geografico di una donna nitidaumilecologica dal cuore d’acqua quieta dalla Laguna d’Orbetello dove è nata e acqua metafisica sognata dentro le segrete paludi delle pianure di Badia a Settimo, ove Carmelina vive, ama e cresce come donna, madre, moglie, amica e maestra elementare-alimentare. […] E così con passi di seta sulla neve, il cuore in festa e il valzer di Sibelius nell’area, Carmelina respira il paese bianco e la straordinaria avventura della vita, il viaggio fantastico di Esserci.
Tra versi, girasoli e prosa, scorre il Diario di Carmelina, con disarmante semplicità, sulla linea della tradizione che attinge alla nuda creaturalità dell’uomo e risulta, più interessante ancora, leggerlo attraverso le immagini dei pittori che hanno deciso, amichevolmente, di ripercorrere ciascuno con la propria emozione interpretativa il viaggio di Carmelina, una donna in transito.
Ecco la magia di scrivere quadri e dipingere parole all’unisono in un solo bioritmo di sistole e diastole affettive.
Ruth Cárdenas
Responsabile Nazionale programmi culturali Fondazione F.I.D.A.P.A.

Conosco Carmelina Rotundo già dal 1995. Il nostro incontro, infatti, risale, a poco prima che mancasse mio padre, il senatore Luciano Bausi, già sindaco di Firenze. Ci incontrammo una sera, in occasione di una cena organizzata dall’antica Compagnia del Paiolo, della quale mio padre era presidente. Carmelina collaborava alla rivista della Compagnia. Rimasi subito colpita da quella “ragazza” così piena di entusiasmo per tutto quello che riguardava l’arte, gli artisti. Il suo entusiasmo era qualcosa di bellissimo, puro, senza alcuna contaminazione. Ed è proprio l’entusiasmo accompagnato da una gran voglia di esprimere i sentimenti, la propria visione della vita con le sue gioie e dei suoi affanni che mi hanno fatto capire che Carmelina è una persona un po’ speciale. L’affetto che la legava al mio caro babbo e la sua amicizia con lui è stato solo uno dei motivi che ci hanno fatto diventare amiche. Pur essendo fra noi molto diverse, ho sentito in lei delle affinità collegate proprio al modo di “sentire” la vita. […]
La sua capacità di soffermarsi sul mondo in generale che non ci fa più distinguere il nostro piccolo dal nostro immenso che ci ruota intorno, ritengo che sia una dote che gli artisti hanno ben percepito. Siamo sempre affannati a rincorrere tante cose, Carmelina con il suo diario e gli artisti che ne hanno preso spunto ci hanno fatto un gran dono: ci hanno dato la possibilità di riflettere, di ammirare, di percepire. Grazie, davvero.
Susanna Bausi

Questa neve che t’impreziosisce che rende più prezioso ogni angolo ed ogni tetto. Questa neve che rende allegri e ci unisce in un grande girotondo[…]. Lo spazio bianco inghiotte questi nomi che equivalgono ad altrettanti incontri d’anima, la felicità “e nello stesso tempo la paura” di Carmelina e il suo trepido ricorso all’Angelo custode, il ricordo di Dino Campana sepolto nella Chiesa di Badia a Settimo, il richiamo in loco alla musica di Sibelius e al romanzo Silya del narratore Premio Nobel Frans Emil Sillanpää
Vittorio Vettori
Presidente Istituto Superiore per l’Aggiornamento Culturale
“Mircea Eliade”

E’ davvero rara un’opportunità come questa, di vedere riunito un gruppo di validi artisti che presentano ciascuno una coppia di dipinti, secondo un progetto comune, realizzato con entusiasmo, talento e soprattutto con sincera amicizia. L’amicizia per Carmelina Rotundo, che condividendo con loro i pensieri del suo diario, confidando loro le sue sensazioni, li ha talmente coinvolti da convincerli a trasporre su tela o su tavola, con partecipe impegno creativo, le emozioni, i sentimenti di chi ama la vita nella cornice naturale di un luogo così denso di suggestioni quale è la campagna toscana nei pressi della Badia a Settimo o nella vasta Maremma.
Varia è la formazione culturale di questi artisti, alcuni dei quali ho il privilegio di conoscere da anni anche a livello personale, ma notevole in particolare la capacità di rigenerarsi continuamente dal punto di vista tecnico: Amalia Ciardi Dupré, Yvonne DiPalma, Patrizia Pandolfini, autrici intense di splendide sculture, testimoniano una volta di più l’unità sostanziale che lega le molteplici forme dell’arte, secondo la tradizione toscano-fiorentina del primato del disegno, rivelando nella loro pittura una sensibilità ed una dolcezza che ispirano il desiderio di vederle impegnate in altre e più frequenti prove.
Amalia Ciardi Dupré coglie col suo tratto, affettuosamente sinuoso e nello stesso tempo plastico, la forza della natura, degli alberi, del cielo che circonda le figure angeliche e quelle umane, all’ombra dell’architettura possente del campanile della Badia; e tutto è immerso in una colorazione ricorrente, raffinata, che pare quasi rimandare alle radici della vita. Come ho già riscontrato nelle sue sculture, la Duprè ha la facoltà di rendere con un segno potente e insieme armonioso, la forza e la dolcezza della sua indole.
Yvonne DiPalma,
anch’essa sperimentatrice instancabile delle tecniche antiche, illustra con partecipazione gioiosa e vivace cromatismo il motivo di un viaggio, che ispirato da un motivo di lavoro, si trasforma per amore delle due figliolette di Carmelina, nella ricerca di notizie relative a Santa Claus. L’autrice, nella sapiente, piacevole disposizione degli elementi naturali (l’arcobaleno, il cielo), architettonici (la cupola della cattedrale di Santa Maria del Fiore, la cattedrale di Helsinki) mostra la propria complessa concezione dello spazio, unificato dalle ali nere dell’aereo (segno del timore per l’ignoto) e dall’arcobaleno
(la positività dell’esperienza conclusa),
in cui compare anche l’inserzione affettuosa
del visetto di uno dei suoi figli.
Patrizia Pandolfini, un’altra sensibile scultrice, regala sensazioni piacevolmente riposanti, rivivendo i paesaggi e gli scorci in riva all’Arno con una delicatezza di azzurri e verdi avvicinabile a quella dei “Chiaristi”, per la quale l’acqua, il cielo e la vegetazione si trasfigurano in un incanto di luce diffusa.
Il tema poi della luce accomuna due pittori, legati nella scelta dell’astrattismo a livello artistico e nella vita marito e moglie:Vincenzo Zappia e Rosalba D’Ettorre. L’astrattismo di Rosalba è di matrice lirica e preziosamente variegato nella sua complessità, con un accenno sia pure lieve ad uno spazio dinamicamente condiviso tra cielo e terra che si protende con audacia verso il figurativo; l’interpretazione astratta di Vincenzo è geometrica, movimentata a sorpresa da concavità e da convessità, che nella scelta dei motivi lascia scorgere allusioni alla decorazione architettonica del quattrocentesco palazzo dei Diamanti a Ferrara, in una chiave coloristica di particolare suggestione per i delicati accenti cilestrini in combinazione con argentee tonalità di rosa.
