mercoledì 14 agosto 2024
Il Centro Spadolini. Nasce la cittadella della cultura nel nome dei giovani
Il protocollo d’intesa è stato siglato nella sede della giunta regionale. Il progetto, dedicato allo statista fiorentino, interesserà . Pian dei Giullari, l’appartamento di via Cavour, archivi e biblioteca.
Il ’patto’. firmato ieri tra il governatore Giani, Cosimo Ceccuti e Ivan Drogo Inglese
Una "cittadella della cultura" sulla collina di Pian dei Giullari: il "sogno" di Giovanni Spadolini a trent’anni dalla scomparsa compie un significativo passo avanti. Alla "casa dei libri" e alla Biblioteca aperta al pubblico, la Fondazione Spadolini Nuova Antologia aggiunge adesso l’antica villa del nonno, dove lo statista fiorentino ha trascorso le lunghe estati negli anni dell’"età favolosa", con la caratteristica torretta "svettante", dove si rifugiava per comporre i suoi primi scritti di storia.
Con l’acquisizione di "Villa Spadolini", entrano a far parte del patrimonio della Fondazione anche il parco e il terreno che collega i due immobili, posti alle estremità del crinale affacciato su Firenze e immortalato nel celebre affresco del Vasari evocante l’assedio di Firenze del 1530. L’acquisto da parte della Fondazione – deliberato dal Consiglio di Amministrazione attingendo a parte dei fondi lasciati da Spadolini – è stato possibile in virtù della comune volontà delle proprietarie, Ilaria e Paola, nipoti del Professore, che pur di ricomporre il patrimonio familiare con una destinazione culturale – nel percorso indicato dalle ultime volontà dello zio Giovanni – hanno ceduto i suddetti beni alla sua Fondazione per un valore di gran lunga al di sotto di quanto avrebbero potuto realizzare attraverso il libero mercato. Una continuità d’intenti che risponde a diverse motivazioni.
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La prima è sentimentale: Giovanni Spadolini – ne siamo tutti certi – avrebbe fatto di tutto per unire alla "casa dei libri" la villa di nonno Luigi, dove era nato il suo vincolo affettivo, indissolubile, con Pian dei Giullari. La seconda è, per così dire, "difensiva": impedire che un acquirente privato, poco sensibile alla storia della nostra città, venisse in possesso di quei luoghi così intensamente compenetrati con il paesaggio e l’ambiente della casa-museo. Siamo tutti sicuri oggi che non vi saranno mai piscine o campi da tennis fra gli ulivi e i cipressi di una collina patrimonio dell’umanità.
La terza, non certo ultima per importanza, è il grande potenziale assicurato alla Fondazione Spadolini per un futuro che attragga prestigiose istituzioni estere e sviluppi i rapporti con le università presenti nel nostro territorio, attraverso il Centro internazionale di cui si è appena firmato il Protocollo d’intenti con la Regione e con gli Stati Generali del Patrimonio Italiano.
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