domenica 12 maggio 2024
nutrimento corretto fondazione IL fiore 12 maggio 2024
CARMELINA aggiornato al 12 maggio 2024
NUTRIMENTO: CIBO E LIBRI
Ora si apre al dialogo con voi sia per quelli nominati che per gli altri
Dedico all'educazione data dai Genitori, all'amore per le Figlie, per Cesare e per noi tutti Innamorati della Vita!
Che meraviglia il sole era già lì, rotondo come una frittata!
L' ordine non cercatelo sulla linea del tempo: questi mesi: marzo, aprile e una manciata dei giorni di maggio dell'anno 2020 erano passati confondendosi i lunedì alle domeniche o ai giovedì e tutto vedetelo tra l'alba e il tramonto! (e caso vuole che Francesco del Cossa realizzasse una mirabile traduzione visiva delle aspirazioni ducali degli Estensi nei mesi di marzo, aprile e parzialmente maggio nel salone dei mesi in Palazzo Schifanoia a Ferrara!
L’alba apparteneva alla stanza di Cesare!
Fugace come l'attimo
eterna per la sua bellezza
l'alba che dà inizio alle danze:
rosa - rosate, bianche - arance
sulle colline ancora azzurre!
Come tutto si concede ai toni caldi,
vi s'abbandona come colui che
ama con fiducia immensa;
vi si abbandona come colui che prega
ringraziando, lodando, rendendo grazie all' Altissimo.
Oggi domenica 26 aprile 2020 ore 6
chiazze di azzurri intensi navigano impercettibilmente
che si va trasformando in paperella che corre,
corre dove?
Dove fra poco il re
del giorno apparirà e sarà impossibile fissarlo
per la grande luce che emana gli occhi si devono chiudere!
Ora, in primo piano dalla camera di Cesare
le vette del cipresso mi riportano dentro casa, dentro l'anima
punte alte, pennelli che ancora
non hanno deciso se azzurre o verde scuro!
“Parole e righe
Come si ricompongono parole
frammenti di memoria, diffrazioni
della mente; deviate luci còlte
colme d' errore e d' immaginazione.
Come prescelgono l'una o l'altra via
si muovono si fermano ripartono
si guardano allo specchio
sanno dove andare:
sono (mi sento)
generato”.
Alberto Caramella "Mille scuse per esistere"
NUTRIMENTO
cibo e libri
Il connubio era stato giocoforza per passare ogni giorno, ogni notte di marzo, aprile e, manciate di giornate di maggio, come una avventura meravigliosa da vivere e, allo stesso tempo, da narrare. Innamoratissima della vita come mi sarebbe piaciuto viverla in maniera totale, ma in quel tempo eravamo tutti, ad ogni latitudine e longitudine del globo terrestre, costretti a star fuori dalla vita forse per guardarla? Meditarci? Rifletterci?
Nel tempo e spazio della vita la partita a scacchi è sempre aperta e, quando ti trovi sotto scacco matto o rispondevi liberandoti o eri perduto.
“Il tempo vada dove suole e deve.
Socchiudi la memoria. Chiudi gli occhi.
Quando si può tagliare
(taglia) il filo del telefono
chiudere l'album
(chiudi)
o spengere ogni immagine
(spengi).
E vada il tempo come suole e deve
morto ammazzato come deve e suole”.
Alberto Caramella, da “Il libro liberato”, Sezione Tempi.
Si avverò
Noi che noi siamo.
Io che io sono.
Io, noi che siamo
talmente soli
con la fantasia!
Alberto Caramella, da “Il libro liberato”, Sezione Panorami.
Scoprii ogni suono-rumore della casa una specie di colonna sonora: l'animarsi delle bollicine a colazione, pranzo e cena era dell'acqua: all'inizio quasi borbotta per… poi unire le bollicine tutte dal fondo fin sulla superficie e le tisane o il riso o la pasta che, distrattamente prima di marzo, buttavo giù incominciarono a destar la mia curiosità tant'è che trascrissi una tabella di tutte quelle varietà di forme o lavorazioni o profumi (tabella che allegherò tra una giornata e l'altra)!
Il frigo lui sì che era il protagonista n1 della colonna sonora tutto coperto da piccole e grandi coloratissime calamite che lo rendevano "curioso" di tanto in tanto dava singhiozzi a tratti lenti; poi prolungati; poi taceva un po'...poi riprendeva...
La lavatrice se accesa "roteava" vedevo dall'oblò il cestello girare vum e vum e vam e vuuum e da
fuori?
Il vento che in certi giorni mi sembrava si prendesse troppa libertà... cito da Cipì…” In primavera, si sa, il vento ha molto da fare per tenere sgombro il cielo da centinaia di nuvolette bianche e di nuvoloni che vengono lì a godersi il sole"...
"e il vento prese quelle voci, e portandole a volo aggiunse anche quella rauca nota alle misteriose armonie del creato da "Primavera" " Le veglie di Neri" Neri Tanfucio pseudonimo anagrammato di Renato Fucini
XXI
Il filar d'un vento quieto
muove appena
pensieri nati or ora,
e come tremule
bolle di sapone,
li accosta l’uno all’altro,
e li carezza.
Poi il vento cresce,
smania e sposta
arriccia, sfrangia
l'arroventar dei sogni
che iniziano a stemprarsi.
Ma quando si sprigiona,
il vento, e si fa forte
ammucchia, rompe
e sbatte ovunque,
ricordi e nostalgie.
E questo m'assomiglia,
e sveglia, attizza
e morde a sangue,
la randagia forza
della mia passione.
Elio Mariucci " Dall'orlo del cuore" raccolta di poesie contenute in "Il pozzo in soffitta Elio Mariucci- Chiara Burzigotti- Emilio Rossi” libro donatomi da Elio.
Il Vento e il Sole
Il Vento e il Sole disputavano sulla loro forza e su chi di loro avesse maggior potere. Quand’ecco scorsero un uomo che attraversava un ponticello e decisero di attribuire la palma a chi fosse riuscito a spogliarlo dei suoi indumenti. Cominciò il Vento a gonfiare le gote e a soffiare con forza. L’uomo si strinse di più nei suoi panni: il Vento lo assalì con maggior violenza, ma l’ uomo, intirizzito dal freddo, indossò un altro mantello e se lo avvolse ben stretto attorno alla persona. Visto ciò il vento si dichiarò vinto e consegnò l’uomo al Sole. Questi dapprima brillò moderatamente, poi aumentò il suo calore, allora l’uomo si spoglio del mantello che aveva indossato in soprappiù. Poi il sole mandò raggi sempre più ardenti, finché l’uomo, non potendo più reggere il calore, si spogliò e andò a prendere un bagno nel fiume vicino.
La favola dimostra che spesso la persuasione è più efficace della violenza.
La luce dei raggi del sole la cercavo appena alzata tanto da sembrare di essere divenuta fiore ..
da Cipì "una timida margheritina che allungava la testolina fuori dall'erba per farsi baciare da un raggio di sole..." e... scoprii anche che lui, il re del giorno illumina, per prima, la stanza di Cesare e mi facea piacere questa predilezione della luce perché sarebbe stato giusto che Cesare ne godesse a piene mani dato che si alzava presto la mattina per andare molto volentieri al suo lavoro a Careggi ! Ante tramvia e il sole, solo ora comprendevo, andava da lui per primo quasi volendo augurargli buona giornata … il sole che meraviglia che intonava la magia delle note di luce su tutte le cose che riuscivo a vedere dalle finestre.
Una umana effusione di umanità a kind overflow of kindness per dirla come Shakespeare in "Molto rumore per nulla "
Le voci del silenzio soprattutto la notte aprivano alle strade del sonno dei sogni belli- brutti, pur sempre sogni anticipati dalla recita del Rosario ( nostra mamma e nostro padre si chiamavano Maria e Rosario combinazione ?)... fatto sta che trovai il libro preghiere agli angeli edizioni Porziuncola, noi 4 infatti avevamo vissuto a Perugia ed i nostri genitori avevano eletto a gite domenicali le destinazioni Assisi e Santa Maria degli Angeli e, quello del Rosario, che mi doveva aver donato la mia amica Maria Giuseppina fervente apostola del Rosario perpetuo conosciuta alla sede di Santa Maria Novella. Avrei voluto allora che i vetri delle mie finestre fossero state vetrate per "ubriacarsi di quella luce fantastica e cangiante; unica e mai vista che cambiava di ora in ora, di minuto in minuto, come un'onda di un inesistente mare, un fluire e defluire impalpabile e lento ..Una luce che infondeva tenerezza, ma dava anche speranza e forza, un senso di pace e di serenità assieme..... dal romanzo:" A Pont-Neuf non c'è il mare "di Francesco De Masi .. (quel libro, donatomi dall'autore per una recensione) l' avevo letto in altri tempi quando andavo da Yvonne di Palma Attanasio che aveva creato per ogni porta della sua dimora una vetrata raccontandovi le maschere napoletane e sul terrazzo in alto aveva “imprigionato” usando quello splendido materiale fragile che nasce ad altissime temperature, un volo di colombe. Come ho amato sedermi in cucina e guardare e rimirar quel volo che cangiava colore a seconda la luce per donarmi un momento magico bellissimo della vita; meravigliose quelle vetrate tutte diverse tutte magnifiche fino alla immensa vetrata:" la danza della vita" per descrivere la quale dedicherò forse un capitolo in onore di lei, Yvonne!
Mi resi contemporaneamente conto che la casa, le stanze sarebbero state l' unico palcoscenico di ogni atomo di attimo della mia vita in questi mesi del 2020 e, chiedendo a me stessa, se l'ordine fosse o no un fatto d' intelligenza cominciai a pulire, lavare, spolverare per almeno 20 giorni con gran lena mi dedicavo ad un angolo poi "ricreavo" la stanza:
quella di mio fratello con i caldi colori dell'arcobaleno per coperta sul letto, con cuscini multi- fantasia dove troneggiava la frase : "mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno un giorno possa trovare la sua.." di Antoine De Saint-Exupèry da ”Il Piccolo Principe” edizione speciale per i 70 anni della storia più amata al mondo, libro che ho donato a Cesare quando sono andata a maggio 2013 in questa casa alla dipartita terrena dei nostri genitori con la dedica che qui riporto:" A mio fratello che chiamo sempre il principe tua sorella" e che leggevamo un po' io, un po' lui in quella triste estate orfani dei genitori ! Sui cuscini ( il letto di Cesare “ucciso alla vita” in una turbinosa quanto orrenda storia perpetrata sotto la luce del sole era vuoto) volavan le rondini, il volto della Venere di Botticelli, i celesti, Topolino con Pluto e un popolo di animali: cani, uno bianco uno nero piccolini, draghetti verdi, le mucchine con il berretto a cow boy, la renna che Nadia aveva comprato ad Helsinki ai tempi in cui come figlia e come alunna mi aveva accompagnato, insieme ad altre 6 insegnanti tra cui Claudia Cinciripini, per una fase del progetto Comenius da me organizzato con i maestri del Belgio, della Finlandia e della Spagna ( progetto che racconto in un libro copia unica e che, con il fotografo Leonardo, passato il corona, vorrei illustrar), renna che Nadia aveva donato allo zio che tanto e tanto cara l'aveva. Non mi ero dimenticata i carillon che Cesare amava come gli orologi che a valanga stavano stretti-stretti sul mobiletto- libreria dove non c' era più spazio libero.. Alla pareti le immagini sacre una bella Madonna dipinta da Carolina Jofrè che lei aveva creato per :" Non abbiamo altre strade che quelle dell' amore, sul comodino i libri scritti da e per Maria Cristina Ogier, l'acquasantiera, i crocifissi, il nome Cesare ricamato, il suo bel diploma di compositore, il calendario del 2020 consegnatomi con quello realizzato da Giuseppe nella splendida sede di Gelatarium uno dei più prestigiosi ritrovi d’Italia calendario tutto fiori dipinto da Maria Antonietta Lemmi con una abilità che la rende grande esperta di botanica; la riproduzione in foto di una opera del Maestro Tocchetti che si ispira alla dedica del mio primo volume di poesie del 1978... Il poster dedicato agli insegnanti e l’ altro al volo inteso come valorizzazione dei propri talenti è davvero la camera più allegra con il sole che vi entra ogni mattina, la prima che bacia!!!
NON HO LA BACCHETTA MAGICA,
MA….
Non ho la bacchetta magica,
ma
ho compreso che le guerre
sono completamente inutili se non terribilmente- irreversibilmente nocive!
Non ho la bacchetta magica,
ma
ho due braccia non atte a usar le armi nella mia giovane età,
ma
atte a soccorrere, sollevare, accarezzare!
Non ho la bacchetta magica,
ma
ho compreso che coltivar- lavorar-vendere la droga è
da folli, da veri folli!
Non ho la bacchetta magica,
per fermare il corona virus,
ma
ho la voce per parlare, dialogare,
pregare e, nella preghiera, ringraziare
l'Altissimo per il dono della vita, meravigliosa
per ogni atomo di vita mille grazie!
Innamorata della vita ho un cuore che mi ha permesso, mi permette e mi permetterà di amare ed ancora amare !!! Carmelina
Come aspetto un raggio di sole e mi siedo di fronte la mattina per goderne a piene mani per vivere una festa e allora volo, volo vicino a te Cesare.
Da Miracoli di Lilly Brogi: “credo nell’entità superiore e nell’insolito inspiegabile evento che definisce la parola miracolo. La stessa vita è un miracolo di creazione circondato di interventi divini. I miracoli sono emozione fortissima, il solo pensiero di averli sfiorati riempie di immensa gioia sentendosi così un protetto dall’alto. Da: Il bene e il male: I popoli antichi, quali i greci i romani con le loro documentazioni visive e scritte di divinità benefiche o maligne tramandano i loro interventi nella vita terrena dei loro re, degli eroi o di uomini o donne comuni sempre spinti da odio o da grande amore, cosi facevano parte di persone più vicine alla natura e si sentivano coadiuvate dal bene o dal male; ….Questo è il miracolo dell’arte che puntualmente di rinnova per tutti coloro che hanno da Dio la potenza di eseguirla e divulgarla nelle tante discipline artistiche umane e trasferirla nel tempo”.
Lilly Brogi artista a tutto tondo
Credo nell’entità superiore e nell’insolito inspiegabile evento che definisce la parola miracolo. “La stessa vita è un miracolo di creazione circondato di interventi divini.” Sono parole di Lilly Brogi in apertura al volume “Miracoli” edito in gennaio 2020 da Gangemi editore www.gangemieditore.it. Squarci di vita, un percorso che Lilly fa in compagnia della sua anima, un luogo illuminato dalla sua saggezza, il volume, raffinatissimo contiene disegni, pitture della stessa Brogi e foto della sua famiglia: lo zio Enzo, la madre Tina, bellissima, dal volto simile a un angelo, suggestiva una foto della stessa Lilly giovanile, mi sembra di inoltrarmi in un viaggio a ritroso del tempo sfogliando il libro. Fu l’artista pisana Francesca Montecchi Poggi a presentarmi Lilly e da quel giorno le nostre strade si sono unite. La Brogi ha fondato il premio artistico internazionale La Pergola arte” giunto alla undicesima edizione. Ha nominato i primi diciassette accademici de La Pergola arte di cui faccio parte. Ho parlato diffusamente della sua opera sulla rivista Pegaso del dicembre 2002 e sul settimanale Metropoli Firenze del novembre 2002. Ricordo alcuni titoli delle sue opere: “Toscana Cave Canem”,”Entro l’arco del mio giorno”, “Alfredo Alfredo, un anno di poesia”,”Bonjour Ameriga Ameriga”, Toscana Italia Cave Canem”, “Un soffio di vita”, “Fior da fiore”, “Nella morsa del silenzio”. Insieme abbiamo condiviso l’esperienza della realizzazione delle raccolte poetiche: “Poeti in bici”, “Pianeta donna” e i volumi della collana “L’Altana” di Pianeta Poesia: “Il dono dell’anima”, “Da Firenze alle stelle” e “Uno sguardo dall’alto” (Edizioni Benedetti Pescia) a cura di Franco Manescalchi. Credo fermamente che questa sua ultima fatica “Miracoli” sia punto di arrivo e di nuova partenza: “Il miracolo della vita” e nei miei riguardi dell’amicizia, dono così raro. Concludo con alcuni versi di Lilly dedicati alla nostra comune amica Francesca Montecchi Poggi recentemente scomparsa: “Un’onda anomala ci assale,/è l’affetto che ci unisce/i nostri destini, desiderio/di pace, amore ancora,/pacato, diverso, amore sempre,/per la vita, la gioia,/la fratellanza, il sogno,/la poesia”.
Giancarlo Bianchi
La pittura di Umberto Allori
Potrei concepire la mia ricerca artistica in due periodi: il primo che in grosso modo va dal 1957 al 1964, e l’altro dal 1964 fino ai giorni nostri 2021. Quando iniziai a dipingere, le mie opere più impegnative risentivano dei ricordi infantili della guerra quali ad esempio: fabbriche in fiamme, bengala sulla città di Livorno, incursioni aeree etc. I colori violenti e contrastanti vivificati dal mio amore per Van Gogh prima, e per gli espressionisti tedeschi dopo la cui arte non poté esprimersi a causa dell’avvento del Nazionalsocialismo e in gloria concludere il proprio ciclo. In pure in Munch un afflato seguito provai spirituale come tutti i pittori trovano in un grande artista della storia un esempio da seguire. Il conoscere meglio certe personalità artistiche e di grande aiuto per delineare la propria.
Nel primo periodo grande era la tenerezza per le condizioni umane afflitte dalla guerra e questo atteggiamento verso l’uomo sarebbe proseguire pure dopo anche se il suo stato era mutato. La comprensione si rivolgeva ora alle condizioni spirituali scaturite dal periodo esistenziale post bellico e trasformate in seguito in forma di alienazione e solitudine dovute al nuovo mondo della civiltà dei consumi e dell’abuso della Meccanizzazione. L’uomo nato o scampato alla guerra si troverà disorientato e pur cercando di dimenticare, scoprirà sovente che non è capace come vorrebbe di comunicare il suo amore per gli altri, le sue idee ed i sentimenti che coinvolgono la vita. Di conseguenza lo descriverò sempre più spesso in tele dai colori divenuti più tenui e come piccole sagome rappresentanti l’uomo contemporaneo in giro per le città ove tenta di trovare una fede, una ragione di vita, una pace interiore e una serenità. Le ispirazioni alla mia arte sono molteplici: il mondo di Kafka e di Camus sono d’aiuto. Un deserto di sale o una piazza sconfinata abbandonata esprimono solitudine. Figure vaganti in una sconfinata costruzione in ferro lo esprimono in egual misura. Di contrapposto si cerca la vita nella vitalità di un albero, nelle lune di certi paesi nordici, in certe fiabesche atmosfere del nord Europa che potremo scorgere anche il simbolo di ciò che possiamo percepire e cercare. La scena sarà sempre estesa dilatata nello spazio la ricerca di cielo e di luce e i colori a volte son volutamente ripetuti nella stessa tela per sottolineare meglio un dato stato d’animo. La lettura del Castello di Kafka mi spinse a recarmi a Praga ove mi si rivelò quella reputo sempre la mia patria artistica. Il mio animo di arricchì e si evolse per la nuova esperienza. Il viaggio ha dato luogo, sviluppo e elaborazione di idee intime, appena riposte, apparenze di sogno, traduzione di ansie, il senso della solitudine, la ricerca di un ideale o di una qualsiasi fede anelati dall’uomo contemporaneo, così come scrissi nella premessa di una mostra a Piombino.
Carmen Moscariello
Passai alla camera dei nostri genitori riuscendo a contenere una valanga di vestiti quasi miracolosamente riuscii a rendere agibile anche questa stanza: i cassetti del comò si aprivano, come le ante dell'armadio e, se si voleva, ci si poteva sdraiar sul bel lettone a riposare nel pomeriggio quando il sole vi giungeva ecco perché papà era solito sedersi vicino alla porta finestra seduto a guardare, a leggere, a pensare... al sole. Nella Camera ho trovato posto anche la scatola gialla di velluto con il fioccone che conteneva alcune delle sopravvissute marionette donatemi dalla mia sorella Luciana Damiani Serantoni (conosciuta per merito di Ester Meschini Gandi, Luciana che viveva a Los Angeles e aveva creato una collezione di opere di autori italiani a Boston tra cui aveva donato i disegni di Cesare, la nostra ventennale corrispondenza ed opere dei mie amici di allora da Andrea Bardazzi, a Daniele Tempesti, Cristina Ciari, a Nobu Tanigawa..). Sorella, Luciana volle diventarlo quando è nata Sara nel 1989 incominciando per mesi a mandarle un guardaroba da favola e giocattoli e anche un teatrino, saputa la mia passione per le marionette, ma teatrino e molte marionette andarono poi persi nelle mie peripezie quelle rimaste sono : Minnie e Mickey, lei con il fioccone rosa in testa, lui elegante con il papillon rosso, l' omino dai capelli neri e la faccia scura, il delfino, il koala, la gallinella rosa, il drago verde e una canina che aveva in testa un cuore rosso con scritto J LOVE YOU! Quante storie raccontate a Sara… a Nadia, quante storie mai raccontate?!
29 marzo domenica il sole: ancora non c'è ed il mio animo anela a lui alla luce al calore
Pasquetta
il 29 marzo alle 17,12
Andrea David, un mio studente alla facoltà di Scienze della Formazione Primaria, che attualmente è docente d' inglese in due classi V, leggendo dal blog dei miei pensieri sul corona….
“Salve professoressa come sta?
Ho letto nel suo blog le sue riflessioni su il corona la corona, la ringrazio sono parole vere nelle quali mi ritrovo pienamente fanno riflettere e donano Speranza. Grazie per tutto quello che fa, ma soprattutto per la persona speciale è. Il Signore la benedica e la sostenga sempre nella sua preziosa missione fatta di parole e di testimonianza vissuta a servizio dei Fratelli.
La stimo tanto con affetto un abbraccio grande in Gesù e Maria.
Andrea David
8 Aprile
La notte prima avevo visto la luna, che spettacolo: luna piena che brillava in un angolo a destra del parallelepipedo creato da tre blocchi di case, tutte della stessa altezza, che stavano intorno a quattro aiuolone fiorite di margherite, tanto belle da sembrare di giorno diamanti (con Tina de Fazio e Nancy Femia avevamo realizzato, proprio nella Casa della Luce, fondata da Alberto Caramella e ora presieduta da Maria Giuseppina la mostra: “Fiori e Gioielli” in sintonia con i nomi che Tina aveva dato alla sua produzione “Le Gioie di Tinde” e “Insolite Scintille” il nome dato da Nency Femia): Ma ritorniamo con i piedi in terra o meglio sul pavimento della cucina: ai margini le aiuolone avevano siepi di biancospino di questo periodo dell'anno fioriti, qualche alberello e, dato l'isolamento forzato, quasi nessuna persona vi passeggiava se non per condurvi i cani.
Sembrava proprio un cimitero,
il cimitero dei vivi ognuno nei nostri loculi!