Dando modo di riutilizzare quasi una definizione coniata da Maurizio Fagiolo, e cioè secondo un “realismo magico”, si colloca, a mio avviso, la coppia di dipinti di Patrizia Della Valle, capace di rendere con vivida efficacia le espressioni dei bambini, intensi protagonisti in primo piano. L’artista, caratterizzata da una forte carica emozionale e spiccato senso della teatralità, infonde nella sua opera un’efficace percezione della spazialità e acuto senso del colore.
Manuela Minacci da sempre appassionata e profonda indagatrice delle radici simboliche nella spiritualità, interpreta con avvincente fantasia il tema di Orbetello e della Maremma, identificandolo nel labirinto, metafora e immagine di ricerca interiore, in cui predominano la tranquillità dell’azzurro e la sacralità dell’oro. Agli stessi colori si collega l’altra tavola della Minacci, costruita sul tema dell’albero e del giardino, allegorie magicamente preziose del pensiero che ampio si protende e della cultura che nel tempo custodisce i suoi tesori.
Per le tele
di Silvia Fossati, dalle allegre note musicali in rosa e celeste che sono sfuggite alle linee di un rosso pentagramma, si potrebbe parlare di sinestesia tra surrealismo e astrattismo: nelle sue opere con coraggiosa audacia l’artista ritenta la sfida, già risalente al tempo delle Avanguardie, di esprimere con segni e colori l’impatto emozionale dei suoni armoniosi delle campane.
Infine un inserto originale, per la tecnica del ricamo e il divertente montaggio trompe-l’œil, il pannello frutto della collaborazione di Maria, Selenia, Maria Teresa, Giuseppina e Cynthia, raffigurante con ingenua stilizzazione un campo di girasoli, una vigna e il campanile di Badia.
Tante sarebbero da richiamare le suggestioni in cui il visitatore si immerge, grazie a questi artisti; soprattutto viene spontaneo l’augurio che essi non si fermino a questa mostra
ma ce ne preparino presto un’altra per offrirci ancora l’occasione gradita di riflettere,
contemplare, sognare…
Cecilia Filippini
anche alla CAMERATA DEI POETI
grandi avvenimenti accadevano
un pubblico numeroso caloroso personaggi e studenti con gli studenti vengo immortalata
persino nel retro copertina
del MAGNIFICAT
MIMLXXXIV – MM1

Capitolo I
Mostra
Tre edizioni da “favola” di dipinti per un diario
(due anni quasi di preparazione e quasi due anni sarà l’arco di tempo in cui le mostre dialogano con il pubblico…….)
Le parole del diario di Carmelina Rotundo ci immergono in un variopinto caleidoscopio di serene immagini e di sensazioni lievi che temevamo di aver smarrito e che, invece, ci invitano, almeno per un attimo, a dimenticare l’affrettata e grigia quotidianità alla quale il nostro tempo ci costringe. Grazie ad esse per averci regalato preziosi momenti di sospensione dalla banalità del reale e restituito il sottile incanto della semplicità.
Anna Mitrano
Presidente Opera di Santa Maria del Fiore

Il Diario di Carmelina racconta del doppio viaggio interiore e geografico di una donna nitidaumilecologica dal cuore d’acqua quieta dalla Laguna d’Orbetello dove è nata e acqua metafisica sognata dentro le segrete paludi delle pianure di Badia a Settimo, ove Carmelina vive, ama e cresce come donna, madre, moglie, amica e maestra elementare-alimentare. […] E così con passi di seta sulla neve, il cuore in festa e il valzer di Sibelius nell’area, Carmelina respira il paese bianco e la straordinaria avventura della vita, il viaggio fantastico di Esserci.
Tra versi, girasoli e prosa, scorre il Diario di Carmelina, con disarmante semplicità, sulla linea della tradizione che attinge alla nuda creaturalità dell’uomo e risulta, più interessante ancora, leggerlo attraverso le immagini dei pittori che hanno deciso, amichevolmente, di ripercorrere ciascuno con la propria emozione interpretativa il viaggio di Carmelina, una donna in transito.
Ecco la magia di scrivere quadri e dipingere parole all’unisono in un solo bioritmo di sistole e diastole affettive.
Ruth Cárdenas
Responsabile Nazionale programmi culturali Fondazione F.I.D.A.P.A.

Conosco Carmelina Rotundo già dal 1995. Il nostro incontro, infatti, risale, a poco prima che mancasse mio padre, il senatore Luciano Bausi, già sindaco di Firenze. Ci incontrammo una sera, in occasione di una cena organizzata dall’antica Compagnia del Paiolo, della quale mio padre era presidente. Carmelina collaborava alla rivista della Compagnia. Rimasi subito colpita da quella “ragazza” così piena di entusiasmo per tutto quello che riguardava l’arte, gli artisti. Il suo entusiasmo era qualcosa di bellissimo, puro, senza alcuna contaminazione. Ed è proprio l’entusiasmo accompagnato da una gran voglia di esprimere i sentimenti, la propria visione della vita con le sue gioie e dei suoi affanni che mi hanno fatto capire che Carmelina è una persona un po’ speciale. L’affetto che la legava al mio caro babbo e la sua amicizia con lui è stato solo uno dei motivi che ci hanno fatto diventare amiche. Pur essendo fra noi molto diverse, ho sentito in lei delle affinità collegate proprio al modo di “sentire” la vita. […]
La sua capacità di soffermarsi sul mondo in generale che non ci fa più distinguere il nostro piccolo dal nostro immenso che ci ruota intorno, ritengo che sia una dote che gli artisti hanno ben percepito. Siamo sempre affannati a rincorrere tante cose, Carmelina con il suo diario e gli artisti che ne hanno preso spunto ci hanno fatto un gran dono: ci hanno dato la possibilità di riflettere, di ammirare, di percepire. Grazie, davvero.
Susanna Bausi

Questa neve che t’impreziosisce che rende più prezioso ogni angolo ed ogni tetto. Questa neve che rende allegri e ci unisce in un grande girotondo[…]. Lo spazio bianco inghiotte questi nomi che equivalgono ad altrettanti incontri d’anima, la felicità “e nello stesso tempo la paura” di Carmelina e il suo trepido ricorso all’Angelo custode, il ricordo di Dino Campana sepolto nella Chiesa di Badia a Settimo, il richiamo in loco alla musica di Sibelius e al romanzo Silya del narratore Premio Nobel Frans Emil Sillanpää
Vittorio Vettori
Presidente Istituto Superiore per l’Aggiornamento Culturale
“Mircea Eliade”

E’ davvero rara un’opportunità come questa, di vedere riunito un gruppo di validi artisti che presentano ciascuno una coppia di dipinti, secondo un progetto comune, realizzato con entusiasmo, talento e soprattutto con sincera amicizia. L’amicizia per Carmelina Rotundo, che condividendo con loro i pensieri del suo diario, confidando loro le sue sensazioni, li ha talmente coinvolti da convincerli a trasporre su tela o su tavola, con partecipe impegno creativo, le emozioni, i sentimenti di chi ama la vita nella cornice naturale di un luogo così denso di suggestioni quale è la campagna toscana nei pressi della Badia a Settimo o nella vasta Maremma.
