MICHELUCCI
Grande,austera ma non troppo, isolata casa di campagna,mi appare all’entrata la
FONDAZIONE GIOVANNI MICHELUCCI
alla quale approdavo per la prima volta,grazie alla gentilezza e disponibilità del personale :
due doti a cui ben presto se ne aggiungono altre : sensibilità e professionalità davvero en-.
comiabilissime..
Vi approdavo,dicevo, in una radiosa giornata del Maggio 2005 ed in una occasione che
doveva rivelarsi anch’essa superlativa,veramente interessante ed importante .
La presentazione del Progetto di restauro del giardino di villa IL ROSETO.
All’ entrata nella Fondazione tutto si colora di forme e di spazi e vengo toccata dalla bellezza dei dipinti che mi rivelano una nota di femminilità
Gli spazi, le forme .i colori. , le luci in questa casa parlano di genio e di famigliarità, di creazione
e di fatti di ogni giorno Qui tutto vive di Eloisa Pacini e di Giovanni Michelucci : quadri, libri,di-
segni,foto, modelli delle grandi strutture architettoniche realizzate da Giovanni ci parlano, ci ri- mandano con il pensiero a loro due ..i quadri incantano per la bellezza cromatica della natura qui dipinta e ,soffermandomi sul terrazzo il tempo che si ferma su un paesaggio mozzafiato dalle mille e più tonalità di verdi : Vengo avvolta nel profumo di rose in piena rigogliosa fioritura ora rosso fuoco ,ora gialle,bianche mi colpiscono strani fiori rosa violetti disposti a grappoli , mi viene detto che questo fiore si chiama la “ballerina rosa”…
Lo sguardo ritorna ai verdi di ulivi,l’albero della pace, ai verdi scuri di cipressi che come obelischi si innalzano verso il cielo e oltre quei verdi volutamente,non l’avevo cercata subito,Firenze la bellissima con la distesa dei coppi vicini e lontani dal caldi colori del cotto accanto al cielo …..
I pensieri volano ai coniugi Michelucci. alla pienezza di vivere in questo luogo, in questa lingua di
terra, in questa casa sospesa tra la terra e il cielo,tra il giardino delle rose di cui conoscerò attraverso
la presentazione dall’Associazione culturale” Paesaggi e Giardini” la storia lunga 70 anni e ben documentata dal 1959 in poi dagli stessi Michelucci che da allora qui vissero..Un rispettoso ricu-
pero della storia e delle sue contemporaneità il progetto di restauro perché il giardino sia ancora
godibile nella sua essenza di profumi, colori, purezza di forme, note di musicalità : sono le radici a permettere ai tronchi ed agli steli di crescere sani e robusti di portare quelle leggiadrie di petali,di foglie e di frutti di ogni specie e forma perché la Natura parli ancora a tutti gli uomini di buona volontà
Tra i miracoli d’amore più belli,una nascita,un giardino,un fiore….
UN FIORE
Puoi disperdere tutti i suoi petali
nel vento e poi,
calpestarli.
Che tu lo voglia o no,
un fiore avrà sempre la forza
di rinascere.
Ho rubato il mio bocciolo di rosa
Il cielo sopra di noi
il cielo e poi le stelle
e poi il mare
e poi una scala di legno
uno. due tre pioli
quattro,cinque..e al sei
oltre il muretto un bocciolo di rosa
Lo guardo,.lo colgo
e discendo dal sei, giù sino a terra,.
Anch’io ho rubato il mio bocciolo di rosa
alla vita che scorre--- Carmelina Rotundo
Nessun commento:
Posta un commento