Avevamo agito da Padroni quando tutto: la vita ed ogni cosa ci era stata in dono per un tempo determinato che nella luce della fede ci avrebbe portato all'eternità della luce!
13 aprile Pasquetta
È grigia la giornata! …e quella lieve malinconia arriva; come arriva? Senza vento… arriva!
Il corridoio tutto un dire già popolato di quadri "parlanti" foto e creazioni in ceramica si parlanti perché mi erano stati dati in dono in cambio di un mio articolo per dimostrarmi riconoscenza o perché erano stati realizzati da amici per varie occasioni mostre, compleanni farò i nomi in quanto descrivere le opere mi è impossibile tanta bellezza ed armonia di sentimenti ed emozioni: Giuseppe Tocchetti, Elisa Amerena , Fiorella Santini, Vincenzo Villani, Carolina Jofrè, Quinto Martini, Jakline de Blanck , Valerio Cheli, Paolo Orefice, Giuseppe Da Re, Patrizia Saia, Patrizia della Valle, Mippia Fucini con dedica a Sara e Nadia, Giuseppe Falco, Mirella Caruso, Meraviglia unico volume che raccoglie le illustrazioni di alcune mie poesie ad opera di Ermella Cintelli Molteni, Tina de Fazio... sulla piccola mensola, la mia collezione di presepi tra cui quelli donati da Maria Patrizia Calabresi, da Lucia Spadi e la bottiglia, ora vuota, del Prosecco Bressan con l' etichetta d' amore sulla frase: ” Non abbiamo altre strade che quelle dell' amore” creata da Isabella Taddeo; non mancavano i Pinocchi quelli fantasiosi fantastici di Antonio Pinnarò (Pirò), Topolino, Paperino e le bambole anche di queste, le sopravvissute: la campagnola dono di un alunno al tempo delle elementari, la bambola ricca di Bruna Nardi de Concilio ... e un mio tentativo pittorico con china (di quadri o meglio di prove ne ho fatti solo 10 nella mia vita )! Su un filo stavano stesse le calze della befana di cui faccio la collezione, la maggior parte donate dalla signora Meli e la sua famiglia presentati dal mitico Francesco Querusti e, sotto vasi con i fiori essiccati da me o finti... proprio nell'entrata, accanto alla colonna marmorea su un mobiletto il profumato presepe di cera profumato bellissimo donatomi da Benedetta con la Rosa rosa bellissima profumatissima, i due capolavori di Elio Mariucci, opere di Giacinto Orfanello, amico e collega di lavoro di papà; in alto l'orologio di Linneo dipinto da Maria Antonietta Lemmi la “ fotografa” dei fiori che lei dipingeva con maestria tale da desiderar di raccogliere quei fiori si belli e gentili appaio, che si prolungava nella musicalità di note su pentagrammi create da Leonardo Andreucci il regista di ogni cosa collocata in casa!
2 maggio 2020 “Sì finalmente ho letto. Lo rileggo ancora perché l’ho trovato bellissimo. Si ci sono errori di battitura, ma le emozioni non mancano – Marco Faggi – È scritto con uno spirito che supera ogni tipo di modernità corrosiva e logorroica infatti leggo tra le righe la voglia di vivere e di assaporare tutto ciò che è meraviglia! I ricordi si ripetono nella presente sfiducia rivolte ad un presente che sa di morte: hai acceso una luce ormai dimenticata, offuscata oggi dalla catastrofe sociale”.
Nella sala la parete dedicata alle opere di mio fratello o a lui dedicate da Elisa e Jakline, da Lilly Brogi sul tavolo della scrivania di papà le mie pubblicazioni. libri come le antologie in un dispiegar del tempo indietro fino agli anni '70. Dopo il grande mobile l' esplosione dell'opera creata ed ideata da Amalia Ciardi Duprè per il racconto:” È Gioia” che racconta di come e perché il mio amore per i presepi, racconto che ha avuto tanta fortuna essendo tradotto in più lingue ed illustrato da Sergio Seletti, Padre Bruno Segatta allora vice direttore della Gonzaga University, Renato del Bello, Carolina Jofré…….e …sotto il mare: le conchiglie trovate da me e Cesare ad Ostia si sommavano sui due piani del carrello trasparente un tempo accogliente la televisione , foto e le opere di Nadia Berni completavano insieme a quelle di Remo faggi, di Giuseppe Agazzi la parte di fronte disegni di Dario de Blanck e un capolavoro poetico dal titolo: Cesare e Carmelina in dialogo di fronte ad un oceano di cuori creato con la lana da Naike Tollari e, nel piccolo mobile- libreria, stavo proprio in questi giorni raccogliendo ed ordinando materiale vario da documentazioni di papà a quelle della didattica e della numerosa corrispondenza con tutto il mondo anti internet quando si scrivevano e si scambiavano idee, auguri, frasi d' amor.... scrivendo a mano o a macchina da scrivere le lettere che si spedivano in buste dove veniva apposto il francobollo! In fatto di corrispondenza molte le storie da raccontarvi la corrispondenza è stata anche alla base di una didattica protesa all'insegnamento delle lingue con le varie classi abbiamo avuto corrispondenze in Alaska, in molti altri stati dell'America, in Gran Bretagna questa anche con la Casa Reale la regina madre e la regina Elisabetta, Carlo e Camilla, con Southamphon grazie a Pam Cook e a suo marito per la mostra Titanic. Corrispondenza protesa a far amare le lingue attraverso il popolo che le parla alunni e studenti coinvolti nella corrispondenza ed anche la famiglia indimenticabili tra gli auguri ricevuti da tutto il mondo anche gli auguri della regina Elisabetta per i 18 anni sia di Sara che di Nadia; lettere anche ai due “fantastici” : Babbo Natale e la Befana il primo a Rovajemini in Finlandia, l’altra ad Urbania nelle Marche
(Qualche lettera se siete curiosi la potrei mettere tra una giornata e l'altra) stava inoltre per essere completato il volume della corrispondenza avuta con Mons. Ottolini di Grosseto (io sono nata in Maremma ad Orbetello) con Mons. Umberto e con don Benso Benni di Città di Castello iniziò la mia carriera di giornalista).
A Città di Castello ho avuto la fortuna di conoscere sia Don Benso, che un altro grande della cultura contemporanea: Elio Mariucci artista poliedrico e sensibile che crea mobili da sogno tanto son belli che definirei sculture belle da vedere uniche e pratiche che ha illustrato con mio grande piacere alcune poesie con risultati per me divini! Nella stessa città il mio libro di poesie è capitato in mano di Marilù e Walter Cangi che per un natale hanno stampato un cartellone sei metri per tre e mezzo, cartellone stradale che all'uscita dell'autostrada dava il benvenuto a Città di Castello e la stessa mia poesia era stata stampata in centinaia di copie con la danza di Matisse. Che onori ho ricevuto in questo luogo bellissimo dell'Umbria dove son ritornata per presentare il libro di don Benso: “San Giuseppe uomo del silenzio” di cui lui mi ha onorato di scrivere l' introduzione, volume edito nel marzo 2013. Sul grande tavolo di sala in un vaso i fiori fatti con i palloncini,
conchiglie disperse su foglie, la casina creazione di Ugo Ferrari Equilibristi che si fronteggiava con l’altra scultura in equilibrio: il pescator di cuori sotto un bigliettino scritto da Michela e la macchina da cucire l'unico giocattolo dei tanti che s' ispiravano alla casa ed ai lavori domestici piccola, ma funzionante se la sapessi usare.
Cucina dove il sole giunge di pomeriggio sede della preparazione delle colazioni, dei pranzi, qualche volta della merenda e della cena tentativi a cui è venuta in soccorso Sara, sia per la spesa evitandomi quelle interminabili code, sia portandomi le cose preparate domenica: polpettine, divine lasagne ...
E le fragole?
Che fortuna aver avuto in dono la vita ed insieme ad essa la maternità: Nadia era lontana geograficamente a Madrid, ma non nel cuore. La sua salute? Per ora viveva in una camera con un cane gigante un labrador di 40 kg, Ron che dormiva su una brandina io la pensavo e spesso intonavo una preghiera per dirle che le volevo bene. Sara era tornata in questa casa che l’aveva vista bambina con Nadia educate dai miei genitori, da Cesare che suonava la chitarra ora donna tornava in questa casa con la generosità che le avevano insegnato Maria e Rosario e che buone cose Sara portava per impedirmi di uscire a fare la spesa: carote, finocchi, cipolle, patate, arance, limoni...yogurt al mirtillo, fragole profumate che mi facean andare in visibilio. Le comprava da una bancarella che incontrava sul tragitto per andare al lavoro: partiva un pò prima e si fermava là dove la qualità di ogni prodotto venduto in confezioni eleganti e pulite mi riportava con la mente alla dignità del lavoro di queste persone che fanno il mercato che si espongono ad ogni tipo di intemperie per guadagnarsi da vivere il mercato mi è sempre piaciuto per quell’incontrar incontrarsi per quel magico scambio di parole e desideri che vengon esauditi.. appena potrò uscir voglio passar da li a salutar il Venditore di frutta e verdura: (Pegi Riccardo mercato via Maccari). Ogni parete della cucina “parla” quella dei piatti dagli occhi della Venere di Botticelli, al piatto in ceramica realizzato da Patrizia Saia con il pupo e la pianta di fichi d’india che riporta uno stralcio del mio diario in Sicilia, la mattonella bianca dove in rosso scrivo una dedica a Cesare al piatto della Madonna della salute donatomi ad Este dalla banca del tempo di cui fa parte Iole Cerchiari Pastorello, (Este cittadina in provincia di Padova che per volere di Iole mi ha vista invitata a presentare il percorso poetico che ho scritto dopo la dipartita terrena di mamma; nell’album delle firme la frase di Yvonne: siamo qui giunti per parlare di morte e siamo ritornati con la gioia nel cuore, simpatiche presine a forma di vestiti, i piatti dedica disegnati da Giuseppe Da Re a Pitti taste, quello di Deruta che ritrae una scena di caccia nel periodo medievale un piatto in legno intarsiato con una scena d’ incontro tra due caprioli ambientata tra foglie e fiori; la fronteggia la parete dove campeggia il quadrato on le foto che ritraggono la fanciullezza di me e Cesare serena e gioiosa a Perugia, le dediche di papà a mamma… su una piccola mensola la collezione di fiammiferi rigorosamente scatole di ogni epoca …
In cucina, dato il sole prima e dopo i pasti, leggo; ho letto, prima i libri degli amici, alcuni addirittura riletto e poi altri via via che li trovavo per la casa
Se le stelle e i pianeti non "ubbidissero" alle regole
un disastro, collisioni!
Se le stelle e i pianeti non "rispondessero" all'armonia
un disordine!
Se le stelle e i pianeti,
se l'umanità non riconoscesse di aver avuto tutto in dono
se le stelle e i pianeti, se l'umanità si credesse padrona ed eterna
quel che accade tra il 2019 e il 2020 lo testimonia
La notte e le stelle come sono descritte nel libro: “Il Piccolo Principe” gli uomini hanno delle stelle che non sono le stesse. Per gli uni, quelli che viaggiano, le stelle sono delle guide. Per altri sono delle piccole luci. Per altri che sono dei sapienti, sono dei problemi. Per il mio uomo d' affari erano dell'oro. Ma tutte queste stelle stanno zitte. Tu, tu avrai delle stelle come nessuno ha…“Sarà come se ti avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno ridere... E mi piace la notte ascoltare le stelle. Sono come cinquecento milioni di sonagli…
dalle stelle alla pasta con un elenco che testimonia la fantasia- l’estro, la buona volontà- intraprendenza tradizione serietà professionale italiana per questo prodotto apprezzato in tutto il mondo che non teme rivali! “La parola pasta deriva dal tardo latino; che a sua volta proviene dal greco pàstè, con cui si indicava una sorta di farinata. I tipi più antichi di pasta alimentare di cui si ha notizia sono i lasàni, già noti agli Etruschi ed agli abitanti di alcune regioni italiane: si trattava di una pasta che veniva cotta nel brodo, simili nella forma alle attuali lasagne. Venivano cotti nel brodo anche maccheroni il cibo che rende bati oppure il cibo dego degli dei...”
Mezze maniche rigate, ditali lisci di Alica pasta lavorata freddo e trafilata a bronzo,
pasta di semola di grano duro essiccata con metodo tradizionale.
Ziti tagliati lisci di Gragnano,
Italian macaroni spaghettoni primo grano.
TagIiatelline matassa a sfoglia rustica spessa De Cecco fior di semola solo il cuore del grano,
Sedani lisci 56 De Cecco dal 1886. Fusilli metodo De Cecco lenta essiccazione Era il 1889 quando Filippo De Cecco inventò il primo impianto di “Lenta Essiccazione” a bassa temperatura come riportato dell’enciclopedia Treccani. Ancora oggi usiamo lo stesso metodo per meglio preservare i sapori i profumi e il colore naturale dei nostri grani per una Pasta di Qualità Superiore. Semola di gran grossa Pastifichiamo solo semola a gran grossa” per preservare l integrità del glutine ed ottenere una pasta sempre al dente Acquafredda della Maiella. Impastiamo solo con acqua fredda di montagna della Maiella, ad una temperatura minore di 15 °C per assicurare una perfetta tenuta in cottura.
Trafila ruvida al bronzo. Trafiliamo la nostra pasta al bronzo per garantire la porosità ottimale a catturare al meglio i condimenti fratelli De Cecco Fara San Martino S.p. A. via F de Cecco
66015 fara S Martino (Ch) www.dececco.com
Spaghetti e Curve pasta di semola di grano duro Mancini pastifico agricolo. Esiste una azienda agricola che produce pasta in mezzo ad un campo di grano. Coltiviamo in modo sostenibile la terra rispettando i suoi tempi e valori. Scegliamo la varietà di grano duro più adatta al nostro territorio
Mille righe pasta di semolato di grano uro biologico Senatore Cappelli BioAlberti Azienda agricola dal 1940 Il grano duro “Senatore Cappelli” da noi prodotto viene macinato in un piccolo e antico mulino ad acqua. Con le macine in pietra si riesce ad ottenere il semolato che vien successivamente lavorato da un pastaio con procedimenti artigianali, attraverso l’ impiego di macchinari degli anni ‘ 50. La nostra pasta trafila con stampi in bronzo, viene essiccata in speciali celle per almeno 5/8 giorni a una temperatura non superiore ai 38°, per non danneggiare il glutine, cuore e anima della pasta. Azienda agraria Alberti Guido via Centro. 12 poggio Aquilone (TR) 075 8743365 www.bioalberti.com
Fusilli 64 coop.
Tripolini n57 Esselunga pasta di semola di grano duro, Conchigliette n40 Esselunga.
La pasta di semola integrale di grano duro coltivato a Maglie in terra d’ Otranto del pastificio Benedetto Cavalieri Casa fondata nel 1872-pastificio dal 1918 da agricoltura biologica di cui riporterò i suggerimenti per la cottura. Scegliendo questa pasta avete premiato le mille cure e fatiche del coltivatore, del mugnaio e le nostre. Vi ringraziamo ma l’avventura non è finita.. infatti è importante la vostra collaborazione, per una cottura perfetta. Per ogni 100 grammi di pasta fate bollire 1 litro d’acqua con 10 grammi di sale marino. Quando l’acqua bolle versate la pasta, mescolate di tanto in tanto e tenete l’acqua sempre in ebollizione. Questa pasta merita la vostra vigilante presenza durante la cottura: infatti solo l’esperienza vi dirà quando è giunto il momento in cui è cotta “al dente”! Per ottenere una più gustosa fusione e fragranza con i vostri buoni condimenti, scolate, condite, rimescolate rapidamente e servite subito.. SUA MAESTA’ LA PASTA non può attendere. Per eventuali informazioni o per darci suggerimenti scriveteci. Tra le informazioni per il consumatore, questo stabilimento fu inaugurato nel 1918 da mio nonno Benedetto Cavalieri col preciso intento di produrre pasta di qualità. La tradizione di famiglia continua e la pasta che vi presentiamo con orgoglio è prodotta ancor oggi nello stesso stabilimento, opportunamente ristrutturato, per conservare lo stesso metodo originale definito “Delicato” prolungata impastatura e pressatura, lenta trafilatura ed essiccazione a bassa temperatura. Questo assicura alla nostra pasta la sua tipica gustosità, la sua consistenza assolutamente naturale e l’integrale conservazione dai preziosi valori biologici e nutritivi del buon grano duro: proteine vegetali e carboidrati, elementi base della Dieta Mediterranea….
Maccheroncini di Campofilone. I primi di Campofilone dal 1933 Spinosi… L’impasto a base di sole uova fresche e semola di grano duro viene lavorato lentamente per seguire il naturale processo di approntamento, limitando quindi la quantità ma esaltando la qualità. La trafilatura in bronzo, la cura nella selezione degli ingredienti, le uova rotte a mano e a lenta naturale essiccazione rivelano una pasta dalla consistente ed inconfondibile porosità, che trattiene meglio i condimenti e conserva tutte le caratteristiche organolettiche… I tagli vengono ancora pettinati sul dorso di un coltello, adagiati a mano sul tipico foglio di carta bianca piegata e messi ad asciugare a basse temperature per almeno 24 ore. La pasta cosi ottenuta, conserva ancora oggi il gusto della pasta fatta in casa.
cappelletti al prosciutto crudo,
tortellini alla bolognese con mortadella bologne IGP e parmigiano reggiano.
Prodotti del Gratificio l’arte della pasta di Bologna via Mattei 6° 40061 Minerbio Bologna www.gratifico.it
Prodotti: OrtichinI, Perle nere, Balanzoni, Orticoni, Cappellacci di zucca, Tortelloni al prezzemolo, Garganelli…. La tradizione del vero tortellino di Bologna detto anche Ombelico di Venere è celebre per il gusto e le leggende come quella della “secchia rapita” del Tassoni, quando un locandiere al risveglio di Venere, affascinato dalla sua bellezza, volle riprodurne l’ombelico riempiendo e ripiegando un pezzo di pasta sfoglia dando così origine al tortellino. Sempre dal depliant, preso a TASTE, cito ecco l’occasione per chi vuole gratificarsi e gratificare, con una esperienza che esalti tutti i sapori della tradizione e dell’eccellenza Bolognese genuini e locali, vi offriamo ogni giorno la qualità originale dei nostri prodotti anche grazie all’innovativa tecnica di lavorazione disponibile in esclusiva, frutto della collaborazione con il centro di ricerca CIRI agroalimentare dell’Università di Bologna.
Non mancano i BIBANESI ai quali tante poesie dedico.
Quando un cibo diventa mito!! Originali, unici
nel gusto ottimissimi
e differenti nelle forme perché fatti a mano, creati nel 1989 da Giuseppe Da Re
i Bibanesi se li assaggi ti vien voglia di mangiarne a volontà!
Famiglia DA RE era il caso ? Quello era il cognome della famiglia che cosi nobilitava già nel nome ogni prodotto ” Unico” nella forma e nel gusto appassionante- appassionato come una avventura-sinfonia di sapori che sempre ti coinvolge mai uguale, mai monotona… il segreto? Qualità negli ingredienti e la lavorazione a mano. Giuseppe è riuscito a trasferire nel prodotto alimentare la sua genialità, artista di fama mondiale era impegnato a realizzare opere per abbellire chiese in Africa nel solco della tradizione proiettandosi verso il nuovo, l’avveniristico. A Taste Pitti Immagine ad ogni edizione il suo stand è meta aspettata desiderata per assaggiar e per godere del sorriso di Giuseppe aperto ad invitare alla speranza sempre nonostante le difficoltà della vita e come si divertiva a tracciar disegni simpatici sui piatti di porcellana bianchi con corona Da RE dediche tracciate col pennarello in pochi minuti simpatiche curiose! Volume storico: “Una storia buona come il pane forse di più” Amici, aneddoti, caricature, racconti , tavole, farine, segreti, testimonianze, passione, personaggi, sorprese. E, naturalmente, i panetti più buoni del mondo 308 pagine, una diversa dall’altra, a formare una storia unica: quella de i Bibanesi che traccia fama e fortuna del prodotto inventato da Giuseppe nel 1989. Anno in cui caso vuole nasce la mia prima figlia Sara. Indimenticabili incontri a Taste alla Leopolda tutto era gioia in quell’essere umano: gli occhi, il sorriso incastonati nel volto simpatico e sereno sotto la bella chioma di capelli; oggi a portare avanti la tradizione alimentare sono i suoi figli: Francesca, Nicola, Armando con lo stesso entusiasmo, la stessa forza e onestà grande, immensa che fortuna averli conosciuti aver condiviso gusto e sorrisi Da RE. I BIBANESI sono tanto unici che posseggono persin la carta d’identità dove viene riportato nome: i Bibanesi cognome Da Re nati il 31-1-1989 a Godega di Sant’ Urbano (TV); cittadinanza italiana; residenza Bibano via borgo Nobili; stato civile celibe; professione panetto croccante; connotati e contrassegni salienti statura variabile capelli calvo occhi vivaci segni particolari lavorato con paste madri, olio extravergine d’oliva 100/ italiano , stirato a mano privo di conservanti ed additivi alimentari… tra un primo e il secondo mi concedevo alla piacevole tentazione di un ottimo prosecco quello prodotto da Daniele Bressan a Farra Di Soligo (TV) una azienda agricola di origini antiche che mi ha onorato di contraddistinguere una serie di bottiglie con etichetta d’amor realizzata dalla grafica Isabella Taddeo con la frase usata dalla Venerabile Arciconfraternita della Misericordia per fare gli auguri di Natale il 10 dicembre 2010 “non abbiamo altre strade che quelle dell’amore” che quasi sempre firmano i brindisi dei miei eventi o di un ottimo bicchiere di Rosso Attila www.bressandaniele.it
I cantuccini toscani I.G.P. alle mandorle i biscotti di Cristina una piccola storia toscana la storia dei nostri biscotti è la storia di una tradizione di famiglia, di un forno, di una piccola bottega dove Dino e i suoi cari lavoravano con passione, oltre cinquanta anni in un minuscolo paesino dell’ appenino toscano. Un piccolo negozio dove si poteva trovare di tutto, il buongiorno con un sorriso, il piacere delle cose buone, ma soprattutto ottimo pane e deliziosi biscotti artigianali che venivano prodotti nel piccolo forno a legna del retrobottega. La fama di questi biscotti cresce e si diffonde di anno in anno e da allora il piccolo forno ha continuato a proporre sempre nuove specialità ed a svilupparne la produzione, mantenendo però la passione artigianale i sapori dei biscotti fatti come una volta. Cantuccini agrumi di Sicilia dell’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella S.p.A. via Reginaldo Giuliani 141 Firenze: biscotti con scorze di arancia candita e oli essenziali di agrumi
Riso MAREMMA Carnaroli coltivato a due passi dalla riserva naturale dell’Uccellina e irrigato con le acque del fiume Ombrone, questo riso è lavorato con sistemi artigianali che consentono di mantenere intatti il sapore e la genuinità. Azienda agricola Serrata Lunga S.N.C. di Fini Lolini Sfondrini www.risomarema.it
info@serratalunga.it
Le stagioni non potendo viverle le descriverò prendendo in prestito da vari autori:
Fu in primavera
e una meravigliosa giostra
cominciò a girare
abbagliante e smaniosa
nel cristallino sole del mattino.