Varia è la formazione culturale di questi artisti, alcuni dei quali ho il privilegio di conoscere da anni anche a livello personale, ma notevole in particolare la capacità di rigenerarsi continuamente dal punto di vista tecnico: Amalia Ciardi Dupré, Yvonne DiPalma, Patrizia Pandolfini, autrici intense di splendide sculture, testimoniano una volta di più l’unità sostanziale che lega le molteplici forme dell’arte, secondo la tradizione toscano-fiorentina del primato del disegno, rivelando nella loro pittura una sensibilità ed una dolcezza che ispirano il desiderio di vederle impegnate in altre e più frequenti prove.
Amalia Ciardi Dupré coglie col suo tratto, affettuosamente sinuoso e nello stesso tempo plastico, la forza della natura, degli alberi, del cielo che circonda le figure angeliche e quelle umane, all’ombra dell’architettura possente del campanile della Badia; e tutto è immerso in una colorazione ricorrente, raffinata, che pare quasi rimandare alle radici della vita. Come ho già riscontrato nelle sue sculture, la Duprè ha la facoltà di rendere con un segno potente e insieme armonioso, la forza e la dolcezza della sua indole.
Yvonne DiPalma,
anch’essa sperimentatrice instancabile delle tecniche antiche, illustra con partecipazione gioiosa e vivace cromatismo il motivo di un viaggio, che ispirato da un motivo di lavoro, si trasforma per amore delle due figliolette di Carmelina, nella ricerca di notizie relative a Santa Claus. L’autrice, nella sapiente, piacevole disposizione degli elementi naturali (l’arcobaleno, il cielo), architettonici (la cupola della cattedrale di Santa Maria del Fiore, la cattedrale di Helsinki) mostra la propria complessa concezione dello spazio, unificato dalle ali nere dell’aereo (segno del timore per l’ignoto) e dall’arcobaleno
(la positività dell’esperienza conclusa),
in cui compare anche l’inserzione affettuosa
del visetto di uno dei suoi figli.
Patrizia Pandolfini, un’altra sensibile scultrice, regala sensazioni piacevolmente riposanti, rivivendo i paesaggi e gli scorci in riva all’Arno con una delicatezza di azzurri e verdi avvicinabile a quella dei “Chiaristi”, per la quale l’acqua, il cielo e la vegetazione si trasfigurano in un incanto di luce diffusa.
Il tema poi della luce accomuna due pittori, legati nella scelta dell’astrattismo a livello artistico e nella vita marito e moglie:Vincenzo Zappia e Rosalba D’Ettorre. L’astrattismo di Rosalba è di matrice lirica e preziosamente variegato nella sua complessità, con un accenno sia pure lieve ad uno spazio dinamicamente condiviso tra cielo e terra che si protende con audacia verso il figurativo; l’interpretazione astratta di Vincenzo è geometrica, movimentata a sorpresa da concavità e da convessità, che nella scelta dei motivi lascia scorgere allusioni alla decorazione architettonica del quattrocentesco palazzo dei Diamanti a Ferrara, in una chiave coloristica di particolare suggestione per i delicati accenti cilestrini in combinazione con argentee tonalità di rosa.
Dando modo di riutilizzare quasi una definizione coniata da Maurizio Fagiolo, e cioè secondo un “realismo magico”, si colloca, a mio avviso, la coppia di dipinti di Patrizia Della Valle, capace di rendere con vivida efficacia le espressioni dei bambini, intensi protagonisti in primo piano. L’artista, caratterizzata da una forte carica emozionale e spiccato senso della teatralità, infonde nella sua opera un’efficace percezione della spazialità e acuto senso del colore.
Manuela Minacci da sempre appassionata e profonda indagatrice delle radici simboliche nella spiritualità, interpreta con avvincente fantasia il tema di Orbetello e della Maremma, identificandolo nel labirinto, metafora e immagine di ricerca interiore, in cui predominano la tranquillità dell’azzurro e la sacralità dell’oro. Agli stessi colori si collega l’altra tavola della Minacci, costruita sul tema dell’albero e del giardino, allegorie magicamente preziose del pensiero che ampio si protende e della cultura che nel tempo custodisce i suoi tesori.
Per le tele
di Silvia Fossati, dalle allegre note musicali in rosa e celeste che sono sfuggite alle linee di un rosso pentagramma, si potrebbe parlare di sinestesia tra surrealismo e astrattismo: nelle sue opere con coraggiosa audacia l’artista ritenta la sfida, già risalente al tempo delle Avanguardie, di esprimere con segni e colori l’impatto emozionale dei suoni armoniosi delle campane.
Infine un inserto originale, per la tecnica del ricamo e il divertente montaggio trompe-l’œil, il pannello frutto della collaborazione di Maria, Selenia, Maria Teresa, Giuseppina e Cynthia, raffigurante con ingenua stilizzazione un campo di girasoli, una vigna e il campanile di Badia.
Tante sarebbero da richiamare le suggestioni in cui il visitatore si immerge, grazie a questi artisti; soprattutto viene spontaneo l’augurio che essi non si fermino a questa mostra
ma ce ne preparino presto un’altra per offrirci ancora l’occasione gradita di riflettere,
contemplare, sognare…
Cecilia Filippini
anche alla CAMERATA DEI POETI
grandi avvenimenti accadevano
un pubblico numeroso caloroso personaggi e studenti con gli studenti vengo immortalata
del MAGNIFICAT
Destino di un racconto e della sua autrice.
Il racconto " E' GIOIA", di Carmelina Rotundo, è esposto in permanenza al “Museo del Presepio”
a Brembo di Dalmine (BG) - via XXV Aprile num. 179.
Il testo è accompagnato dal disegno a china di Padre Bruno Segatta ( Natale 1996) dove tutti siamo in cammino seguendo la cometa verso la speranza. Il racconto con il disegno è stato messo insieme dal grafico e fotografo Franco Benvenuti. Nel 1998 il racconto "E' GIOIA" è illustrato dall'artista Carlo Reggioli con un verde azzurro albero di Natale che porta sulla cima una cometa color rosa. Questa volta sono gli occhi delle tre donne (una madre e le sue figlie) a seguire il cammino della speranza nel cuore dell'azzurro-verde abete dove splende la Natività. Il testo in inglese ed in italiano con il dipinto a colori ha partecipato alla VI Mo¬stra Internazionale "Costruiamo il Natale" - Presepi di tutto il mondo nell'arte e nella tradizione nei Chiostri della Basilica di Santa Croce, rassegna ideata e realizzata da Padre Nicola Scarlatino (19 Dicembre 1998 - 31 Gennaio 1999).
