giovedì 4 luglio 2013

Un libro su San Giuseppe, «uomo del silenzio»





Si intitola «San Giuseppe, uomo del silenzio» il libro scritto da don Benso Benni che affronta la figura dello sposo di Maria in tutti i suoi aspetti: a partire dalle notizie personali che i Vangeli ci danno su di lui, sulla sua discendenza, sul suo lavoro, sul fidanzamento con Maria, fino a San Giuseppe come «protettore della buona morte». Ormai a riposo, don Benso (compie 92 anni in questi giorni) ha trovato tempo per meditare sulla figura di San Giuseppe. «San Giuseppe - scrive nell’introduzione Carmelina Rotundo, che ha aiutato l’anziano sacerdote nella elaborazione del libro - ci richiama ad un valore pressoché perduto, ma essenziale per la vita dell’uomo: il silenzio». Il libro è stampato da Alfagrafica (Città di Castello) ed è stato presentato nel Museo del Duomo di Città di Castello con la presenza, oltre che dell’autore e di Carmelina Rotundo, del vescovo di Citta di Castello Domenico Cancian.

Pubblicato su Toscana Oggi n. 26 del 07/07/

Emozioni

               che hanno ali leggere,

che non conoscono ostacoli di
tempo e di luoghi e, che dallo sguardo,
passano al cuore conoscendone
bene la via più diretta ed immediata!

              Quella sala
maestosa del MUSEO del DUOMO a Città di Castello
  ampia  che si va
riempiendo di gente,  giunte per assistere ad un evento-storico per la
città:

il silenzio e l' attenzione testimoniano il grande interesse di
ognuno dei presenti,
  l' affetto per questa figura di sacerdote grande
nel suo operare
saggio e clemente, testimone di un cammino  di fede  e
di dedizione agli altri:
ci sono coppie di sposi che ha unito in
matrimonio,  uomini e donne che ha battezzato ..

     Il quadro di
grandi dimensioni : il CRISTO IN GLORIA  del Rosso

       Fiorentino;
il Crocifisso della scuola di Gerolamo da Sangallo, di Pinturicchio

     la MADONNA con BAMBINO e SAN GIOVANNI aggiungono bellezza,

       ci riportano al dialogo, giammai interrotto  di fede e speranza


  La presentazione del libro SAN GIUSEPPE -UOMO DEL SILENZIO,
vede
un regista d' eccezione in CATIA CECCHETTI  e il parlare di S.E
DOMENICO
CANCIAN f.a.m Vescovo diocesano e del Prof Nazzareno Marconi,
Biblista
fanno si' che curiosità sorga nell' animo  di tutti i
presenti, offrendo stimoli,
leggendo passi del libro, analizzandone
stile e forma, impaginazione, anche io
ho l' onore di parlare, di
testimoniare il miracolo di questo libro, della Provvidenza. 

Gli
abbracci sinceri, le strette di mano, le richieste di dediche,
l'
animazione è grande: nessuno può star fermo,  ci stiamo  rivolgendo a
DON BENSO
  e la gioa dell' incontro da tutti è manifestata: uniti  nel
nome di SAN GIUSEPPE
   mentre don BENSO BENNI  scrive le dediche .


          Per amore con amore,
                         seguendo strade
d' asfalto  siamo giunti
                                      a Città
di Castello,  al Museo diocesano per

                                              vivere di luce, di
bellezza insieme uniti ...
GRAZIE A TUTTI E TUTTE
ed in particolare
a  don BENSO e  a SAN GIUSEPPE
autore e protagonista di questo libro
dove si accendono i riflettori su valori quali:
famiglia- lavoro-
informazione- formazione- fede- fedeltà, spirito di sacrificio,
discrezione.....

con un dono in più il segnalibro del pittore
Ferdinando Fusco che porta sul retro
Pensieri per la Famiglia.


