Come si fa a non innamorarsi della FONDAZIONE STROZZI??
Che, superando le mura del museo entrando in- per la città e non solo, attrae i cittadini del mondo
un
esempio?
“Un’idea
di bellezza”
Centro
di cultura contemporanea Strozzina
(29
marzo – 28 luglio 2013)
Ma l’originalità di questa mostra internazionale di otto
artisti contemporanei presentata alla Strozzina consiste anche nel
fatto di aver voluto proporre e discutere il concetto di “bellezza”,
instaurando una forma di dialogo e di confronto che coinvolge sia gli
artisti che i visitatori.
Sono state così presentate opere di artisti contemporanei al grande
pubblico, ed insieme, con un progetto collaterale, è stata organizzata
una mostra di fotografie realizzate e inviate da chiunque volesse
esprimere la propria idea del “bello” con un’immagine
fotografica, accompagnata da un commento, in prosa o in poesia, per
spiegare ed interpretare quel sentimento di bellezza che è così
personale e peculiare per ognuno di noi e che può essere
rappresentato da un oggetto, da un luogo, da un sentimento, o da un
momento particolare della vita quotidiana.
Abbiamo ammirato anche le 6 foto scattate da:
Tina De fazio,
Francesco de Masi,
Francesca Masotti , Elisa Amerena, M. Patrizia Calabresi . che gli autori degli scatti hanno voluto gentilmente abbinare a mie parole , per poi approdare a Firenze alla STROZZINA da diverse regioni d' ITALIA per gioire dell' onore di essere esposti in un luogo così prestigioso come Palazzo Strozzi.
formula vincente della FONDAZIONE STROZZI : parola d' ordine coinvolgere
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foto di ANNAMARIA e di | ELISA AMERENA |
Come si fa a non innamorarsi della FONDAZIONE STROZZI??
Che superando le mura del museo entrando in- per la città e non solo attrae i cittadini del mondo
Che superando le mura del museo entrando in- per la città e non solo attrae i cittadini del mondo
un
esempio?
“Un’idea
di bellezza”
Centro
di cultura contemporanea Strozzina
(29
marzo – 28 luglio 2013)
alla prossima.......... |
LA
FONDAZIONE STROZZI RIESCE A FAR SEMPRE CENTRO!!
La
Primavera del Rinascimento. La scultura e le arti a Firenze
1400-1460”
Firenze
Palazzo Strozzi
(23
marzo – 18 agosto 2013)
Due cugine
romane, Patrizia ed Annamaria, invitate dalla carissima amica
Carmelina Rotundo e spinte dal desiderio di visitare le mostre
allestite a Palazzo Strozzi, sfidano in un giorno di luglio il caldo
afoso di Firenze, e la città di Dante le ripaga con un’insolita
giornata splendidamente ventilata che permette di godere appieno le
meraviglie di luoghi sempre suggestivi e affascinanti.
Già il tragitto dalla Stazione, con la sosta a Santa Maria
Novella e lungo le vie ricche di antichità, si rivela pieno di
suggestione e di fascino, fino ad arrivare al Palazzo Strozzi, cuore
pulsante della vita culturale ed artistica della città e sede di
iniziative sempre interessanti e di grande successo, che si integrano
mirabilmente con il tessuto cittadino e coinvolgono il pubblico
sempre numeroso dei visitatori.
Fino al 18 agosto Palazzo Strozzi infatti ospitava una splendida
mostra organizzata dalla Fondazione in collaborazione con il Museo
del Louvre: 140 opere di grandi artisti, soprattutto scultori, che
nella prima metà del ‘400 hanno dato vita ad una straordinaria
“rivoluzione” che porterà i suoi frutti migliori nel grande
Rinascimento fiorentino.
In un ideale itinerario storico-artistico le prime tre sezioni
della mostra (“L’eredità dei padri”, “L’alba del
Rinascimento”, “La romanitas civile e cristiana”) delineano un
percorso espositivo che dagli illustri esempi di Nicola e Giovanni
Pisano, Arnolfo di Cambio, Giotto, Tino di Camaino, Jacopo della
Quercia, trasmette agli eredi Lorenzo Ghiberti, Filippo Brunelleschi,
Donatello, Nanni di Banco, Masaccio, Paolo Uccello, Andrea del
Castagno, Filippo Lippi, Leon Battista Alberti un nuovo linguaggio
rappresentativo del rinnovato clima spirituale e di un fervore
intellettuale più moderno e creativo.
Le successive tre sezioni illustrano le varie forme di iconografia
rinascimentale: nella sezione intitolata “Spiritelli tra sacro e
profano” i puttini o genietti alati, soggetti preferiti di
Donatello; nella sezione “La rinascita dei condottieri” i
monumenti equestri, e in quella chiamata “La pittura scolpita” le
grandi figure scultoree dipinte da Masaccio.
Lo spazio e la prospettiva sono invece rappresentate da
Brunelleschi e Donatello nella sezione “La storia in prospettiva”,
ma anche dai disegni prospettici di Paolo Uccello, che riprendono e
assimilano motivi architettonici di Brunelleschi.