Era d' estate, ricordo
e la giostra girava sempre,
spavalda e sognatrice,
nella soffocante calura del meriggio.
E' autunno ormai
e la giostra ancora gira,
memore e assuefatta,
nella sagomante luce vespertina.
Sarà inverno domani
e la giostra si fermerà,
labile e screziata,
nella immobile notte infinita.
Elio Mariucci.
Da Pensieri Agrodolci Giovanni Antonio Orru’
Primavera in Sardegna.
A seguire un sorridente sorgere del sole,
nelle verdi pianure fiorite di Sardegna
in primavera soffia sempre una brezza tanto gentile e rilassante,
per il visitatore estasiato,
increspando le onde, arruffando gli alberi ed accarezzando l’ erba,
mentre gli uccelli cinguettano per celebrare i loro compagni,
che danzano seminascosti tra le foglie e gli agnelli incantati,
gioiscono, avvolti da una eterea fragranza, baciati dal tepore del sole.
Primavera da LE VEGLIE DI NERI RENATO FUCINI
Folta delle sue nuove foglie una VECCHIA QUERCE gode la VITA slanciando al sole di maggio le braccia robuste e il vento canta alla primavera tra le sue fronde sonore. Canta alla primavera che ride intorno odorata e nuota voluttuosa sull'onda delle verdi messi e tra i pampini e tra i fiori ondeggianti a un limpido sole, cullando ne' loro aperti calici l'amore di mille insetti felici e il polline giallo, commosso da tante ebbrezze, vola col vento a preparare altri profumi, altri fiori all' eterna giovinezza dei campi.
Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti di Giorgio Vasari: Giulio Romano pittore e architetto Roma 1499 Mantova1546 in un' altra stanza del medesimo palazzo Giulio fece le storie dei dodici mesi dell'anno con quello che in ciascun mese fanno le arti più comuni degli uomini, dipinte in maniera non meno capricciosa e piacevole delle altre. Il palazzo è il palazzo Te a Mantova.
A Ferrara nel Palazzo Schifanoia le decorazioni del salone dei mesi che, pur avendo subito molte distruzioni sono magnifico esempio di pittura rinascimentale italiana, realizzati da un gruppo di pittori ferraresi della scuola Cosmè Tura, tra cui, Baldassarre d’Este, Ercole de’ Roberti, Francesco del Cossa quest’ultimo in grado di realizzare una mirabile traduzione visiva delle aspirazioni ducali nei mesi di marzo, aprile e parzialmente maggio . Un salone che deve il nome alla personificazione dei mesi dell’ anno nella fascia centrale a ciascuno dei quali corrisponde il rispettivo segno zodiacale con varie allegorie e le attività lavorative correlate su progetto dell’astrologo e bibliotecario di corte Pellegrino Prisciani sono dipinte divinità pagane , figurazioni della vita quotidiana e simboli astrologici……( dall’articolo Palazzo Schifanoia il tesoro degli Estensi su la rivista di Menarini Minuti. Edizione artistica )
Sereno e nuvolo di Renato Fucini per l' autunno il primo sole del novembre si affaccia malinconico alle ultime cime della montagna, già biancheggianti per la neve caduta di fresco e mandando i suoi languidi raggi attraverso ai rami brulli dei castagneti, tinge di rosa la croce di ferro del campanile e l'asta della bandiera fitta sulla vecchia torre del castello.
Mario Lodi: "Il mistero del cane”
“E Rossella gli spiegava che quei piccoli fiocchi volanti erano come tanti baci, che le piante mandavano in giro per il mondo, alle altre piante, e ogni fiocco era un semino che poteva far nascere altre piantine. Silvano non capiva molto rideva. Le piante si danno i baci? diceva e poi rivolgendosi a Febo: guarda Febo quanti baci che volano nell'aria ... E dove lui frugava saltavano fuori dall'erba sciami di moscerini che si mettevano a fare il girotondo al sole, cavallette che facevano salti in lungo, farfalle ballerine che piroettavano contro il cielo azzurro.. “
su Febo il nome del cane che i due fratelli ritrovano in un fosso in fin di vita mi piace riportare il Vasari che derive la stanza di Amore e Psiche palazzo Te a Mantova Psiche .... la quale vede in lontananza fra i poggi spuntare Febo col suo carro solare guidato da quattro cavalli,...
Da “Lumachino” Novella di Aldo Palazzeschi: Tutto intorno era amore, e nelle giornate tiepide di primavera non vedeva che abbracci, non sentiva che cinguettio di baci I giovani s' appartavano lungo viuzze ombrose, solitarie, le strade benedette dove si fa all' amore, fiancheggiate da siepi fiorite, anche i rami si stringevano e si tendevano le braccia, fra canti sussurri, carezze, giuramenti (oh i giuramenti )
sorrisi, profumi”.
Inverno da una pagina di Cipi'... e Passeri'... insieme fecero un giro esplorativo sulla campagna che, se non fosse stato per la fame che stringeva lo stomaco, a guardarla sarebbe stato uno spettacolo meraviglioso: gli alberi avevano una bianca parrucca, i prati dormivano sotto lenzuola ricamate, certi comignoli avevano messo una ridicola cuffia da notte e i pali avevano un cappellino bianco. Da La casa dei fantasmi di Charles Dickens Ci sarà sempre odore di caldarroste e di altri buon generi di conforto, visto che raccontiamo storie d’ inverno-o, per meglio dire, storie di fantasmi- intorno al fuoco di Natale.
da “Viaggi del tempo immobile” Roberto Vecchioni.
Ferdinand de Saussure ma nella sala centrale della STELLA di Smirne De Saussure, quel ragazzo biondo, sereno, sicuro si se' stava operando un miracolo stava dicendo qualcosa di diverso e più alto, qualcosa di estremamente più grande di quanto avessero mai immaginato tutti i linguisti del secolo.
E per la prima volta la lingua fu "langue" e fu " parole", ma soprattutto fu uomo tempo, comune, civiltà......
È nell'oggi, in ogni presente e in tutti i presenti che va vista la lingua, la sua simultaneità, il suo intercorrere orizzontale, il suo organizzarsi in sistema : la struttura.....
Questa è la "langue" un foglio di carta che ha su una facciata le parole nell'altra le idee...........
Quando una lingua cambia trascina con sé le divinità il viaggio, la salute, il lavoro, la forza, la debolezza, l'anima di un popolo: e quando tutto questo si verifica la lingua lo riflette come uno specchio e lo racconta. La facciata delle idee corrisponde alla facciata delle cose e il foglio non ha più niente a che vedere con quello che gli sta sopra o gli sta sotto .
..... si lascia sfuggire un "con la chiave" che è uno strumentale con preposizione, tipico dello slavo un inglese non si sarebbe mai espresso in tal modo perché è lo stesso verbo "lock" a contenere il concetto di chiusura da “Significante e significato “ di Vecchioni.
Estate
È questa la stagione colorata
quando le donne snudano le gambe,
come le bianche spade d’una guerra,
che battono e s'incrociano nel sole
ognuna balenando dai suoi lampi.
Alberto Caramella, da "Mille scuse per esistere"
5 maggio dalle finestre di Cesare ore 5.
Nuvoloni quasi compatti scuri, pochi gli azzurri!
ore 5,30
Quelle nuvole si van contaminando di luce bianca
e lui il sole
sembra stiracchiarsi con i suoi raggi
nell'atto del risveglio dalle colline ancora azzurre.
Che meraviglia di celesti
su cui ogni nuvola si arrende
penetrata dalla luce!!!
Le Vite
Le vite appena un tocco, uno schizzo
di Amici, delle amiche che considero un dono dal cielo!
...desiderando che questa mia fatica sia non solo piacevole, ma utile perché leggendo ci si potrà render conto di quante belle persone esistono che operano nel bene con lealtà e gentilezza, coraggio e stupore quello stupore per cui ogni alba è diversa dall' altra e cosi ogni tramonto;
impegnati a entrare nel mistero della semplicità?
a dirla con le parole
del Vasari " Sperando di farlo con molto giudizio e bella maniera (da Buonamico detto Buffalmacco) e... aggiungo stimolando il dialogo tra noi attraverso alcune domande una ve l'ho già posta e forse non ve ne siete accorti?
Mark Twain scriveva: continueremo lietamente lo stupendo viaggio di scoperta tra gli innumerevoli mondi turbinati.... i mondi in questo caso saranno quelli interiori (da " Una curiosa escursione di piacere pubblicata al tempo della psicosi della cometa nell'estate 1874 sul New York Herald)
e in quale adulto vi riconoscete? da: “Il Piccolo principe" " Ho incontrato molte persone importanti nella mia vita, ho vissuto a lungo in mezzo ai grandi. Li ho conosciuti, li ho osservati proprio da vicino. Ma l'opinione che avevo di loro non è molto migliorata.... e allora non parlavo di boa di foreste primitive, di stelle, mi abbassavo al loro livello gli parlavo di bridge, di golf, di politica, di cravatte e lui era tutto soddisfatto di aver incontrato un uomo tanto sensibile."
...nei giorni, nelle notti nel tempo si colloca questa modesta fatica
come scrive Palazzeschi si era nel vano che lega con un filo bianco le due fatiche. Le stelle che andavano tutte come pecorelle stanche e satolle mentre saliva l' ultima: Venere l' imponente stella del giorno a sospingerle e intimorirle col suo fulgore ..
Maria Patrizia Calabresi “Viaggiatrice impenitente, sempre in viaggio con la mente; bibliotecaria di professione, per i libri gran passione”. “Chi ha talento ed è eccellente in una professione in genere può agevolmente apprenderne altre, soprattutto se simili alla prima e derivanti da una medesima fonte” (parole usate dal Vasari per Andrea di Cione detto l’Orcagna).
Maria Patrizia Calabresi, laureata in Lettere classiche e diplomata come Bibliotecaria presso la Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari dell’Università La Sapienza di Roma, dopo aver cominciato la sua carriera professionale presso l’ISMEO (Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente), dove ha studiato anche la lingua cinese, è passata alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, ricoprendo l’incarico di responsabile della sala di Bibliografia generale e Biblioteconomia e dell’Ufficio Informazioni bibliografiche. Ha svolto diversi incarichi di docenza per corsi di formazione e visite guidate alla Biblioteca. Ha scritto diversi articoli relativi alle biblioteche e alla professione bibliotecaria.
Ha “respirato libri” in tutta la sua vita, tanto da cimentarsi nello scrivere filastrocche e poesie con descrizioni di luoghi e persone; tante belle ne ha scritte per ogni evento fiorentino a cui ha partecipato sempre con grande entusiasmo. Grande innamorata della vita, generosa, giungeva carica di doni bellissimi ed utilissimi: era lei che, dopo i numerosi scippi, mi aveva insegnato la moda di portare il cellulare nelle borsette che lei stessa mi donava, sempre pratiche ed eleganti.
Persona di grande e profonda cultura ed eleganza, si rendeva indimenticabile.
Questa è una sua poesia:
ROMA AI TEMPI DEL COVID19
(31 marzo 2020)
Quanto sei bella Roma
ai tempi del “Corona”,
quanto sei bella quann’è sera,
quanto sei bella a primavera!
Silenzio, atmosfera rarefatta,
di girar ‘na voglia matta,
un senso di pace e di mistero
nel buio silenzioso e nero;
poi la luce la bellezza rivela
che il buio della notte cela:
fontane e monumenti,
austeri e sorprendenti!
La città è vuota ed incantata,
come se una fata l’avesse stregata,
son quadri di una bellezza sublime,
che ispirano le più belle rime,
immagine di fascino e suggestioni,
belle come fantastiche emozioni.
La città è avvolta in una magia,
bella come una poesia:
il Colosseo, Fontana di Trevi,
riconoscerli tu devi,
Piazza di Spagna, con la scalinata,
appare come una scena abbandonata,
di un palcoscenico deserto,
che offre uno spettacolo all’aperto:
un’immagine spettrale
che regala un fascino speciale;
San Pietro e il Cupolone
sono come belle icone;
Castel Sant’Angelo e Piazza Navona,
che tante suggestioni ora ci dona,
che nella luce fredda e livida
ci appare come un’immagine bella e vivida.
Quanto sei bella Roma
ai tempi del corona !
Patrizia Saia
Conosco Carmelina per caso in una calda giornata d’estate del 2007 a Palermo. Lei in visita nella mia città ed io sentii subito di avere questo privilegio: conoscere una persona dolce, gentile e solare, capace di coinvolgerti nel suo mondo fatto di poesia, cultura e amore per la vita. Ho sempre pensato di averla conosciuta da sempre e dopo anni ci lega una bella e profonda amicizia. Attenta alle mie creazioni in ceramica, mi stimola al nuovo e apprezza ogni mia realizzazione. Carmelina è una persona di grande sensibilità in un mondo troppo rumoroso e talvolta ostile che l’ha costretta a combattere per ottenere rispetto e dignità. La sua poesia è aria pura, quella purezza che ci da la forza di cancellare tutto il grigio e dare spazio ai colori solari e brillanti che devono illuminare la nostra anima.
Isolina Mariotti piacevole, affabile garbata amata da tutti gli artisti che da lei venivano descritti con un genio di penna e di anima che facea meravigliare! La conobbi grazie alla rubrica da lei curata su PUOI DIRLO QUI ed anche io fui tra le fortunate intervistate e devo dire che in quell'ora è poco più a Roma alla Biblioteca Nazionale, ospiti di Maria Patrizia Calabresi è riuscita a trarre fuori da me molte e molte cose belle una intervista veramente riuscita di cui le sono grata immensamente. Se dovessi paragonarla ad uno degli artisti descritti del Vasari ecco la paragono a Giulio Romano (Roma 1499 Mantova 1546).. La prima entrata va in una grande sala, la cui volta è tutta affrescata e nelle pareti son ritratti dal vero tutti i cavalli più belli e favoriti della razza dal marchese, oltre a cani con lo stesso mantello e le stesse macchie dei cavalli con sotto i loro nomi " cosi Isolina "compie un affresco umano" con molta grazia disegnando alla perfezione le persone intervistate le quali appaiono in tutte le loro doti cosa che le viene facile dato che lei eccelle nelle arti dello scriver poesie e nel dipinger!!!
…. da : “Il Piccolo Principe” Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla.
Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici Se tu vuoi un amico addomesticami !
Francesco Bandinelli
La pensione ha segnato l’inizio di una nuova vita dove-quando sono confluiti e fioriti le mie passioni artistiche e sono maturate le esperienze avute nei laboratori di ceramica di Sergio Pagliai e Paolo Staccioli, mitici personaggi che con la loro passione- professione hanno creato opere mirabili in tutto il mondo! Piano piano tutto quello che vedevo fare è esploso dentro di me e, pensionato ho voluto cimentarmi anche io a creare opere in cui confluivano sentimenti- emozioni, le mie aspirazioni… opere, che posizionate in casa, hanno destato la curiosità e l’apprezzamento di amici e parenti. Incoraggiato dai complimenti ho deciso di frequentare corsi di modellismo alla scuola di porta Romana e piano, piano al fare scultura si è unita la passione per la pittura a olio frequentando corsi di Aida Theran, Fiorella Macchioni, Silvia Serafini e scuola di nudo accademico. Grazie all’esempio dei miei Maestri uniti alla mia passione dedizione e ai complimenti mi sono fatto un nome e sono stato invitato a partecipare a mostre: in regione a Firenze all’ Auditorium Spadolini per il progetto “Oceani d’amore” organizzato dalla poetessa giornalista Carmelina Rotundo Auro che ha creato il gruppo “Innamorati della Vita”, alla galleria simultanea spazi d'arte, alla galleria il Garage, nella limonaia di villa Vogel, alla galleria Donatello, a Gelatarium locale di Tiziana e Riccardo, posizionato nel centro storico di fronte al palazzo Medici Riccardi dove ho partecipato all’ avventura- mostra che è servita da set per le riprese realizzate da i Pesci Combattenti per ” LE RAGAZZE” trasmissione che andrà in onda nel 2021 su Rai tre dedicata a Carmelina Rotundo Auro alla sua vita! Sono cosi stato coinvolto dagli INNAMORATI DELLA VITA a pieno titolo testimoniando la bellezza della vita dono meraviglioso! Cito da Carmelina che sta scrivendo un libro che si sviluppa per tutto il periodo di clausura e che vede inserite le vite degli “Innamorati”…” Piccoli , piccolissimi eppur parte di una immensità; permanentemente transitori eppur diretti verso l’eternità” per un messaggio forte di speranza, per guardare al futuro con l’onestà e la consapevolezza che tutto ci è stato dato in prestito per un periodo per un tempo e che il futuro dipende da noi dal presente vissuto in armonia nel rispetto nell’amore… ripropongo l’invito di Carmelina “ Non abbiamo altre strade che quelle dell’ amore noi capaci di attraversar tempeste per costruir arcobaleni
Mi chiamo Andrea David, e già il nome è tutto un programma perché penso di averlo solo io, però sono contento di averlo, nel nome c'è racchiuso quello che siamo... Pini, menomale il cognome è corto. Ho 37 anni. Sono un consacrato secolare nella Chiesa, anche questo è tutto un programma, ma sono molto contento di aver risposto SI, nel mio piccolo, a questa chiamata del Signore. Vivo a Prato, la mia città d'origine e dove sono le mie radici da generazioni, le voglio bene. Di professione sono un insegnante di scuola primaria, mi piace molto il mio lavoro anche se spero sempre che la burocrazia non prenda mai il posto della relazione educativa, sarebbero forze sprecate e sottratte a un compito già arduo quanto bello; il resto del mio servizio lo svolgo in Parrocchia negli ambiti della liturgia e della Pastorale Giovanile, oltre che nella preghiera e nella disponibilità all' "accoglienza educante" , secondo la regola di vita che, seppur con tanti limiti cerco di vivere...
Ringrazio il Signore per avermi messo vicino nel mio percorso di crescita tanti fratelli e sorelle che mi hanno aiutato e mi aiutano a crescere, tanti maestri, ma soprattutto tanti "testimoni educatori". Tra questi ringrazio la Professoressa Rotundo per il suo sguardo d'Amore vero che si concretizza nel servizio della Speranza che trasmette in ciò che fa, dice e scrive...
Daniele e Filippa 2 fratelli di amabil presenza e comportamento che durante le mie visite a Pitti Filati mi attraevano per l' originalità del loro stand sempre ricco di sorprendenti sorprese maglie, o meglio meraviglie da indossare per stile e morbidezza confort e colori e poi al loro stand trovavo le Rossana le caramelle da me preferite in seconda posizione dopo i baci perugina loro incartate in rosso create per una storia d' amore e le sciarpe firmate Pazzi da Filare ? Da regina morbide ineguagliabili proprio uniche ed io posso ben dirlo avendone ricevuta una in dono e che tengo molto di conto ! Per le loro creazioni in cui coniugano la grande tradizione del passato con le più moderne tecnologie, hanno successo in tutto il mondo e molto di dan da fare sia a Milano che a Parigi” .. fe' tutte le cose con amore pensate et in misura fatte con molto giudizio e bella maniera ed han preso l' idea di scriver di poesia su alcune loro maglie dando questo esperimento a Marco Faggi e Giuseppe Tocchetti una maniera antica di coniugar immagini a parole come nell' esempio illustre “poiché le opere di Buffalmacco erano piaciute molto ai pisani ,
l’ Operaio del Camposanto della città gli commissionò quattro storie che andavano dalla creazione del mondo alla costruzione dell’Arca di Noè .Intorno a queste storie fece una cornice e su certi riquadri dipinse alcuni ritratti tra cui il suo con un cappuccio in testa. E poiché in questo affresco fece Dio Padre molto grande che con le braccia sostiene i cieli e gli elementi, anzi tutta la macchina dell’universo per spiegare questa storia in versi Buonamico scrisse in basso di sua mano e a lettere maiuscole,come si può ancora vedere questo sonetto…..
Voi che avvisate questa dipintura
Di Dio pietoso sommo Creatore, lo qual fe’ tutte le cose con amore
Pesate, numerate e in misura, in nove gradi angelica natura
In quello empirio ciel pien di splendore,
Colui che non si muove ed è motore
Ciascuna cosa fece buona e pura,
levate gl'occhi del vostro intelletto
considerate quanto è ordinato
lo mondo universale, e con affetto
lodate Lui che ha si ben creato,
pensate di passare a tal diletto
tra gl’angel dove è ciascun beato.
Per questo mondo si vede la gloria
in basso et nel mezzo e l’ alto in questa storia
Maria Letizia Gangemi
Era il lontano 1982 quando mi recai a Firenze in via dei Ginori per presentare la mia prima silloge poetica “Momenti Magici”, con la prefazione di Mario Conte. Non sapevo che in quell'occasione avrei conosciuto chi poi sarebbe diventata una carissima amica per tutti gli anni a venire, Carmelina Rotundo, che presentava anche lei la sua silloge: “Permette una poesia?”Così io umbra residente a Taranto, lei nata ad Orbetello da genitori calabresi residente attualmente a Firenze, ci siamo trovate come anime sorelle, tanto che sovente ha presentato miei scritti a Firenze con grande maestria, lei sempre indaffarata a poetare, ideare, darsi da fare per l'amato fratello Cesare e per costruire un mondo migliore.
Da quel giorno la nostra inossidabile amicizia, nonostante la lontananza, ha prodotto frutti d'amore e d'arte, come questa collaborazione per l'iniziativa “Innamoriamoci della Vita”, da lei ideata per essere creativi anche in periodo di pandemia.
La chiamo al telefono per il suo compleanno e lei: “ Vuoi inserirti con un tuo scritto?” mi chiede subito. “Sto coinvolgendo diversi amici artisti, non potevo non considerare anche te.”
Accolgo allora ben volentieri la sua richiesta, grata per avermi pensato, e le accenno che scriverò di una visita fatta in estate con la mia amica Terry, partendo da Sibari Marina. Da lì Terry ha guidato me e suo padre lungo la strada che porta al Parco della Lavanda, la piccola Provenza del Sud a Campotenese, a circa mille metri di altezza nel Parco del Pollino.
“Ti piacerà vedrai, è un posto stupendo” preannuncia la mia amica che c'è stata già.
E difatti quando arriviamo è tutto una magica sorpresa: il viola della lavanda autoctona, il suo profumo, la casetta con i prodotti per i regalini, i pini loricati. L'albero dell'Amore, la bicicletta viola, le arnie con le api, l'aria incantata che vi si respira, ossigeno puro per i polmoni intossicati dai fumi delle città. Voli di calabroni che si posano sui fiori, farfalle variegate e micetti che spuntano fuori all'improvviso facendo le fusa. La staccionata viola, le lanterne bianche accanto al tavolinetto dove sedersi per una pausa ristoratrice. Sembra il regno delle favole.
Dentro al negozietto c'è l'imbarazzo della scelta: miele, oli essenziali, sacchettini in tulle viola con i fiori di lavanda, saponi di tutte le forme, essenze, oli naturali, creme, sali da bagno, fragranze, un tripudio di colori e odori, che riempie gli occhi, le narici e rallegra il cuore.
