LA PACE È DIALOGO TRA I POPOLI. LA PACE È FRATERNITA' E SOLIDARIETA'."
Devo dire, prima di presentare il mio lavoro che la bellezza e l'importanza dell'argomento mi hanno subito entusiasmato.
È qualcosa che riempie il cuore, di gioia poter regalare di cose belle delle speranze in un mondo che trovi tutti i popoli uniti nel dialogo in nome delle fraternità e della solidarietà.
Come mi sono mossa per poter portare avanti questa tematica?
Più volte l’ho affrontata e più volte sono tornata indietro, poi ho scelto una forma di presentazione: il dialogo.
Ho preparato alcune domande e le ho rivolte a varie persone, di ciascuna, qui di seguito, riporterò le risposte insieme al nome.
Tra un "dialogo" e l'altro ho inserito poesie, racconti e splendide immagini realizzate da alcuni dei miei alunni più piccoli.
1)Pace, che cosa significa questa parola, per lei?
2)Quali sono le differenze tra vivere in pace e vivere in guerra?
3)Se dovesse scrivere una lettera per portare avanti questo obiettivo a chi la indirizzerebbe?
4)Che cosa occorrerebbe per costruire un mondo migliore?
5)Oggi è più o meno difficile costruire la pace? Perché?
6)Che cosa significa per lei il dialogo tra i popoli, la pace è fraternità, la pace è solidarietà?
7)Se lei potesse essere uno degli artefici della pace, quale cosa farebbe per prima? E quale per ultima?
8) Potrebbe raccontarmi il più significativo episodio di amicizia, o dialogo, o amore, o fraternità vissuto in prima persona?
9)Che cosa regalerebbe della sua vita per contribuire a vivere sempre in pace?
1)La pace è una cosa talmente desiderata che risulta inutile fare tanti convegni o discorsi. L'avvenire del mondo dipende da grandi cose e non da chiacchierare.
2)La differenza è tra il benessere e il malessere. La guerra è una cosa orribile è lo scatenamento della belva non esistono più principi morali, è una cosa schifosa.
I bellicisti dicevano che la guerra è uno stato normale se si guarda al mondo degli animali, il lupo mangia la pecora, il pesce grande si ciba del piccolo e così via, per cui in natura c'è sempre una lotta. Questa filastrocca bellica che ci ha portato alle guerre Mondiali!
3)A tutti i grandi.
4)Osservare di più il vangelo.
5)Oggi è più facile perché abbiamo il terrore della guerra nucleare. Essa potrà avvenire solo per uno sbaglio o perché qualcuno uscirà fuori di sé altrimenti non avverrà mai perché sarebbe la fine stessa, la fine stessa del mondo.
6)Quello che conta secondo me, è il rapporto di forze.
7)Farei opera di conversione e di predicazione evangelica. Gesù ha detto che se ricevi uno schiaffo devi volgere l'altra guancia e se ciò avverrà non potrà mai scoppiare una guerra.
8)A me è capitato di nascondere gli ebrei nel mio convento, gli ho portato da mangiare durante la guerra rischiando tutto per loro. Ho aiutato i comunisti, ho aiutato chi mi ha chiesto aiuto senza mai chiedere di che partito fossero.
9)Al limite sarei disposto a dare anche la mia vita.se servisse mi offrirei in ostaggio per non far scoppiare una guerra.
Intervista rilasciata da
PADRE INNOCENZO COLOSIO
Direttore della biblioteca
di Spiritualità Arrigo Levasti.
(10n marzo 1988).
1) Non più guerra, ma sincera collaborazione.
2)Vivere in guerra significa aver paura.
Paura come morte e paura come ricerca di cibo (sostentamento per la famiglia e se stessi)
Vivere in pace è uno stato di serenità attraverso cui si può affrontare qualsiasi ostacolo che ci si presenta nella vita.
Sempre tenendo conto anche di uno stato di salute personale dal quale per me non si può prescindere.
3) A tutti coloro che pensano di poter imporre con la forza una dottrina sia essa religiosa o economica o politica.
4) una maggiore conoscenza favorita da scambi culturali, commerciali...
Essere più solidali aiutare gli altre non tirarsi indietro come spesso accade.
nel rispettare ed amare gli altri quando qualcuno sta male tutti lo aiutano.
5) oggi sarebbe più facile perché ci sono sì le minacce politiche o religiose.... però grazie alla bomba atomica queste minacce non possono progredire e produrre il loro effetto malefico.
