lunedì 11 aprile 2022

FRATTURA (Prima Parte)

 


 

Di fiore in fiore come l'ape a inebriarmi del dolce della vita; da evento in evento, da incontro ad incontro: Riprendevano anche le anteprime stampa organizzate da Opera Laboratori Giacomo Luchini Andrea Ceccherini con meta Volterra "I TESORI DELL’ALABASTRO – NEVER SAY DIE".
La splendida mostra Firenze Flower Show nel giardino di villa Corsini, via della Scala, organizzata da Magenta Events Srl di Perugia, progetti, concorsi letterari in preparazione …

Il 4 Aprile 2022 "La Caduta". Una manciata di secondi per rendermi conto che la parte sinistra del mio corpo provava dolore. Due giovani studentesse mi soccorrono, mi portano sulla panchina della fermata della tranvia, sono talmente impegnate in quest'atto di carità, che, alla madre che telefona, loro dicono: "mamma puoi aspettare? questa signora è veramente in difficoltà!". Sangue dal sopracciglio sinistro, occhiali fuori uso, lente e asticciola rotte, la gamba sinistra dolorante dal ginocchio in giù, ma il dolore più grande è l'immobilità della spalla e del braccio sinistro. Le ragazze telefonano a Sara e a Caterina, l'arrivo dell'ambulanza, persone gentilissime e competenti, dialogo con loro per scoprire che provengono dall'Humanitas di Badia a Settimo. Un flusso di ricordi, ho vissuto 12 anni in questo luogo, allora fuori dal mondo, tra un'antica Badia, i girasoli, le viti e la Pieve di Settimo. Tutto così magico… parte l'ambulanza per portarmi al pronto soccorso di Torregalli, affollatissimo, siamo in tanti: barelle, sedie, un flusso di pazienti, tutto il mondo sembra essere qui. Gli infermieri mantengono la calma e così i dottori. Radiografie gamba, spalla e TAC alla testa, rottura del collo dell'omero, antidolorifici e tutore, mi viene fissato di tornare il 14 perché decideranno se operarmi o no. Abbandonata la folla del pronto soccorso viene a prendermi Sara per condurmi a "veder le stelle" per strade consumate e mai aggiustate (buche e dunette "stellari"). Prima notte, una sedia in cucina, impossibilitata a cambiare posizione. Alcuni non capiscono perché pur non essendomi rotta le gambe non riesco ad alzarmi "non ti sei mica rotta le gambe, alzati e cammina". Il corpo, una macchina meravigliosa e perfetta, se avanzo con la gamba destra il braccio sinistro, in condizioni normali, ne accompagna il movimento ondulatorio in avanti. In questo caso dovrei ordinare al busto di stare fermo Dolori, forse per il mio restare sola, si acutizzano la notte, andare al bagno, abitudine banale, diventa impresa titanica. Unici e irripetibili godiamo del dono della vita, regalo ricevuto senza passare in banca ogni mattina a pagare l'obolo, ma da nove anni io e mio fratello eravamo entrati in una dimensione dove solo alcuni hanno il diritto di godere della vita e decidono per altri stravolgendo il corso delle esistenze, con la forza schiacciante del potere assoluto, muto cieco e sordo pur apparendo esteriormente umani.

Settimana dal 4 al 11 Aprile. 

