domenica 13 aprile 2025
Due romanzi storici dello scrittore e storico Prof. Daniele Zucconi, stampati per i tipi della storica Stamperia recensione bozza
POSSIBILI DOMANDE
CCA, cosa ha significato per voi l';esilio in Ancona?
CCA, neppure i Lucchesi si spiegano come sia stato possibile che il Vescovo di Luni, un
guelfo dei Malaspina, possa avervi nominato Vice Marchese, governatore di tutte le
proprietà della Chiesa in Terre di Lunigiana? In quei tempi poi eravate ancora soltanto
un capitano di ventura a servizio di Uguccione...
CCA, poco tempo dopo il sacco di Lucca, Uguccione della Faggiuola vi fece incarcerare e
ordinò che vi fosse tagliata la testa....ma cosa accadde esattamente in quei giorni?
CCA, vi siete mai pentito degli scontri con il papato? Avete ricevuto tre scomuniche...e
con voi la città di Lucca...
CCA come avete potuto sopportare le continue critiche che vi rivolgeva il Maestro
Deodato degli Orlandi? Chiunque altro lo avreste fatto impiccare...
RispondiInoltra
Due romanzi storici dello scrittore e storico Prof. Daniele
Zucconi, stampati per i tipi della storica Stamperia
“Benedetti” e editi dalla stessa Casa Editrice: “Il filo e la
corda – vigilia della battaglia di Monte Catino – 28 agosto
A.D. 1315” e “L’Ombra della Pantera” che narra le vicende
del condottiero lucchese Castruccio Castracani. Le due
opere ci invitano in una continuità di tempo e di luoghi a
viaggiare non solo geograficamente, ma anche nel tempo e
ci consentono di conoscere lo scrittore.
Ogni libro infatti, nel mondo medievale, rivela l'universo
umano e ci aiuta a capire meglio noi stessi.
La storia diventa romanzo, il romanzo diventa storia
in un processo di osmosi da cui emerge la capacità di
tenere in equilibrio il docente, il ricercatore, il
pensatore, il filosofo, il cronista, tutti calati nel
contesto storico di riferimento.
Con il suo stile descrittivo, l'Autore è fotografo e
regista:
"…fendenti che tranciano, puntate che trafiggono
corpi resi deboli dalle corse per sfuggire alle
acque…", "…occhi stupiti di quanto di inaspettato ed
imprevedibile è accaduto. Sguardi che si chiudono
dietro gli ultimi respiri." "E da molti si credette
che fosse la fine del mondo. E quell'altra epidemia
durò in Toscana più di un anno."
Lucca è non solo un importante punto di riferimento
per tutta la cristianità, ma addirittura il principale
dopo Roma, per la presenza tra le sue mura, di una
icona di una valenza e di una forza evocativa
assolute: il Volto Santo.
Descrittivo-cinematografico lo stile di Daniele
Zucconi perché è anche ritrattistico, mutuando
quest'ultimo aspetto dalla pittura. In Firenze,
nella Cappella di Palazzo Medici Riccardi, nel
dipinto di Benozzo Gozzoli “La cavalcata dei Magi”,
Castruccio è dipinto come un giovanetto a cavallo
con una pantera maculata che lo accompagna docile e
pronta al suo guinzaglio, seduta accanto a lui: come
fiera che ben effigia una furiosa indole aggressiva,
tanto fulminea quanto spietata. La pantera è l'unico
simbolo di Castruccio e di Lucca, di un Condottiero
indomito e coraggioso che unisce fascino e successo
con le donne. Ebbe nove figli legittimi dalla moglie
Spina degli Streghi e due fuori dal matrimonio,
riconosciuti nel testamento.
Nell'affresco “Il trionfo della Morte”, nel
Cimitero monumentale di Pisa, ai margini della
piazza dei Miracoli, voluto dai frati domenicani
committenti l'opera di Buonamico di Martino detto
Buffalmacco, contemporaneo del condottiero,
Castruccio ha tratti duri, gli occhi scuri, lo sguardo
penetrante...plastica rappresentazione di uno
spietato mercenario lontano dalla visione bucolica e
fanciullesca di Palazzo Medici Riccardi.
Lo Zucconi è Filosofo: "ogni tentativo si risolveva
in un totale fallimento e la politica lasciava
immancabilmente la parola alle armi.", "la
realizzazione della fortezza Augusta in Lucca costò
la demolizione di un quinto della città, colpendo le
famiglie più o meno potenti, artigiani e
commercianti e fornendo l'idea di una Famiglia,
quella dei Castracani, che costruiva qualcosa in
grado di difendere solo se stessa, lasciando in balia
di assalti e di sacchi il resto dei cittadini lucchesi…"
Marin Sanudo il Vecchio, storico e letterato suo
contemporaneo, definisce Castruccio
"furmica ex polvere" (un uomo venuto dal nulla), la
cui affermazione politica (e militare) è conseguita
attraverso le proprie esclusive capacità; il massimo
esponente di una famiglia, quella dei Castracani, che
resta sostanzialmente isolata per la mancanza di una
tradizione e di una continuità nella gestione del
potere.
“…non è dato sapere se la sua fine sia stata
determinata dalla malaria, da un infarto oppure sia
stata a causa di uno specialissimo veleno…”…malore
infarto-veleno ?
Mi piace soffermarmi sull'essere "pittore" di
Daniele Zucconi. Nel dialogo tra Castruccio e il
Maestro Deodato degli Orlandi, nella bottega del
Maestro Berlinghiero Berlinghieri, "I colori che
tu ammiri nei dipinti hanno le più insolite origini,
alcuni provengono da terre lontane,
altri, ad esempio quelli che si producono per
frantumazione di pietre preziose, hanno costi
altissimi..... vedi questi due ragazzi che macinano due
colori che sembrano uguali, uno si chiama
oltremare, l'altro è l'azzurrite. Il primo si ottiene
dalla frantumazione di una pietra preziosa
il lapislazzulo. Lo usavano già gli egizi nelle loro
pitture e proviene dall' oriente, da terre lontane
oltre la Persia…”
Carmelina Rotundo Auro
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