 carmelina rotundo

I MIRACOLI accadono ogni giorno,
basta aver sguardo
pronto e cuore attento per saperli riconoscere.
Era da tempo che non sentivo la persona che mi chiamava al telefono. Con lui ho affrontato i primi passi nel giornalismo. Il timbro della sua voce è rimasto come quello del primo incontro.
Appena l’ho sentito mi è sembrato come se ci fossimo lasciati pochi secondi prima e mi accorgo con gioia che il tempo non ha incrinato minimamente il nostro dialogare sempre schietto e sereno.
Alla gioia di risentire la sua voce si aggiunge la richiesta di scrivere la presentazione di un libro che sta preparando.
Non ho esitazioni, lo invito a spedirmi lo scritto, lo ricevo dopo alcuni giorni di sera.
Lo apro all'alba del giorno dopo come migliore auspicio per la giornata da iniziare.
Il titolo è come una rivelazione: è dedicato a san Giuseppe, il padre per eccellenza.
Oggi che nelle famiglie la contestazione dei figli verso i genitori sembra un dovere stabile, assoluto e inderogabile, niente di più utile poteva capitarmi tra mano per riconsiderare le posizioni interne nelle famiglie.
Dio, nei suoi comandamenti, ha messo al primo posto, tra quelli che riguardano il comportamento sociale, questo: “Onora il Padre e la Madre” invitando così ogni componente della famiglia a onorare fedelmente il suo ruolo.
Lo stile semplice, colloquiale aiuta a capire anche il percorso della vita di questo sacerdote che ha dedicato i suoi anni migliori al giornalismo.
Spero di aver occasione di riprendere e completare questo discorso quanto mai interessante.
Ora a riposo, per trapassati limiti di età, ha trovato il tempo per l'ascolto, la riflessione, la comprensione del mistero di San Giuseppe.
Prima di entrare in argomento l'autore ritiene doveroso considerare la vicenda di un altro Giuseppe, il figlio del Patriarca Giacobbe che dello sposo di Maria è insigne figura.
San Giuseppe ci richiama ad un valore pressoché perduto, ma essenziale per la vita dell'uomo, il silenzio, da qui il titolo del libro, il migliore che si potesse trovare e come non pensare, a tal proposito, al discorso che Paolo VI pronunciò a Nazareth durante il suo viaggio in Palestina il 5 gennaio 1965?
"… Oh! Se rinascesse in noi la stima del silenzio, atmosfera ammirabile ed indispensabile dello spirito: mentre siamo storditi dai tanti frastuoni, rumori e voci clamorose nella esagitata e tumultuosa vita del nostro tempo."
San Giuseppe è inquadrato geograficamente e storicamente, ma l'autore non si ferma naturalmente ai dettagli storici, egli cerca il significato teologico e spirituale degli eventi.
Giuseppe appare così come un prescelto da Dio perché Suo Figlio nasca in una famiglia senza pari nella storia.
Il fidanzamento di Giuseppe con Maria ha del meraviglioso: il Rabbino si interessa perché “quella benedetta figliola si decida a sistemarsi nella vita”. Organizza un incontro con molti ragazzi e invoca l’aiuto dell’Altissimo per conoscere l’eletto. "Un penetrante profumo di gigli si diffuse per tutto l'ambiente” e fu il bastone fiorito di Giuseppe a indicare il prescelto dal Padre celeste e a ricevere la dignità di sposo della Madre del Figlio di Dio".
Nella famiglia di Nazareth si realizza però qualche cosa che va oltre il mistero della creazione.
Maria chiede a Giuseppe di rispettare il voto che lei ha fatto al Signore della sua verginità.
Questo voto però non è una condanna del matrimonio, leggiamo infatti: “... il matrimonio non è forse destinato ad unire due creature per fonderle nel fuoco dell' amore, per far loro condividere gioie e dolori per renderli partecipi della potenza stessa del Creatore nel trasmettere il dono stupendo della vita?".
Maria ha scelto una via più alta, la verginità, ossia l’unione diretta con Dio e Dio, che ha stabilito le leggi che regolano la famiglia, interviene, con la sua onnipotenza, per raggiungere i suoi fini più alti: la salvezza del genere umano.
La Sacra Scrittura, nel riferirci il mestiere di Giuseppe lo qualifica con la parola falegname sostituita nella traduzione più recente della Bibbia con il termine carpentiere... .
Giuseppe non era benestante, guadagnava il pane quotidiano con il sudore della fronte e con la fatica delle braccia.
L’autore, a partire dalla condizione sociale di Giuseppe, afferma così la dignità del lavoro e va oltre affermando ché è necessario rendere più stabile questo diritto e farlo divenire sempre più giusto strumento di salvaguardia della dignità umana e, non per nulla, Giuseppe è il Santo del primo maggio festa dei lavoratori!
Perché questo libro?
Per l' innata curiosità degli esseri umani, per l' affetto che l'autore nutre per il Santo, per averlo sentito vicino nelle vicissitudini della propria esistenza e perché la letteratura su San Giuseppe è quasi tutta a carattere devozionale e talvolta semplicistica.
L’opera non procede per
’affermazioni’, ma in un impegno assiduo e attento ad approfondire ‘conoscenza’ ed ‘aprire le strade a nuove scoperte’.
Sia sufficiente citare la ricerca attenta ai titoli con cui chiamare san Giuseppe: ‘Padre, solo padre, senza aggettivi’ oppure ‘Regista: diligente nell’esecuzione dei disegni di misericordia del Padre celeste nei confronti degli uomini’.
Il tutto senza cadere mai nella tentazione di una informazione frettolosa e superficiale.
Da giornalista professionista scrive:
"......i mezzi di informazione pubblica usano la moderna, enorme capacità di comunicare al più presto possibile ed alla più larga cerchia di ascoltatori. Controllare la certezza e l'esattezza dell'informazione stessa è considerato fastidioso motivo di ritardo ".
Per tale motivo, in un mondo dove l'informazione più che corretta e rispettosa comunicazione di idee è frastuono di infiniti messaggi, un'opera come questa è quanto mai utile a ritrovare e riscoprire, attraverso la rivisitazione della vicenda di San Giuseppe, il valore inestimabile della riflessione maturata nel silenzio della vita interiore che deve servire a tener in contatto l'anima con il Signore per conoscere e realizzare la sua volontà.
Un libro da leggere e rileggere perché capace di accendere i riflettori su valori quali: famiglia, lavoro, informazione, formazione, fede, fedeltà, spirito di sacrificio, discrezione, che la figura di San Giuseppe focalizza ed emana in una perenne attualità.
Un dono questo volume da custodire nel cuore:
gelosamente!

Grazie.
Carmelina Rotundo Auro

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