venerdì 6 ottobre 2023

PITTI FRAGRANZE per la prima volta vista con Salvatore Capizzi

La prima volta in amore, la prima volta che provi un grande dolore, il primo bacio... la prima volta che assaggi un cibo... la prima volta si imprime nella mente e nel cuore tanto da diventare indimenticabile, così nel ritornare a Pitti Fragranze, che sempre mi meraviglia proprio come la prima volta.

In qualità di giornalista, io, Carmelina Rotundo, in questa edizione ho voluto intervistare i giovani ed ho

scoperto che per alcuni era la prima volta che vivevano l' esperienza di Pitti Fragranze. Tra questi mi ha

colpito per la sua disponibilità al dialogo Salvatore Capizzi, ma lascio a lui le presentazioni.


Salve a tutti, mi chiamo Salvatore Capizzi, ho 24 anni e vengo da un piccolo paesino della Calabria. Mi sono trasferito a Ferrara per iniziare gli studi in Biotecnologie all' ;Università degli Studi di Ferrara.

Salvatore, è la tua prima volta a Pitti Fragranze alla Stazione Leopolda, ma non è la prima volta che ti

interessi al mondo dei profumi.

Di fatti non lo è. Dopo anni di studio in laboratorio una sensazione di incompletezza cresceva in me, sentivo che la direzione che stava prendendo la mia vita non rispecchiava a pieno chi sono. È così che, circa un anno fa, iniziai ad avvicinarmi al mondo delle fragranze e, piano piano, ricordi ed emozioni legate a quel mondo iniziarono a riaffiorare, riempendo un giardino che prima appariva spoglio. Il piccolo Salvatore che creava profumi per sua nonna utilizzando le piante e i fiori che lei coltivava nella sua veranda mi lanciò uno sguardo e, ricambiandolo, mi gettai a capofitto nel meraviglioso mondo dei profumi.

Perché ti sei avvicinato a questo universo?

Inizialmente per curiosità. Sono un esploratore, mi piace scoprire cose nuove e sperimentare nuove

sensazioni. Solo col tempo ho capito che quel mondo poteva essere più di una semplice parentesi.

Quanto è bello condividere con gli altri? Comunicare con loro e condividere il nostro mondo. Ma per quanto le parole ci rendano accessibili, non saranno mai in grado di comunicare le nostre emozioni, i nostri sentimenti, i nostri ideali nella maniera in cui li sentiamo. Attraverso le parole ognuno di noi vive questi concetti in modo personale, rendendoci delle isole che si scambiano messaggi in bottiglia. Invece i profumi hanno la capacità di prendere un';emozione, distillarla e regalarla all' ;altro per quello che è, senza traduzioni. Sono capaci di portare quella persona direttamente sulla nostra isola e connetterla profondamente con quello che stiamo provando. Regalare un profumo è regalare un pezzo di noi, il più puro. È questo il tipo di comunicazione che vorrei con gli altri.

Qual è stato il tuo primo profumo e perché lo hai scelto?

Il mio primo profumo è stato Acqua di Taormina dell'omonimo brand. Ero in vacanza in Sicilia, la mia seconda patria, era estate e avevo voglia di bei ricordi. Nel centro di Taormina mi sono imbattuto in una profumeria e ho deciso di entrare. Non avevo dato molta importanza ai profumi prima di allora, ma le note agrumate unite alla morbidezza tersa del mughetto e del nobile sandalo, mi hanno stregato: era l' ;odore delle assolate giornate al mare. L';ho comprato di istinto ed è diventato la colonna sonora di quei ricordi che custodisco gelosamente.

Quali sono le tue impressioni su Pitti Fragranze? La consiglieresti e perché ad altri amici?

Prima di oggi, la Stazione Leopolda dipinta di mille storie, avevo solo potuto immaginarla dai racconti di Cristina Caboni nel romanzo "Il sentiero dei profumi", ma finalmente quell'idea romantica è diventata realtà.

Fin dagli anni '50, il Pitti Fragranze rappresenta il fiore all';occhiello dell';industria profumiera. Ogni anno qui,

nuovi e storici marchi, presentano nuove creazioni e portano al grande pubblico la loro visione di

profumeria.

Ci si può perdere tra i vari stand attirati da questo e da quel profumo, richiamati da ricordi ed emozionati dai

racconti di chi in primis quelle emozioni ha voluto comunicarle. Ognuno di essi è allestito seguendo la

filosofia del brand ed è quindi come immergersi a 360 gradi nella filosofia che gli artisti portano avanti. La

novità di quest';anno è la Symbiotic Experience, un'esperienza multisensoriale che coinvolge udito, vista ed

olfatto per immergersi completamente nello scorcio evocativo della fragranza.

