giovedì 22 agosto 2024
LA MORTE DI ANDREA
La morte di ANDREA a Torino POTEVA ESSERE EVITATA, ripeto evitata
Se…
……ALLE DOMANDE CHE SEGUONO AFFIDO LA SPERANZA che le autorità preposte alla tutela della libertà dei cittadini e delle cittadine e l’opinione pubblica si attivino per verificare
TUTTO IL PERCORSO TERAPEUTICO:
fattibilità-impegno professionale ed economico ;
che si favorisca il DIALOGO con la famiglia al fine di
EVIDENZIARE LUCI ED OMBRE DEI PERCORSI TERAPEUTICI attuati da ogni singolo professionista e dall’ intero gruppo di lavoro preposto alla salute mentale.
Una indagine che vada ad evidenziare:
il percorso formativo seguito dai professionisti: università FORMAZIONE piani di studio,
l’ andamento gestionale della struttura dove essi operano a tutti i livelli:
dall’ assegnazione di un paziente ai servizi sociali, alle scelte e alle decisioni operative, solo una radiografia, anzi una TAC accurata può’ portare a risposte perché
un malato di mente non sia in pericolo, sia di essere condannato ad una vita non vita, o di morire senza aspettare che muoia un'altra persona .
Auspico una
presa di coscienza, in uno stato che si proclama democratico e che poi di fatto riconosce a pochi potenti
e protetti, facenti parte di …..
di mancare di rispetto ai più deboli ( e guarda caso in questa categoria anche se non lo prevediamo potremmo trovarci tutti;
un esempio?
(Quando si nasce siamo in stato di debolezza, infatti è la famiglia ad entrare in scena ed è li che lo stato democratico garantisce anche il diritto all’ istruzione;
quando siamo nella condizione di lavorare di essere forti, di pagare le tasse contribuiamo a mantenere strutture; la sanità, la scuola .. che ci garantiranno aiuto ed assistenza,
se cado malato, se ho difficoltà ci ritroveremo, senza poterlo prevedere, nelle condizione di debolezza, stato che ritorna quando per età ci troviamo a, probabilmente, aver bisogno di,
di rispetto sempre .
CHI è IL MALATO di MENTE ?
È UNA PERSONA CHE SE DA UNA PARTE VIENE ACCETTATA E COMPRESA ; ( sono le persone che hanno avuto un parente, un amico caro depresso……. che hanno vissuto in prima persona e superato secondo percorsi più disparati tale malessere, o..)
da una altra parte VIENE TENUTO LONTANO: “ POTREBBE ESSERE PERICOLOSO ..NON SI SA MAI “
e per una TERZA PARTE
IL MALATO di I MENTE POTREBBE costituire un ” AFFARE “ ( so che qualcuno si scandalizzerà, dopo la lettura di questa parola, che purtroppo è realtà!)
DIETRO IL MALATO DI MENTE è STATO PERMESSO AD UNA SERIE DI POTENTI, PROTETTI…. FACENTI PARTE DI…. di ESERCITARE DI FATTO UN POTERE assoluto, TANTO SONO MALATI di MENTE quello che dicono viene preso dal verso che in quel momento conviene.
Dietro i casi violenti di malati di mente” pericolosi “ è stato possibile agire, attuare metter in moto tutta una serie di procedure autoritarie tantochè di fatto allo stato attuale, il malato di mente è UNA PERSONA SENZA DIRITTII e qui caso singolare non vale nemmeno la regola di avere denari, anzi il
malato di mente ” ricco” attiva automaticamente una serie di professioni e di figure che assomigliano tanto, per ricordi letti, a quelli di generali dello stato dittatoriale cosi è molto facile che il malato di mente diventi
Oggetto,
per non dire cavia ed addirittura vittima- balocco del sistema.
È giunto tempo di verificare
per ogni professionista, impegnato nei processi di cura mentale i successi, i casi risolti per una difesa di tutti i cittadini che con le tasse continuiamo a mantenere strutture ed operatori che hanno per missione il miglioramento dello stato di benessere mentale ( e scusate se è poco ) dell’ individuo e della società:
Le verifiche vanno attuate anche in vista di stabilire le conseguenze e di documentare le condizioni di dipendenza da psicofarmac i ( né più è meno che dipendenza da alcool, o da gioco, o da droga, infatti nei centri
di riabilitazione si trovano: alcolisti, drogati, dipendenti dal gioco, psicofarmaci dipendenti insieme per un costo sociale che ha un peso economico, ma soprattutto morale-sociale.
Se
si riconosce possibile la convivenza a questi 4 gruppi si dovrà pur indagare sulle cause che ne determinano queste dolorose conseguenze: una cattiva Formazione?