Grata alla mia amica Terry per questo dono, avermi fatto scoprire il Parco della Lavanda, respiro a pieni polmoni, volgo lo sguardo intorno e penso che se il Paradiso esiste questo non può che esserne un anticipo. Un grazie va anche ai coniugi Rocco, ideatori e creatori di una simile bellezza, che hanno fortemente voluto tutto questo, innamorati della natura e della tutela del territorio. Loro sono i custodi del giardino incantato.
E grazie a te Carmelina, che invogliandomi a questo scritto, mi hai fatto riportare alla memoria le ore spensierate vissute all'interno del Parco, oasi preziosa per il corpo e per lo spirito.
Che la nostra amicizia possa continuare a produrre sempre buoni frutti
Jakline Colette Nakash de Blanck
Quel ritratto-autoritratto di Sherazade calamitava spesso il mio sguardo in questo periodo di chiusura: era lei che esplodeva come una fiaba. Sensibile, generosa, fantastica artista, che aveva scritto la sua biografia in italiano, lei francese e che, alla mia domanda come mai l’avesse scritta in italiano, rispondeva: “Perché l’italiano è la lingua dell’amore. E’ a Roma che ho incontrato il mio amore, il mio maestro, Dario de Blanck”. Lei che mi aveva dipinto le scarpette per ogni mio evento, e che indossavo sentendomi ogni volta… Cenerentola.
Jakline scriveva poesie-canzoni che intonava suonando la chitarra, il suo strumento preferito (come lo era anche per Cesare); era anche chiamata “la pittrice delle tre religioni”, perché, nata da genitori ebrei in territorio musulmano, era divenuta cristiana. E nei suoi quadri questa unione si vedeva pienamente: lei riusciva a riunirle e, sorretta da una profonda fede, pregava ed esprimeva i suoi sentimenti con le sue opere, poesie, canzoni, dipinti o collages, tecnica a cui si era avvicinata per le celebrazioni della New York University tenutesi sull’Arengario di Palazzo Vecchio a Firenze (di cui allegherò articolo). Io da parte mia non vedevo l’ora di rivederla.
Ci eravamo conosciute al mare a Ostia, io e Cesare orfani dei genitori, lei vedova, nel sole e negli azzurri di un mare splendido, su una spiaggia allora ben tenuta; e dall’estate 2014 Jakline non dimentica mai di venire a trovare o telefonare a Cesare, ed ha, come lui, la passione per la musica, la chitarra, le canzoni.
Per il futuro? Una mostra con il titolo tahitiano (“TE FARU’ RU”, “Qui si ama”), perché Jakline, hostess di volo, conosce quattro lingue e ha fatto più volte il giro del mondo.
Luciana Zanchini
Una dedizione ed una grande professionalità l’avevano contraddistinta nel lavoro di infermiera lavoro come arte e nell’arte eccelleva ,nelle foto dentro le quali ti portava : da osservatore diventavi attore vivendo per quelle luci e in quelle atmosfere da lei ricreate!
La devozione per San Marco l’aveva vista impegnata in prima linea perché la chiesa e il convento, la biblioteca di Spiritualità Arrigo Levasti non fossero chiuse perché le radici di un popolo, del popolo italiano non venissero recise, convinta che è dalle radici ben salde che si può costruire il futuro.
Luciana aveva creato anche per Cesare una opera sublime mettendo in palcoscenico la Piagnona , la campana più famosa del mondo che richiamava a raduno e all’attenzione sulle problematiche sociali-morali del periodo! Tra i suoi locali preferiti Gelatarium
Edoardo Chiari aveva scritto molti libri di poesia e per il volume VERSI CHIARI aveva voluto che io gli scrivessi l’ introduzione In questi giorni di clausura inoltre tra le mani mi era capitato un suo libro dal titolo Otto e subito di rimando avevo pensato al film Otto e mezzo del 1963 di Federico Fellini due grandi!!! Poesie in rima ed ultimamente un diario della sua vita e dei simpatici indovinelli tanto allegri da divertir anche il più triste tant’è che qualcuno me lo anticipava per telefono e cosi dialogando nacque anche una sua poesia dedicata a me che riporto.
Carmelina mai non cessa
Di stupire l’altra gente,
ei è professoressa,
e anche molto intelligente.
Modernissima fatina,
custodirebbe suo fratello
lei con tutti è assai carina
e ciò è molto bello! Edoardo ha collaborato validamente a scrivere per la rivista Aghi di Pino e continuiamo a collaborare anche per l‘evento: ” Poesia su pentagramma” per cui Edoardo ha creato ben nove simpatici indovinelli due li riporterò:
due note in barca.
Due note nel borsellino.
Giuseppe Tocchetti
Per lui e non potevo frenare la mia ammirazione era proprio una bella persona che avevo avuto la buona ventura d' incontrare insieme a Clara sua moglie al tempo delle mostre alla galleria Centro Storico di Lucia Mazzetti sorella di Carolina che mi aveva onorato di dirigere Accademia la rivista fondata dal loro impareggiabile indimenticabile papà Giovanni Mazzetti insieme alla moglie Fernanda.
Mi viene spontaneo accostare Giuseppe alla figura del re del "Piccolo principe .. bisogna esigere da ciascuno quello che ciascuno può dare l' autorità riposa, prima di tutto nella ragione e Giuseppe era in grado di cercare col cuore mi faceva capire sempre di più come è inesauribile la vita e come è bello vivere da novelle di Aldo Palazzeschi:" Bistino e il signor marchese ": Sapienza umanistica e scienza si ritrovava in Tocchetti il docente universitario, il manager d’ industria che aveva girato il mondo e che parlava perfettamente l’ inglese e il cantastorie l' uomo capace di cambiare il mondo era infatti un ardito sperimentatore sia nel campo della scrittura sia del dipingere con tecniche e materiali i più disparati partendo dalla tela alla stoffe: sete lana cotone e con lui grazie a Pazzi da FILARE avevamo realizzato il progetto Incompleta con per ora 5 maglie le ultime due portavano le scritte una gioia di stare insieme l' altra per rinnamorarsi della vita. Il connubio artistico tra noi rasentava la perfezione e ne avevamo fatte e ne avevamo in mente di opere da realizzare -Giuseppe aveva collaborato come scrittore anche per ART ART, AGHI DI PINO, per la prestigiosa rivista di Milano Echi LIBERI caporedattore Anitta di Minneo anche lei eccelsa persona docente e giornalista poetessa .
Marco e Remo Faggi ben meritan di essere assai lodati
Lui Marco il più alto con un cuore grande il gigante buono non solo per statura ma per educazione data da due stupendi genitori Remo e
Remo era stato Maestro di Marco..... Dio ha creato gli angeli perché esercitassero la provvidenza sulle cose da Lui create ed ordinate Fausto Sbaffoni così l'arte Marco l'aveva respirata dalla nascita ed ora volava oltre Burri e Fontana di Remo diremmo come scrisse il Vasari per Lorenzo De Bicci eccellente pittore ma anche uomo cortese ed onorato onde a gran ragione si dice che ha tanta velocità nelle mani, tanta pratica nei colori ed è risoluto nel lavoro come mai nessun altro pittore! Remo è il ritrattista dei Papi e quello dei Santi le sue opere si trovano in ogni parte del mondo e sono molto apprezzate
Anche Marco unendosi al gruppo Innamorati della vita aveva intrapreso da anni un percorso e ha composto, ispirandosi a mie poesie due Maglie che riportan:” Esistenza cielo” e, scusate se è poco!
Da sottolineare la lungimiranza di Pazzi da Filare e la perizia professionale dei due artisti che han più volte provato per approdare a soluzioni tecniche di pittura e scrittura su i filati un ringraziamento va a Gelatarium nelle persone di Riccardo e Tiziana per aver permesso l’esposizione delle maglie in un ambiente veramente elegante bello in cui fa sempre piacere andare e che speriamo presto di frequentare passato il corona il più famoso” purtroppo dei virus che ci auguriamo in un battibaleno perda la sua brutta popolarità!!!
A Vincenzo Villani ben si confanno le parole del Vasari... Chi va molto lontano frequentando gente di altri paesi migliora il suo carattere nel vedere diversi, ma onorati costumi. Le foto, i racconti, le poesie di Vincenzo ci introducono in "atmosfere" di luoghi e di anime perché egli fa tesoro delle invenzioni del passato e del presente aprendoci a nuovi orizzonti, infatti uno dei suoi volumi s'intitola "Passaggio al limite". Come professore eccellentissimo di chimica all'Università della Basilicata (Potenza) l’ho conosciuto ad un convegno tenutosi a Firenze dove il Professor Villani presentava un poster… e come docente non cessava mai di trasmettere conoscenza ed essere di giovamento agli altri.
E’ stato promotore e firmatario di una lettera a difesa del caso Cesare. Molte opere ha realizzato giocando su quella tecnica fotografica ed elaborazione al computer che lo vede sperimentatore e creatore di immagini uniche che ti portano dentro la bellezza e il patos. Tra l’altro citerò “La rosa dolce e amara”, composizione fotografica che richiama alla bellezza, al profumo e alle spine della vita.
LIBRI LETTI NEL PERIODO DI CLAUSURA:
..... pulisci e ripulisci di gran lena, ordina e disordina cerca e trova o non ritrova un bel giorno l'orologio del tempo segnò stop e il mio sguardo venne calamitato verso i libri quelle copertine sembravano dirmi leggici leggici non te ne pentirai e ben volentieri cedetti a quella tentazione che mi riportava ai tempi della giovinezza quando per parte del tempo insegnavo e l' altra studiavo per preparare gli esami all'università specie sabato e domenica in 1 tour davvero serrato ... la mia partecipazione pubblica si colloca infatti dal 1978 in poi l' anno della mia laurea ricordi a parte mi immersi tra marzo Aprile e maggio (qualcuno dice prigionia io preferisco usar la parola clausura nella lettura! Parti leggendo i libri degli amici poi prendendo quello che si trovava in casa .... mi innamorai cosi degli autori del passato e del presente tanto d' ardire di unirli in singolar tenzone decidendomi a scrivere le vite che da una parte testimoniavano nobiltà d' animo e coraggio dall' altra si aprivano al dialogo nella conoscenza reciproca e nel cementare le amicizie che nascevano da un profondo amore della vita che ci aveva portati a denominarci INNAMORATI DELLA VITA e che da tempo percorrevamo un tracciato artistico culturale e sociale che ci aveva visto attori in Oceani dì amore in Desiderio di vivere felici proiettandoci verso gioia di stare insieme a onor della verità accludo elenco dei libri letti:
Passaggi al limite storia di un viaggio tra realtà ed immaginazione Vincenzo Villani
Potere e consenso dai Severi a Costantino. monumenti iconografia e ritratti di Giovanni Di Stefano avuto dall'autore con dedica durante Tourisma 2020 domenica 23 febbraio per Dei ed Eroi a MODICA Palazzo dei Congressi
“Il pane dei sogni” di Ernesto Ciorra donato durante una manifestazione della Fondazione il Fiore tenutasi all'Auditorium Giovanni Spadolini coordinata dalla Presidente Maria Giuseppina Caramella.
I giganti e il peccato degli angeli di Padre Fausto Sbaffoni libro avuto in dono dall'autore il primo giorno che è stato edito per una fortunata coincidenza era in visita Markku Laitinendalla Finlandia per un importantissimo convegno sulle biblioteche del mondo dove lui era anche relatore.
‘Margherita va in pensione’ e inizia una nuova missione donatomi dall'autrice Caterina Bellandi
in occasione della manifestazione al Visarno organizzata dalla famiglia Meli
“Il libro liberato” di Alberto Caramella
“Mille scuse per esistere” di Alberto Caramella
“Interrogazione di poesia” di Alberto Caramella
‘Le avventure di Pinocchio’ di Carlo Collodi
Le fiabe della buona notte
‘Il pozzo in soffitta’ Elio Mariucci Chiara Burzigotti Emilio Rossi donatomi da Elio
‘Il terrore viene per posta’ di Agata Christie
‘Uno sguardo dall’ alto’ Giancarlo Bianchi volume impresso a Pescia nella Stamperia “Benedetti” snc
di Roberta Necciari e C. luglio 2017 www.stamperiabenedetti.it
IL GIORNALINO di Gian Burrasca rivisto completato corretto da Vamba.
Le Vite dei più eccellenti pittori, scultori ed architetti da Andrea Orcagna ad Andrea del Sarto riscritte da Giancarlo Dal Pozzo.
Ordine e Disordine Luciano De Crescenzo
Sei personaggi in cerca d'autore Pirandello edizione tascabili Newton
Novelle di Aldo Palazzeschi evergreen grande biblioteca dei ragazzi.
Racconti Edgar Allan Poe.
Il Forattone Forattini
le veglie di Neri Renato Fucini.
La banconota da un milione di sterline ed altri racconti Mark Twain
Molto rumore per nulla Shakespeare edizioni integranle nei tascabili economici Newton
cataloghi artisti: Marco Cipolli, Nino Gorni, Remo Faggi
Il piccolo Principe Antoine De Saint-Exupèry edizione speciale per i 70 anni donata a mio fratello
Cesare con dedica
Cipi' di Mario Lodi
Il mistero del cane di Mario Lodi
Milione Marco Polo
Fellini le parole di un sognatore da Oscar.
A Pont-Neuf non c'è il mare di Francesco De Masi
La tempesta Perfetta il possibile naufragio del sistema nazionale sanitario nazionale: come evitarlo ? Walter Ricciardi, Vincenzo Atella, Claudio Cricelli, Federico Serra
Favole di Esopo Edizioni Ramella Tipografia Torinese Editrice
Poesie Fray luis De Leòn libro che è stato oggetto dei miei studi universitari e che mi fa piacere ricordare il grande ispanista Oreste Macrì che ho avuto la fortuna di avere come professore il libro come la gran parte da me comprati allora appartiene alla Biblioteca sansoniana straniera ideata fin dal 1923, ma uscita per ragioni di guerra soltanto nel 1919,questa collezione ha significato e continua a significare uno dei più considerevoli apporti alla cultura italiana nella prima metà del secolo. Il rigore scientifico e il gusto d' atre dei suoi collaboratori, eleganza e la comodità della sua veste e tipografica, la tenuità del prezzo, la presenza del testo a fronte che, offrendo insieme garanzia delle versioni e godimento di testi originali, segnò a suo tempo una delle più felici novità dell' editoria italiana, spiegano il costante e unanime consenso accordatole cosi dal pubblico come dalla critica italiana e straniera. era stampato a Firenze via Faenza 54 -12 agosto 1950
Sant' Agostino le Confessioni Biblioteca Universale Rizzoli
Illusioni le avventure di un messia riluttante Richard Bach
Einstein dalla relatività dalle onde gravitazionali. Grandangolo scienza le grandi opere del CORRIERE DELLA SERA n 1 del 8 -1 -2020
libro fotografico Officina Profumo farmaceutica di Santa Maria Novella dicembre 2018.
Reparto n 6 di Anton Cechov. Classici moderni Gingko Cuor Ruggenti
Mega eroi della scienza Storie e invenzioni di persone incredibili Salani Editore
Urge diluvio universale Piero Magi Alberto Fremura.
Pensieri agro dolci Giovanni Antonio Orru’
Ridi con me Pia Venniro .
Eredità in tacchi a spillo il punto di vista femminile sul passaggio generazionale e la tutela del patrimonio Valentina Vignozzi
Piccolo Cesare W.R.BURNET il padre di tutti i padrini Casa editrice Longanesi collana “Pocket”
Collana che da anni con i librai Pontremolesi collabora alla diffusione del libro popolare .
Pontremoli Bancarella 1971 Targa d’ argento.
Il grande libro della cucina editoriale Del Drago S.r.l Milano 1986
La pasta su misura De Vecchi editore luglio 1982
Baudolino Umberto Eco supplemento a Famiglia Cristian N 26 del 29giugno 2003 San Paolo edizione speciale per Famiglia Cristiana .
La bustarella titolo originale Bakchich edizione Clun degli Editori su licenza della Rizzoli Editore volume impresso nel mese di marzo 1979 presso la Nuova Stampa Mondadori Cles (TN) .
Breve storia della Sicilia dalle origini ai giorni nostri Santi correnti tascabili economici Newton.
L effettoo Mozart Don Campbell curarsi con la musica Baldini e Castoldi info@baldini.editore.it
L acqua microcosmo della natura. Il codice Leicester di Leonardo da Vinci a cura di Paolo Galluzzi. Firenze galleria degli Uffizi Aula Magliabechiana 30 ottobre 2018- 20 gennaio 2019 mostra che si avvale del patrocinio e del contributo del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 500 anni della morte di Leonardo da Vinci Giunti Firenze musei.
Leonardo e i suoi libri la biblioteca del genio universale in occasione della mostra 6 giugno 22 settembre 2019 Museo Galileo Istituto e Museo di Storia della Scienza Firenze. Editore GIUNTI.
Centopagine Una sigla quasi mitica “Centopoagine “. È il titolo di una collana ideata da Italo Calvino, nel 1971, per la Casa Editrice Einaudi. L’idea era quella di pubblicare testi brevi e poco conosciuti di autori classici, per l’occasione tradotti e commentati da scrittori italiani, in modo da proporre ai lettori volumi di svelta e piacevole lettura però allo stesso tempo accuratissimi dal punto di vista critico. Quando Calvino diradò la sua attività editoriale , la collana “Cento pagine”, dopo aver ottenuto un grande successo di pubblico, travasò lentamente alcuni dei suoi titoli in altre collane del catalogo Einaudi, ma in questo modo, ovviamente l’unitarietà del disegno di Calvino svanì. Proprio pe rendere omaggio a quell’ idea originale e alla scommessa vinta dalla Casa Editrice Einaudi l’unità ha deciso di pubblicare dodici fra i titoli più importanti di “Centopagine” Vi offriamo dunque da una parte dei classici rari e nascosti, della letteratura mondiale in traduzioni prestigiose (nonché dotatati di apparati critici di primissimo rilievo); dall’altra una testimonianza diretta dello straordinario lavoro editoriale di Italo Calvino. L’ Unità.
Stendhal La badessa di Castro.
Il pane dell’anima ricette di vita e d’amore per la famiglia di oggi Suor Germana Sperling e Kupfer Editori Novembre 1977 da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Miracoli Lilly Brogi Gangemi Editore international saggistica.
Il cristallino di piombo Stefano Torre
Leonardo da Vinci Scritti scelti Favole allegorie paesi pensieri figure profezie facezie.
La via della felicità. Guida pratica sul buonsenso per una vita migliore. E mail info@twth.org La salute con l acqua dottor Claudio Pagliara Che tipo di acua bere Layout s.r.l.
Tra le riviste :
EDERA La cultura cresce ovunque. Mensile di cronaca arte e cultura.
ESPERIENZA Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale lavoratori anziani; periodico di attualità, cultura e informazione
IL PRESEPIO rivista dell’Associazione italiana Amici del Presepio, grazie ad Alberto Finizio, rivista trimestrale con sede in via Tor de’ Conti 31/a 000184 Roma informazione@presepio.it nata nel 1953.
Le Antiche Dogane periodico storico tecnico scientifico sulle origini, le evoluzioni del territorio e le strutture in esso contenute Redazione di Montemerano (Gr) Aldo Sara Editore e mail leantichedogane@libero.it edita dal 10 -3 -1999.
Minuti edizione artistica organo della fondazione Internazionale Menarini Periodico mensile dal \6 -6 1977 www.-fondazione-menarini.it email: milan.fondazione-menarini.it
AMBIENTE educazione e tutela direttore editoriale Antonio Rancati www.ambiente.news
Cuore e Salute rivista bimestrale di cardiologia divulgativa, nata nel 1983 ed ora anche online, destinata a medici pazienti a promuoverla e curarla è il CLI centro per la lotta contro l’ infarto fondato dal professor Per Luigi Prati nel 1982.
Ful Firenze Urban Lifestile
marco@firenzeurbanlifestyle.it
Per la seconda parte mi servo per l' introduzione della parole scritte da Poe e di quelle scritte da Isolina Mariotti per un progetto positivo
L'infelicità sulla terra è multiforme. Spingendosi di là dall'ampio orizzonte come l'arcobaleno, le sue tinte sono altrettanto varie quante le tinte dell'arco, altrettanto distinte e nondimeno altrettanto intimamente fuse. Spingendosi di là dall'ampio orizzonte come l'arcobaleno! Come può essere che dalla bellezza ho tratto un tipo di bruttezza? Da un patto di pace una similitudine del dolore? Ma come nell'etica il male è conseguenza del bene, cosi, nella realtà, dalla gioia è nato il dolore. da Racconto "Berenice" di Edgar Allan Poe.
le parole di Isolina Incontri tra percorsi d'arte individuali
Progetto per una esposizione collettiva
ciò che crediamo di poter dare, come contributo positivo, ai profondi cambiamenti sociali in atto cammini paralleli.
Benedetta il nome è già tutto un programma lei scriveva dei fiori è come a dire la biografa dei fiori che descrive per la loro storia bellezza, colore profumo .. e nel giardino della Santa Maria Novella nel 2020 nasce rosa novella. Benedetta i genitori al suo arrivo in terra esclamaron! E fu luce e bontà generosità e calore! "L'Acqua di Santa Maria Novella scrive Eugenio Alphandery in occasione della presentazione della nuova bottiglia della nostra acqua di colonia, ho pensato di rendere omaggio alla fragranza senza la quale l'Officia Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella non sarebbe nata. Si tratta infatti del Profumo che Caterina de' Medici commissionò ai frati domenicani nel 1533 e fu portato da lei in Francia in occasione delle sue nozze con Enrico De Valois. Per questo motivo è l'unica nostra fraganza che non si identifica come acqua di colonia ma come profumo. Benedetta che ama gli animali ed ha Golia un cane piccolino ma tutto pepe. Benedetta tra gli artisti predilige Klimt ci tiene, però a precisare che ogni periodo ha il suo artista preferito dipende dal tono della vita in quel tempo e nell' arte del gusto predilige la pizza !!!
Benedetta e divento allegra quando la vedo quando odo la sua voce.
Benedetta che mi faceva arrivar e sempre le calle i fiori per quel suo amar la poesia e i profumi e come un fiore che s'alza al mattino oggi domenica di aprile di lei intono una lode e una poesia. La poesia la prendo in prestito da "Il libro liberato" di Alberto Caramella.
Un petalo di rosa ed una spina
hanno scritto d' insieme stamattina
un'ode profumata come te.
A lei si deve il progetto editoriale dello splendido libro fotografico che testimonia i più dei 400 anni di attività dell'Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella in nome della tradizione e dell'innovazione.
Da “Il libro liberato”, Sezione Fiori, per Maria Giuseppina Caramella:
Fetta di fresco melone
brilla arancione il sorriso di figlia
e foglie anonime
se la finestra s'apre a colazione
gentilmente s' affacciano.
Sono queste
le battute di un dramma?