Nel Natale 1999 il racconto"E' Gioia" è illustrato dall' artista Sergio Seletti di PortoVenere con un dipinto su tavola.
Nel cielo blu notte, pieno di stelle, l'artista ha rappresentato il globo terrestre pene¬trato dalla luce della cometa che splende sopra la capanna dove il Bambinello Gesù aspetta solo di essere accolto tra le nostre braccia.
Con il testo il dipinto su tavola ha partecipato alla VII Mostra Internazionale "Costruiamo il Natale" tenutasi nella Cripta della Basilica di Santa Croce in Firenze (11 Dicembre 1999 -30 Gennaio 2OOO).
Nel Natale 2000 il racconto “E’ Gioia” è illustrato dall’ artista Amalia Ciardi Duprè con un grande dipinto (100 X 70 cm) tecnica mista gouache e gessetto. La Sacra Famiglia nella grotta è raffigurata tra una esplosione di gioia, richiamata dal volo celestiale di angeli, e la dolcezza delle pecorelle dove c’ è una bambina (l’ autrice di “E’ Gioia”) che racconta di quando nella sua vita è entrato il presepio. In cima al monte, illuminata da un raggio di sole, la Città Santa. Con il testo il dipinto ha partecipato alla VIII edizione di “Costruiamo il Natale”, tenutasi nella cripta della Basilica di Santa Croce dal 10 dicembre 2000 al 31 gennaio 2001.
La partecipazione a "Costruiamo il Natale" di Carmelina Rotundo ha contribuito ad arricchire il dialogo con persone di ogni nazionalità e credo religioso ed è stato stimolo per una crescita di conoscenza sui presepi, di coloro che lo fanno con tanto amore, passione e professionalità; ha promosso, inoltre, l'attiva collaborazione a partecipare alla stesura di tre catalo¬ghi editi nel 1998, 1999 e nel 2000, il primo tradotto anche in inglese.
"E' GIOIA" è comparso sulla rivista dell'Associazione Italiana Amici del Presepio: IL PRESEPIO anno XLII, num. 163, Settembre 1995. Tale pubblicazione ha segnato l'esordio di una costruttiva collaborazione con l'Associazione Italiana del Presepio, attraverso articoli dedicati ai presepi soprattutto nell'area geografica della Toscana e l'invito ufficiale da parte dell'Associazione Italiana Amici del Presepio a tenere una relazione sulle Natività della Toscana in occasione del XXX Convegno Nazionale degli Ami¬ci del Presepio svoltosi nei giorni 24, 25, 26 Settembre 1999 a Rapolano Terme (SI). La relazione è stata accompagnata dalla Rotundo con proiezioni di diapositive e l’allestimento di una mostra fotografica all'interno del Teatro del Popolo della ridente cittadina termale in provincia di Siena.
L'originale della relazione dal titolo Dal cuore ad ogni cuore è stato donato da Carmelina all'Associazione Italiana Amici del Presepio con sede in Roma, Via Tor de' Conti 31/A (00184 Roma – tel. 06 6796146 - fax 06 69789602 - internet: www.presepio.it - E-MAIL amici.presepio@iname.com ).
Copie sono state donate anche al:
- Museo del presepio di Dalmine (BG) (Angelo Sorti)
- Amici del Centro Culturale Ricreativo La Piana di Rapolano Terme (Franco Fe', Massimo
Tei, Mario Boni)
- Don Arturo Filippini, Istituto Don Orione, Via Capodimondo 34, 50136 Firenze.
- Museo Civico della Figurina di gesso e dell’Emigrazione, Via del Mangano 17, 55025 Coreglia Antelminelli (Lucca) diretto dal prof. Paolo Tagliasacchi.
“E’ GIOIA” è stato pubblicato:
* sulla rivista dell'Associazione Italiana Amici del Presepio "IL PRESEPIO" anno XLII
num.163, Settembre 1995. Direttore editoriale Alberto Finizio. Presidente dell’Associazione Mario Mattia
* su DNA ( Dimensione Natura Ambiente) bimestrale dell'Associazione culturale DNA,
aderente al Movimento Giovani per un mondo unito. Sede: Centro Internazionale Studenti
“G. La Pira” Direttore Maurizio Certini - Via Dei Pescioni, 3 - 50123 Firenze - tel. 055 213557 -fax 219749 . Coordinatrice Cecilia Romani
* in prima pagina sul quadrimestrale dell'Istituto S. Maria Assunta (Piccole Apostole della Scuola Cristiana, via Albricci 4 - 24128 Bergamo – tel. 035 249273; fax 035 237065) "UNA NUOVA VIA" Anno 12,num. 3 - Dicembre1999. Direttore Roberto Alborghetti
Una nuova iniziativa è promossa in onore del racconto “E' GIOIA” dalla ditta Fratelli Peroni produzione e decorazione pelletterie di Firenze:
per il Natale 2000, un album in pelle per la raccolta di foto che ha in copertina l'illustrazione stilizzata creata dall'artista Reggioli per "E' gioia!".
"La copertina di questa creazione - ha dichiarato Piero Peroni - assume un profon¬do significato perché rammenta una bella e commovente storia."
Il primo album è donato dai fratelli Peroni all'Associazione Italiana Amici del Presepio in ricordo della relazione tenuta dalla Rotundo a Rapolano Terme (SI).
La presentazione dell'album è stata nel settembre 2000 al Florence Gift Mart ed a New York dove la ditta fratelli Peroni ha uno showroom permanente.
Carmelina Rotundo
domenica 14 dicembre 2008
CONTE OF FLORENCE APPROACH CHAMPIONSHIP
La piena dell'Arno,
acqua limacciosa
impossibile aprire quella porta
della Società Canottieri
paura dentro di me
non l'avevo mai visto cosi' l'Arno ,
ma...
gli AVVENIMENTI CHE SI SAREBBERO SUCCEDUTI
riconfermavano che, accettare e combattere in prima linea
è la via piu' dignitosa
per percorrer questo cammin di nostra vita
PONTE VECCHIO GOLF STA CERCANDO SOLUZIONI.
Una domenica da record a Firenze
PonteVecchioPalagiodiParteGuelfaPiazzaStrozziStazioneLeopolda
E' il sole a sorgere alla
mia sinistra a indorare queste onde d'Arno;
finestre occhieggiano dalla sponda di fronte
a me seduta nel prato della Canottieri
mentre, alle mie spalle ,dalla spalletta
all'ombra del corridoio Vasaranio ,
(si dice che la Canottieri si trova nelle antiche cantine degli Uffizi),
applausi scroscianti, voci che fanno il tifo per i campioni del golf.