Formazione nella famiglia nella scuola? Incontri sbagliati, stati di debolezza in cui si insinuano risoluzioni ai problemi superficiali tipo: prendi questa dose e ti sentirai meglio … prendi questa… e guarirai creando una sudditanza di fatto tra chi procura ed abitua la persona a questo genere di soluzioni, sia alcool, che droga, che ……
Dal malato singolo
si passi all’ analisi delle condizioni della famiglia del malato di mente,
la famiglia che, in genere, deve assumere la strada della sottomissione assoluta e della riverenza altrimenti è quasi assicurata l’ esclusione attraverso le nomine dell’ amministratore di sostegno:
l’ arma segreta, usata sotto la luce del sole, che in realtà non tutela il malato
di mente, ma difende l’ operato del gruppo di lavoro dove emergono le tre figure:
dell’ operatore, dell’ assistente sociale dello psichiatra figure alle quali viene demandato il compito di giudicare e relazionare non solo sul singolo, ma sulla famiglia. ( relazioni che dovrebbero confrontarsi con una frequenza assidua del paziente e della sua famiglia con dialoghi ed incontri con un mettere in moto partecipazione e dialogo per tempi molto lunghi a cui chi relaziona non pensa nemmeno di attuare dato che per diritto quello che scrivono viene accettato a priori qualsiasi cosa scrivano e che gli passa per la mente, loro sono i professionisti, la famiglia chi è ?
Tre professionisti che, come un temporale estivo, arrivano inattesi e sconosciuti , ai quali è permesso introdursi nelle case, nella vita di famiglie già provate da sofferenze per il disagio di aver un diverso; professionisti che non conoscono e non hanno tempo da perdere nell’ analizzare la vita i percorsi,
i perché , ma che tendono solo ad evidenziarne i difetti che tutti abbiamo,
le persone si sentono autorizzate ad ispezionare le case ( altro che violazione della privacy è LORO DEMANDATO potere di perquisizione per decidere come deve vivere il malto di mente ) di indicare come, con chi ( imponendo badanti da loro esclusivamente scelti ) e dove vivere …
ESISTONO LEGGI CHE IN UNO STATO DEMOCRATICO PER DARE tali assoluti poteri? Poteri derivati da che cosa ? Quanto e come conoscono la persona curata e la propria famiglia ?
Come si configura la guarigione per il malato di mente e come si protegge la qualità della vita del suo nucleo essenziale: della famiglia ?
Come una famiglia può’ essere negativa per la realizzazione del progetto terapeutico?
Chi lo decide ?
Una situazione da indagare ricca di colpi di scena perché, secondo la credenza popolare quando si parla di questi gruppi si dice ormai è sulla bocca del popolo pagante le tasse ( almeno QUESTO DIRITO è RIMASTO )
Sono potenti- sono protetti -fanno parte di
chi entra in quel giro è come se entrasse nelle sabbie mobili e con questo si favorisce la paura che porta al silenzio alleato di ingiustizie al pari delle azioni.
LEGGENDO l’ articolo pubblicato sul CORRIERE DELLA SERA 11 AGOSTO 2015 viene naturale la domanda
C URA O CATTURA DEL MALATO DI MENTE ?
Aggiungo e propongo all’ attenzione un particolare:
la presenza dei tre agenti municipali e
chiediamoci , ma a chi è demandata la cura del malato di mente ?
Non mi risulta agli agenti ,
ma ai gruppi dei servizi sociali psichiatria,
a loro, che godono di cosi grande libertà operativa, a loro a cui è addirittura demandato compito di giudicare persone che appena conoscono, deve essere chiesto come mai hanno chiesto l’ intervento di ……?
Già si pagano: operatori, assistenti … non sono loro che devono provvedere a curare il malato di mente?
o… mi sfugge che sia anche concesso il permesso di cattura
Se
cosi fosse siamo di fronte al dilemma:
CURARE O CATTURARE IL MALATO DI MENTE ? Con un NECESSARIO, conseguente riordino di tutto il gruppo e le figure di riferimento dei professionisti preposti alla salute mentale.
Una inchiesta sul tutto il territorio nazionale per far luce su un operare che dovrebbe creare benessere sociale e che riserva tanti colpi di scena:
la morte di ANDREA serva perché QUESTO NON ACCADA più,
è necessario mettere in moto un meccanismo per attuare tutte quelle misure che impediscono che avvenga: o la morte fisica e che non sia concesso , attraverso i sistemi autoritari in uso , provocare LA MORTE IN VITA AI PAZIENTI e portare i famigliari e gli amici alla disperazione relegandoli nel cantuccio punendoli per colpe mai compiute ..
che la società si risvegli solo in casi di morte non basta;
è necessario rendere noti a tutti i successi di ogni gruppo professionale lavoro, dei missionari devoti alla salute mentale ( o almeno a parole si sono professati tali ) e dato che saranno tanti i successi confido nella collaborazione dei professionisti e nella loro disponibilità alla presentazione,
naturalmente gli effetti positivi si configureranno in ( dove c’è stata) un riabilitazione alla propria autonomia individuale, ripresa del lavoro , alla ripresa d’ interessi del paziente che si merita tutto il rispetto anzi, appartenendo alla categoria dei più deboli, si merita qualche attenzione in più finalizzata, mi raccomando, alla rivalutazione della sua persona ed a al suo inserimento nella famiglia e nella società altrimenti
che si cura a fa ?????????
Grazie per l’ attenzione
Carmelina la sorella di un malato di mente.
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