domenica 18 agosto 2024
Perugia antica
In antichità, Perugia (probabilmente Persa in etrusco [1])si trovava in una posizione di confine tra etruschi e umbri. I primi insediamenti di cui siamo a conoscenza nel territorio risalgono ai secoli XI e X a.C., con la presenza di villaggi villanoviani nei pressi delle falde dell'altura perugina e a partire dall'VIII secolo a.C. anche sulla sommità del colle dove sorgerà la città. Secondo Catone il Vecchio Perugia fu in origine sede degli umbri, in particolare dei sarsinati.[2][3][4] Il tessuto urbano di Perugia è però etrusco, formatosi intorno alla seconda metà del VI secolo a.C., e dalla disposizione delle necropoli etrusche abbiamo una testimonianza indiretta dell'espansione del primo nucleo cittadino, che prosegue nei secoli V e IV.
Il rapido sviluppo di Perugia è favorito dalla posizione dominante rispetto all'arteria del fiume Tevere. Perugia diventa in breve una delle 12 lucumonie della confederazione etrusca. Nel 310-309 a.C. forma una Lega insieme alle altre città etrusche scontrandosi con le truppe romane guidate da Quinto Fabio Massimo Rulliano; al termine della battaglia viene siglata una tregua, che non verrà rispettata, di 30 anni.[5] La cinta muraria etrusca originaria, oggi ancora visibile, viene edificata tra il IV ed il III secolo a.C.: con una lunghezza di tre chilometri, racchiude il Colle Landone e il Colle del Sole sui quali si erge la città.
Con la battaglia di Sentino (295 a.C.), Perusia e gran parte dell'Umbria entrano nell'orbita romana, pur conservando la propria lingua (l'uso dell'etrusco è documentato in città fino a tarda età repubblicana) ed una limitata autonomia municipale. Nella II guerra punica la città, pur conservando ancora le proprie specificità ma dimostrandosi fedele a Roma, dà rifugio ai romani dopo la tragica sconfitta nella Battaglia del Lago Trasimeno nel 217 a.C. È solo a partire dal I secolo a.C., in seguito alla Guerra Sociale, che Perugia si integra pienamente nello stato romano con la concessione della cittadinanza (89 a.C.). La città si rimodella secondo stilemi romani, e l'incendio della città nel 41 a.C. durante il Bellum Perusinum - a testimonianza dell'assedio verranno ritrovati molti proiettili di catapulte dentro e fuori le mura[6] - costituisce un'occasione per un nuovo fervore edilizio, pur nella sostanziale permanenza dell'assetto viario etrusco. La ripresa urbana è favorita dalla spinta di Augusto che restituisce alla città parte dell'antico splendore, permettendole di fregiarsi del titolo di Augusta Perusia. In età imperiale la città si espande ben oltre la cinta etrusca, come testimoniano l'anfiteatro ed il tempio di Marte, o il mosaico rappresentante il mito di Orfeo (II secolo d.C.) nei pressi del quale sorgevano le terme. Nella seconda metà del III secolo l'imperatore Vibio Treboniano Gallo, perugino d'origine, dà alla città lo ius coloniæ.
Ancora nel IV secolo tuttavia, nel clima dell'effimera ripresa economica e politica dell'Impero che precede le invasioni barbariche e la caduta dell'Occidente romano, Perugia, pur essendo oramai pienamente latinizzata, non può dimenticare il suo illustre passato etrusco e continua a partecipare ai giochi confederati etruschi, che si svolgono nel Fanum Voltumnae, nei pressi dell'odierna Orvieto.
Età medievale
Moneta del XV secolo raffigurante Sant'Ercolano
Importante centro di collegamento tra la via Amerina e la Flaminia, Perugia riacquista un notevole peso durante la guerra gotica, al punto da venire indicata come la prima città della Tuscia[7]. Nel 493 Perugia viene conquistata dagli Ostrogoti di Teodorico. Nel 535l'imperatore bizantino Giustiniano I, erede dei Cesari romani, decide di riconquistare l'Italia. Nel 537 le truppe bizantine di Belisario si scontrano con quelle ostrogote di Vitige proprio nei pressi di Perugia.
Nel 548 Totila, dopo un assedio di circa due anni, espugna la città ed uccide il vescovo Ercolano, responsabile di aver organizzato la resistenza e figura rappresentativa dell'intera città[8]. Ercolano diventerà poi uno dei santi patroni billoni della città. Nel 553, con la morte dell'ultimo re ostrogoto, Perugia, l'Umbria e l'Italia si ricongiungono all'Impero romano d'Oriente (Impero Bizantino). Sino all'VIII secolo la città resterà sotto il dominio bizantino, eccettuati due brevi periodi di occupazione da parte dei longobardi sul finire del VI secolo.
Nella seconda metà dell'VIII secolo Perugia e il suo territorio entrano nella sfera di influenza del papato, a sua volta vincolato in vario modo all'Impero carolingio, e sono retti nei due secoli successivi da un governo vescovile. Nel 936 viene edificata entro le mura urbiche la cattedrale di San Lorenzo.
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