Ho avuto la fortunata ventura di conoscere Maria Giuseppina Caramella, donna stupendamente dotata di splendente semplicità, alla Fondazione il Fiore fondata dal padre Alberto Caramella, ammirevole mecenate della poesia. Durante gli incontri organizzati alla Fondazione, la poesia veniva letta e recitata anche nella lingua originale, perché la poesia è musica e la musica si può ascoltare senza bisogno di traduzione. Nella "Casa della Luce", un edificio con soffitti e pareti di cristallo che permettevano ad ogni ospite di stare a contatto con l'armonia del creato, il verde degli alberi e l'azzurro del cielo, la voce di ogni autore trasmetteva vibrazioni a chi l'udiva.
Per Maria Giuseppina, dato che in quel tempo stavo leggendo Einstein, poteva valer la formula:
E=E+S+C
dove equilibrio sta ad eleganza come a saggezza come a cultura.
Maria Giuseppina ha ereditato dal padre l'amore e la passione per la poesia e continua, con l'aiuto di Celeste e di Manuela, impareggiabili collaboratrici, a diffondere la poesia in altri sedi, un impegno che continua in modo forte, giovane e amabile come ella stessa è ...
…"se da una parte una teoria deve fare i conti con i risultati degli esperimenti e delle osservazioni dovendo essere compatibile con questi, è anche vero sostiene Einstein, che una teoria non viene imposta in modo necessario o logico da questi risultati, ma viene sviluppata con un processo psicologico di intuizione. Dall' altra parte coincidenza vuole che "interessanti sono gli influssi dell'opera di Einstein al di fuori della fisica sulla filosofia, l'arte e la cultura popolare. L'interesse di Einstein per la filosofia risale agli anni in cui era studente al Politecnico di Zurigo e, insieme agli amici Conrad Habicht e Maurice Solovine, costituì un gruppo che pomposamente si autonominò Accademia Olimpia, nel quale discutere di filosofia e di scienza a partire dalla lettura in comune di testi di Kant, Mach, Galileo e altri scienziati e filosofi.
MILLE SCUSE PER ESISTERE.
Infanzia. E poi?
Tutta la vita
seguendo i sogni miei
ricalco i sogni tuoi.
Puerizia. E poi?
I lunghi pomeriggi sotto i tigli
i giochi sciatti tra macchie di sole.
E poi?
Guardo la mano che scrive per gioco
Il cuore pulsa, e ripulsa nel vuoto.
L'io
che sa di non essere
s' inventa mille scuse per esistere.
A Francesca le volevo bene prima di conoscerla personalmente si era interessata alla mia vita riuscendo a farmi dire le cose belle gli amori storie di Roma di Perugia la passione per i baci... di Magisano dove son nati e son tornati nel percorso della luce i miei due genitori di Cesare che amava la chitarra..... La conobbi personalmente a Roma alla giornata mondiale della poesia organizzata da Agnese Monaco. Aveva sacrificato il suo tempo volutamente per conoscermi e parlare prima della manifestazione.
La sentivo leale sincera aperta all'altro, curiosa. Amava la musica e le piaceva suonare la chitarra strumento preferito anche da mio fratello e da Jakline.
A Francesca che veniva da sud piacevano le passeggiate all'aria aperta, il mare respirava cosi del cielo, dei fiori degli alberi e di quel qualcosa di magico che fa d' ogni persona un miracolo.
Francesca snella agile correva nel vento con la sua bicicletta e con la sua bimba e volava volava volava dove? Nell’infinito dipinto di blu.
Le telefonai per coincidenza il giorno del suo compleanno e seppi così che le fragole sono le sue preferite quel profumo di fragole... buono ....
Maurizia Braga È bontà e generosità vivacità d'azione e di pensiero è Preziosa come una gemma risboccia ad ogni primavera l' avevo conosciuta per caso alla galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi a Firenze e nacque immediata una sintonia siamo ambedue due innamorate della vita camminavamo per la stessa strada ad "essere laboriose". per mantenersi oneste, ad essere buone per essere amate, ad aprire bene gli occhi per distinguere il vero dal falso, ad essere coraggiosi per difendere la libertà da Cipì Mario Lodi e i suoi ragazzi. Mi aveva voluto onorare scrivendo il pensiero che le avevo mandato per la sua Madonna che insieme ad altri dipinti andavano ad abbellire le sale e i corridoi dell'ospedale oncologico di Rovigo.... avevo tanta voglia di rivederla di parlale di chiaccherare con lei che sapeva far di tutto dal cucito alla scultura ai dipinti a scrivere a crear gioielli
Alfredo Allegri nel quale incentrò tutto quello che serve per essere degno di essere chiamato divino nella scrittura nella regia, nell'esser attore –personaggio- personaggio attore Alfredo desiderava imparare, viaggiare e studiava senza fatica, nè mai fermarsi e nel fare il regista confluivano le doti di scrittore viaggiatore di conoscitore dell'animo umano riuscendo a trarre fuori il meglio da ognuno e valutava il passato "perché non è male servirsi con intelligenza delle buone cose altrui affrontando con piede fermo le difficoltà non risparmiava alcuna fatica, nè perdeva mai tempo, ma era sempre occupato a preparare o a fare qualcosa e mai lo si trovava in ozio da Le Vite del Vasari Baccio Bandinelli. Perm e l'incontro alla Marucelliana per un convegno sulle riviste letterarie del novecento davvero unico e lui che crea il primo film dedicato alla mia produzione poetica il fil la poesia si racconta che tanto successo ha avuto insieme al film oceani d' amore che ripercorre la realizzazione e il dialogo tra artisti da tutta la penisola sulla vicenda Cesare artisti che si riconoscono Innamorati della vita e che nello studio d' arte di Tommaso Brogini hanno organizzato Desiderio di vivere felici e anti corona l'esposizione di ben cinque maglie per il progetto: "incompleta" che ci ha visto ospitati nella splendida location di via Cavour a Firenze e che ha visto il crearsi di un gruppo Pazzi da filare Daniele e Filippa, Marco Faggi e Giuseppe Tocchetti.
Bruno se non era il giornalista perfetto si avvicinava alla perfezione con il suo stile chiaro preciso mi disse una volta che era stato il maestro delle elementari a scoprire e valutare le sue doti lo stesso maestro gli regalò due libri con una dedica di apprezzamento e di stimolo a scrivere! In lui c'è la consapevolezza di essere al servizio della verità e della gente aveva fondato Le Meridie un quotidiano online e in tempi attuali creare un giornale è prova di grande coraggio. Scrittore aveva al suo attivo molte pubblicazioni...
Una di quelle persone che ti illuminano pensavo alla profondità magica di qualsiasi superficie.
New York è stupenda, un immensa astronave librata nel cosmo...a NEW York sei come in un futuro lontanissimo, e insieme in un passato dei meno esplorati Federico Fellini.
Aldo Sara…
È un destino il mio di riapprodare con i miei scritti in Maremma e cosi l'originalità, l'eleganza e i contenuti di quel giornale mi colpiva LE ANTICHE DOGANE erano qualcosa che mi affascinava per le sue dimensioni, la carta su cui veniva stampato perché nato e creato per parlar di Maremma una terra che in verità conosco poco, terra in cui nasco con il forcipe che dilaniò mia madre e fece si che, battezzata in fretta e furia, non conosco la mia madrina probabilmente una infermiera, fossi consegnata a mio padre dicendogli di andare a seppellirmi perché non c’era più niente da fare... ma perché Dio ha voluto e per il coraggio di mio padre, un guerriero della vita sono ancora viva! Scusate la digressione, ma ad Orbetello sono nata dice un posto bellissimo e mi rimane di quella terra l'amore per gli azzurri: il cielo, il mar, la laguna, per quel profumo… la salsedine, Amsterdam, Venezia, il vetro per le sue trasparenze e la sua fragilità, vetro per altro realizzato ad alte temperature, del pesce vado pazza e… la voglia sempre di collaborare con un giornale di Maremma l'ho dentro di me. Nel corso degli anni mi ci sono sempre imbattuta, anche tra le mie letture ho divorato letteralmente “ le veglie di Neri” di Renato Fucini un capolavoro che mi riportava alle radici da “Dolci ricordi “ “A dodici anni lasciò per gli studi, la casa paterna e, solo, lontano dai suoi, in quella età nella quale, pur vagheggiando lo spazio, sentiamo sempre il bisogno d'essere covati dalla mamma come rondinotti prima di fidarsi al volo, dovette avventurarsi nel turbine della vita e farvi da uomo quasi innanzi d' essere ragazzo. Ma fu la mia salute e vinsi! Vinsi perché armato, fino dall' infanzia, di quella educazione larga ma onesta, qualche volta romantica ma sempre vigorosa, che i vecchi liberali davano ai figli, allevando uomini forti di animo e di braccio...” Nelle parole scritte da Fucini ci ritrovavo mio padre arruolatosi nel corpo della finanza giovanissimo e che comandava la brigata ad Orbetello; mia madre aveva 17 anni giovanissima ed era della parte alta di Magisano, paese in provincia di Catanzaro dove ambedue sono nati e son voluti tornare per intraprendere il viaggio verso la luce. Mia madre, la decima di undici figli tutti morti in tenera età e, per ringraziare del dono ricevuto i nonni: Rosaria e Salvatore regalarono la statua del Santo Salvatore alla chiesa madre di Santa Maria Assunta, statua che porta la dedica dei nonni e che è, ancor oggi, portata in processione per la Cumfrunta a Pasqua il giorno della Resurrezione, quando il Salvatore incontra la Madre. La casa di mamma la ricordo come in un sogno: la cucina enorme-grandiosa quasi un salotto nella sua eleganza al piano terra dove nelle altissime credenze stavano vasi di vetro di forme e dimensioni varie con le olive di ogni specie e maniera; per una ripida scala si saliva alla grande camera che aveva una parete sulla roccia che a me faceva impazzire; nel sottoscala c' erano le galline che mia madre curava, l'orto vicino e la collina di castagne dove è stato costruito il paese nuovo Magisano, piccolo paese del sud che tante volte ricordavo per le 27 estati li trascorse in una armonia del creato meravigliosa: orti, galline, il maiale, allevato in ogni famiglia e per quella schiera di personaggi che da Magisano passavano: il capillaro veniva per raccogliere i capelli che rimanevano alle donne mentre si pettinavano, capelli che servivano per fare le parrucche delle bambole; l’Ogghiulano quella persona che comprava l’olio dell’anno precedente laddove nelle famiglie ricche di tale prodotto lo vendevano a prezzo ridotto. Per il gusto le prelibate pesche di Magisano che nascono e maturano nel territorio di Magisano ad un’altezza di mt 500 / 600 sul livello del mare conosciute anche come settembrina perché maturano nel mese di settembre emanando un profumo unico che ricordo insieme al sapore dolcissimo e succulento. Il massimo commercio di tale frutto avviene negli anni ‘50, ‘ 60 e ‘70 venendo commercializzata soprattutto in Sicilia, dando al paese di Magisano lustro e notorietà. Oggi tale frutto è in fase calante in quanto nasce in modo spontaneo come allora, ma non essendo trattato chimicamente nella maturazione, viene fuori un frutto malato ma comunque sempre dal profumo intenso e piacevole, alle pesche si aggiungano le castagne di Magisano. Frutto buonissimo che nasce nelle colline Magisanesi, (nonno Cesare le andava ad ”abbeverare” quelle della collina di mamma e tante volte che lo accompagnavo restavo ad aspettarlo e in quel sedermi sulla terra a contatto col corpo, immersa nel bosco quante bellezze suoni della natura entravano nel mio cuore) anche per questo frutto vale il discorso fatto con le pesche, ha avuto nei tempi passati un grosso commercio portando alla comunità locale benessere e miglioramento economico se ne producevano a quintali, facendo arrivare a Magisano grossi camion per trasportarle nei mercati delle regioni vicine. Oggi il frutto è quasi in fase di estinzione dovuto all’abbandono delle campagne da parte dei giovani, ed agli insetti che ne determinano il raccolto. Nelle case si faceva di tutto e le uova si andavano direttamente a prenderle dal pollaio ci si faceva un buchino e si bevevano, dal maiale allevato in famiglia si produceva il prosciutto quello basso coperto di pepe rossa, il capocollo, le sopprassate… si stagionavano le forme di formaggio, si curavano gli orti da cui ogni buon frutto e buona verdura nasceva; nonno Cesare aveva il filare della vigna negli orti uno di famiglia Rotundo, l’ altro di famiglia Auro di mamma e poteva vantarsi di riuscire a far crescere la zucca più grande e perché no più buona di Magisano.. per me preparava persino i lupini (mi raccontava che raccolti li poneva in un recipiente in un panno e li portava per diventare” dolci” al torrente dove l’acqua corrente li rendeva ottimi); si raccoglievano i pomodori per fare la salsa un rito di paese, i pomodori verdi tagliati a fettine venivano conservati col finocchio, non mancava mai il mazzetto d’origano appeso nelle grandiose cucine con camino che profumava.. le olive per conservale sotto sale o “assolicchiarle”; si faceva l’olio …. il vino, si intrecciavano i panari di cui nonno Cesare era Maestro per poter portare ogni buon frutto o verdura dalle campagne, le fiscelle per mettere la ricotta e persino u’ Sapune e casa o e putasso. Il sapone detto di casa o di potassio che si faceva un tempo aveva i seguenti componenti:
25 litri di acqua, sei litri di olio e un kg. di potassio, si portava a bollire in un grosso recipiente per ore fin quando facendo delle prove con un cucchiaio la massa liquida non prendeva a solidificarsi.
Era lontana quella paura di invecchiare erano lontane a venire le case di riposo... nelle famiglie c’era lo scambio generazionale da giovani i genitori allevavano i figli che una volta adulti accudivano i genitori anziani che costituivano una vera ricchezza di saggezza ….
tutto seguiva la corrente;
si sapeva l’ora guardando il cielo, ascoltando i tocchi delle campane;
“nonno Cesare non portava l’orologio e quando gli chiedevo l’ora eccolo alzare il braccio come quelli che portano l’orologio e, avvicinata l’altra mano al polso dove si porta comunemente l’orologio, dopo aver guardato il cielo dirmi l’ora esatta! Quel “gioco” quanto mi piaceva tanto che per questo chiamavo nonno Cesare il Mago ed io la prima cosa che lasciavo, quando andavo in vacanza, era l’orologio! …. mi riappropriavo del tempo o me ne liberavo!? lasciarsi andare nella corrente, come il seme muore per dare una nuova vita…
... ma scusate magari riprenderò il discorso insomma io in Maremma nasco fisicamente e anche come giornalista grazie al Mons Umberto Ottolini, Direttore di Rinnovamento di Grosseto di cui ho in preparazione un libro che raccoglie la nostra corrispondenza ed una recensione da lui fatta per il secondo libro di poesie, curato per l’impaginazione dal grafico e fotografo Leonardo Andreucci, ho collaborato in seguito con Tutto maremma per anni ed ora a Le Antiche Dogane… Come sta, come non sta telefonai al direttore e scoprii, pur non avendo un dialogo personale, che era attento- capace un bravo direttore che sapeva in un giusto equilibrio accettare o non accettare l'articolo ancora oggi il dialogo telefonico continua sperando di arrivare ad una conoscenza diretta
Carmelina Rotundo Auro. Ringrazio per i molti particolari su Magisano l’architetto FEDERICO FOLINO.
GIANCARLO BIANCHI non ricordo quando ci siamo conosciuti perché Giancarlo è nella mia vita da sempre prima di tutto perché è un poeta appassionato come me di cultura molto serio professionalmente ha scritto in tempi antichi poesie a me dedicate la prima nello splendido giardino di Palazzo Medici Riccardi che ho subito messo tra i diamanti letterari della mia vita e nel 2017 pubblica un libro che ho tra le letture del periodo di clausura dove, tra i grandi poeti contemporanei ed antichi inserisce ben due pagine dedicate alla mia attività letteraria se lo dovessi avvicinare a grandi figure del passato penserei a …. Lascio la parola a lui stesso che scrive .”Confermerei quello che ha detto Duccia Camiciotti:” Ho accostato la poesia di Giancarlo Bianchi a quella di chi paragonava l’Amato, ovvero Dio, all’incontro con la creatura umana, Rabindranatha Thakkur, ovvero Rabindranath Tagore”. (Vedi pag. 218 del volume ”all’ancora del tempo” ed. Polistampa)
Recentemente sono stato nominato accademico dal presidente del ”Accademia Internazionale Vesuviana” Cav. Gianni Ianuale, con la seguente motivazione: “Per aver contribuito a valorizzare la ricerca strutturale e creativa dell’arte e della cultura, nonché il progresso etico-socio-pedagogico, in virtù della sua meritoria opera nel campo delle discipline filantropiche, atte a rafforzare l’umanesimo, la crescita e lo sviluppo, concetti e tematiche che attestano i valori dello spirito universale”.
Il giornalista Fabrizio Borghini in una recente intervista ha sottolineato che la mia attività letteraria dura ad oggi da oltre cinque decenni. Franco Manescalchi ha curato il consuntivo della mia opera dal titolo: ”All’ancora del tempo” per Polistampa. Così don Vincenzo Arnone commenta il volume: ”Il poeta fiorentino Giancarlo Bianchi ha pensato bene, dopo anni di familiarità con la poesia sua e degli altri, di raccogliere in un solo volume dal significativo e suggestivo titolo “All’ancora del tempo”, i versi pubblicati precedentemente in varie raccolte…da farne una antologia come visione completa della sua opera letteraria”… Una summa poetica questa di Bianchi in definitiva che in una calcolata mestizia esistenziale si apre alla speranza e alla piena vitalità.”
Carmelina Rotundo ha curato una nota sulla mia opera nel volume “Il dono dell’anima” dedicato a Duccia Camiciotti nella collana “L’altana” curata da Franco Manescalchi, inoltre c’è un suo intervento nell’opera “Da Firenze alle stelle” dedicato a Vanna Bonta, sempre nella stessa collana, il libro “ Uno sguardo dall’alto” stampato a Pescia dall’editore Benedetti contiene una mia ampia testimonianza su Carmelina. La Rotundo ha scritto una bella recensione facilmente consultabile in rete sul volume di cui sono curatore dal titolo: ”Un poeta in trincea”, diario di guerra di un giovane sottotenente di Cavalleria e ragazzo del’99 Adolfo Oxilia, fondatore de ”L’Ultima” rivista di poesia e metasofia, mio prezioso maestro insieme a Franco Manescalchi. C’è pure una poesia che dedico alla nostra Carmelina pubblicata nel volume “Pianeta Donna” curato dal sottoscritto, Manescalchi, Brogi e Musone, ne cito alcuni versi: “ Soave, come il tuo nome,/ nel giardino del cuore,/la tua voce è leggera/ed è accompagnata da mille farfalle./Un angelo attende/di spiccare il volo/tenace si aggrappa al tuo sguardo/è attento e veglia,/è un angelo di purissima luce./…ti sono grato per la tua sempre/fattiva collaborazione./Attendo ancora di meravigliarmi/come sempre di fronte/al tuo modo unico/di fare anima./ Anche in questi nostri giorni/a volte colmi di grigiore.”
Luca Tognaccini e il suo libro:" la splendida storia di Firenze" sono indissolubilmente legati come indissolubilmente anche i mie ricordi sono legati al Luca giornalista che veniva da Cavriglia e con il quale passavamo, insieme al folto gruppo di Toscana Ogg, almeno un pomeriggio la settimana in redazione allora in via de' Pucci...e in tempi anti internet per correggere a mano le bozze con gli errori evidenziati a margine della pagina un tavolo di lavoro e di scambio reciproco di esperienze una crescita continua del dialogo di persona. A Cavriglia la spedizione dei magnifici di Toscana Oggi c'era stata e di essa mi ricordo il parco e l'accoglienza di Luca che è un gran signore un grande giornalista un esimio docente.
Alessio Rabatti :…. L’amica Carmelina mi ha chiesto di scrivere di me e della mia vita... Con piacere e stima ho accettato l’invito….Sembra un’operazione semplice ma non lo è perché nessuno di noi è abituato a guardarsi dall’esterno o comunque in maniera “oggettiva” senza lasciarsi influenzare dallo stato d’animo del momento.
Come tutti noi (o quasi), mi sforzo di essere coerente (che poi, cosa vuol dire “essere coerenti”?) ma non sempre ci riesco perché, probabilmente, è intrinseco alla natura umana non esserlo. Sono nato e cresciuto in campagna (che amo moltissimo) ma non so distinguere una zucca da un cetriolo; mi piace vivere in città ma, appena posso, cerco il silenzio delle mie colline; mi piace avere tanti amici ma amo molto la solitudine; adoro i cosmetici costosi ma, se potessi, vivrei in tuta da ginnastica! Credo fermamente nella Vita che non si ferma mai e mi commuovo davanti alla forza di un fiore che spunta sul cemento della strada. Ho avuto la fortuna di crescere in una bella famiglia e sono fiero dei valori che mi hanno insegnato perché è anche grazie a questi che oggi sono quello che sono, nel bene e nel male. Consapevolezza, rispetto e dignità
Pino Martino è appassionato ricercatore e compositore musicale. Innamorato di Firenze ha composto il Concerto Fiorentino in Do maggiore ” dedicato a questa bellissima città . Tra le sue ultime “fatiche” piacevolissime; “INNAMORATI DELLA VITA” canzone dedicata al gruppo Innamorati della vita di cui egli fa parte integrante: testo e musica, una vera sorpresa!!! Ama il canto e la sua bella voce rende lodi all'Altissimo attualmente nella basilica di Santa Maria Novella. È un piacere incontrarlo e ascoltarlo, nei nostri dialoghi pendo dalle sue labbra perché da quella voce sgorga tanta verità e giustizia . L'eleganza gli appartiene nel modo di esprimersi ed è caratteristica di ogni suo comportamento. Cito il Vasari quando scrive di Pietro Cavallini pittore, romano e maestro di mosaici: “Né si creda perché non è possibile e la continua esperienza lo dimostra che si possano raggiungere elevate posizioni senza il timore e a grazia di Dio e senza buoni costumi... e Pino fa di ogni luogo un giardino perché lavora con grande impegno e per lui recitò il Vasari che per Michelozzo scrive: "merita di essere lodato". Osservatore attento, ama fare foto che scatta con il cuore tanto che le sue foto parlano fanno entrare in atmosfere ed io tanto lo ringrazio per quelle che ha fatto per gli eventi alcuni dei quali da lui documentati con fotografie e video. Pino è una gran bella persona che, insieme alla moglie Graziella tengono in maniera egregia e con modi gentili e cortesi, da ben 25 anni il bellissimo palazzo Corsini!
Gianandrea Giovannardi
Musicista per passione, fin da bambino suona il violino fino a quando per gli imprevisti della vita ci ripensa e dalle corde dello strumento passa a usare le corde vocali. Canta e suona ma soprattutto insegna, cercando di trasmettere ai bambini la gioia delle note, quei piccoli fiori seminati nei solchi dello spartito.