La dolcezza e la straordinaria bellezza dei volti nelle
raffigurazioni della Madonna col Bambino nelle pale d’altare o
nelle terrecotte smaltate e invetriate dei della Robbia attraggono
l’attenzione e suscitano lo stupore dei visitatori nella sezione
intitolata “La diffusione della bellezza”.
La carità associata alla bellezza nei capolavori destinati agli
istituti di assistenza pubblica, quelli per l’infanzia, le
confraternite, gli ospedali, gli ospizi, costituiscono la nona
sezione chiamata “Bellezza e carità” e rappresentano lo spirito
cristiano e il ruolo educativo dell’arte.
Infine l’ultima sezione, “Dalla città al palazzo. I nuovi
mecenati”, con i progetti per la costruzione di palazzi e dimore
monumentali, eleganti e prestigiose, adeguate ai nuovi modelli
sociali e ai nuovi stili di vita e patrocinate dai potenti della
città. Il modello di Palazzo Strozzi, nella sua eleganza e
semplicità, è certamente il più grandioso esempio architettonico
della Firenze del ’400.
Nelle sue dieci sezioni l’esposizione offre ai visitatori una
selezione di opere di scultura, pittura, architettura, arredi, ecc.:
le sculture di Nicola Pisano, i dipinti di Giotto, le Madonne di
Donatello, le terrecotte invetriate dei della Robbia sono alcuni dei
capolavori che riempiono le sale di Palazzo Strozzi per questa
mostra, che ha richiesto oltre quattro anni di lavoro per raccogliere
opere pregevoli che testimoniano il ruolo di capitale artistica e
culturale che Firenze assunse nel periodo rinascimentale.
“Un’idea
di bellezza”
Centro
di cultura contemporanea Strozzina
(29
marzo – 28 luglio 2013)
Un’ esposizione di arte contemporanea non è sempre facilmente
compresa ed apprezzata e richiede una buona dose di coraggio per
essere organizzata e presentata al pubblico, che in genere viene
attratto soprattutto dalle opere di artisti di chiara fama.
Le opere esposte suscitano stupore per i materiali e le tecniche
innovative che gli artisti hanno adottato per realizzarle e mostrano
un’interpretazione nuova e personale della realtà che ci circonda,
stimolando la curiosità e la perplessità dei visitatori con una
partecipazione fisica ed emotiva.
Ma l’originalità di questa mostra internazionale di otto
artisti contemporanei presentata alla Strozzina consiste anche nel
fatto di aver voluto proporre e discutere il concetto di “bellezza”,
instaurando una forma di dialogo e di confronto che coinvolge sia gli
artisti che i visitatori.
Vengono così presentate opere di artisti poco noti al grande
pubblico, ed insieme, con un progetto collaterale, viene organizzata
una raccolta di fotografie realizzate e inviate da chiunque volesse
esprimere la propria idea del “bello” con un’immagine
fotografica, accompagnata da un commento, in prosa o in poesia, per
spiegare ed interpretare quel sentimento di bellezza che è così
personale e peculiare per ognuno di noi e che può essere
rappresentato da un oggetto, da un luogo, da un sentimento, o da un
momento particolare della vita quotidiana.
Possiamo così ammirare anche le foto scattate da noi e corredate
dalle bellissime e significative parole di Carmelina Rotundo, e ci
inorgogliamo al pensiero che il nostro nome sia affiancato all’idea
della bellezza e ricordato nella mostra allestita in un posto così
prestigioso come Palazzo Strozzi.
Dopo la
visita alle due mostre una breve sosta di riposo alla caffetteria di
Palazzo Strozzi, assai ben inserita nell’ambito del Palazzo; poi
una bella passeggiata verso Piazza della Signoria, con assaggio
della freschissima acqua, liscia e frizzante, della fontanella
situata proprio dietro Palazzo Vecchio e una immancabile carezza al
porcellino davanti al mercato per chiedere e ottenere un po’di
fortuna.
Poi verso Ponte Vecchio, senza poter resistere alla tentazione di
qualche acquisto di oggetti in pelle in uno dei tanti invitanti
negozi che si aprono lungo le vie che portano verso l’Arno; per il
pranzo ci attende Piazza della Passera, angolo nascosto e tranquillo,
con le specialità della trippa e dei fegatini toscani della
trattoria “Il Magazzino” e non può mancare un’occhiata alla
confetteria “Conti”, dove il giorno successivo si inaugurerà la
mostra 1&2 del fotografo Nicola Rapuano commentata da Carmelina
le cui vetrine ci attraggono con le splendide e originali confezioni
di “bonbons”.
Nel pomeriggio ci deliziamo ancora passeggiando per le vie di
Firenze ed arriviamo in Piazza Duomo, sempre affollata di turisti,
per immergerci nell’atmosfera fantastica dei merletti di pietra del
Duomo, del Campanile di Giotto e del Battistero con la Porta del
Paradiso, che immortaliamo con diverse foto anche nella nostra
memoria.
Terminiamo così una giornata di totale immersione nella cultura e
nell’arte in una città-museo che non stanca mai, che non delude
mai e che ogni volta offre un’immagine diversa ed entusiasmante
della sua bellezza e preziosità.
M.
PATRIZIA CALABRESI
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