venerdì 6 ottobre 2023

LA NONNA E LA BAMBINA DI NIKLA SALSETTA BALESTRA

LA NONNA E LA BAMBINA

 

La bambina trotterellava accanto alla nonna, le spalle magrucce strette nel cappottino che quell'anno era stato riadattato con una bella balza di velluto in tinta; le mani strette a pugno nelle tasche venivano strusciate alternativamente alla fodera per lenire il prudore dei "geloni", la mano destra stringeva nel pugno il tesoro: un mandarino che la bimba avrebbe mangiato "dopo", a casa, raccontandosi una storia ad alta voce, una storia di agnellini: tanti agnellini quanti creano gli spicchi del mandarino.

La nonna camminava a passi cadenzati, era alta e portava sempre con sé una grande borsa piena di tante cose, ma il rosario, la nonna lo teneva in tasca e spesso la bambina scorgeva la sua mano muoversi furtiva nella tasca, le labbra socchiuse in un mormorio impercettibile e lo sguardo perso lontano...lontano. La bambina la trovava bellissima, le pareva un grande e forte albero, tenero e forte; i suoi capelli erano tanti, lunghi e bianchi, che la nonna portava sapientemente appuntati alla sommità del capo in due trecce: come un diadema. Aveva gli occhi straordinariamente celesti forse furbi, ma che non ammettevano bugie. Occhi che entravano dentro e che spesso scavavano nel cuore; la bambina aveva imparato che non si dicevano bugie e sapeva reggere quello sguardo.

Nonna e bambina procedevano veloci, la chiesa non era lontana, ma il vento sottile alzava le foglie accartocciate del tardo autunno in una danza, si insinuava prepotente e freddo nel collo e fra i capelli. Ora vicino ora lontano, il suono di una campana: una campanella allegra nella luce violetta della prima sera.

Si sedettero nella terza panca di destra, nonna e nipotina, come sempre.

Mancavano pochi giorni a Natale. La bambina a scuola aveva già preparato i regalini, li aveva fatti tutti lei, cose semplici colorate e buffe. Per la nonna aveva preparato una Befanina con un biglietto con su' scritto: - "Spero che ti porti tanti dolci e niente carbone perché sei una nonna buona".

L'aria della chiesa era calma ed il silenzio, tanto silenzio da diventare rumore. Le piaceva andare alla Novena con la nonna, era come giocare a "Pappagallo che ore sono?" tutti i giorni fai un po' di passi per avvicinarti al Natale. Non sempre, però riusciva a stare attenta alle preghiere, i pensieri erano tanti e correvano pazzerelli.

Il presepe era nell'angolo, un po' in ombra, illuminato solo dalla luce tremula di una candela, la bambina socchiudeva gli occhi e fissava i personaggi fino a che la flebile luce non ne muoveva i contorni, allora le pareva che il presepe si animasse ed i personaggi si muovessero.... ma il Bambino?

La nonna sapeva sempre rispondere a tutto. -"Nonna perché Gesù Bambino è nudo?

La mano della nonna le accarezzò leggera la Testa, ma la voce suonò grave: - Perché è un Re e non ha bisogno di niente -.

Quella risposta parve molto strana alla bambina, lei lo aveva imparato a scuola, i re sono importanti, hanno bei cavalli con le borchie d'oro, mantelli di broccato e corone in testa, questo bambinello sulla paglia non aveva neppure una copertina di lana fatta ai ferri come quelle che faceva la nonna! -"Vedi piccola, continuò la nonna," Questo piccolino che ti sembra nudo è vestito con il più bel vestito del mondo, le cose importanti non si vedono con gli occhi, sono visibili solo col cuore". Ma...per la bambina era nudo, nudo e basta.

...Il tempo è passato. La nonna è sicuramente serena il quel posto lontano al quale lei guardava recitando il rosario!



La bambina, con qualche filo bianco fra i capelli, in piedi accanto al presepe osserva in silenzio, nel suono della campana leggero un ricordo, Il bambin Gesù è sempre nudo e con le braccine tese verso ognuno di noi. Potremo rivestirlo con il vestito più bello del mondo, un vestito che non ha bisogno di essere visto, ma solo vissuto. Se solo volessimo!

Potremmo rivestirlo d'amore. O no?

NIKLA SALSETTA BALESTRA .

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