Provenienti da 15 diversi Paesi del mondo stanno giocando a di' 14 dicembre
la partita piu' originale che sia mai stata giocata al mondo ,
la gondola" fiorentina " ,ancorata, appena al di là dell'arcata del ponte Vecchio,
anche lei guarda curiosa e meravigliata la piattaforma sollevata a 4 metri dal livello dell'Arno a 110 metri di distanza da ponte Vecchio.
Nelle gare dei professionisti-mi sta spiegando l'arbitro in tuta blu e cappello rosso firmato Conte of Florence- il giudice di gara, effettua i controlli sul campo e la posizione delle bandiere sul percorso di 18 buche; al giocatore professionista si affianca il cadj che oltre a portare la sacca è consigliere discreto che aiuta, cercando di far mantenere al professionista ,che in quel momento gioca, lo stato di concentrazione .
"Come definirebbe questo sport?"
"lo sport piu' democratico tra tutte le discipline"
"Chi l'ha inventato?"
" Non c'è una data o una persona, ma si contendono la paternità olandesi e inglesi.
Alla Gran Bretagna va riconosciuto il primato di essere il Paese dove il golf si è sviluppato maggiormaente e non è un caso se la sede dell'istituto che promulga le regole del golf sia in Scozia.
COINVOLGIMENTO dei cittadini del mondo in diretta:
il Palagio di parte guelfa,
sede del calcio storico ha vissuto come Club House come punto centrale della manifestazione e ristoro gestito con eleganza e buon gusto da Bachini e Bellini
In piazza Strozzi
è stato montato il Tom Village dove, attraverso il virtual golg allestito da Air Dolomiti è stato possibile conoscere alcuni patner del Conte of Florence Approach Champopionship avvicinandosi a questa disciplina sportiva ;
alla stazione Leopolda
durante il 12 e il 13 dicembre il putting green
(150 mq indoor) firmato William Tate ha permesso agli appassionati e ai curiosi di disputare gare appassionanti degustando , al wine bar, vini messi a disposizione da Frescobaldi.
un evento in città, nel mondo di valore sportivo-sociale-economico attuatosi grazie alla collaborazione di Federazione Italiana Golf con il Presidente Franco Chimenti e di Cinzia Giudici consigliere federale e Presidente Fig toscana la Provincia di Firenze con il Presidente Matteo Renzi l'assessorato allo sport e alla cultura del comune di Fiernze assessore Eugenio Giani
Evento mediatico eccezionale:
28 ore di trasmissione in 40 paesi nel mondo
per raccontar la favola vera
l'originalità di una partita di golf giocata dal ponte Vecchio
evento ideato dal creativo quanto vulcanico Romano Boretti 10 anni fa...il quale scelse in quel 1997 COstantino Rocca come testimonial
E già nel mondo: a Venezia, come a Roma, a New York stanno copiando questa straordinaria innovativa formula!!
Un applauso caloroso al vincitore JAN-ARE LARSEN della NORVEGIA ...
e a tutti i premiati che hanno ricevuto il dono di una splendida originale penna VISCONTI ideata esclusivamente per l'occasione a tiratura limitata e naturalmente agli altri sponsor,ai media, alle persone con cui il dialogo si è aperto...
Per seguite l'evento
www.pontevecchiochellenge.com
acqua limacciosa
impossibile aprire quella porta
della Società Canottieri
paura dentro di me
non l'avevo mai visto cosi' l'Arno ,
ma...
gli AVVENIMENTI CHE SI SAREBBERO SUCCEDUTI
riconfermavano che, accettare e combattere in prima linea
è la via piu' dignitosa
per percorrer questo cammin di nostra vita
PONTE VECCHIO GOLF STA CERCANDO SOLUZIONI.
Una domenica da record a Firenze
PonteVecchioPalagiodiParteGuelfaPiazzaStrozziStazioneLeopolda
E' il sole a sorgere alla
mia sinistra a indorare queste onde d'Arno;
finestre occhieggiano dalla sponda di fronte
a me seduta nel prato della Canottieri
mentre, alle mie spalle ,dalla spalletta
all'ombra del corridoio Vasaranio ,
(si dice che la Canottieri si trova nelle antiche cantine degli Uffizi),
applausi scroscianti, voci che fanno il tifo per i campioni del golf.
Provenienti da 15 diversi Paesi del mondo stanno giocando a di' 14 dicembre
la partita piu' originale che sia mai stata giocata al mondo ,
la gondola" fiorentina " ,ancorata, appena al di là dell'arcata del ponte Vecchio,
anche lei guarda curiosa e meravigliata la piattaforma sollevata a 4 metri dal livello dell'Arno a 110 metri di distanza da ponte Vecchio.
Nelle gare dei professionisti-mi sta spiegando l'arbitro in tuta blu e cappello rosso firmato Conte of Florence- il giudice di gara, effettua i controlli sul campo e la posizione delle bandiere sul percorso di 18 buche; al giocatore professionista si affianca il cadj che oltre a portare la sacca è consigliere discreto che aiuta, cercando di far mantenere al professionista ,che in quel momento gioca, lo stato di concentrazione .
"Come definirebbe questo sport?"
"lo sport piu' democratico tra tutte le discipline"
"Chi l'ha inventato?"
" Non c'è una data o una persona, ma si contendono la paternità olandesi e inglesi.
Alla Gran Bretagna va riconosciuto il primato di essere il Paese dove il golf si è sviluppato maggiormaente e non è un caso se la sede dell'istituto che promulga le regole del golf sia in Scozia.
COINVOLGIMENTO dei cittadini del mondo in diretta:
il Palagio di parte guelfa,
sede del calcio storico ha vissuto come Club House come punto centrale della manifestazione e ristoro gestito con eleganza e buon gusto da Bachini e Bellini
In piazza Strozzi
è stato montato il Tom Village dove, attraverso il virtual golg allestito da Air Dolomiti è stato possibile conoscere alcuni patner del Conte of Florence Approach Champopionship avvicinandosi a questa disciplina sportiva ;
alla stazione Leopolda
durante il 12 e il 13 dicembre il putting green
(150 mq indoor) firmato William Tate ha permesso agli appassionati e ai curiosi di disputare gare appassionanti degustando , al wine bar, vini messi a disposizione da Frescobaldi.
un evento in città, nel mondo di valore sportivo-sociale-economico attuatosi grazie alla collaborazione di Federazione Italiana Golf con il Presidente Franco Chimenti e di Cinzia Giudici consigliere federale e Presidente Fig toscana la Provincia di Firenze con il Presidente Matteo Renzi l'assessorato allo sport e alla cultura del comune di Fiernze assessore Eugenio Giani
Evento mediatico eccezionale:
28 ore di trasmissione in 40 paesi nel mondo
per raccontar la favola vera
l'originalità di una partita di golf giocata dal ponte Vecchio
evento ideato dal creativo quanto vulcanico Romano Boretti 10 anni fa...il quale scelse in quel 1997 COstantino Rocca come testimonial
E già nel mondo: a Venezia, come a Roma, a New York stanno copiando questa straordinaria innovativa formula!!
