fiume generoso e potente che ha dato tanto alla città;
per ritornar ad amare l' ARNO che ha inondato- sconvolto la città
quel dio fiume placido e tranquillo, irato e turbolento, tortuoso via di trasporto importantissima..... e .......
appena uscita dalla TORRE DELLA ZECCA
mi ritrovo in via de' Malcontenti solitaria di pedoni,
appena dopo le due tempeste
le chiamano bombe d' acqua a voler riallacciarsi agli attentati ?
Via de' Malcontenti
fiancheggiata da auto in sosta fitte fitte che non lascian "respiro".
Via San Giuseppe,
lo sguardo si ferma su una vetrina dove sono esposte scatole- gatto;
arrivando da questa parte Santa Croce sembra un campo minato
nella piazza invece " Francesco" suona la chitarra
mi siedo su
una panchina di pietra semi asciutta ad ascoltar le note a ricomporre
la performance:
LA STANGA, IL PANE DI LEGNO e L' ACQUE BIANCHE
ARCHEOLOGIA NARRANTE
FRATE MILLANTA di PROFESSIONE TRAGHETTATORE e FODERATORE
La torre è maestosa solitaria isola circondata da un incessante cerchio di traffico cittadino
al lato che guarda l' ARNO vi è stata apposta, su quelle possenti, mura una lapide che
porta incisa di Dante
poesia pura sublime che alleggerisce il mio pensiero
« Per mezza Toscana si spazia / un fiumicel che nasce in Falterona, / e cento miglia di corso nol sazia. » |
(Pg XIV, 16-18) |
La musica
una fisarmonica a bocca che ci accompagnerà per tutto il percorso-narrazione
atmosfere...mentre agli alti gradoni come fosser palcoscenico entra in scena
Lorenzino salvato dal fiume insieme alla madre dal Millanta,
in un gesto di generosità spontanea immediata che lo rende caro al cuore :
gesti comuni di gente di strada
Millanta un innamorato del fiume di cui conosce segreti in
una comunione completa tanto che
lui ascolta il fiume ed il fiume ascolta lui
in una simbiosi dove -quando l' uno non puo' più far a meno dell' altro,
anche a me sembra di sentirlo l' Arno affascianta in questo percorso,
dal millanta- traghettatore di cose e
persone
la stanga robusta di faggio e di castagno il legname che dalle foreste del casentino
giungeva per costruir la Cattedrale,
il Millanta che, sentendosi vicino all' ultima tappa della sua vita
vorrà essere portato vicino all' Arno per poi lasciarsi andare per diventare parte di fiume ......e
a Lorenzino suo degno erede, spetterà ancor traghettare
al primo, al secondo piano, all' ultimo prima del terrazzo
Ritorno con lo sguardo a Piazza Santa Croce :
di bianco scintillante la facciata dopo la tempesta,
di fronte a "lei" sui tetti un cielo
grigio nuvoloso. il sole sta lasciando la sua luce
Storie di "fantascienza archeologica" proposte da
ARCHEOLOGIA NARRANTE
di ALESSANDRO FANI con ALESSIO SARDELLI ,
SIMONE BELLUCCI, GIUSEPPINA CARLOTTA CIANFERONI.
Regia di CARLO SCIACCALUGA
musiche originali dal vivo ALESSANDO MASINI
ARNO d' ora in poi come mi siederò ad ascoltarti!!!
MILLANTA.... LORENZINO.... OCCHIO BELLO ..
gocce d' Arno piccole gocce, ma parte d' immensità che scorre.....
dal monte per raggiungere il mare e..
.musica di fisarmonica musica d' Arno musica
che sto ascoltando qui in piazza SANTA CROCE
il cuore va a CESARE
chitarrista anche lui .
.Il libro di Casprini sui foderatori dell’Arno diventa una pièce teatrale
libro che approfondisce la storia dei: “Foderi, foderatori e porte foderaie" tre parole ormai scomparse dal parlare comune e che per molti ne è sconosciuto anche il loro significato. A queste tre parole era legata la fluitazione dei tronchi d’albero quando le strade non erano facilmente praticabili e ancora non esistevano le ferrovie. Quei tronchi, specialmente d’abete, provenivano dal Casentino e da Vallombrosa e sono serviti all’Opera del Duomo per la costruzione della cattedrale di Santa Maria del Fiore e nei cantieri navali di Limite, Pisa e Livorno.
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