piero cittadino di arezzo
PIERO CITTADINO DEL MONDO
Non era molto lontano il tempo in cui ero approdata a Città di Castello ( splendida città di confine tra Marche,Toscana ed Umbria ) ospite delle famiglie Cangi e Mariucci, le quali mi
avevano introdotto alla conoscenza di Alberto Burri a Palazzo Albizzini ed agli ex essiccatoi del Tabacco interamente verniciati all’esterno di nero; e con lo stesso amore e passione mi avevano parlato anche di Piero della Francesca.
Oggi a Maggio,dopo una splendida notte trascorsa all ’Etruria Palace Hotel , in una matti-
na che sembra dipinta,tanto è bella, approdavo a quegli affreschi.
Andrea Laurenzi ,dell’APT di Arezzo, ci aveva assegnato ad una guida che ben presto dove-
va rivelarsi più che eccezionale, unica.
La genialità della composizione dell’affresco nella Basilica di San Francesco sulla Leggenda
della Vera Croce è incredibilmente straordinaria ; l’intensità espressiva nata dalla mente di Piero della Francesca che non segue un percorso cronologico, ma lo inventa ; il suo rigore matema-
tico ; le sue ricerche della luce come dai Fiamminghi ; ogni figura è protagonista e corale e viva.
nello sguardo come nel moto del corpo ed anche noi, trascinati nella corrente delle parole di
Susanna Buricchi, entriamo a far parte delle scene.godiamo dei paesaggi della Val Tiberina di quello stile naturalistico ed astratto di quella luce ,di quel –non- so- ché che allora permetteva ai contemporanei di Piero, ora a noi , uomini del terzo millennio , di dialogare.
Stregata nel sogno di questi affreschi del loro cromatismo mi ritornano in mente i discorsi sul-
la luce di Pier Della Francesca alla Fondazione “Il Fiore” con Alberto Caramella con i miei
studenti di Scienza della Formazione Primaria e le parole d’affetto,per quell’artista dei Cangi e dei Mariucci.
“ Piero era ancora il concittadino, amato ammirato”.
All’uscita,insieme all’Assessore alla Cultura e all’Istruzione e con la guida del Preside dell’Istituto
d’arte di Arezzo nella suggestiva cripta restaurata visitiamo la Mostra dedicata a Piero e Luca in
cui ammiriamo le stoffe e gli abiti realizzati con tanta professionalità dagli Studenti dell’ Istituto d’Arte guidati dai loro professori . Un video è ulteriore prova attraverso immagini e la musica, del
talento di questi studenti.
Ai nostri complimenti l’entusiasmo dei giovani,poi tutti insieme alla Pieve Romanica conosciuta
nella notte di “poesia”,
Un vero gioiello si rivela ai nostri occhi, grazie sempre all’impareggiabile Susanna., il portale so-
pra cui vi sono i dodici mesi,ognuno effigiato in una statuetta che ci racconta della Terra.della na-
tura stessa e del suo ciclico vivere..
Che belle queste statue ! Mi piacerebbe vederle più da vicino e domando a Susanna se si possono
trovare delle cartoline. La risposta negativa ci lascia delusi ed il proposito più prossimo è di chie-
dere alla Soprintendenza una documentazione da poter poi divulgare..
Questi manufatti artistici coniugano arte e scienza, incuriosiscono conquistano,
Sempre sul portale ci sono anche scolpiti in bassorilievo i dodici apostoli.
Bellezza di particolari nelle colonne, una diversa dall’altra,bellezza che si ripropone all’interno.
A Piazza Grande che ogni prima domenica del mese ed il Sabato precedente alla fiera antiquaria
si colora di persone di ogni dove e da Giugno a Settembre è teatro della giostra del Saracino un torneo medievale di cui si vede nelle vetrine dei negozi la figura del BURATTO .
Sempre in Piazza Grande c’è il cartello turistico su la vita è bella di Roberto Benigni il film girato in questa città , la fontana zampilla,………
Da Piazza Grande saliamo sfiorando con lo sguardo la casa del Petrarca che purtropp ha subito molti rifacimenti, arriviamo nella piazza dove c’è il,palazzo comunale e la Cattedrale.,
Nel Duomo veniamo illuminati dalle luce che penetra attraverso le vetrate,una più straordina-
ria dell’altra ,realizzate da un artista francese…Marcillat e che dire della Cappella ? Una chiesa dentro la chiesa dove scopriamo l’immagine in terracotta dipinta della Madonna e due meravigliose pale dei Della Robbia.
Le sorprese non finiscono mai e la partenza sul pulmino pilotato alla grande da Andrea ci riu-
nisce come “ai vecchi tempi” della scuola.
Io dopo un breve percorso salgo in macchina con Susanna Buricchi, la nostra super.super guida
da sballo !
Penetrando una campagna quasi di matura sensuale provo di giungere alla Fattoria di Presciano,l’ edificio che risale al 1700,ci accoglie prima nell’ampio spazio nel sole ed è Alessandro Mascelli a scattare la foto di gruppo
( il viaggio nel pulmino l’aveva proprio ispirato)
Una stupenda luce di incanto e la gentilezza di Pasquale Cometti, proprietario ed etnologo, con- quista tutti ,
Ci viene spiegato che la Fattoria di Presciano si estende su una superficie di circa 140 ettari nelle vicinanze dell’antica Pieve di San Pietro a Presciano e che l’azienda conta trenta ettari di vi-
gneti .. egli ci fa apprezzare aromi,profumi,di rossi,bianchi e vinsanto,
Il pranzo è un connubio tra squisitezze toscane, venete e lettone.
Alla gentilezza e gustosità si unisce persino il dono di una bottiglia di rosso “ GRETI 1999” della Fattoria in una elegante confezione ed il brindisi è con lei, Marina Mouritch in Cometti sommelier.
Tra piacevoli conversari, sempre riuniti in pulmino, sempre con il “grande” Andrea giungiamo a Cavriglia per visitare il Roseto di Carla Fineschi ( Iniziativa inserita nel Progetto Benvenute in
Toscana “)
Graziella Picchi,sociologa e studiosa di tradizioni popolari ci intrattiene più che piacevolmente sulle innumeri proprietà delle rose. e l’immersione nel roseto con settemila specie diverse è assolo-
tamente miracolosa :profumi,colori, sfumature, spine di ogni tempo e luogo della terra, petali vellu- tati, petali candidi rosso fuoco, gialli, pallidi, ora violenti ,screziati. … nella bellezza viviamo attimi eterni che il cuore non dimenticherà ; ed è alla stazione di Montevarchi che con il treno torniamo ancora uniti nella poesia di questi giorni con la speranza di ritornarcvi ancora.
Avevo vissuto
di luce, di colore
di profumo e di poesia.
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