Un applauso caloroso al vincitore JAN-ARE LARSEN della NORVEGIA ...
e a tutti i premiati che hanno ricevuto il dono di una splendida originale penna VISCONTI ideata esclusivamente per l'occasione a tiratura limitata e naturalmente agli altri sponsor,ai media, alle persone con cui il dialogo si è aperto...
Per seguite l'evento
www.pontevecchiochellenge.com
TUTTO D' ORO
L'autunno ha toccato ogni sua foglia
ed ora tutte d'oro
al mattino, illuminate dall'astro diurno
la notte, dal lampione
regalano scintille di felicità.
ed ora tutte d'oro
al mattino, illuminate dall'astro diurno
la notte, dal lampione
regalano scintille di felicità.
lunedì 8 dicembre 2008
INAUGURAZIONE 8 DICEMBRE 2008
La serata era finita negli azzurri del cielo e nei verdi di un paesaggio reale che assumeva, però i toni del sogno del dipinto di Raffaello Sanzio... LA MADONNA DEL CARDELLINO che come narra il, Vasari "capitò poi male quest'opera l'anno 1548 a di' 17 novembre,quando la casa di Lorenzo,insieme con quelle ornatissime e belle degli eredi di Marco del Nero per uno smottamento del monte di San Giorgio,rovinarono insieme con altre case vicine:nondimeno ritrovati i pezzi di essa fra i calcinacci della rovina,furon da Battista,figliuolo d'esso Lorenzo,amorevolissimo dell'arte,fatti rimettere insieme in quel miglior modo che si potette"
Quel capolavoro era stato miracolosamente restaurato dall'Opificio delle Pietre Dure in accordo con la Galleria degli Uffizi ed io già l'avevo ammirato,ma stasera vi approdavo tardissimo e riuscivo a trovarlo" solitario" cosi' quella meraviglia dei volti della Madonna, di San Giovannino, di Gesu' ;le mani, una della Madonna che tiene il libro, l'altra mano amorevolmente appoggiata sulle spalle di San Giovannino, i due personaggi che comunicano con gli sguardi, accarezzano il cardellino.... e il grandioso e luminoso albero di natale nel cortile del Palazzo Medici Riccardi splendeva con palle rosse fuoco ed altre che portavan impresse particolari di quella tavola,dipinta da Raffaello nel 1506 , visione divina come divina era stata tutta la serata quando alle 17,30 si è inaugurata: L'ULTIMO DEL PARADISO, i lavori fotografici Capolavori di FRANCESCO DE MASI e MAURIZIO RUFINO mi prendon dentro e cosi' le creazioni dei gioielli dei fantasctici orefici: Ugo Bellini, Paolo Venturini, Gianni Testi che guardo e torno a rimirar nella scenografia azzurrovelata-argento creata da Nicoletta Perrone, i versi di Dante che ne sono stata ispirazione ,scritti su pergamene fiorentine, la pura bellezza le sculture luminose di Francesca Belardini tutte realizzate in terracotta persino le ardite traforazioni , la scultura di Yvonne Di Palma
che ,richiamando alla vendemmia è di vino;
l'esposizione
di rare e preziose riproduzioni della Divina Commedia edite da FRANCO COSIMO PANINI una con la copertina in legno rivestita in velluto in seta pura e decori oro argenti e smalti riproduzione limitata di quella voluta dal re di Napoli,Alfonso D'Aragona ,detto il magnanimo decorata da piu' di 100 miniature a suo tempo dovute alla mano di due senesi: Lorenzo di Pietro ,detto il Vecchietta negli anni 1442 1450 e per il Paradiso Giovanni di Paolo e con iniziali istoriate poste in apertura di ogni Cantica.
La strordinaria impresa PANINI oggi ripropone quella realizzata in Toscana, verso la metà del XV secolo, riproducendo integralmente il Codice Yates Thompson Ms 36 attualmente alla British Library di Londra... (Tiratura limitata a 750 copie numerate e cifrate)
La presentazione curata dalla professoressa Luciana Somigli, le voci recitanti: Simone Marzola ,Benedetto Di Cioccio ,le musiche di Marco Zini e Umberto Quattrone la proezione di paesaggi del cielo stiamo salendo in Paradiso con Dante per Dante..... infinita gioia nell'infinito CIELO, luce calore;
quando si ama è sempre la prima volta
e ,questa serata è una testimonianza vera
di collaborazione- operosità- professionalità- passione -fantasia,
è CREAZIONE pura e sincera di una magia che rallegra i cuori e le menti e la cena alla grande servita offre menu di lasagne e paste al forno, patatine e crostini, frutta secca , dolci di ogni tipo e maniera di ogni forma e colore ,festa in allegria in amicizia brindiam alzando i calici e inebriandosi di tanta BELLEZZA .... a doman....
Quel capolavoro era stato miracolosamente restaurato dall'Opificio delle Pietre Dure in accordo con la Galleria degli Uffizi ed io già l'avevo ammirato,ma stasera vi approdavo tardissimo e riuscivo a trovarlo" solitario" cosi' quella meraviglia dei volti della Madonna, di San Giovannino, di Gesu' ;le mani, una della Madonna che tiene il libro, l'altra mano amorevolmente appoggiata sulle spalle di San Giovannino, i due personaggi che comunicano con gli sguardi, accarezzano il cardellino.... e il grandioso e luminoso albero di natale nel cortile del Palazzo Medici Riccardi splendeva con palle rosse fuoco ed altre che portavan impresse particolari di quella tavola,dipinta da Raffaello nel 1506 , visione divina come divina era stata tutta la serata quando alle 17,30 si è inaugurata: L'ULTIMO DEL PARADISO, i lavori fotografici Capolavori di FRANCESCO DE MASI e MAURIZIO RUFINO mi prendon dentro e cosi' le creazioni dei gioielli dei fantasctici orefici: Ugo Bellini, Paolo Venturini, Gianni Testi che guardo e torno a rimirar nella scenografia azzurrovelata-argento creata da Nicoletta Perrone, i versi di Dante che ne sono stata ispirazione ,scritti su pergamene fiorentine, la pura bellezza le sculture luminose di Francesca Belardini tutte realizzate in terracotta persino le ardite traforazioni , la scultura di Yvonne Di Palma
che ,richiamando alla vendemmia è di vino;
l'esposizione
di rare e preziose riproduzioni della Divina Commedia edite da FRANCO COSIMO PANINI una con la copertina in legno rivestita in velluto in seta pura e decori oro argenti e smalti riproduzione limitata di quella voluta dal re di Napoli,Alfonso D'Aragona ,detto il magnanimo decorata da piu' di 100 miniature a suo tempo dovute alla mano di due senesi: Lorenzo di Pietro ,detto il Vecchietta negli anni 1442 1450 e per il Paradiso Giovanni di Paolo e con iniziali istoriate poste in apertura di ogni Cantica.