Ma possiede anche un’altra passione: le piante. E anche di questa prova a farne un lavoro nella sua piccola azienda sulle montagne dell’Appennino. Qui coltiva frutti antichi che trasforma in nuovi prodotti, sperimenta cose nuove e riscopre vecchie abitudini in un turbinio melodico di suoni e sapori. I progetti sono tanti e poco a poco si stanno realizzando: un percorso tra le piante officinali, il laboratorio di trasformazione e le stanze per accogliere ospiti e amici.
.... Quante sperimentazioni avevamo vissuto insieme unite per progetto ministeriale I.L.S.S.E.
lei per il francese io per l'inglese e poi in classe le sperimentazioni con la matematica che
Marta Binazzi ama.
Come docente è stata un modello per la passione la dedizione, la preparazione sempre aggiornata e ben salda sulle sue radici di studi.
Ci eravamo perse di vista ci siamo ritrovate grazie alla Misericordia a cui lei generosamente ha donato un automezzo otto posti alla morte del consorte ed avevamo preso la buona abitudine di dialogar di tutto un po' piccole e grandi cose tra una tisana un dolcetto e se il tempo è bello una bella escursione sulle terrazze adorne di piante bellissime di molti vasi di calle che lei curava con amore e dedizione meritandosi il titolo di avere il pollice verde quando vedevo quelle tante calle la mente andava da sir Arold Acton al suo giardino di villa la pietra che ebbi l' onore di visitare con i mie alunni suoi ospiti. eravamo rimaste docenti innamorate dell' insegnamento nobile mestiere che costruisce il futuro facendo volare i piccoli abituandoli a mettere a buon frutto le proprie doti…..
Ricorda Marta:
.. erano gli anni sessanta, anni di studio, di riflessione, di indagine letteraria; dopo vari soggiorni a Parigi per lo studio delle lingue, qui a Firenze presso la sede dell' università Grenoble , mi appassionavo, durante l'ultimo anno superiore , allo studio dei filosofi dell' esistenzialismo e della filosofia dell' "assurdo": J P. Sarte, Albert Camus. Quest' ultimo mi affascinava particolarmente per le sue descrizioni d' ambienti, di paesaggi e di aspetti umani fini per diventare " mon idole"! Dopo alquanto tempo mi sono imbattuta in un testo pubblicato molto dopo la sua morte: "I primo UOMO" nelle sue ultime pagine c'è la corrispondenza epistolare fra lui e il suo maestro di scuola . dopo aver riconosciuto le qualità dell'allievo il maestro ricorda che un buon pedagogo che vuol fare il proprio mestiere con coscienza non trascura quelle occasioni di conoscere i propri allievi , i propri ragazzi che gli si presentano via via. Una risposta, un gesto, un atteggiamento sono estremamente rivelatori " senza essere illuminata dalle parole di quel maestro, penso di aver orientato il mio agire in classe come suggeriva il maestro di Camus : la risata sonora di un ragazzo a un mio commento pungente, la lacrima trattenuta alla lettura di un passo commuovente mi indicavan l'intelligenza, l'acume la sensibilità dell'allievo. Loro non ne erano coscienti, ma io si' e ne facevo tesoro
La musica classica: Verdi, Morzart, ma anche quella moderna Franco Battiato Antonello Venditti e mille altri autori entusiasmano Domenico Fiore; studioso di diritto e organizzatore di eventi sempre di grande successo uomo serio e concreto, ma anche fine apprezzatore della poesia per anni aveva conservato i miei volumi di poesie e me ne aveva fatto dono in copie in una borsetta rosa; eccellente cuoco amava la carbonara i maccheroni calabresi conditi con sugo di carne di maiale. Ci eravamo rincontrati grazie ad una foto uno scatto di carnevale quando giovani partecipavamo a feste in quella lui era vestito da Maragià io da chicco di caffè. L'allegria ci apparteneva data la giovane età
Anna Lodi un antico nostro proverbio dice a goditore non mancò mai roba ed è vero per quelli che, avendo dal cielo benigno e propizio, ricevono continuamente aiuto e sussidio, come sempre capitò a Giovanni da Santo Stefano al Ponte a Firenze da le Vite di Vasari. E lei è una fata? Anna che legge le favole e le trascrive in gioielli collane orecchini bracciali e tu che li indossi desti la curiosità c'è chi ti chiede scusi posso vedere che c'è scritto nell'orecchino? A me è capitato veramente in tempi anti corona naturalmente ora sono a casa . Le favole appartengono ad ogni età si ascoltano da bambini da adulti si rileggono o si leggono Cenerentola Biancaneve, Cappuccetto Rosso, il piccolo Principe..... e l'estate del 2019 Anna colpita da una mia poesia aveva realizzato la collezione su " noi capaci di attraversa r tempeste per costruir arcobaleni" e come ne ero felice ed onorata quando la indossavo qualcosa succedeva ... su instagram c'è una intervista a me realizzata per caso proprio perché indossavo la collana e gli orecchini da lei creati che suscitarono tanta curiosità ... ve lo scritto prima che le creazioni di Anna LODI portano al dialogo ed anche io più volte mi sono trovata a esprimere la mia meraviglia a persone che indossavano i suoi gioielli come le collane tridimensionali.
ARRTE
-ERASEC
ANILEMRAC riuscite a capire che parole sono e come si sono trasformate?
Vi è mai capitato di leggere un libro a dieci anni e poi a 20 o a 30 o a 50 a 60?
Lo avete trovato uguale?
Nadia Berni Aphrodia
...., le buone maniere e soprattutto la cortesia, servono presto, volentieri e senza errori chiunque abbia bisogno delle loro opere da Le vite di Vasari Lorenzo Di Bicci e lei è proprio cosi dolcissima generosa altruista tanto da essere tra le mie compagne più assidue per andare a trovare Cesare ne aveva studiato il percorso artistico creando per OCEANI D'AMORE la spirale discendente.
ci eravamo conosciute a Villa Salviati in occasione delle giornate europee pitture versi installazioni collage "che piacevano assai.. e le sue opere eran cosi pulite che non si poteva desiderare di meglio in nome di questa bella amicizia aveva creato con foto di varie età di Cesare e Carmelina un fiordaliso fiore simbolo di amicizia ed usato una mia poesia in una manifestazione della folla disegnata con tanta simpatia.
Giovanni Antonio Orru’
Gli incontri con Giovanni Antonio Orru’ erano cadenzati secondo eventi importanti tra cui la presentazione all’Impruneta di questo capolavoro che riunisce tutte le art. dalla scrittura alla fotografia al gusto del giocar con le parole e con le lettere tanto a farne icone..
ci siamo rincontrati per la mostra innamorati a Gelatarium dove egli mi ha dato una mano per il montaggio allestimento di una mostra ce ha attraversato tre mesi estivi con grande successo e con recensioni della stampa e delle tv molto importanti e significative firmate dai grandi giornalisti da: Franco Mariani a Michele Brancale, Giuseppe Miglino a Luca Lazzerini, a Giancarlo Bianchi a Vanna Bonta grazie a Michelle Grenne… so dalle mia amiche che egli ha offerto da cavaliere quale egli è il gelato a tutte le mie amiche e che gelato quello prodotto da Tiziana e Riccardo con brevetto unico GELATARIUM ,, e ora in questa seconda clausura ecco ritrovarmi in mano il volume: ”Pensieri AGRO DOLCI” un capolavoro in ogni pagina che mi coinvolge e mi affascina dove quando “le riflessioni di un uomo qualunque davanti ai travagli e o opportunità della odierna società occidentale mi convincono sempre di più della grandezza di Giovanni della fortuna per averlo incontrato e della profondità delle sue parole che molto potrebbero illuminarci arricchirci di quel qualcosa che ci permetta di superare le difficoltà cogliere le opportunità della vita sempre presenti n ogni era in ogni età dell’uomo…” il percorso -cito dal volume- dalla caverna ala luce della verità è lungo e pieno di ombre, le catene sono tante, e aggiunge siamo in una pseudo normalità dove le distanze tra positivo e negativo si sono azzerate, cancellati i confini tra il giusto e l’errore dove si può essere ogni cosa e il suo contrario
Tiziana
Per scolpirla? un pò di raggi di sole che le brillavano su quelle labbra ogni volta che le apriva al sorriso o per proferir parole positiva e indaffarata . Meraviglia i gelati che potevi gustar da G un luogo che gareggiava tra un parco all'aperto sotto un cielo sereno e gigantografie dei Medici e c'eran persino le altalene che ora ti portan su ora ti portan giù nel gioco eterno di su di giù... di mama non mama nell'alternarsi di tempeste ed arcobaleni filosofia del gusto dell’eleganza della simpatia? Cervantes era la storia delle storie, era il suo Don Qujote popolo e gente vera in perenne stato di sogno un miracolo.
EQUILIBRISTI
Ugo e Michela vengono dall'Appennino Modenese. Le loro opere sono il frutto di una sinergia di intenti artistici e di mezzi tecnici, e si collocano nel punto in cui la fisica incontra la poesia. Ugo Ferrari nasce a Vignola (MO) nel 1970, ed è prima di tutto musicista e cantautore. La continua sperimentazione musicale lo ha condotto ad approfondire, attraverso una linea di studio originale, gli aspetti più sconosciuti dei processi cognitivi-musicali, arrivando a progettare una metodica per il ripristino dell’equilibrio ritmico. Michela Donini è nata a Modena nel 1973, maestra d’arte, si è specializzata in cinema d’animazione. Il suo linguaggio spazia dall’illustrazione alla carta pesta, dall’immagine digitale al cinema di “lana cardata”. L’equilibrio, dunque, è l’impronta fondamentale nelle loro sculture, assieme alla cinematica della danza, alle accelerazioni e decelerazioni della musica che incontrano le vibrazioni del colore, ed infine alla poesia, perché l’emozione preannunci la memoria. "Aiutare Carmelina, condividerne lo sdegno e la tristezza, la speranza e la felicità per un amore "grande come un oceano", nonostante gli sia stato negato, significa aiutare un mondo, compresi noi stessi, compreso nostro figlio. Parlare di Cesare e Carmelina è stato per noi una necessità, un bisogno, come lo sono l'amore filiale e fraterno, e non un'opera di carità. MOMENTO, SACRIFICIO di CESARE e ACROBATI UNIVERSALI, sono tre opere nelle quali si racconta che dalla sconfitta e dal dolore di Carmelina e Cesare, emergerà la vittoria dell'Amore sul mondo. "Dice Carmelina: "Il gioco? Il gioco che attraversa le ere dell’ umanità, tutte le età di ogni creatura, perché ti permette equilibrio tra l’incanto e il volo, il corpo e l’anima per godere di ogni dono, dentro e intorno a te quando c’è la luce della luna e delle stelle, del sole e il vento e la goccia... per tutto questo e molto di più nasce la creatura indaffarata, la ballerina, il cavalier del secchio, l'anemometro, il segna vento, la viaggiatrice... strutture realizzate in bronzo, dotate di bilanciere e pesi piombo, in grado di rimanere in equilibrio su un unico punto di appoggio, in un girotondo che invita all’allegrezza: un girotondo in cui manchi tu fratello debole perchè bambino, malato o anziano... Ma al pescator di cuori, al quale han tolto il cuore, manca l’equilibrio!? Con UGO abbiam parlato di educazione all'equilibrio euritmico (Emmi Pikler e Rudolf Steiner), di estetica e di psicologia-cinematica (la “Theorie de la Demarche” di Balzac) di musica, dei burattini e del cinema di animazione di Michela, di aquiloni.....Insieme solo insieme nel girotondo della vita ti è concesso essere felice e far felice. Ugo e Michela, discendenti dagli antichi Frigi tra gli Appennini del modenese, li ho conosciuti da sempre incastonati nel gioco antico e presente, presente ed eterno della vita!"
Lontanissimi nel tempo e nello spazio geografico eppur uniti dall' uso di uno stile che definirei: "quadri" parole non molte per descrivere da una parte meraviglie di un oriente sconosciuto e l' altro vizi e virtù degli esseri umani rendendo attori le piante, gli animali (antesignano di Wald Disney?!)
Milione di Marco Polo- favole di Esopo
"E sì vi dico ched egli dimorò in quei paesi benventisei anni.
Lo quale poi, stando nella prione di Genova, fece mettere in iscritto tutte quelle cose a messer Rustico Da Pisa, lo quale era preso in quelle medesime carcere ne gli anni di Cristo 1298.
Qui comincia il libro
di messer Marco Polo da Vinegia, che si chiama Melione, il quale racconta molte novitadi della Tartaria e delle tre Indie e d' altri paesi assai....
X
Come lo Gran Cane mandò Marco figliuolo di messere Niccolò per suo messaggio.
... e diventò uomo savio e di grande valore oltre misura E quando lo Gran Cane vide in questo giovane tanta bontà, mandalo per suo messaggio ad una terra, ove penò ad andare sei mesi....
XVI .
in a questa Grande Ermenia è l'arcà di Noè, in su grande montagna, negli confini di mezzo dì inverso lo levante, presso a' reame che si chiama Mosul, che sono cristiani, che son iacopini e nestorini........ Di verso a tramontana confina con Giorges, e in questo confine è una fontana , ove surge tanto olio in tanta abbondanza, che cento navi se ne caricherebbero alla volta; ma egli non è buono da mangiare, ma sì da ardere.....
XXIII
DEI TRE MAGI
In questo reame ha molti belli destieri e di grande valuta,.....
XXV
DEL REAME DI CREMA
Crema (Cheram) è un regno di Persia che soleva aver signore per eredità… E quivi nascon le pietre che si chiamn turchese in gran quantità, che si cavan dalle montagne; e hanno vene d’acciaio e d’ andanico assai. Lavorano bene tutte le cose da cavalieri: freni e selle e tutte armi e arnesi. Le loro donne lavorano tutte cose, a seta e ad oro, e a uccelli e a bestie, nobilmente; e lavorano di cortine e d’altre cose molto riccamente, e cotri e guanciali…. Nelle montagne di questa contrada nascono i migliori falconi e gli più valorosi del mondo……
XXVI
DI CAMADI .
Alla discesa della montagna ha un bel piano, e nel cominciamento hae una città c'ha nome Camadi ......... questo piano è molto cavo, e questo reame ha nome Reobales. Suoi frutti sono datteri, pistacchi, frutto di paradiso...... han buoi grandi bianchi come neve, col pelo piano per lo caldo luogo, le corna corte e grosse e non augute, fra le ispalle hanno un gobbo alto due palmi e sono la più bella cosa del mondo a vedere.........
XXXII
…della città Supunga .. Quando l'uomo si pare di questo castello, l' uomo cavalca per bello piano e per belle coste ov'è buon pasco e frutti assai e buoni..
LXXIII
della festa della natività del Gran Cane. Sappiate che tutti i tarteri fanno festa di loro nativitade Il Gran Cane nacque a dì ventotto di settembre.. e ogni uomo in quel di' fae la maggiore festa ch' egli faccia per neuna altra cosa salvo quella che egli fa per lo capo dell'anno...... Ora il Gran Cane lo giorno della sua nativitade si veste di drappi d' oro battuto e co' lui si veston dodicimila baroni e cavalieri, e tutti d' un colore e d' una foggia...
E sappiate che il Gran Cane dona tredici volte l'anno ricca vestimenta a quegli dodicimila baroni, e vestegli tutti di un colore co' lui;...
CIII
Ancora nella provincia di Caragia
.... E in questa provincia si truova l'oro della pagliuola, cioè nel fiume: e ancora si truova in laghi e montagne oro più grosso che di pagliuola,...
CLXXXIII
D’una gran battaglia. Ma credo che fosse piacer di Dio nostra tornata, acciocchè si potessero saper le cose che sono per lo mondo che secondo ch'avemo contato in capo del libro nel titolo primaio, è e non fu mai uomo n cristiano né saracino, né tartero, né pagano che mai cercasse tanto del mondo, quanto fece messer Marco, figliuolo di messer Niccolò Polo, nobile e grande cittadino della città di Vinegia.
Deo gratias. Amen. Amen.
Milione: si tratta di un libro che appartiene alla letteratura di ogni tempo, allo spirito d’avventura ed alle inquietudini di tutti coloro che considerano la storia dell’uomo nel suo dinamismo e nella sua ricchezza di imprevedibili eventi. Scrive Carlo Cordiè Marco Polo sente la fierezza di europeo abituato a una grande civiltà millenaria, ma, nello stesso modo che intuisce una nuova vita di popoli migratori piena di fascino e di mistero, sa portare una sua voce di moderazione e di saggezza, dovuta alla conoscenza degli uomini di terre tanto lontane dalla sua patria .. e quel senso di stupore e di meraviglia per un mondo apparso come d’incanto ad un uomo abituato alla durezza della vita quotidiana, tra le opere industriose dei commerci e i rischi dei marinai e dei commercianti….
Nel Milione edito dall’Istituto Geografico De Agostini nel 1982 si accosta la traduzione della
Historia Mongalorum del frate minore Giovanni da Pian del Carpine,
una località non rintracciata in provincia di Perugia, comunque situata in Umbria. Giovanni da Pian del Carpine.. fu uno dei primi seguaci di San Francesco e, dopo aver rivestito incarichi importanti nell’ordine viaggiando per molti anni all’estero e dirigendo la custodia di Sassonia, fu inviato da Papa Innocenzo IV come ambasciatore alla corte del Gran Khan dei Tartari. Questo frate ardimentoso, con notevole anticipo su Marco Polo, si spinse dunque in quel mondo d’Oriente remoto e sconosciuto, in un momento in cui l’Europa viveva sotto il continuo incubo di una invasione mongolica…. Anche se la missione di pace intrapresa da Giovanni da Pin del Carpine non ebbe alcun successo, di grande importanza fu la relazione in latino che il frate minore stese su quel suo pericoloso viaggio, che è anche la più antica descrizione geografica e storica dell’Asia Centrale , assolutamente attendibile perché priva di infiorettature e tutta di prima mano, con uno stile sobrio e acuto. Tornato ad Avignone, Giovanni fu nominato arcivescovo di Antivari…
Favole di ESOPO
LA VOLPE E IL LEONE
C'era una volpe che non aveva mia visto un leone. Un giorno, per caso, ne incontrò uno. Appena lo vide restò tanto sbigottita che poco mancò ne morisse. Quando lo incontrò la seconda volta, s'impaurì di nuovo, ma non come la prima. Quando lo vide la terza volta si fece animo, gli si accostò e attaccò discorso con lui
L'abitudine al rischio rende audaci .
La volpe e il cinghiale
Un cinghiale, appoggiato ad un albero, si affilava le zanne.
Una volpe gli disse: non vedo attorno né cacciatori né pericoli, come mai dunque ti affili i denti? Il cinghiale rispose : "Se il pericolo mi sorprende non avrò più il tempo di prepararmi, ma avrò già pronte le armi per difendermi.
La favola insegna che bisogna prevedere le calamità e prepararsi prima che esse sopraggiungano.
La volpe e Giove.
Giove meravigliato dell' intelligenza e della versatilità della volpe, le conferì la sovranità su tutti gli animali. Tuttavia voleva vedere se la volpe, cambiando condizione cambiasse anche il suo carattere avido. Così, mentre questa nuova regina passava in portantina, liberò sotto gli occhi di lei uno scarabeo. Al vedere l'animaletto volteggiare intorno, la volpe non potè trattenersi, spiccò un salto e, contro tutte le regole dell'etichetta, prese a dare la caccia allo scarabeo.
Giove sdegnato per un contegno tanto scorretto, la fece tornare al suo stato di prima.
Gli uomini da poco rimangono tali, anche se si coprono di vesti splendenti.
L‘Abete e il Rovo
L’abete e il rovo litigavano fra loro, l’abete si vantava dicendo: “ Io sono bello slanciato, alto servo a costruire i tetti dei templi e le navi, come osi tu paragonarti a me ? Il rovo rispose: “se tu ti ricordassi delle scuri e delle seghe che ti abbattono e ti tagliano, preferiresti la sorte del rovo”.
La favola insegna che non bisogna inorgoglirsi delle proprie doti e che la vita degli umili è più sicura di quella dei grandi
Il viaggiatore e la Verità
Un viaggiatore attraversando un deserto incontrò una donna che sedeva sola e pensierosa sulla
nuda terra, Le domandò chi sei?"
ella rispose:" la Verità":
E perché hai lasciato il consorzio degli uomini e vivi in solitudine?" chiese l'uomo "Sono scacciata da ogni parte, rispose la Verità e in mia vece è accolta la Menzogna, che si insinua dovunque signoreggia i cori e le menti
Fra gli uomini corrotti la menzogna è in grande onore e la verità è bandita e perseguitata.
Ai due best seller aggiungo un altro capolavoro; Leonardo da Vinci Scritti scelti favole allegorie paesi pensieri figure profezie facezie.
La carta e l’ inchiostro. Vedendosi la carta tutta macchiata dall’ oscura negrezza dell’inchiostro, di quello si duole: il quale mostra ad essa, che per le parole, che sono sopra lei composte, essere cagione della conservazione di quella . Da le favole
La scimmia e l’ uccelletto. Trovando la scimmia un nido di piccoli uccell, tutta allegra appressatasi a quelli, essendo già da volare, ne potè solo pigliare il minore. Essendo piena d’ allegrezza con eso in mano se n’ andò al suo ricetto; e, cominciato a considerare questo uccelletto, lo cominciò a baciare; e, per lo isviscerato amore , tanto lo baciò e rivolse e strinse ch’ella gli tolse la vita. E’ detta per quelli, che, per non gastigare i figlioli , capitano male .
Da Le allegorie. Allegrezza L allegrezza è appropriata al gallo, che d’ ogni piccola cosa si rallegra, e canta, con vari e scherzanti movimenti.
Misericordia over gratitudine La virtù della gratitudine si dice essere più nelli uccelli detti upica i quali, conoscendo il benefizio della ricevuta vita e nutrimento dal padre e dalla loro madre, quando li vedano vecchi, fanno loro un nido, e li covano, e i notriscano, e cavan loro col becco le vecchie e triste penne , e con erte erbe li rendano la vista, in modo che ritornano in prospertà
Quelli che s’innamoran di pratica sanza scienza, son come ‘l nocchiere, che entra in navilio senza timone o bussola che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev’essere edificata sopra la bona teoria; della quale la Prospettiva è guida e porta, e, sanza questa, nulla si fa bene ne’ casi di pittura. La scienza è il capitano , e la pratica sono i soldati.
Da I Pensieri. Le leggi della natura sono imprescindibili. Natura non rompe sua legge.
Valore intrinseco del sapere
L’acquisto di qualunque cognizione è sempre utile allo intelletto, perché potrà scacciar da sé le cose inutili, e riserva le buone, se prima non si ha cognizion di quella … Naturalmente li omini boni desiderano sapere .
Da prefazione L’ effetto Mozart il linguaggio degli angeli e degli atomi “Com’è potente il tuo magico suono.” Mozart. Il flauto magico .. La musica è un luogo sacro, una cattedrale cosi maestosa che in essa possiamo percepire la magnificenza dell’universo, e trovare contemporaneamente un riparo cosi semplice e intimo che nessuno di noi può sondarne i segreti più profondi.
