I lungarni di Firenze? Una meraviglia da concedersi,da regalarsi nella vita,da godersi nella calma di una passeggiata per scoprire e riscoprire la bella Firenze ed il suo fiume, l'Arno sulle cui acque, vezzosa e altera: ora baciata dal sole ,ora travolta nella tempesta, ora accarezzata dal vento, nel ritmico ciclo delle stagioni, nell' alternarsi dell' alba e del tramonto ,del giorno e della notte,la città del Fiore, da sempre si specchia.
E' sabato e alla piacevolezza di una passeggiata sul lungarno Corsini, in questo pomeriggio radioso,con appena carezze di vento, si aggiunge l' inaugurazione della BIENNALE DELL' ANTIQUARIATO,considerata la piu' importante al mondo, seconda solo alla fiera di Maastricht in un anniversario ,il 50° che ne esalta prestigio,ricchezza bellezza e... quel fascino per cui non si concede totalmente alla scoperta immediata per condurti nel mistero del desiderio di rivederla e scoprirla ogni volta attraente come la prima volta!
Una visita ,la mia che voleva essere "tranquilla" da spettatrice che passo, dopo passo, oltre la mia volontà, mi coinvolge nei sentieri dell' emozione a scoprire anche il percorso storico -geografico della BIENNALE.
50° Anniversario
dell' ASSOCIAZIONWE ANTIQUARI D'ITALIA
e della MOSTRA INTERNAZIONALE DELL' ANTIQUARIATO di Firenze.
Una storia affascinante le cui coordinate mi son offerte dall viva voce di Enrico Frascione antiquario e dal volume :" LA VOLONTà DEL TEMPO dal 1290 al 1959"
E' il 1959 quando ,grazie a Beppe e Mario Bellini nasce la prima MOSTRA dell'ANTIQUARIATO dell' era moderna a Palazzo Strozzi, sede stabile(eccetto le parentesi a palazzo Giuntini ed al palazzo degli Affari,)fino al '97, quando la Biennale approda a palazzo Corsini.
Sempre nel 1959, grazie alla volontà e impego di un gruppo di amici, tra cui Vittorio Frascione, viene creata l'Associzione Antiquari d'Italia ,di cui ,dal 1969 è tesoriere Enrico Frascione; Associazione giudata magistralmente dai Bellini,seguiti da Guido Bartolozzi e,attualmente da Giovanni Pratesi,tutti uniti nella luce di un Percorso in cui si è fermamente convinti che il mercato dell' arte e del collezionismo nazionale ed internazionale sappia sempre attivarsi, se stimolato da opere di particolare imporatanza.
ITINERARIO PER PRESEPI NEI TEMPI NEI LUOGHI
I cavalli scalpitanti,proiettati verso la corsa sono condotti da Apollo in piedi sul carro attorno a cui "girano" le ore.
Tutto è in moto in questo capolavoro opera della bottega di Tagliolini del '700 artista che opera alle reali fabbriche di Capodimonte Napoli.(Il bozzetto preparatorio in terracotta è ripreso da un dipinto realizzato per la villa Pallavicini a Roma realizzato da Guido Reni)
Sul carro del dio Apollo,che tenendo saldamente in mano le briglie dei 4 magnifici destrieri porta il giorno, scopro, nel tempo, nello spazio :il presepe napoletano, opera di Lorenzo Mosca artigiano dei presepi il quale modella le sue figure in terracotta e che, in questo caso particolare, presenta la Deposizione composta da 12 figure:4 femminili tra le quali la Madddalena;fa da sfondo un cielo dipinto in celeste attraversato da nuvoloni grigi su cui si riflette casualmente l'immagine della Madonna col Bambino, dipinto su tavola di Mariotto Albertinelli.. esposto nello stand 51 Antichità dei Bardi di FIRENZE
la vita..la vita che continua che è Resurrezione-Rinascita.
Il Carro di Apollo e il Presepe, la Deposizione sono nella collezione di Stefano Cavedagna Antiquario via Carlo Poerio 92\ A
s.cavedegna@libero.it
80121 Napoli
Stand
Dal collezionista Roberto Campobasso di Napoli un presepe in terracotta e legno policromo con i personaggi che hanno occhi di vetro,abiti in seta ambientato in una grotta; il merito di creare questo capolavoro va a Giuseppe Gori sultore del '700 napoletano, allievo di Giuseppe Sammartino.
