In cielo appena-appena un po’ di sole che dalle ore 7, questa mattina, cerco di prendere in terrazza sistemo alcune conchiglie; mi piace toccarle, ricordare il mare, Cesare felice che le raccoglieva; il sole è già sparito per lasciar posto ai grigi, ora la luce del cielo è di mille toni di grigi celesti e invano ricerco il sole! Per la natura, per noi, ci vuole il sole ma anche la pioggia, il vento, ogni cosa è necessaria: l’alternarsi del giorno e della notte, delle stelle e della luna, dell'astro diurno ... Vorremmo sempre gioir di ogni raggio e di ogni goccia, di ogni alito di vento, ma nel cammin di nostra vita incontriamo bellezze e bontà, cattiveria e odio, talvolta il mistero del dolore, impossibile capire fino in fondo la vita. Viviam sereni di doman non c’è certezza.
La giornata prosegue al ritmo di fisioterapia e magnetoterapia coadiuvate dal bravo e paziente Alessandro, di Alfredo che riordina uno sportello di un mobile della cucina che grazie a lui potrebbe partecipare all'esposizione mondiale dell'ordine! Sempre Alfredo mi dona la più bella padella che io abbia mai avuto, fotografa le calle che sono giunte perché ormai tutti san che sono i miei fiori preferiti. La Calla, altrimenti detta il Giglio del Nilo, è una pianta di origini africane, una sempreverde perenne, qui da noi è meno perenne perché d'inverno fa troppo freddo. Secondo il linguaggio dei fiori la Calla vuol dire bellezza, ma anche semplicità e quindi purezza: è infatti collegata anche alla beatitudine celeste e per questo viene rappresentata nell'iconografia cristiana sul manto della Madonna. La mia amica Elisabetta riporta la frase di Katharine Hepburn tratta dal film anni '30 "Palcoscenico". Ad un certo punto nel film doveva recitare tenendo le calle come fossero un neonato e iniziava dicendo: Le calle sono di nuovo in fiore, ed è questo il fiore che amo di più ... c'era anche una giovane Ginger Rogers ...
Link della descrizione del film su wikipedia
Brava Carmelina bellissime parole Lucia
RispondiEliminaGrazie Carmelina ......... sai trovare la poesia anche in una padella. Che poetessa!
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