Lunedì branzino e patate grazie a Sara. Dopo cena incomincio l'impresa di andare al bagno portata a termine grazie a Maria Teresa, diplomata Isef, che mi sprona al ritmo: "Prima porta la gamba destra avanti, trascina il piede, piano piano". Un'ora tra andata e ritorno. Prima notte seduta sulla sediolina di cucina con grande sofferenza.
Martedì Luciana prepara una buona quantità di couscous. La notte sempre seduta nella stessa posizione quasi immobile con i dolori che aumentano.
Mercoledì mattina Leonardo, pomeriggio Monica poi AnnaMaria mi porta un primo e un secondo cucinati da lei (una buonissima pastasciutta, tacchino e lenticchie) e un'abbondante spesa. Nicola che è divenuto l'angelo che custodisce e dà le chiavi per aprire. Dopo la mezzanotte una tempesta spalanca le finestre di cucina e mi arriva uno spruzzo d'acqua, io immobile sulla sedia riesco a scrivere due messaggini a Nicola e Leonardo chiedendo, appena si fossero svegliati, di venire a chiudere le finestre. Subito dopo mi cade il cellulare che non potrò più raccogliere.
Giovedì, alle ore 7 arriva Nicola che chiude le finestre e recupera da terra il cellulare caduto. In mattinata Elisa riesce a cambiarmi, fa le pulizie e tantissime cose, avendo già esperienza per via della madre che aveva avuto lesioni simili. Alfredo condivide con me il pranzo e riordina la cucina.
Venerdì ritorno al pronto soccorso di Torregalli, Stefano, Valerio e Sara sono i tre angeli che mi muovono senza provocarmi alcun dolore, anche loro vengono dall'Humanitas di Badia a Settimo. Questa volta vi giungo in una tranquilla mattina d'Aprile, pochi i pazienti, subito mi visita un dottore, il quale mi riposiziona correttamente il tutore e mi dà un cocktail di antidolorifici (tachipirina, Brufen e altro). Nella visita ortopedica la dottoressa rivela che ha avuto anche lei un simile incidente e che per 15 giorni pensava di morire, immediatamente guadagno punti di comprensione tanto da poter ritornare in ambulanza che questa volta è della croce rossa proveniente dall'Impruneta. Fulvia arriva e riesce a lavarmi i capelli, cambiarmi e mi lascia favolose prelibatezze di alta gastronomia da preparare in pochi minuti. 
Sabato, Luciana per la colazione, Nadia B. per il pranzo e per uno sguardo alle piantine. La cena è con Nadia G. che mi posiziona nella poltrona, adeguatamente attrezzata con cuscini e cuscinoni da Luciana. 
Domenica, dopo aver assaporato il gusto del sonno da tempo desiderato e mai concessomi mi sveglio verso le 6 di mattina e pensando di cadere dalla poltrona telefono a Nicola e Luciana perché vengano in mio soccorso. Arrivano quasi immediatamente e si congratulano con piacere che avevo finalmente dormito senza farmi pesare l'orario in cui li ho svegliati. La colazione ormai classica con Luciana, la telefonata di Milvia che mi ha cucito delle magliette intime aprendole in modo tale da poterle indossare anche con il tutore. Lei lavorava a Careggi e nel tragitto spesso incontrava Cesare, "come va come non va", mi va narrando del laboratorio sartoriale di Careggi dove venivano cucite le lenzuola e realizzati materassi, cuscini e divise per il personale. Nel 2002, l'anno del pensionamento di Milvia, il laboratorio, che si era trasferito al CTO, chiude perché dicono costasse troppo. Nel pomeriggio l'arrivo di Sadra. La mia casa è una di quelle piene, proprio piene, che la troupe dei Pesci Combattenti nel programma "Le Ragazze" ha definito un museo. Sadra mi porta molte cose tra cui una piantina grassa col cuoricino e comincia a realizzare un servizio fotografico per mandarlo a Kappa Radio in saluto ai nostri amici e mi propone di realizzare un video per raccontare la mia casa che anche lei definisce museo: "il vento soffia, soffia molto, ma il sole, seppur timido c'è". La sera Nadia G. mi aiuta a lavarmi e a preparare la cena. Arriva Rossana e mi chiede se può farmi assaggiare le sue verdure cotte o i legumi che lei compra ai mercatini rionali come quello di Santo SPIRITO "un piattino in più lo faccio volentieri".
Lunedì, Sara mi porta una torta salata e per dono pasquale degli ovetti confettati al cioccolato.

Ringrazio tutti per la vicinanza dimostratami in ogni modo con la presenza e le telefonate e la preghiera, Benedetta, Domenico, Elisabetta, Orazio, Marco, Massimo, Francesca, Francesco, Sara, Nadia, AnnaMaria, Daniel, Amba, Milvia, Pia, Paolo, Alfredo, Sadra, Nikla, Jackline, MariaPatrizia, Isolina, Rosetta, GianCarlo, Mauro, Giuseppe, Vincenzo, Roberto, Riccardo, Edy, Tiziana, Luca, Angela, Andrea, David. Con queste telefonate comincia un dialogo sull'omero, un osso la cui fama è superata di gran lunga dal femore e la cui localizzazione spesso risulta senza domicilio. Finché con Gian Enrico arriviamo ad Omero.

Grazie Carmelina

 Foto di Sadra Ghahari












 

 

 

 

 

8 commenti:

  1. Coraggio, hai vinto molte battaglie non arrenderti. GIANCARLO

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  2. sono sicuro che non ti arrenderai. Le cadute stimolano i recuperi. A volte la gamba o il braccio che prima ci avevano tradito con la loro fragilità ci dimostrano quanto ci amano guarendo, recuperando la loro funzione. Non altrettanto fanno invece i lavori pubblici per le strade piene di buche e di ostacoli...ma questo si sa, è coerenza di inutilità

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  3. Coraggio Carmelina, un'altra esperienza dolorosa da superare con l'aiuto delle tante persone che ti dimostrano il loro affetto come sempre. Certo che te ne capitano davvero di tutti i colori. Rimettiti presto, le strade di Firenze sentono già la tua mancanza...

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  4. Mi fa veramente piacere vederti sorridere e sapere che stai migliorando anche grazie all aiuto dei tuoi amici cerco di fare presto i disegni promessi sperando che anche questi contribuiscano a tirarti su di morale e farti guarire prima possibile

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  5. Forza Carmelina, vogliamo rivederti presto in piena forma e con il tuo solito coraggio e la tua solita voglia di fare, di scrivere e di stare con gli altri !

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  6. Salve professoressa, mi dispiace molto per quello che le è accaduto... Coraggio, anche questo brutto momento, passerà . Il Signore nostra forza e nostra Speranza, che in questi giorni celebriamo Crocifisso e Risorto, è la nostra Forza. Un abbraccio grande. Andreadavid.

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  7. Forza Carmelina! Ne hai passate mille, anche questa sarà presto solo un ricordo... E magari la trasformerai in un'esperienza positiva. Tieni duro!

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