Sempre dal cOllezionista di Napoli Campobasso il presepe opera di N.Somma,G.GORI, G.B.Polidori dove si nota la finezza degli abiti in seta ;la bellezza e mobidezza dei volti in terracotta e ,tra i particolari raccolti in una cesta le uova in avorio,la frutta plasmata nella cera a conservare "gustosità" e morbidezza ; l'incensiere ,tenuto da un angelo, è in argento; bellissimi anche gli angeli: tre, di cui uno scolpito da Polidori in legno e gli altri in terracotta e legno policromo di Lorenzo Mosca ed Angelo Viva.
Roberto Campobasso Antichità dal 1894
via Carlo Poerio 17
80121 Napoli
Iotti Antiquari preSentano il tondo in terracotta(95 cm di diametro) opera di Antonio Trentanove, scultore romagnolo che opera all' Accademia di Bologna; nel tondo ove sono, in altorilievo, scolpite le figure principali del presepio :la Madonna, San Giuseppe, il Bambinello compaiono angeli e putti che portano mazzi di fiori.
Gianfranco e Stefano Iotti Antiquari via AMMENDOLA 55\A
42122 Reggio Emilia
siottiantichita@libero.it
Tra le meraviglie presentate alla Biennale,in occasione del cinquantenario, alcuni capolavori della Galleria Estense, realizzati in corallo a Trapani, capitale della traformzione del'oro rosso, tanta l'abilità, la perizia tecnica, l'inventiva dei Maestri del corallo in questa città dela Sicilia dove i corallari lavoravano anche insieme:agli argentieri,a scultori, a architetti.
Il monumentale preSepe,conservato nella Galleria Estense di Modena ,databile con tutta probablità nella prima metà del '700, si trova inserito in un inventario ducale del 1751 e, si pensa che fosse inviato a Carlo di Borbone re di Napoli in occasione delle nozze, nel 1744, della figlia di Francesco III, Maria Teresa Felicita con un Borbone, Lodovico duca di Pontièvre.
Il prezioso,originalissimo presepe poggia su una base lignea sagomata rivestita con lamina bronzea e ricoperto da una fitta decorazione di coralli applicati mediante la tecnica trapanese della cucitura,ossia l'uso di piccoli frammenti di corallo che andavano a formare il "partito" decorativo ,cuciti sul retro della lamina e sostenuti da perni. Tecnica,questa che si diffuse a partire dal Seicento.
Sulla base poggia l'elegante architettura in rovina ,architettura legata ,dal punto di vista dell' ispirazione, ai ritrovamenti archeologici in Italia.
Le figure, che compongono la Sacra Famiglia, son numerose e, quelle di maggiori dimensioni,sei per l'esattezza che sono alte 11-13'5 cm son realizzate
a mosaico ,ossia il maestro corallaro si è avvalso di pezzi di corallo per creare un oggetto di grandi dimensioni.
La raffinatezza con cui sono trattati i personaggi derviva da una innovazione tecnica introdotta nel corso del Cinquecento, a Trapani, da Antonio Ciminello,che mediante l'uso del bulino e non dello scalpello, riusci' ad ottenere un maggiore nitore ed una maggore finitezza nella resa delle figure,anche se di piccole dimensioni.Per altri particolari si rimanda alla pubblicazione edita in occasione della Biennale e della celebrazione del suo Cinquantenario;per le altre opere esposte una testimonianza di eccellenza è nel catalogo edito da Umberto Allemandi e C, dove nel saluto il sindaco, neo eletto Matteo Renzi, afferma che Firenze si conferma capitale indiscussa di un' arte e di una passione antiche che pure continuano a mantenersi,e a farsi mantenere,vive e vivaci.
La manifattura trapanese ci è nota anche nelle piu' disparate forme come quelle dei Trionfi di San Michele Arcangelo e Santa Rosalia donati dall' antiquario Giovanni Bruzzichelli al Museo del Bargello di Firenze del tutto analoghi, sia per la struttura(base sagomata con balaustra e colonnine) che per la realizzazione del carro ad un altro Trionfo ,quello di Apollo di collezione Whitaker che fa il paio con il gruppo dell'Annunciazione presso la medesima raccolta e,
dal carro di terracotta su cui ero partita,
l'avventura, con il dio Apollo, continua per i sentieri dei luoghi e del tempo...
lasciandosi trasportare dalla vita ,nella vita, nel suo fluire ,nel soffio,nella tempesta?!?
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