La strordinaria impresa PANINI oggi ripropone quella realizzata in Toscana, verso la metà del XV secolo, riproducendo integralmente il Codice Yates Thompson Ms 36 attualmente alla British Library di Londra... (Tiratura limitata a 750 copie numerate e cifrate)
La presentazione curata dalla professoressa Luciana Somigli, le voci recitanti: Simone Marzola ,Benedetto Di Cioccio ,le musiche di Marco Zini e Umberto Quattrone la proezione di paesaggi del cielo stiamo salendo in Paradiso con Dante per Dante..... infinita gioia nell'infinito CIELO, luce calore;
quando si ama è sempre la prima volta
e ,questa serata è una testimonianza vera
di collaborazione- operosità- professionalità- passione -fantasia,
è CREAZIONE pura e sincera di una magia che rallegra i cuori e le menti e la cena alla grande servita offre menu di lasagne e paste al forno, patatine e crostini, frutta secca , dolci di ogni tipo e maniera di ogni forma e colore ,festa in allegria in amicizia brindiam alzando i calici e inebriandosi di tanta BELLEZZA .... a doman....
PIAZZA DEL CARMINE
PIAZZA DEL CARMINE.
Un ombrello che passa distratto
tra auto in sosta.
Persiane chiuse e, dietro
striscie di luce.
La campana un rintocco!
L'ombrello ripassa distratto;
rombo di auto in moto;
goccia d'acqua,un 'altra
cade dalla grondaia, bagna
il mio foglio.
Lampadine dentro lampioni,
mentre la Chiesa maestosa, illiminata
chiude il sipario di piazza del Carmine.
Non so disegnare i miei tentativi grafici-pittorici son limitati a una decina,anche se molto sentiti ed allora...
perchè non tentare di descrivere piazze e vie con le parole?
Questa poesia fa parte di qusto tentativo riuscito,non riuscito? a voi la risposta
Carmelina
Un ombrello che passa distratto
tra auto in sosta.
Persiane chiuse e, dietro
striscie di luce.
La campana un rintocco!
L'ombrello ripassa distratto;
rombo di auto in moto;
goccia d'acqua,un 'altra
cade dalla grondaia, bagna
il mio foglio.
Lampadine dentro lampioni,
mentre la Chiesa maestosa, illiminata
chiude il sipario di piazza del Carmine.
Non so disegnare i miei tentativi grafici-pittorici son limitati a una decina,anche se molto sentiti ed allora...
perchè non tentare di descrivere piazze e vie con le parole?
Questa poesia fa parte di qusto tentativo riuscito,non riuscito? a voi la risposta
Carmelina
venerdì 5 dicembre 2008
NOBILTA' D'ANIMO-MARCO CIPOLLI
Essere pittore oggi,vivere d'artista con la passione e il desiderio di portare l'arte tra la gente..questo e molto di piu' è Marco Cipolli ,il quale quando parla della sua vita, delle sue decisioni di essere pittore a tempo pieno comunica un grande, sentito altruismo,una proezione verso gli altri.
Arte come strumento di comunicazione e di partecipazione sociale a 360 gradi; ciò che Marco sente dentro di se', la sua dedizione a persone in difficoltà ,si traduce in atti pratici in pitture che,si' affondano le radici nella classicità,ma come in un filtro, nel suo pennello, assimilando via, via le varie correnti, arrivano ad essere capolavori modernissimi proiettati verso il futuro ; la soavità di un Beato Angelico puo' coniugarsi con scomposizioni e composizioni geometriche e, come ogni opera di Cipolli, esse sono scenografiche di grande impatto visivo ed emotivo vivon per ed in un dialogo dinamico;l' ispirazione dell'artista si confronta con il pensiero di altri artisti ed apre il dialogo con la gente,induce a far parlare.
Percorsi di lavoro a confronto incrociati dove nulla è dato per scontato come in un esperimento scientifico , si prova e si riprova si disfa e si rifa.
Nel Natale 1995 viene proposta una RIVISITAZIONE dell'opera pittorica di FRA' DIAMANTE: LA NATIVITà,oggi al LOUVRE, a Luca Alinari,Renato Bittoni, Giuliano Pini, Capitani,Cipolli e, in contemporanea vengono coinvolti i ragazzi dell'Accademia, CIPOLLI realizza una opera pittorica che per il NATALE 2008 viene esposta fino al 6 gennaio 2009 insieme al bozzetto 2e 30cm ,bozzetto per un progetto di affreschi per la chiesa di Levane in un locale in via Poggio Bracciolini accanto alla chiesa di S Andrea a Cennano che in cui è possibile ammirare una rassegna di presepi ; la proposta per il ciclo di affreschi è partita si attendono le approvazioni della curia ,del parroco ,della gente. Un "nobile" artista con la speranza e la voglia, di potare l'arte tra le gente, Cipolli crea,nel 1990
il PROGETTO AQUILONI:
riproduzioni di opere pittoriche storiche che vengon tagliate a forma di aquilone ed installate con dei fili, su palazzi storici o facciate di chiese: venire in una piazza assistere al taglio in diretta, alla messa in scena è come vedere entare in ,tra la gente, gli artisti che realizzarono quelle le opere d'arte è appendere ad un filo i nostri desideri, volare...( mi viene istintivo ricordare la canzone capolavoro sonoro che è Volare, cantata dal grande ,indimenticabile Modugno; il primo tentativo di volare di Leonardo dal monte Ceceri) e... la storia di questi 18 anni, ormai divenuta maggiorenne, Cipolli gia' pensa di scriverla pubblicando il giornale di bordo che testimonierà: i pareri, le critiche, i consigli.... di chi ha partecipato al progetto AQUILONI .
Tra le tante sue performane, Marco ci descrive il taglio di pezzi di una auto che gli son serviti per fare un cavallo e la proposta che viene dalla città di Anzio di smontare in piazza un pezzo bellico per ricostruire un oggetto di pace invito che lo coinvolgera' tra poco. Pensare a fare arte in dialogo , confrontandosi ,aprendo nuovi orizzonti, rimanendo attaccati alla terra e volando ,respirando di profumi e donandosi con una nobiltà d'animo che è bellezza operosa...questo è Marco Cipolli e molto,molto di piu'!
Con ammirazione a MARCO CIPOLLI conosciuto in uno dei piu' eleganti-preziosi musei del mondo il MUSEO PRIVATO BELLINI creato, con genialità e passione , dal Commendatore Luigi Bellini che nel 2006 decideva di trasformare in Museo la storica Galleria Bellini nata 250 anni fa.
Perchè
il progetto AQUILONI lo considero geniale ?
