sabato 17 gennaio 2009

PER BRUNELLESCHI

Per
con
in
un intreccio ancora non risolto con le persone che incontriamo nel cammin di nostra vita, instauriamo rapporti di amicizia o, al contrario, di indifferenza e...
per
con
in
un intreccio ancora non risolto
i luoghi ci piacciono o, al contrario, non ci attraggono...godiamo di un tramonto come di una alba,di paesaggi naturali,di paesi,di città dove per strade,per calle, per ruas o avenidas, per vie ammiriamo edifici costruzioni private e pubbliche....
sentimenti di grande ammirazione o di non attrazione,rifiuto...
per ,in ,con questo intreccio a raccontar mi intratterò di quando, paSSeggiando per Barcellona son colpita dalle fantasia delle costruzioni di Gaudi, tanto da scrivere al Catedratrico Gaudi' una lettera , a cui rispondeva con una cartolina :
"COMO SE LO HABIA CONOSCIDO"
La risposta di Juan Bassegoda Nonell mi aiuta a vivere perchè
nessuno di noi muore ,gli uni con gli altri legati nell'" immortalità." e in questo credo che mi sento di dedicare a mia madre MARIA AURO tutte le parole che scriverò

Vedere, conoscere, entrare, scoprire le città... anche Firenze dove ormai vivo da troppi anni ,dico troppi perchè è facile fare il giro di boa, entrare nella banalità quotidiana scontrandomi con le difficoltà di accesso a strutture, con l'indifferenza del potere troppo spesso chiuso nel suo egoismo, con l'assurdità di un traffico inacettabile, ma poi..... Firenze è anche emozione....
quando, dove è impossibile non essere toccata da armonie architettoniche scritte, su pentagramma con note bianche e grigie, rosa ,verdi, color cotto,da geni tra cui Brunelleschi.
Filippo di ser Brunelleschi,secondogenito di tre figli nasce a Firenze nel 1377 dal notaio ser Brunellescho di Lippo De'Lapi e da Giuliana degli Spini .
Il padre lo affida ad un amico orefice forse Benincasa Lotti e nel 1398 Brunelleschi presta giuramento come apprendista alla corporazione dei setaioli , dopo sei anni l'arte della seta lo accoglie come maestro; delle sue qualità di orafo è il primo biografo e ammiratore di Filippo Brunelleschi, ANTONIO DI TUCCIO MANETTI a raccontare che nel 1398 BRUNELLESCHI lavora all'altare d'argento di SAN JACOPO per il duomo di PISTOIA con due busti di profeti e due figure di padri della chiesa , anche il Vasari tramanda che il Brunelleschi avrebbe continuato ad operare come scultore e orafo dimostrando eccellenti capacità nel montar le gioie.
Dell'operare eccellentissimo, altissimo del Brunelleschi venGO a conoscenza appena giunta a Firenze per quella meraviglia di Cupola ,mio fermo punto di riferimento per le passeggiate fiorentine; per poi approdare a PIAZZA SS. ANNUNZIATA che mi riempii di meraviglia... quella piazza "suonava" l'armonia del rigore matematico- architettonico e le fantasie di spazi leggiadri declinati nei colori grigi e bianchi; per poi, rimanere letteralmente innamorta ,dolcemente attratta da SANTO SPIRITO dalla sua facciata disegnata dalla purezza di una linea semplice essenziale e allo stesso tempo fantasiosamente- elegantemente fiaba.
Ritornando alla cupola
per
con
in quell'intreccio ancora non risolto
sarà lei o meglio ,sarà lui BRUNELLESCHI a pensarla ,a seguirla affidandole segreti mai risolti, per tutta la vita: è il 19 - 8 del 1418 quando l'Opera bandisce un concorso per il modello definitivo e, pur accogliendo quello del Brunelleschi, lo si invitava ad accordarsi col Ghiberti per procedere insieme.
Uno strano destino unisce i due artisti fin dal 1401 quando i Consoli dell'Arte dei Mercanti di Calimala indicono il concorso per la seconda porta bronzea del battistero dando, per la realizzazione della formella, il tema del sacrificio di Isacco.
Nella competizione per la porta i due arrivarono primi alla pari,ma rifiutandosi il Ghiberti di collaborare con il Brulelleschi, Ghiberti ebbe campo libero di completare da solo le due porte. (la formella del sacrificio di Isacco, eseguita per il concorso dal Brunelleschi è attualmente ammirabile al Bargello).
Ritornando al 1418 quando l'Opera bandisce il concorso per la risoluzione tecniche della costruzione della cupola vi parteciparono anche Ghiberti e Brunelleschi il cui modello ideato con Donatello e Nanni di Banco fu costruito in muratura alla fine del 1418 da 4 muratori del 'Opera nei pressi del campanile, in esso la mancanza di armatura era l'innovazione piu' ammirata .
L'esecuzione della Cupola iniziava nell' ottobre del 1420 Brunelleschi e Ghiberti nominati capimaestri insieme a Battista d'Antonio, procedendo per anelli: nel giugno 1425,la realizzazione del secondo anello, il terzo nel gennaio 1429, l'anello terminale nell' agosto 1434 e il 30 -8 1436 la cupola venniva consacrata.
dello stesso anno fu il modello per la lanterna i cui marmi Brunelleschi preparava nel 1437 1439, ma solo nel marzo 1446 fu benedetta la prima pietra della lanterna che egli non vide termimata.
La Cupola di SANTA MARIA DEL FIORE dal profilo ancor gotico si proietta con le sue edicole nel puro disegno rinascimentale ed è percio' il simbolo di un uomo amante si' della classicità,ma che sa proporre nuove scoperte