La musica aiuta le piante a crescere, disturba i nostri vicini, fa addormentare i bambini fa marciare gli uomini alla guerra.. La musica può scacciare gli spiriti maligni, cantare le lodi della Vergine MARA, invocare il Buddha della salvezza universale, incantare governanti e nazioni, ammaliare e placare, resuscitare e trasformare.
Eppure è più di tutto questo. E’ l’insieme dei suoni della terra e del cielo, delle maree e delle tempeste… La musica è il primo respiro della creazione stessa, il linguaggio degli angeli e degli atomi, la materia di cui alla fine sono fatti la via e i sogni, le anime e le stelle. Orchestrare la propria vita. La gente comprende il processo di guarigione e si avvicina ad esso in modi diversi. Per me guarire è l’ arte di rimettere i equilibrio mente e corpo, sentimenti e spirito.
Il sistema del Dottor Catrame e del Professor Piuma nell’ autunno del 18…, durante un viaggio attraverso le estreme provincie della Francia, giunsi a pochi chilometri da una Casa di Cura, o manicomio privato, di cui avevo sentito molto parlare a Parigi da medici mie amici………. Si trattava di un fantastico castello mezzo in rovina e reso pressoché inabitabile dal tempo e dalla negligenza con cui era stato conservato. La sua vista mi ispirò un tale senso di orrore che, fermato il cavallo, stavo quasi per tornare indietro; ma mi vergognai della mia debolezza e decisi di proseguire.
…….Infatti un bel mattino, i sorveglianti si trovarono legati mani e piedi, gettati in celle e sorvegliati, come se fossero dei pazzi, dai pazzi stessi che avevano preso il posto dei custodi. Sembrava che il signor Maillard, parlandomi del pazzo che aveva incitato i suoi amici alla ribellione, non avesse fatto che raccontare le sue gesta. In realtà questo signore era stato , due o tre anni prima , il direttore dell’istituto, poi era impazzito, passando così nel numero dei pazienti. Fatto, questo, certamente ignorato dal mio compagno di viaggio che mi aveva presentato a lui. I dieci sorveglianti erano stati improvvisamente sopraffatti, poi accuratamente incatramati, cosparsi di piume e, infine, rinchiusi nel sotterraneo. Vi erano rimasti per oltre un mese e, durante questo periodo Il signor Maillard non solo aveva generosamente concesso loro catrame e piume, ciò che costituiva il suo sistema, ma anche un po’ di pane e acqua in grande abbondanza. Il sistema della dolcezza, con importanti cambiamenti è stato ripristinato nel castello; tuttavia non posso fare a meno di riconoscere, col signor Maillard, che il suo proprio trattamento era, nel suo genere fondamentale. Come egli aveva giustamente osservato, esso era semplice-simpatico del tutto proprio del tutto privo di inconvenienti……. da racconti di Edgar Allan Poe il quale nasce a Boston nel 1809
La quaterna secca di Luciano De Crescenzo.
E chi se la scorda più la sera in cui Alfonso Pisacane, anche detto Fofò, vinse la quaterna secca sulla ruota di Napoli!............ “Eccolo qui colui che ha fatto il miracolo, il biglietto vincente: questo è l’ oggetto che ha modificato da così a così il vostro parere nei miei confronti. Guardatelo con attenzione: sono “solo” otto milioni. Domani mi recherò nella sede napoletana dell’ente Lotto e Lotterie, debitamente scorato dall’avvocato Gambardella qui presente e i dirigenti dell’ente mi addebiteranno in banca l’ intera somma. Otto milioni! Ma a cosa possono servire ,mi chiedo otto milioni? A essere amato? A non ammalarsi? A diventare immortale?..... Non è col denaro che si può comprare la felicità, è solo l’ inaspettato, la sregolatezza, la follia ,il disordine, che può compensarvi dell’attesa.. Ed è per questo motivo che io, questa sera, ho per tutti gli amici presenti un’ultima sorpresa. Voi, nel frattempo, cercate di praticare l’akremata, il distacco dalla ricchezza, e non lasciatevi corrompere!”
Il defunto signor Venanzio Maralli era veramente un originale: ma a me non sta giudicarlo, e il mio dovere di notaio è di seguire fino all’ ultimo le sue volontà testamentarie, siano esse espresse per iscritto che a voce. A voce dunque il signor Venanzio mi disse:-io ho qui un involto contente mille lire in tanti biglietti di banca da cinque che desidero, dopo la mia morte, siano consegnati a brevimano e senza che nessuno venga a saperlo, al cognato di mio nipote, Giovannino Stoppani col patto che egli li prenda e li tenga con sé e ne disponga a suo piacere e non dica a nessuno di possedere tale somma……
È appena giorno e io sono qui a contare i miei duecento biglietti da cinque lire che mi si parano davanti come duecento punti interrogativi:
-Che ne farò?
Il fatto è che da quando ho tutti questi quattrini non sono più io: ho la testa piena di pensieri, di preoccupazioni, di paure. Stanotte non mi è riuscito chiudere occhio: ogni tanto mi svegliavo di soprassalto perché mi pareva sempre che venissero i ladri a rubarmi le mie mille lire, o il babbo a domandarmi di dove provenivano, ciò che per me , in fondo, rappresentava lo stesso pericolo di perderle.
L’anno nuovo.
Madonna che bello!
Avere un calendario
Nuovo di zecca
Pieno di giorni
Di un anno intero
Poterlo sfogliare
Liscio e perfetto
Tutto da girare
Davanti a me ..
La ricchezza più grande!
Da a Minori Vincenzo Villani Passaggio al limite
La Santa Patrona di Minori è Trofimena .
….Quando poi per gli amici abbiamo sempre una parola dolce, un gesto buono, Santa Trofimena non è morta invano! Quando sentiamo la nostra responsabilità verso i cari, prima ancora che verso noi stessi, il senso del dovere….Quando il rispetto tra uomini e popoli è un valore. Fino a quando l’ amore sarà Luce, è la Santa-bambina che ci guida “.
La malattia rappresenta la naturale conseguenza di un modo errato di vivere….
La consapevolezza che il compito principale del medico è quello di essere esperto di salute era evidente anche nel mondo orientale. Nell’antica CINA, quando l’imperatore si ammalava gravemente , i suoi medici personali potevano essere addirittura condannati a morte. Questo perché l’ insorgere della malattia rappresentava la prova evidente del fallimento della funzione principale del medico, che era quella di promuovere la salute.. Non è un caso se, nei periodi storici successivi, i medici delle famiglia cinesi venivano pagati soltanto se riuscivano a mantenere in salute i pazienti. .. La vita il più grande miracolo di tutto ciò che esiste, per quanto ne sappiamo.. Non è molto intelligente segare il ramo su cui siamo seduti, ma è quello che di fatto, stiamo facendo con l’ inquinamento sempre più diffuso, evidente e massivo della biosfera. Spesso gli esseri umani, almeno coloro che hanno maggiore potere decisionale, e la loro arroganza, pretendono d essere esentati dal rispetto delle leggi della biosfera; dimenticando che la loro vita, la loro salute, la loro economia e il loro futuro compreso il futuro di tutta l’ umanità, dipendono dalla qualità dell’ambiente da cui hanno avuto origine, quindi, soprattutto dalla qualità dell’acqua… Dottor Claudio Pagliara La salute con l’acqua”
La vera gioia e la vera felicità non hanno prezzo. Se non si riesce a sopravvivere, non si possono neppure ottenere gioia e felicità
È difficile riuscire a sopravvivere in una società caotica, disonesta e, in generale , immorale. I bambini di oggi diventeranno la civiltà del domani. Mettere al mondo un bambino, al giorno d’oggi è un pò come gettarlo nella gabbia di una tigre. I bambini non sono in grado di padroneggiare il loro ambiente non hanno alcuna rale risorsa. Hanno bisogno i amore e di aiuto per potercela fare nella vita . Da “La via della felicità”
XIV
Il settimo pianeta fu dunque la terra.
La terra non è un pianeta qualsiasi! Ci si contano cento e undici re (non dimenticando, certo, i re negri), settemila geografi, novecentomila uomini d’ affari, sette milioni e mezzo di ubriaconi, trecento dodici milioni di vanitosi cioè due miliardi circa di adulti. Per darvi un’ idea delle dimensioni della Terra, vi dirò che prima dell’invenzione dell’elettricità bisognava mantenere, sull’insieme dei sei continenti, una vera armata di quattrocentosessantaduemila e cinquecentoundici lampionai per accendere i lampioni. Visto un po’ da lontano faceva uno splendido effetto. I movimenti di questa armata erano regolati come quello di un balletto d’ opera. Prima c’era il turno di quelli che accendevano i lamponi della Nuova Zelanda e dell’ Australia. Dopo di che, questi, avendo acceso i loro lampioni, se ne andavano a dormire. Allora entravano in scena quelli della Cina e della Siberia. Poi anch’essi se la battevano dietro le quinte. Allora veniva il turno dei lampionai della Russia e delle Indie. Poi di quelli dell’Africa e dell’Europa. Poi di quelli dell’America del sud e infine di quelli dell’America del nord. E mai che si sbagliassero nell’ordine dell’entrata in scena. Era grandioso. Soli, il lampionaio dell’unico lampione del Polo Nord e il confratello dell’unico lampione del Polo Sud menavano vite oziose e non curanti: lavoravano due volte l’anno.
…Sangue e potere, delitti fratricidi (Caracalla uccide Geta). Il potere mostrerà il suo volto di violenza! Scrive Giovanni Di Stefano in potere e consenso dai Severi a Costantino. Nel 235 d.C. cioè all’ uccisione dell’ ultimo imperatore della dinastia severiana, si apre un periodo di quarantasei anni di anarchia militare caratterizzata da “imperatori soldati”. Molti comandanti militari saranno proclamati imperatori dalle truppe incentivando guerre intensive e favorendo un indebolimento notevolissimo del potere centrale inerme contro le invasioni dei Germani e dei Persiani senza limes sicuro che anzi subiva continui arretramenti che incentivavano insicurezza nei commerci e regressione dei processi produttivi.
Dal volume Breve storia della Sicilia Santi Correnti
A questa imponente fioritura di civiltà, bisogna aggiungere il carattere di originalità che la cultura siciliana ebbe nei confronti di quella greca… Su tutti giganteggia il genio scientifico di ARCHIMEDE da Siracusa (287-212), che ha meritato di essere definito “uno dei più grandi geni di tutti i secoli”, perché per primo stabili il valore del “ pi greco” in matematica: per primo misurò l’ area di un segmento parabolico, e esegui la quadratura; trovò il suo celebre ”principio”, in base al quale le navi navigano e gli aerei volani; inventò la spirale geometrica e la “cochlea”, la macchina per il sollevamento dell’acqua…. Per primo intuì le regole del calcolo infinitesimale; e per difendere la sua Siracusa assediata dai romani… inventò macchine talmente straordinarie, che per testimonianza degli storici antichi i Romani credevano di combattere con dei, non con uomini…
La Sicilia fu sempre la fedele suddita di Roma, che a considerò “il suo Granaio” 8 come diceva Catone il Censore): e Cicerone ne esaltò la piacevole vicinanza e lo spirito di collaborazione”, che non vennero meno nemmeno quando l’ isola fu vessata da governatori ladri come Verre, che sfacciatamente diceva di rubare per tre( per sé, per gli avvocati che lo dovevano difendere e per i giudici che lo avrebbero assolto)…. Per cui il poeta Orazio esaltò i cibi siciliani ed Ennio ed Apicio per i loro trattato gastronomici si rifecero all’opera del predecessore Archèstrato da Gela: e considerarono il siciliano Miteco di Siracusa il più grande cuoco che sia mai esistito….
È incommensurabile l’apporto dato dagli arabi allo sviluppo economico e civile della Sicilia. Essi rivoluzionarono la produzione agricola con le nuove colture del riso e degli agrumi ( ma non dell’ arancio dolce, che fu importato nel periodo spagnolo: le arance dolci infatti in Sicilia si chiamano ancora pattualli, cioè arance del Portogallo), e con una sapiente opera di canalizzazione, che permise di sfruttare al meglio le risorse idriche dell’isola…. La parola siciliana mafia .. deriva dal toscano maffia in Toscana essa significa miseria, oppure” ostentazione vistosa, spocchia” e nella forma di due f fu adoperata dagli studiosi e dagli scrittori siciliani… che per primi si occuparono di questo scottante problema sociale … e questa parola toscana , divenuta mafia in Sicilia servi ad indicare sia l’organizzazione segreta delle classi popolari, che proprio nella MAFIA di allora trovava la difesa contro lo strapotere delle classi dominati; sia la braveria e l’ ostentazione vistosa, tipica dei “mafiosi” di allora( si pensi al “compare Alfio” della Cavalleria Rusticana di Verga)--- nel 1900 il sociologo siciliano Napoleone Clajanni, professore al Università di Napoli nel suo libro la Sicilia dai borboni ai sabaudi “ la mafia divenne l ‘ unico mezzo per gli umili, pei i poveri e pei lavoratori, di essere temuti e rispettati. E a lei si dettero i ribelli, gli offesi, le vittime”.
Il melodramma ci ha mostrato cosi spesso i briganti italiani del Cinquecento, e tanta gente ne ha parlato senza conoscerli, che noi abbiamo intorno ad essi le idee più false. Si può dire in generale che questi briganti costituirono l’ opposizione contro i governi atroci che in Italia si succedettero alla repubbliche del Medioevo.. Tali furono i Polentani di Ravenna, i Manfredi di Faenza, i Riario di Imola, gli Scaligeri di Verona, i Bentivoglio di Bologna, i Visconti di Milano e finalmente i meno bellicosi e i più ipocriti di tutti, i Medici di Firenze. Nessuno tra gli storici di questi piccoli stati ha avuto il coraggio di raccontare gli avvelenamenti e gli assassini innumerevoli ordinati dalla paura che dominava quei tirannelli; quei gravi storici erano al loro soldo… Stendhal La badessa di Castro. Che continua chiedo perdono per e dure verità che dico . Comunque sia, le vendette atroci e necessarie dei tirannelli italiani del Medioevo cattivarono ai briganti il cuore del popolo….
Per lui poteva valere per descriverlo, quel tumultar di note della sinfonia n 1 di Tchaikovky ( mi fa venire i brividi di passione ascoltarla, una volta mi disse) Poeta scenografo, attore, commediografo, scultore una fiaba tutta da ascoltare, Daniele Tempesti, come fiabesca era la musica di Tchaikovsky. Tra i pittori il preferito è Tiziano da Cadore, tra gli scultori Michelangelo. L’arte in generale è bellezza, la bellezza dà emozioni e pure emozioni danno le sue poesie le sue commedie , le sue sculture. Tra i cibi preferisce le arance: sferiche che sembran soli e si benefiche anche per contrastare le infezioni respiratorie( il corona le temeva) Per il futuro? La scrittura delle vicissitudini del suo lavoro da parte di d svolto con buona volontà impegno e passione, ma spesso contrastate da chi troppo è posseduto dal denaro! Tutto ciò porta ad umiliare l’ altro tanto da farlo disamorare dall’amore per il lavoro e desiderare la pensione come una via d’uscita
Firmamenti
Di Daniel Tempesti
Di tutte le stelle e di tutti i firmamenti
quando mi guardi con tanto amore
sono i tuoi occhi gli astri più splendenti.
24- 11- 2008
Compleanno di Carmy Rotundo Firenze .
A te donna
Divina nelle grazie
È fiorenza a stringere
Il tuo alto intelletto
Carmelina Rotundo
Musa di una poesia
Che travalicherà i secoli..
Ti accompagna Beatrice
Che dall’alto
Legge l’aroma di scritti
Forse dettati da divino Campana che gli riuscì di scorgere
Occhi senza uguali.
Il tuo novembre amica
Avvicinerà fiamme sopite.
E con te, mai poetessa
Non avremmo che un orizzonte
Dove scrivere chi siamo.
Viviamo e pensiamo
Un mondo nostro solo nostro
E qui gli appigli di amore
Ci faranno capire
Che sempre il cuore batterà
Dove ci sarà poesia . Fernando Boaretto Ponte San Niccolò (PD)
IL FUOCO
NON SI accende un fuoco( Carmy e tu lo sai)
Solo per divertimento. solo per vedere le fiamme
E sentire qualche attimo
Il calore che ci investe
E necessario capire
Quale lettera la fiamma
Vuole darci in regalo-
Quale messaggio d’amore
Che noi per fretta
Cataloghiamo in archivio
Ci sono voci, Carmy, che forse non vogliamo sentire
Una favola di Andresen
Letta senza profondità:
ma tu conosci la parola amore
Fernando Boaretto 14-12-2008
Ulisse ritornò prima di tutti. Sulla sua barca non si faceva che cantare, cantare, cantare. Dopo dieci anni nessuno c e la faceva più Sembrava un miracolo: la guerra finita, il nemico alle spalle, davanti solo mare piatto e speranza.
Erano stati dieci anni tremendi, senza una pausa, senza un attimo di respiro. Ci si svegliava dal poco sonno ed era già un appronta loriche, schinieri, un affilar di spade e tastare elmi criniti.
Ma si era dormito per modo di dire: anche in sogno c’ erano solo nemici e agguati e piani d’attacco e fendenti e bocche tagliate a mezzo, braccia sparse per il campo, topi , peste, fumo. Neanche in sogno si fermava la guerra, e con la guerra la sfida, l’ eliminazione, la vittoria fulminante, il sangue più veloce, il cuore a martello, la paura di indietreggiare, il terrore della vergogna…..Si combatteva solo perché doveva esserci un nemico, perché senza nemico si era niente, perché doveva esserci un latro per specchiarsi e battersi.
E allora si era passati su tutto per vincere, pur di annientare in sé quell’ansia di vivere senza dare un senso al tempo che non fosse il senso di superarsi, di poco , di tanto, ma sempre. Da I ritorni di Roberto Vecchioni Viaggi del tempo immobile.
Il Circo
Una specie di riverberazione esaltante, profetica, anticipatrice è quanto ricordo che provai la prima volta che misi piede sotto il pancione respirante, umido silenzioso di un chapiteau. Ero a casa mia in quel gran vuoto incantato, la segatura umida, i colpi di martello, tonfi sordi che venivano da qualche parte, il nitrito di un cavallo… Era il circo di Pierino, che ho raccontato nei Clowns, un circo probabilmente piccolissimo che a me parve immenso, un’astronave, una mongolfiera, qualcosa con cui avrei viaggiato. Quando fu l’ ora dello spettacolo, ed esplosero intorno a me, che stavo sulle ginocchia di mio padre, le trombe, le luci, gli applausi, i rulli di tamburo, i lazzi gridati dai clowns, la loro ciabattante, buffonesca stracciona ilare irrazionalità, mi sembrò confusamente di essere atteso, che aspettassero me. Fellini le parole di un sognatore da Oscar.
Il clown incarna i caratteri della creatura fantastica, che esprime l’aspetto irrazionale dell’uomo, la componente dell’istinto, quel tanto di ribelle e di contestatario contro l’ ordine superiore che è in ciascuno di noi. E’ una caricatura dell’uomo nei suoi aspetti di animale e di bambino, di sbeffeggiato e di sbeffeggiatore. Il clown è uno specchio in cui l’ uomo si rivede in grottesca, deforme, buffa immagine. E’ proprio l’ ombra. Ci sarà sempre’ E’ come se chiedessimo. “E’ morta l’ombra? Muore l’ombra?” ”Per far morire l’ ombra occorre il sole a picco sulla testa, allora l’ombra scompare. Ecco: l’uomo completamente illuminato ha fatto sparire i suoi aspetti caricaturali, buffoneschi, deformi. San Francesco non si è definito forse, giullare di Dio? E Lao Tse diceva: ”Appena ti fabbrichi un pensiero, ridici sopra ( Fare un film, cit. )
Politica- A volte la mia estraneità a una problematica politica, invece di restituirmi un sentimento di disagio e di imbarazzo, mi conforta, me ne sento protetto, penso di essere fortunato, e questo mi succede quasi ogni giorno quando sui giornali, o per radio, o per televisione assisto alla gran sarabanda informativa sulla vita politica italiana ( fare un film, cit. )
Los Angeles
È acre fuori l’aria, tremenda respira
Di vita, di verità, di tremenda realtà
Ma dentro Los Angeles bambina
Che nel sogno solitaria cammina
L’aria è magica sospesa nel tempo
Di un ciack, di un sorriso attento
All’emozione l’incubo l’illusione
Di un film una storia una canzone
E noi viviamo fuori, impegnati a produrre
Una realtà grave solenne ed ufficiale
In cui è importante solo il nostro particolare
E reputiamo non giusto farci sedurre
Da quella simpatica ed inutile finzione
Da quella sterile improduttiva seduzione
Tutti riflessi nei giochi dei tempi produttivi
In cui i fannulloni sono i veri cattivi
Veniamo allora a los angeles, l’inutile
Viviamo allora quel sogno da vicino
E la realtà d’improvviso è gracile
E d’improvviso ci diamo del cretino
Quanto era sogno cercare di capire
quanto era folle cercare di sparire
nel controllo di una realtà che era vita
la magia del sogno era invero svanita
Questo è l’amica Los Angeles allora
Il ritorno dell’emozione che dura
vedo ora in cielo vicino un minareto
e non posso tenerlo nascosto o segreto.
Ernesto Ciorra
“Da Margherita va in pensione e … inizia una nuova missione” libro dedicato a tutti i supereroi Che son saliti e saliranno sul taxi Milano 25
E in special modo a quelli che son partiti per un’ altra destinazione.
Una bella- simpatica- colorata pubblicazione che accompagna il pensionamento di Margherita , il primo taxi Milano 25 guidato da zia Caterina la quale narra della sua missione a tutti i bambini che verranno a vedere la macchina in esposizione al giardino dell’ orticultura. Caterina Bellandi scrive non una macchina qualsiasi ma la macchina del tempo, la teca piena di storie da conoscere, capire e amare per crescere, Già i supereroi, anche quelli di Milano 25 per definizione sono super, imbattibili, fantastici, immortali. E ci sorridono sempre. Per contrattar zia Caterina txi@milano25.com
10 maggio.
…. il cielo quasi un arcipelago:
le nuvole a banchi ora lo coprono tutto
tra le poche smagliature celesti
e lui il re del giorno sorge nitido
mentre le luci dei lampioni si spengono.
Ore 6,35
Che spettacolo mozzafiato:
rossi -aranci fusi insieme e distesi sopra la collina
il sole si stiracchia
“appena sveglio ?!”
Meraviglia di alba bellissimissima
ed io che rimango attonita;
non ci si abitua mai alla bellezza ed ogni alba è diversa l una dall’ altra!
15 Maggio 2020
Notai qualcosa di strano nel libro. "Le pagine non sono numerate, Don"
"no" disse lui
"Devi soltanto aprirlo!-
da “Illusioni” di Richard Bach
2 commenti da carmelinablog.blogspot.com:
TOGNAK ha detto...