Coniuga la realtà ,il sociale, le speranze , voli , dedideri ; l'alchimia che Marco riesce a creare con il suo pennello ricongiungendo i fili del tempo , stili, correnti pittoriche nei suoi quadri trova per me in questo progetto, il SUO VOLO!
Con l'aquilone leggero che si lascia governare, dal soffio, dal respiro (la crezione viene dal soffio) dal vento che non conosce ostacoli ed ha il privilegio di venire dal cielo ed accarezzare ogni foglia ,ogni petalo di fiore, ogni...pensiero l'artista porta tra la gente
" da' il soffio vitale "
a grandi maestri, alle loro opere espressione di quell' amor che ...
guardiamo- sentiamo- voliamo e.....
Al PROGETTO AQUILONI di MARCO CIPOLLI dedico
La "cumeta".
( L'aquilone )
L'hanno costruita i bimbi
per correre nel vento.
il termine cumeta è ripreso dal museo: "Cose di altri tempi"
a Nardò scoperto, insieme a tante altre bellezze di terra di Puglia , durante una felicissima vacanza estiva da me documentata in un diario che è posibile leggere in parte nel sito web di carmelina e in questo stesso blog.
E' IL VENTO.
E'il vento
a venire dal cielo
e a toccare il mare.
E' il vento a venire dalle stelle
e a toccare le foglie.
...e lui non conosce barriere ostacoli ,limiti
penetra, accarezza ,invade
dolcezza e violenza uragano e leggerezza .
e' il vento a toccare le foglie
e a ritornare alle stelle.
e'il vento a increspare le onde
e a tornare al cielo.
E' il vento!
carmelina rotundo
Arte come strumento di comunicazione e di partecipazione sociale a 360 gradi; ciò che Marco sente dentro di se', la sua dedizione a persone in difficoltà ,si traduce in atti pratici in pitture che,si' affondano le radici nella classicità,ma come in un filtro, nel suo pennello, assimilando via, via le varie correnti, arrivano ad essere capolavori modernissimi proiettati verso il futuro ; la soavità di un Beato Angelico puo' coniugarsi con scomposizioni e composizioni geometriche e, come ogni opera di Cipolli, esse sono scenografiche di grande impatto visivo ed emotivo vivon per ed in un dialogo dinamico;l' ispirazione dell'artista si confronta con il pensiero di altri artisti ed apre il dialogo con la gente,induce a far parlare.
Percorsi di lavoro a confronto incrociati dove nulla è dato per scontato come in un esperimento scientifico , si prova e si riprova si disfa e si rifa.
Nel Natale 1995 viene proposta una RIVISITAZIONE dell'opera pittorica di FRA' DIAMANTE: LA NATIVITà,oggi al LOUVRE, a Luca Alinari,Renato Bittoni, Giuliano Pini, Capitani,Cipolli e, in contemporanea vengono coinvolti i ragazzi dell'Accademia, CIPOLLI realizza una opera pittorica che per il NATALE 2008 viene esposta fino al 6 gennaio 2009 insieme al bozzetto 2e 30cm ,bozzetto per un progetto di affreschi per la chiesa di Levane in un locale in via Poggio Bracciolini accanto alla chiesa di S Andrea a Cennano che in cui è possibile ammirare una rassegna di presepi ; la proposta per il ciclo di affreschi è partita si attendono le approvazioni della curia ,del parroco ,della gente. Un "nobile" artista con la speranza e la voglia, di potare l'arte tra le gente, Cipolli crea,nel 1990
il PROGETTO AQUILONI:
riproduzioni di opere pittoriche storiche che vengon tagliate a forma di aquilone ed installate con dei fili, su palazzi storici o facciate di chiese: venire in una piazza assistere al taglio in diretta, alla messa in scena è come vedere entare in ,tra la gente, gli artisti che realizzarono quelle le opere d'arte è appendere ad un filo i nostri desideri, volare...( mi viene istintivo ricordare la canzone capolavoro sonoro che è Volare, cantata dal grande ,indimenticabile Modugno; il primo tentativo di volare di Leonardo dal monte Ceceri) e... la storia di questi 18 anni, ormai divenuta maggiorenne, Cipolli gia' pensa di scriverla pubblicando il giornale di bordo che testimonierà: i pareri, le critiche, i consigli.... di chi ha partecipato al progetto AQUILONI .
Tra le tante sue performane, Marco ci descrive il taglio di pezzi di una auto che gli son serviti per fare un cavallo e la proposta che viene dalla città di Anzio di smontare in piazza un pezzo bellico per ricostruire un oggetto di pace invito che lo coinvolgera' tra poco. Pensare a fare arte in dialogo , confrontandosi ,aprendo nuovi orizzonti, rimanendo attaccati alla terra e volando ,respirando di profumi e donandosi con una nobiltà d'animo che è bellezza operosa...questo è Marco Cipolli e molto,molto di piu'!
Con ammirazione a MARCO CIPOLLI conosciuto in uno dei piu' eleganti-preziosi musei del mondo il MUSEO PRIVATO BELLINI creato, con genialità e passione , dal Commendatore Luigi Bellini che nel 2006 decideva di trasformare in Museo la storica Galleria Bellini nata 250 anni fa.
Perchè
il progetto AQUILONI lo considero geniale ?
Coniuga la realtà ,il sociale, le speranze , voli , dedideri ; l'alchimia che Marco riesce a creare con il suo pennello ricongiungendo i fili del tempo , stili, correnti pittoriche nei suoi quadri trova per me in questo progetto, il SUO VOLO!
Con l'aquilone leggero che si lascia governare, dal soffio, dal respiro (la crezione viene dal soffio) dal vento che non conosce ostacoli ed ha il privilegio di venire dal cielo ed accarezzare ogni foglia ,ogni petalo di fiore, ogni...pensiero l'artista porta tra la gente
" da' il soffio vitale "
a grandi maestri, alle loro opere espressione di quell' amor che ...
guardiamo- sentiamo- voliamo e.....
Al PROGETTO AQUILONI di MARCO CIPOLLI dedico
La "cumeta".
( L'aquilone )
L'hanno costruita i bimbi
per correre nel vento.
il termine cumeta è ripreso dal museo: "Cose di altri tempi"
a Nardò scoperto, insieme a tante altre bellezze di terra di Puglia , durante una felicissima vacanza estiva da me documentata in un diario che è posibile leggere in parte nel sito web di carmelina e in questo stesso blog.
E' IL VENTO.
E'il vento
a venire dal cielo
e a toccare il mare.
E' il vento a venire dalle stelle
e a toccare le foglie.
...e lui non conosce barriere ostacoli ,limiti
penetra, accarezza ,invade
dolcezza e violenza uragano e leggerezza .
e' il vento a toccare le foglie
e a ritornare alle stelle.
e'il vento a increspare le onde
e a tornare al cielo.
E' il vento!
carmelina rotundo