Per la seconda meraviglia con cui sono venuta a contatto narrero' che correva l'anno 1419 quando, per commissione dell'Arte della Seta,Brunelleschi inizia a lavorare per lo SPEDALE degli INNOCENTI
destinato ad essere un orfanatofrio,formato da un porticato rettilineo che da' accesso ad un cortile quadrato e a due edifici rettangolari di uguale dimensione,rispettivamente la chiesa e l'abituro,cioè il dormitorio,al piano seminterrato vi son i saloni per l'officina e la scuola.
La facciata, scandita dai ritmi di un porticato, funge da cerniera tra lo Spedale e la piazza,con archi a tutto sesto su colonne corinzie. BRUNELLESCHI infatti ha sempre una visione d'insieme non si limita a progettare la facciata dell'edificio,ma ne studia la funzione sociale di raccordo tra la piazza su cui sorge ed il centro della città ,il Duomo tramite l'odierna via DEI SERVI
Sul cromatismo di questa piazza l'eleganza data dal grigi della pietra serena usata nelle strutture portanti: capitelli e ghiere degli archi e dal bianco dei supporti murari è di particolare effetto scenografico tanto da farmi pensare a questa piazza come ad un salotto confortevole caldo accogliente dove poter intrattenersi con ogni tempo ed in ogni momento :io ci son stata con la luna e le stelle , sotto il sole , quando fu eccezionalmente coperta di neve per la festa della rificolona,per il maggio fiorentino .
Grigio e bianco una bicoromia che ,dal Brunelleschi il quale la ripropone nella chiesa di San Lorenzo e la basilica di Santo Spirito, diviene modello di riferimento e, a Firenze le testimonianze son eccellentissime: Michelangelo la propone per la biblioteca Medicea Laurenziana, Donatello scolpisce il Marzocco l'Annunciazione di Santa Croce, nell'ottocento la pietra serena è riutilizzata da Giuseppe Poggi per i bugnati delle case e.... andando indietro nel tempo,si puo' riscoprire che Firenze, Siena, Arezzo son state pavimentate in gran parte con lastre di petra serena, varietà macigno, ed un tratto del Cardo Massimo della Firenze romana,venuto alla luce in via Vacchereccia, era pavimentato in lastre di arenaria posizionate ad opus incertum.
Un genio il Brunelleschi che molto ebbe a creare a progettare a realizzare donado a Firenze una sua fisionomia quella piu' amata ed ammirata , donando a questa città dei colori che l'avrebbero resa unica,Brunelleschi con la sua ampia visione di'insieme lascia anche molti segreti ancora non risolti,
studia gli antichi :frequenti i suoi viaggi a Roma , ammiratore di Vitruvio Pollonio( vissuto nel 28 d. C.) il quale scrisse in dieci volumi quel trattato che costituisce la piu'completa esposizione della tecnica costruttiva greco romana dove si tratta di urbanistica,come dei materiali da costruzione di edifici pubblici e privati, di orologi solari, macchine da costruzione e da combattimento. Brunelleschi punto di arrivo e di partenza per quella unità di ingegno che si tramanda, tra esseri umani, mai disgiunta,mai spezzata.
Carmelina CON FEDE
Voglio qui aggiungere qualcosa di inaspettato, che ho scoperto dedicandomi per incarico,, della dottoressa Carolina Mazzetti, al Brunelleschi il quale costrui' anche opere mobili di caratterer scenico avvalendosi della sua grande conoscenza nel settore della meccanica e della sua fantasia;
Vasari scrive d'un "Paradiso" ricco di congegni e di trovate installato durante le feste dell'Annuciazione in San Felice in piazza; Brunelleschi fu anche ingegnere idraulico; è suo il progetto di deviazione delle acque del Serchio di Lucca del 1430.. e molte e molte ancor le meraviglie da scoprire... una persona non si finisce mai di scoprire, così come le città e, questa Firenze, l'asso nella manica lo trova sempre nonostante tutto, oserei dire nonostAnte la negligenza antagonista del saggio operare ...
forse ancora non si è certi che a ben fare A SEGUIRE IL CUORE, si puo' donare gioie e sollievo in questo nostro cammin??

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