Un novello Peter Pan
Cesare viveva in un paese vicino a
Firenze.
Da qualche tempo era rimasto solo
e sentiva ogni giorno di più il desiderio di ritrovarsi con sua sorella,
l’unica persona che le era rimasta dopo
la morte dei suoi genitori.
Per vari e imperscrutabili motivi
questi due fratelli non riuscivano più a stare insieme.
Cesare allora si rifugiava nei suoi ricordi per rivivere i bei momenti
che aveva passato con la sorella.
Più spesso si ricordava quando lei
gli leggeva le favole, in special modo ne ricordava una, quella di Peter Pan.
Era rimasto affascinato da questo
ragazzino che riusciva a volare.
Ecco anche lui ora sentiva il
bisogno di volare per andare dove voleva e stare con chi voleva .
Un giorno, disteso nel suo letto,
guardava i libri sulla mensola di fronte e gli parve di sentire una vocina
uscire dal libro di Peter Pan.
Infatti pareva proprio che quel
libro si muovesse come se volesse uscire dalla fila dei libri che lo
circondavano.
Tutta indolenzita e col suo bel
vestitino sgualcito vide seduta davanti a lui Campanellino, la compagna di avventure
del suo eroe preferito.
Campanellino guardandolo disse.
-
Ho sentito che tu
vorresti volare come il mio amico Peter, ebbene anch’io avrei voglia di
sgranchire le mie ali che da troppo tempo stanno accartocciate tra le pagine di
questo libro.
Il tuo desiderio
mi ha dato la forza di uscire e io ti voglio
aiutare a volare per andare dove vuoi. C’è una cosa però che devo fare per
poterti aiutare a volare. Devo farti tornare bambino, altrimenti non riesco a
trascinarti in volo con me.
-
Sono disposto a tutto- rispose Cesare- pur di
uscire da questa stanza e volare per cercare mia sorella.-
Campanellino alzò
tre volte la sua bacchetta magica finchè non uscirono tante stelline che
avvolsero Cesare, poi le stelline sparirono e comparve il piccolo Cesare: era
diventato un bambino di circa 9 anni.
-Bene- disse
soddisfatta Campanellino-
-Così va bene, ti
posso trascinare in volo con me.
Dammi la tua mano
che si parte.-
I due si
sollevarono da terra e, proprio come faceva Peter Pan, Cesare si trovò sospeso
sopra la sua città.
-Ma dove vogliamo
andare? – chiese Campanellino.-
-Di preciso non
lo so, ma so che voglio andare da mia sorella.-
- Dimmi come si
chiama e che lavoro fa.-
_Carmelina ed è
insegnante.-
-
Bene sorvoleremo tutte le scuole di questo paese.-
Non erano tante
le scuole e, dopo poco, Cesare vide una testa di riccioli chiari che
somigliavano molto ai capelli di sua sorella.
- Campanellino,
per favore avvicinati a quel giardino laggiù, forse ci siamo.-
In basso
c’era il giardino di una scuola e dei
bambini stavano seduti davanti all’insegnante. Faceva caldo ed erano scesi in
giardino, sotto l’ombra di un grande albero a fare lezione.
Stavano facendo dei compiti in inglese.
-
Eccola! - Esclamò
Cesare_ È lei, è mia sorella!-
Campanellino
atterrò dietro il grande albero e Cesare piano, piano, senza essere visto, si unì al gruppo di quei bambini che avevano
più o meno la sua età.
L’insegnante non
si accorse del nuovo venuto, ma sentiva su di sé uno sguardo diverso, guardò
nella direzione da dove le sembrava
partisse quello sguardo e incontrò due occhietti sorridenti.
In quel momento
suonò la campanella, era finita la lezione e tutti rientrarono in classe e poi
andarono a casa.
Carmelina rimase
nell’aula ormai vuota come ad aspettare qualcuno. Infatti vide fare capolino
dalla porta quel viso di bambino con quei due occhietti sorridenti.
-
Sei un nuovo alunno?
Eppure mi sembra di conoscerti- chiese Carmelina- Come i chiami?-
Entrò in quel
momento anche Campanellino volando e, tutta affannata, disse.
-Cesare, ma dove
eri finito, non ti ho più visto.-
Carmelina allora
capì, quel bambino era suo fratello, allora guardando Campanellino chiese:
-
Tu sei un personaggio
fantastico e vorrei chiederti di continuare a usare la tua magia per farmi
incontrare ancora mio fratello.-
Campanellino
guardò sia Cesare che Carmelina e con le mani sui fianchi e una voce importante
rispose:
-
Cercherò di utilizzare
tutta la mia forza magica per farvi stare insieme sempre, com’ è giusto che
sia. Ci vorrà un po’ di tempo, ma spero proprio di non deludervi.-
Le
favole hanno sempre un lieto fine, possiamo pensare che anche questa trovi il
suo lieto fine?
la favola è scritta da una insegnate GRANDE
DANIELA
Un incontro casuale ???
…… è anacronistico scrivere favole ???
