lunedì 10 marzo 2008

museo dei colori naturali

ALLA SCOPERTA
di uno dei musei più originali d’Europa
un’esperienza tutta da colorare
con Carmelina Rotundo


il museo dei colori naturali
D e l i o b i s c h i
e i progetti innovativi della Valtiberina toscana.

A Lamoli (*) di Borgo Pace (PU), paese delle Marche che conta 200 abitanti
a 40 Km, da Urbino , 80 da Pesaro nel 1990 nasce
Oasisambenedetto
struttura ricettiva con albergo, ristorante ,rifugio, ostello che , promovendo
un turismo legato all’ambiente,attiva un Centro di educazione ambientale,ri-
conosciuto dalla regione Marche
Al Centro accedono famiglie e scuole da ogni parte d’Italia. Un vivo dinami-
co contesto in cui nel 1998 a pieno titolo si inserisce un museo che a ragion
veduta è unico in Europa ; il Museo dei colori naturali Delio Bischi .
Per saperne di più, in occasione della Mostra Terrafutura ( alla Fortezza da
Basso a Firenze) abbiamo intervistato il dr. Massimo Baldini.
…. tutto accade grazie al fortunato incontro con Delio Bischi,veterinario,appassio-
nato studioso di storia locale,il quale prendendo in esame i toponimi di luoghi
nella zona del Montefeltro trova termini quali Pian delle macine ed insieme
ritrova tra gli anni ‘70-’80 sessanta macine che non sono ne’ macine da gra-
no,ne’ macine da olio. Studi successivi riconducono il dr.Bischi a stabilirne
l’uso . Erano macine da GUADO (Isatis tinctoria) strumenti impiegati per ma-
cinare foglie di guado ,allo scopo di produrre il pigmento di colore blù.
( Guado era il cilestre del rigatino dei contadini delle Marche, il “pastel” degli
azzurri dei Gobelins, il blù delle tovaglie e dei velluti rinascimentali, il blù di
Pier della Francesca ),
Gli studi del dott. Bischi e di altri collaboratori,tra cui Corrado Leopardi, ri-
conducono ad antichi documenti in cui il guado è menzionato come pianta au-
toctona officinale, una crocifera .biennale,spontanea di varie parti d’Europa:
Francia,Germania,Nord e centro d’Italia, nelle Marche e nella zona di Monte-
feltro.
Il dr.Bischi scopre anche che dagli inizi del 1900 nei trattati di botanica non
si ha notizia del guado ,messo in disparte dall’introduzione nel XVII secolo
dall’indaco (indigofera tinctoria) dei paesi tropicali ( l’estrazione dell’indaco
con acqua di calce, diminuendo il lungo lavoro della macinatura,permetteva
infatti di ottenere in breve tempo il colorante solidificato e puro.rendendone
anche il trasporto più economico )
Attualmente il Museo si offre ai visitatori come percorso nella storia dei colori
naturali dall’antichità sino ai primi del ’ 900, esso riscopre antichi e nobili colori
proponendo documenti d’archivio bibliografici e offrendo un percorso di esperien-
ze e laboratori per conoscere a natura del colore vegetale, la coltivazione del-
le piante tintorie, l’estrazione del colore e l’utilizzo dei pigmenti. Grazie a questo
laboratorio di produzione del colore blù è rinata cosi la coltivazione del guado ,la
produzione del colore per tingere fibre tessili (contributo notevole dell’Istituto
Tecnico) per produrre vernici,colorare candele e saponi
Per il 2004 i programmi di corsi e stage – in week end residenziali – provvedono
corsi di tintura di lane,sere e cotone di colori vegetali, Tintura murale e tintura
di legno con colori vegetali.
La visita, In un locale del chiostro dell’abbazia benedettina di S.Michele Arcan-
gelo si trova la parte espositiva del Museo, i documenti,l’erbario,le lane ed i tes-
suti colorati
Lungo il percorso è stata collocata un’antica macina da guado, trovata a Lamole
che permette di comprendere le modalità antiche di produzione del pigmento e
la rappresentazione cartografica dei punti di ritrovamento delle macine del Monte
feltro
Il Museo organizza corsi e stage per coloro che vogliono conoscere le piante tin-
torie ed i colori naturali vegetali attraverso una formazione di base
sulla loro natura,storia e le attuali possibilità di impiego .

( * ) Lamoli (.frazione del comune di Borgo Pace a 70 chilometri da Pesaro) è l’unica
zona produttrice del carbone vegetale
e tra le bellezze artistiche ha l’Abbazia di San Michele.

OASISAMBENEDETTO
Via Abbazia 7
61040 Lamoli (PU)
telefono 072280133
fax 072280226
e/mail
lamoli @ oasissambenetto it.
www oasissambendetto it

Per le zone rurali della Toscana e del centro Italia la coltivazione di piante tintorie
come il guado (per il blù) la robbia (per il rosso) la reseda( nel giallo) il recupero
dell’importanza che queste coltivazioni avevano nel Medioevo , nel Rinascimento e
nel periodo napoleonico, rappresenta una opportunità di valorizzazione per l’ intero
territorio con produzioni di qualità , legate alle tradizioni dall’agricoltura al turismo
culturale.alla farmaceutica,al turismo all’abbigliamento, all’arredamento.

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