Dinamismo è la parola che secondo me meglio definisce queste giornate di incontri. La parte più bella è

condividere idee, pensieri ed emozioni creando spazio per nuove ispirazioni e gettando le basi per future

visioni artistiche. È proprio così che il mio sguardo e quello di Carmelina si sono incrociati allo stand di Naso

di Raza, giovane brand di eccellenza italiana che unisce tutto il carattere della nostra penisola con la

raffinatezza dell' artigianato francese.

Consiglierei a chiunque di dare uno sguardo più ravvicinato al mondo dei profumi, lì potreste ritrovare

luoghi, tempi e risposte che credevate ormai perduti.


Ci sono dei brand che ti hanno particolarmente colpito?

Sì, nel mio percorso ho trovato molti brand e profumi che mi hanno colpito, ma in particolare tre hanno

lasciato il segno. Cercherò di descriverli secondo le mie emozioni.

Il primo è Lankaran Forest di Maria Candida Gentile. La Gentile mi ha raccontato che questo profumo è nato

dopo un viaggio che lei stessa ha compiuto nella foresta sacra di Lankaran in Azerbaijan, un luogo colmo di

forza salvifica e riparatrice. Il richiamo al trascendetale e al sacro è chiaro, Lankaran Forest è evocativo,

mistico, uno specchio argenteo che si apre in mezzo alle radici degli alberi di Iron tree. Ha la capacità di

inebriare e pervadere il corpo con una sensazione di pace interiore creando una profonda connessione con

la dimensione incantata della foresta.

Il secondo è Nicheend con la linea Universe Collection. Il brand turco è nuovo in europa, uno dei cofondatori,

due fratelli, mi ha raccontato che da piccoli amavano lo spazio e ne hanno voluto ricreare la loro visione

attraverso un viaggio olfattivo. Tutta la linea è estremamente azzeccata e mai banale, ma il profumo che mi

ha colpito di più è Earth, dedicato alla nostra terra. Mentre annusavo la mouillette è capitata una cosa

bizzarra, mi sono sentito catapultato a 300 km dal suolo terrestre. Da là su la Terra appariva come un quadro

immobile, riuscivo a vedere ed apprezzare tutto il bello che c'è nel mondo, fuori da schemi e sovrastrutture,

solo il bello, un'emozione cristallina.


Il terzo è Ohsphalte di OHTOP. Un profumo che richiama la città, non una città specifica, ma solo l' ;dea di

città. Per me è l'idea di Città ideale, un tema dipinto per tanti secoli da molti artisti, questa volta nella sua

versione moderna. Dico questo perché Ohsphalte è molto diverso da quello che ci si può aspettare: niente

asfalto, niente smog, niente frenesia in quella città, solo mura, strade, edifici immacolati. La città di Osphalte

è desolata e in mezzo a quella desolazione ritroviamo il concetto più puro di città, l'umanità che si ritrova e

decide di mettere radici proprio lì, costruire, condividere e vivere insieme.


Personalmente è stata una giornata illuminante, non vedo l'ora di partecipare nuovamente l'anno prossimo,

chissà, magari come profumiere.

Adesso ci rivolgiamo a voi lettori, qual è stato il vostro primo profumo? Quali sono i vostri preferiti e che

emozioni vi suscitano? Vi lasciamo tempo e spazio per rispondere.

Di questa fantastica edizione di Pitti Fragranze Carmelina Rotundo e Salvatore Capizzi aggiungono due note su Acqua delle Langhe, che si è distinta per il suo sapersi proporre nella presentazione delle proprie terre

attraverso una filosofia biodinamica con il territorio stesso. Il risultato sono fragranze che richiamano e

sposano le splendidi cornici delle Langhe, patrimonio UNESCO dal 2014, permettendoci di viaggiare tra ulivi, viti e dolci pendici collinari. E ancora, Maurizio Predieri più che un visitatore,



Evento organizzato per la scelta del Logo Olfattivo di un brand internazionale


una persona meravigliosa che con la sua Ephèmera crea profumi su misura dedicati alle nostre memorie olfattive più belle. Rifacendosi agli artigiani fiorentini, Ephèmera


Bespoke Perfume Experience organizzata in suite con vista su Ponte Vecchio, Firenze

si ispira all' effimera, una farfalla che vive solo per un giorno, la cui bellezza riflette l'eleganza con cui dirigono progetti di branding olfattivo, creando connubi poetici specchio

dell' ;essenza intangibile di un' azienda.


Di Carmelina Rotundo Auro  e Salvatore Capizzi


Contatti

Email: capizzic19@gmail.com

LinkedIn: tinyurl.com/Salvatore-Capizzi

Cellulare: 3425693932

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