Grazie per il ricordo dei tempi di Toscana Oggi e del pranzo a Cavriglia con tutta la redazione guidata dal gentiluomo Alberto Migone, sui miei epiteti, bontà sua, Carmelina è stata generosissima ad abundantiam e farò finta di crederci, in tutti questi anni in cui non ci vediamo però Carmelina resta un esempio di coraggio responsabile, poi chiaramente ci vuole l’ aiuto di Dio e della poesia per sopravvivere a questi tempi di ferro.
15 maggio 2020
Una barzelletta di Pia Venniro
comprensioni infantili.
“mamma quel signore che
è venuto a trovare papà è guasto?
“Guasto ma perché’
“ Perché papà ha detto alla donna
di servizio di farlo accomodare .”
Divertente storia della musica
Varie sono le ipotesi intorno
all’origine della musica.
La più divertente ed attendibile
È quella secondo la quale una volta
ci fosse una sola nota, quando, cioè,
esisteva soltanto Adamo,
che era il re dell’universo.
Ma poi venne Eva e le note aumentarono.
Al tempo dei romani le note divennero sette;
se non che, a differenza di oggi
allora erano tutte uguali,
ossia tutti re.
Chi infatti non ha sentito parlare
dei SETTE RE DI ROMA?
Fabio Massimo, poi, fu il primo
Che segno il TEMPO, laonde fu
detto temporeggiatore.
Più tardi molto più tardi, quando si cominciarono a costruire
le case a molti piani,
si inventarono le SCALE.
In quanto alle CHIAVI, il loro uso risale
Forse all’epoca di San Pietro.
E per parlare degli studenti,
la distanza tra un suono e l’altro del campanello
Della scuola si chiama intervallo.
Negli intervalli naturalmente è
Proibito fumare, uscire nel
corridoio e schiamazzare.
Quanto ai TEMPI sono vari:
ora predomina quello nervoso, dinamico.
In particolare il tempo umido provoca gli ACCIDENTI.
Vi sono poi i REGISTRI, che servono
per le… assenze!
Essi possono avere buona e cattiva voce:
in questo caso si dice che hanno
Timbro buono o timbro cattivo.
Infine gli strumenti principali sono :
la Lira, che serve per pagare le.. note
il Violino, che ha fa gran successo agli esami.
Altri archi famosi dopo il violino , sono :
l’arco di Tito, l’arco di Traiano ed altri.
Nel Medioevo trionfarono gli ottoni
E fecero molto rumore,
più tardi venne di moda il TROMBONE.
Ma dopo gli si preferì il SASSOFONO .
Agli esami a chi vuol presentare uno strumento,
si consiglia di suonare
i pezzi con molto calore,
onde impedire che si trasformino in PEZZI DURI:
e allora sarebbe un guaio.
Su argomenti quali la guerra, la giustizia , la legge, l’ avidità sconfinata di ammassare denaro, la politica, la medicina, la musica, la psichiatria, a che cosa può portare la corruzione ritenendomi IGNORANTE (nel significato di non conoscere) ho disseminato e continuo a seminare le frasi da alcuni autori
“…. Le stelle, che avevano appena acceso il loro lumicino, senza fiatare lo spensero, si chiusero in casa e andarono a letto tremando. "Usciremo un'altra sera", pensarono.
Solo una, in un angolino non si decideva a ritirarsi: ma un nuvolone accese all' improvviso un suo potente fiammifero: tutto il cielo per un istante ne fu illuminato. Allora anche l'ultima stella spense il lume ed andò a letto. Che notte! Il nuvolone brontolava: “Dove sono i nemici? Buuumm. Se li trovo li accomodo io!” Buuumm. E accendeva un altro fiammifero per scovarli. Cipì osservava meravigliato e tremante. Il cielo era un campo di battaglia: ad ogni lampo si vedevano sempre nuovi combattimenti: svelte nuvole che scivolavano le une sopra le altre, nuvoloni neri che si guardavano minacciosi pronti a saltarsi addosso. Per tutta la notte si radunarono suonando trombe e tromboni ed al mattino si lanciarono all'assalto. “Passerì, guarda, trottano come cavalli!” Gridò Cipì indicando nuvole nere che in groppa al vento del mare assalivano il nuvolone venuto dalla collina. ”All'attacco!” Urlava una nuvola alle compagne.
”Sterminateli tutti!” Ordinò il nuvolone con un rombo che fece tremare le tegole. Le nuvole galoppanti si slanciarono alla carica contro il muro nero e ad un tratto partì una cannonata: ma il proiettile rimbalzò a zig zag contro le corazze, crepitò e tirandosi dietro il fuoco sbatté con la testa contro la terra che sobbalzò... Allora accadde il finimondo: piccole nubi veloci uscirono dal nuvolone come reattori e lanciarono una mitragliata di proiettili di ghiaccio che crepitarono sui tetti.....
…. La guerra durò tutta la mattina e solo nel pomeriggio Palla di fuoco riuscì a mettere un poco di ordine nel cielo devastato. “Ecco che cosa capita a chi si azzuffa! Guardate come siete ridotte” Esclamò disperdendo le ultime nuvole. Poi allungò le sue grandi braccia nel cortile, nel bosco e sui prati a tirar su la testolina dei fiori e a carezzare pietosamente i corpi freddi dei passeri uccisi. Infine alzò le sue lance dorate in un arco di meravigliosi colori che abbracciava tutta la terra in segno di pace. Allora gli uccellini uscirono dai rifugi e ripresero la vita interrotta dalla guerra…
“Chi ha vinto la lotta?” si domandavano .
“Nessuno. “
“Anche le altre volte?”
“Sempre.”
“E perché lo fanno?”
“Chi lo sa?!
Da “CIPI’” di MARIO LODI.
Dal capitolo Educare alla salute – Ippocrate di Kos (460 A,c377 A.c,) PADRE DELLA MEDICINA MODERNA, affermava ”Io non curo le malattie, ma insegno la salute”.
Da programma la tua salute L’essere umano ha un corpo straordinario, ha delle potenzialità incredibili. E’ stato programmato per non avere limiti. Ma queste potenzialità. Compresa la possibilità di vivere in pieno benessere anche per oltre 120 anni si realizzano a determinate condizioni. Il vero nemico da sconfiggere non è il cancro, bensì tutto ciò che causa o concorre a causare il cancro… Il cambiamento, ormai sempre più necessario, inizia con l impegno ad incrementare la propria conoscenza e consapevolezza. Quindi anche con la premura per la diffusione di queste conoscenze e di queste consapevolezze. Non tenere quindi esclusivamente per te ciò che sai che potrà fare la differenza nella vita tua e degli altri, perché questo mondo ha veramente bisogno, come avrai compreso, di molta più luce ed amore. “ una candela non ci perde niente nell’ accendere un’ altra candela, rimane accesa e il risultato è che ha più luce” Anonimo. La vita un miracolo ed una grande opportunità ce non dobbiamo assolutamente sprecare. Siamo contemporaneamente Michelangelo e David, l’ artista e l’ opera d’arte. Fai quindi della tua vita un’ opera d’ arte. Vivi i tuoi sogni MA , la cosa più grave è che esiste tantissima gente che vive una via d’ inferno, una vita ricca di malattie e di sofferenze.. Perché succede questo? Perchè alla gente vengono tenute nascoste, … le conoscenze che contano. Quelle conoscenze che se diffuse farebbero crollare interi imperi economici.. Sono ormai maturi i tempi. Nell’ interesse generale di tutti, che si passi da una medicina prevalentemente osservativa e riparativa ad una medicina preventiva e predittiva. La medicina non può diventare corresponsabile del crescente e diffuso inquinamento delle risorse idriche e degli altri comparti della biosfera.. perché questo inquinamento sta minando la salute dei nostri bambini e della gente di ogni età e condizione sociale. Esiste un’ economia patogena , per crescere o per sopravviver, ha bisogno d distruggere e saccheggiare il pianeta, di produrre inquinamento con una miriade di veleni tossici e nocivi , di creare le condizioni per il cambiamento climatico, rendendosi responsabile, come già visto , di malattie sofferenze e morti. Ho seguito per la mia attività di oncologo, migliaia di pazienti con tumore .. L’ economia sana economia etica è quell’ economia che svolge il ruolo per cui è nata, essere cioè al servizio del miglioramento e della qualità della vita e della durata della vita della gente .. scritto da Claudio Pagliara.
Da: I pensieri di Leonardo da Vinci
Omini solo eletti per medici di malattie da loro non conosciute.
XXI Ancora
Ogni omo desidera far capitale per dare a’medici, destrottori di vite. Adunque devon essere ricchi.
XXXIII Ancora
E ingegnati di conservare la sanità, la qual cosa tanto più ti riuscirà, quanto più da ‘ fisici ti guarderai, perché le sue composizioni son di specie di Alchimia, della quale non è men numero di libri ch’esita di Medicina.
Da Piccolo Cesare …. il libro di W.R. Burnett… un libro diviso in sette parti come sette son le note e il prossimo evento d’ aprile 2021 si intitola:” poesia su pentagrammi.”
…sotto la direzione di Rico, la banda di Chiggi prosperò. Il Rosso di Chicago, a cui la fama di Rico imponeva rispetto, eseguiva i suoi ordini senza mai discutere e cosi pure Chiggi… Rico era rapido nel prendere le decisioni, non chiedeva mai consiglio e aveva quasi sempre ragione…… ma Rico conosceva il gioco da abbastanza tempo, per sapere che, volendo fare soldi, occorreva spenderne. Per mezzo di Antonio Rizzio, amico del vecchio Chiggi, e ora agente elettorale, Rico entrò in relazione con qualche personaggio altolocato e si comperò delle protezioni. I contrabbandieri di Chiggi non vennero più fermati e in poco tempo il suo traffico era raddoppiato…
Un risveglio “Una solenne aria ( melodia). È il miglior consolatore per una fantasia disturbata, curano il suo cervello..” Shakespeare, La tempesta.
Da ”Reparto n 6.” Titolo originale “Palata n 6.”
Anton Cechov scrive il racconto nel 1892, dopo aver visto l' isola di Sachalin.. è un posto delle sofferenze insopportabili. Noi abbiamo fatto marcire nelle carceri milioni di persone invano, senza ragionare, barbaramente. Abbiamo moltiplicato delinquenti e abbiamo addossato tutta la responsabilità sul sistema d' internamento, e sulla guardia carceraria. Il sistema e la guardia carceraria non sono colpevoli siamo tutti colpevoli.
..il recinto e il padiglione stesso hanno quell’aria particolare di squallore e desolazione che qui da noi in Russia è una caratteristica tipica degli stabilimenti ospedalieri e carcerari… le pareti vi sono tinte d’un sudicio azzurro e il soffitto è annerito come in una di quelle isbe fuligginose:
…Le finestre, dalla parte interna sono deturpate da inferriate..
Nel locale, poi, ci sono dei letti inchiavardati all’impiantito. Ed è in questi che siedono o stanno coricati degli uomini in camici da ospedale di colore turchino con papaline all’antica sul capo. Sono i mentecatti….
Ivan Dmitric Gromov trentatreenne di nobili origini, già usciere di tribunale e segretario di governatorato, soffre di mania di persecuzione. Egli, o se ne sta allungato sul letto, acciambellato su se stesso, o cammina perpetuamente come per fare del moto:..
... Egli parla della bassezza umana, della violenza che calpesta la giustizia, della mirabile vita che, col passar del tempo, si instaurerà sulla terra, di queste finestre inferriate che gli vengono prospettando, istante per istante, l' ottusità e la ferocia dei prepotenti…..
…….Non per nulla la secolare esperienza del popolo ammonisce sull’evenienza per la quale dalla sacca del mendicante e dalla galera nessuno può ritenersi giammai al sicuro. E del resto un errore giudiziario, con l’ attuale procedura, può verificarsi benissimo e non rappresenta un caso eccezionale. Ivan Dmitric sapeva che quel genere di individui per cui la sofferenza degli altri è materia d’ufficio, di mestiere-giudici, poliziotti, medici-con il passar del tempo, in forza dell’abitudine, si incalliscono a tal punto che magari (vorrebbero anche se non possono) trattare più i loro clienti in altro modo che non sia quello formalistico: e sotto questo rispetto, costoro che non differiscono in nulla dal contadino che nel suo cortile sgozza montoni e vitelli senza far caso al sangue. Dato questo formalistico, insensibile atteggiamento, il giudice, per poter privare un innocente di tutti i diritti civili e condannarlo ai lavori forzati, ha bisogno di una sola cosa: un po’ di tempo. Solo il tempo sufficiente all’espletamento di talune formalità per le quali viene pagato a lui lo stipendio-e poi è tutto finito. Prova poi a cercar giustizia e difesa…
E non è addirittura grottesco fantasticare di giustizia quando ogni sorta di violenza viene accolta dalla società come una necessità razionale e giustificatrice, e ogni atto di misericordia, come ad esempio un verdetto di assoluzione, provoca una vera e propria esplosione di sentimenti di scontento e di vendetta?
…. i ricoverati sono condannati a vedere in perpetuo solo Nikita. Solo di recente, nell'ambiente dell'ospedale, si è sparsa una voce, abbastanza singolare, per la quale si sussurra che al Reparto n 6 si rechi tratto tratto, da un po' di tempo in qua il dottore......
Il dottor Andrej Efimyc Ragin è, nel suo genere un uomo comune. Dicono che nella prima gioventù egli fosse così devoto da aver avuto l'intenzione di seguire la carriera ecclesiastica; ... Lo avrebbe di certo fatto se suo padre, dottore in medicina e chirurgo, non lo avesse acerbamente schernito e non gli avesse dichiarato categoricamente che non l'avrebbe più considerato suo figlio nel caso che egli si fosse fatto pope.......
dunque, Andrej Efimyc giunse in questa città per espletarvi le sue mansioni: l'istituto di carità si trovava in uno stato pietoso. Nelle corsie, nei corridoi e nel cortile dell'ospedale c'era un fetore che mozzava il respiro... Era una lamentela generale che scarafaggi, cimici e topi non dessero requie.… L'ispettore, la magazziniera e l'assistente medico rubavano a spron battuto a danno dei malati, e, quanto al vecchio dottore che aveva preceduto Andrej Efimyc dicevano che si dedicava al commercio clandestino dell' alcool medicinale in dotazione alla struttura e, tra infermiere e donne ricoverate avesse messo su un vero proprio harem...… Osservato ben bene questo ospedale, Andrej Efimyc era giunto alla conclusione che si trattava di un' istituzione immorale e altamente nociva alla salute dei ricoverati..…
ama straordinariamente la ragione e l'onestà, ma per dare alla vita che lo circonda una sistemazione ragionevole e onesta gli fa difetto il carattere e la fede nel proprio diritto. Nei primi tempi Andre lavorava con grande diligenza. Riceveva ogni giorno dal mattino all'ora di desinare, eseguiva operazioni e si prestava perfino all'assistenza -ostetrica.....… Schiacciato da queste considerazioni, Andrej Efimyc si sentì' cadere le braccia e cominciò a non recarsi più all' ospedale tutti i giorni…Legge moltissimo e sempre con gran piacere. La metà dello stipendio gli va via nell'acquisto di libri, e delle sei stanze del suo appartamento tre sono completamente zeppe di libri e di vecchi giornali…. ….“ I libri sono le note mentre la conversazione è il canto.” Allora Nikita, rapido, spalancò la porta; brutalmente con tutt’ e due le mani e col ginocchio, ricacciò indietro.. Andrej Efimyc ebbe l’ impressione che un’ enorme onda salsa lo sommergesse fin sopra alla testa, e lo respingesse oltre i giacigli: in bocca effettivamente aveva un senso di sale : dovevano essere i denti che gli facevano sangue. Come se volesse risalire a nuoto, annaspò con le mani e si aggrappò al primo giaciglio che gli capitava: e in quello stesso momento sentì Nikita, due volte , percuoterlo sulla schiena…….Era come se qualcuno avesse preso un falcino, glielo avesse immerso in corpo, e ripetutamente glielo rigirasse nel petto e nelle reni. Dal dolore morse il guanciale, arrotò i denti e tutti' a un tratto, fra il caos che aveva in testa, limpido gli balenò il tremendo insopportabile pensiero che appunto un dolore come questo dovevano aver provato per anni, un giorno dopo l' altro, questi uomini che ora, al chiarore della luna nereggiavano come ombre. Come mai per più di vent' anni, era potuto accadere che egli non sapete questo e non volesse saperlo? Era rimasto ignaro, non aveva avuto idea di tanto dolore, e dunque non gli si poteva imputare a colpa: ma la coscienza altrettanto rude e di poche parole quanto Nikita, lo fece raggelare dalla nuca ai calcagni. Saltò a terra, fece per urlare di tutta forza e lanciarsi a correre , a uccidere Nikita, a uccidere Chobotov, l’ economo e l’ assistente e infine se stesso; ma dal petto non gli usci alcun suono, e le gambe non gli ubbidirono: ansando si squarciò sul petto la vestaglia e la camicia, le fece in pezzi, e fuori dei sensi stramazzo sul giaciglio….. Al mattino seguente la testa gli doleva, aveva un rombo nelle orecchie, e in tutte le membra sentiva un indolenzimento……
Le avventure di Pinocchio nella edizione i libri dell' Unità con la splendida introduzione di Marco Ferrari. Gli affanni di fine Ottocento ci hanno certo regalato un universale ed eterno Pinocchio ma hanno cominciato a provocare la scomposizione dell' uomo: dall' esaltato superuomo Claudio Cantelmo di D' Annunzio al remissivo Demetrio Pianelli di De Marchi: all' enigmatico Emilio Brentani di Svevo al vinto Mastro Don Gesualdo. Questo fine Novecento assomiglia al capolinea delle illusioni: non è permesso neppure più sognare. Speriamo che ci salvino i marziani...Allora il giudice, accennando Pinocchio ai giandarmi, disse loro: ”Quel povero diavolo è stato derubato di quattro monete d’ oro: pigliatelo dunque e mettetelo subito in prigione”. Il burattino, sentendosi dare questa sentenza fra capo e collo, rimase di princisbecco e voleva protestare: ma i gendarmi, a scanso di perditempi inutili, gli tapparono la bocca e lo condussero in gattabuia......., Pinocchio narrerà a papà Geppetto, ritrovato in corpo al Pesce-cane…. Del suo incontro con il giudice--motivo per cui andai con la Volpe e il Gatto a sotterrare le quattro monete d' oro ……e viceversa di duemila monete non trovai più nulla, la quale il Giudice quando seppe che ero stato derubato, mi fece subito mettere in prigione, per dare una soddisfazione ai ladri,...
I libri dell’Unità Italiana: quattordici testi tra la fine del Settecento e del Novecento, lì dove nasce la cultura e si forma l' identità del nostro paese, “rivisitati” da scrittori e studiosi. Racconti, romanzi brevi, testimonianze, memorie, invettive, per ritrovar le origini di passioni e di guai che sono nostri e tutti ancora vivi.…
… E certo il nostro Giannino non poteva capire i misteri della politica per i quali a volte la difesa fatta da un' anima semplice e ingenua può recar più danno d' un' offesa lanciata dall' anima più nera e perversa...
Qui termina il giornalino di Gian Burrasca; ma non terminano qui, naturalmente le sue monellerie e le sue avventure, e a me che ho impresa la pubblicazione di queste memorie corre almeno l' obbligo immediato di completar la narrazione dell' avventura elettorale rimasta interrotta sul più bello.. o sul più brutto, secondo il punto di vista politico-sociale dei miei piccoli lettori. Infatti proprio in una questione politico sociale andò a incappare il nostro povero Giannino Stoppani e non da far le meraviglia se la sua buona fede fu tradita da tutte le parti e ogni suo calcolo da cima a fondo sbagliato
Da la premessa del volume Leonardo e i suoi libri. La biblioteca del genio universale di Paolo Galluzzi Direttore del Museo Galileo “Nonostante amasse definirsi ”omo sanza lettere”, Leonardo non si limitò a trarre insegnamento dall’ indagine diretta dei fenomeni di natura. Dedicò non minore attenzione al dialogo con gli autori antichi e moderni. Negli anni della maturità era divenuto non solo appassionato lettore, a anche un insaziabile cacciatore di libri e manoscritti, che concepiva come mappe sulle quali erano segnati sentieri di conoscenza dalla cui esplorazione trarre ispirazione per tracciare percorsi nuovi e meglio illuminati. Alla fine della propria esistenza, arriverà a possedere quasi duecento opere, una biblioteca straordinaria per un ingegnere – artista del Quattrocento. E di questi volumi registrò nei propri manoscritti puntuali inventari per averne certezza di rientrarne integralmente in possesso al momento di ritirarli dai depositi nei quali li aveva lasciati prima di intraprendere uno dei continui viaggi che scandirono le sue esperienze di vita .” Da articolo di Carlo Vecce. Nel contesto dell’ ideologia familiare, dominate in Toscana fra Trecento e Quattrocento, i libri erano oggetti preziosi, trasmessi da generazione in generazione, accuratamente registrati nei testamenti e negli inventari dell’ eredità. Al centro di queste biblioteche (non più di venti, trenta volumi) il libro più importante era il libro di famiglia dei Ricordi o delle Ricordanze, in cui il mercante (oltre alle memorie minute della sfera economica) poteva diventare scrittore autore registrando la propria esperienza della vita e gli insegnamenti morali da lasciare ai figli e ai discendenti, e anche creando una antologia personale delle lettere preferite, nella forma di Zibaldone …” In questo contesto riporto la lettera scritta da papà il 7- 10- 1995
Carissimo Cesare
Ti raccomando di essere leale e sincero nella vita, dire sempre la verità e non parlare mai male di tutte le persone, cercare sempre di migliorare nel lavoro ed interessarsi dei tuoi fatti propri e non intrometterti mai nei fatti degli altri. Devi essere sempre disponibile in modo da suscitare l’entusiasmo di chiunque avrà a che fare con te. Stare sempre attento a recepire le esigenze altrui e cercare di riuscire ad instaurare nel lavoro un tale clima di collaborazione al fine di motivare una promozione. Non dire continuamente delle cavolate che ti portano alla rovina. Per il ben che ti voglio, ti consiglio di non lasciare né cambiare il posto di lavoro che attualmente svolgi per nessun motivo, perché un proverbio dice: chi lascia il vecchio lavoro per intraprenderne uno nuovo sempre peggio trova. Caro Cesare ti raccomando e ti prego di fare il bravo con tutti e prega il Signore Gesù che ti farà stare bene in salute e che ti farà progredire nel tuo lavoro. Ciao, ciao il tuo aff.mo papà che ti vuole tanto bene,
Rosario Rotundo.
Da “Illusioni” Le avventure di un Messia riluttante di Richard Bach il nuovo libro dell'autore del Gabbiano Jonathan Livingston
…Notai qualcosa di strano nel libro. "Le pagine non sono numerate, Don:
"No "disse lui. "Devi soltanto aprirlo e troverai qualsiasi cosa ti occorra di più.”
“ un libro Magico!"
"No. Puoi riuscirci con qualunque libro. Puoi riuscirci anche con un giornale vecchio, se leggi con sufficiente attenzione. Non ti è mai capitato di avere un problema in mente e di aprire un qualsiasi libro a portata di mano per vedere che cosa abbia da dirti?"
"No."
"Be’, provaci qualche volta.”
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