sabato 1 novembre 2008

CONGRESSO NAZIONALE SOCIETA' ITALIANA DI ALLERGOLOGIA

A ottobre 2008 nella splendida Firenze il “25° Congresso Nazionale della Società Italiana di Allergologia ed Immunologia Clinica”si è rivelato evento significativo per l’importanza dei temi trattati e per il valore dei Relatori ricevendo un notevole apprezzamento anche nella comunità scientifica.
Il problema delle malattie allergiche è molto sentito nel periodo attuale tra la popolazione dei paesi con stile di vita occidentale ed ormai sempre più spesso si sente parlare di “epidemia allergica” termine che, per quanto improprio, indica assai bene il preoccupante incremento di incidenza delle malattie su base allergica.
Ma l’allergia, per quanto attualmente sia in aumento, non è certo una patologia di recente insorgenza se solo si pensa che la storia della medicina, alla luce delle conoscenze attuali, ci fa supporre che il faraone Menes sia morto nel 3.000 a. C a seguito di una puntura di ape a cui evidentemente era allergico!
Pur tuttavia, come dicevamo, nelle ultime decadi si è assistito ad un continuo incremento di incidenza delle malattie allergiche nei paesi con stile di vita occidentale, tra cui l’Italia: come mai sta avvenendo tutto ciò?
Una teoria molto accreditata in ambito scientifico è la cosiddetta “teoria dell’igiene” secondo la quale il miglioramento delle condizioni igieniche ed il conseguente minore contatto con agenti infettivi ha determinato una modificazione del nostro sistema immunitario, rendendolo pertanto più suscettibile a reagire ai comuni allergeni (acari, pollini, muffe, derivati epidermici di animali ,ma anche alimenti, farmaci, veleni di imenotteri, latice) in modo da scatenare la sintomatologia allergica. Il termine “allergia” deriva dal greco e può essere tradotto infatti con “alterata reazione”: in questo caso è il nostro sistema immunitario, che ci protegge giornalmente da infezioni e tumori, a reagire in maniera anomala a stimoli del tutto innocui per le persone non allergiche. Altri fattori come ci spiegs il professor Passaleva in una nostra intervista sono: l'inquinamento ambientale e l'erditarietà.
Ma, quindi, che cosa possiamo fare? Ci dovremo arrendere al progressivo dilagare di rinite, congiuntivite ed asma allergica, o tornare allo stile di vita dei nostri nonni, magari costruendoci una piccola fattoria?
Fortunatamente esiste anche una terza via, che consiste nel cercare di capire nei più intimi meccanismi il processo che conduce all’allergia, al fine di prevenirne l’insorgenza, particolarmente nei soggetti a rischio, o di modificarne l’evoluzione al punto da farla regredire in coloro che già ne sono affetti.
I progressi in questo campo sono continui, come testimoniato anche dal sopracitato congresso di Firenze e portano a disposizione dei pazienti allergici sempre migliori ed efficaci vaccini, la cui efficacia è stata abbondantemente dimostrata da un notevole numero di studi.
L’immunoterapia specifica per gli allergeni inalanti (pollini, acari, derivati epidermici di animali e muffe) è e rimane l’unica terapia in grado di modificare la storia clinica della malattia allergica, è bene intervenire precocemente al fine di ridurre la probabilità di progressione da rinite e congiuntivite ad asma; anche l’allergico agli imenotteri (ape, vespa e calabrone) può contare sul vaccino, particolarmente efficace e che se effettuato può salvare la vita e migliorarne notevolmente la qualità.
Massimo Bassini, Medico Specialista in Allergologia ed Allergologia Clinica interviste raccolte da carmelina rotundo

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