E’ impossibile che i
miracoli avvengano ??
…….. alla
Mostra dell’ Artigianato 81° edizione, davanti allo stand ” ENERGIA “ di TATIANA FAETTI
( la quale libera fantasia con tanto buon gusto su creazioni di gonne e
vestiti, gioielli che giocan a farsi e a far belle
perché di energia positiva certo che Tatiana ne trasmette nel suo operar)
… davanti allo stand
ENERGIA mi riconosce lei, DANIELA siamo state colleghe INSEGNATI…..
a vicenda siamo interessate a sapere come va la
vita…. il discorso ci porta alla nipotina per la quale scrive favole, una passione che è venuta a DANIELA per comunicare quello che la nonna ha nel cuore,
alla bimba che vive oltre oceano in CANADA (il papà è disegnatore della
Walt Disney e si sono conosciuti con la figlia di DANIELA a Firenze per motivi di studio ) mi viene
spontaneo invitarLa a scrivere una poesia per partecipare all’ antologia:
“ Pianeta donna”,,,,,, il
discorso arriva a mio fratello
Cesare abbiamo conoscenze in comune
colleghe … Alessandro……
ci salutiamo per
percorre i sentieri di bellezza alla mostra dell’ ARTIGIANATO con il
desiderio-promessa di tenerci in
contatto … e poco prima della presentazione il 29 maggio dell’ antologia poetica alla SALA ANNIGONI che
Daniela mi telefona anticipando l’ invio della favola che ha scritto …… una
favola avete capito bene…… è anacronistico
scrivere favole ????
E’ impossibile che i
miracoli avvengano ??
Daniela una insegnate scrive favole, sottolineo una insegnate capace di vedere nell’ altro i suoi elementi positivi per poterli valorizzare, una insegnate
categoria che si può vantare di aver
dato l’ opportunità ad ogni professione di venire fuori e di fiorire una insegnate che nel suo DNA ha: la dolcezza e il rispetto, che conosce e favorisce il dialogo
perché ogni professione si realizzi….
.. Daniela che fa incontrare a CESARE
Campanellino IL QUALE ha voglia
” di SGRANCHIRE LE ALI DA TROPPO
TEMPO ACCARTOCCIATE TRA LE PAGINE
.”
ANELITO AL VOLO come Cesare, come ognuno di NOI
per un desiderio che da’ la forza di uscire per aiutare a volare ….. l’ insegnate non solo in questa
favola, ma nella realtà riesce a ritrovare in se’ stessa ed ognuno INGENUITA’ L’
ESSERE BIMBO…..
E NEL GIARDINO DELLA SCUOLA, NEL GIARDINO
DELLA CONOSCENZA sotto il grande albero,
CESARE incontra Carmelina “
“ stavano facendo
dei compiti in inglese …”
è vero io sono andata
da mio fratello, dopo la morte dei
genitori, con questo spirito aiutarlo ad
essere indipendente perché io sono 6
anni più grande di Cesare e non volevo
che dopo, la mia dipartita terrena si
trovasse in difficoltà…… le figlie
grandi già volavano e volano ….
io con CESARE tornavo ad essere l’ insegnate quel mestiere che ogni giorno ti pone nella bellezza nella
sincerità di occhi che hanno dentro gioia,
la speranza di diventare, con la tua guida
“GRANDI” e volare, volare ritornare a volare ogni volta che cadiamo .
“Campanellino guardò sia Cesare che Carmelina e con le mani
sui fianchi e VOCE IMPORTANTE:
RISPOSE . cercherò di utilizzare tutta la mia forza magica
per farvi … felici ……. Le favole hanno sempre un lieto fine?? ……
oggi in questo percorso il destino di una sorella e di
un fratello è nelle mani di potenti ai quali tutti chiedo
di aggiungere
a potere
volere e il cuore perché anche questa favola trovi un lieto
fine ……
………. è anacronistico scrivere favole ???
E’ impossibile che i miracoli avvengano ???
E’ ANACRONISTICO
ESSERE INSEGNATI, persone al
SERVIZIO per costruire insieme una società
serena ognuno con le sue doti e i propri limiti
?
Capaci di
attraversa tempeste per costruire arcobaleni
perché
NON ABBIAMO ALTRE STRADE
CHE QUELLE DELL’ AMORE
REALIZZATE
IL MIRACOLO SCRIVETE IL LIETO FINE
Offrite a CESARE l’ opportunità di un recupero, attraverso
l’ inserimento a
CASA MARIA CRISTINA OGIER .. il sorriso di
LEI giovane donna per la quale è in
corso, la causa di Beatificazione ….. compirà il miracolo almeno proviamoci
confido
in DIO che non abbandona
nessuno e vi invito ancora una volta ad
aggiungere
a potere
volere e il cuore
Commovente fiaba per 2 fratelli che si vogliono bene, ogni tanto il mondo diventa fiabesco, è questo il mio augurio, nella certezza che Cristo ha vinto il mondo e lui solo sa cosa davvero è meglio che accada nelle nostre piccole vite...
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