6) dialogo tra i popoli significa maggiore conoscenza.
la fraternità porta di conseguenza alla solidarietà perché si sviluppa il bene non il male.
7) se siamo già in pace non c'è bisogno di cercare la pace. partendo da uno stato di malessere cercherei di rimuovere ciò che lo produce. le cause possono essere: politiche, economiche, sociali. differenze di qualità della vita portano a perturbamenti per cui inizierei a far giustizia.
offrirei un reddito giusto in modo che ognuno possa soddisfare i propri bisogni senza che ci sia più lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
8)sono stato molto "individuale" e non ho partecipato a organizzazioni. ho fatto una vita semplice e ho incontrato più gente pronta a danneggiarmi che ad aiutarmi.
9)in questo momento rinuncerei ad un po’ di libertà personale per dedicarmi a qualche organizzazione che porta avanti principi pacifici.
Intervista rilasciata
da Giancarlo collaboratore
della biblioteca Levasti.
(10 marzo'88).
1) Esiste una pace personale e una pace dello stato.
Lo stato non può mai evitare il male è un paradosso che non si può risolvere lo sato è sempre in relazione anche con il male. Lo stato deve anche far violenza per poter esistere.
Nella relazione personale si può creare questa unione questa armonia: la pace.
L'intervisto un ricercatore incontrato
nella Biblioteca Levasti ha voluto solo
parzialmente rispondere alla mia intervista.
10 Marzo '88.
Questo lavoro mi ha coinvolto tanto che ho ricercato tutte quelle occasioni d'incontro di ripensamento, di dialogo che potessero farmi sentire di più "la pace". Venerdì 11 Marzo sono andata ad ascoltare l'incontro promesso dal Centro Culturale Dantesco.
La Dott. Fioretta Mazzei, Don Corso Guicciardini Don Vincenzo Savio hanno tenuto una Conferenza "Educatori e Pace" da Ghandi, a Don Bosco a Schweitzer. Don Vincenzo Savio ha parlato di Don Bosco e nel definirlo un gigante nella storia Cristiana ha sostenuto che per lui la pace ha il significato di liberare la gioventù.
Le sofferenze che ha vissuto come orfano fin da piccolo segnando profondamente il suo "Sacerdozio" sono state l'occasione per sentire sulla sua pelle quello che soffrivano quei ragazzi per essere il sacerdote che entra al servizio.
Rispondendo a Bettino Ricasoli sostenne Eccellenza sappia che Don Bosco è all'altare e prete al confessionale, in mezzo ai suoi giovani nel palazzo del re e dei suoi ministri Don Bosco imparò dai ragazzi e con i ragazzi sempre lavorò per la pace ogni mio respiro diceva sarà solo per voi ed è stato solo per voi giovani ragazzi e compito di ogni educatore è di ricercare quella corda sensibile del cuore che c'è in ognuno e trarne profitto.
Di Gandhi.
Fioretta Mazzei ha detto "il piccolo grande uomo".
"Io; dice Gandhi ho riflettuto sul fatto di porgere l'altra guancia ed ho capito che è una cosa d'immensa forza". La non violenza è il suo impegno nel cammino per sentirsi tutti insieme impegnati nella costruzione della pace.
Don Corso Guicciardini ha trasmesso anche la sua diretta esperienza alla Madonnina del Grappa e domandandosi più volte che cos'è l'educazione egli sostiene:
"è l'opera principale di Dio".
Schweitzer a 24 anni è professore universitario, figlio di un pastore protestante, si converte per aiutare "l'uomo" per cercare quel contatto diretto con l'uomo che oggi manca.
Sarah Borgiotti un personaggio della vita culturale fiorentina di grande umanità muove le corde del mio cuore leggendo Tagore.
(Fiore della Pace 1913 premio Nobel) costruttori dell'umanità, come Padre Turoldo sostiene non si tirano mai indietro e si buttano nella lotta della vita.
Sua eminenza il Cardinal Piovanelli nell'incontro "La Chiesa Fiorentina di fronte alle attese dell'uomo d'oggi" sostiene "La società di oggi così sensibile ai problemi di tutti diventa tremendamente colpevole là dove i diritti sono traditi è ancora più vergognoso. Il Rispetto degli Anziani, dei bambini di chi è in situazioni di disagio è misura della nostra civiltà.
La società di oggi è sensibile ed attenta ai testimoni.
Per questo è necessario che le voci di chi vive questi valori sia presente nella vita di tutti i giorni e che sia portata avanti con Coraggio.
Don Mario Carrera capo redattore di Toscan oggi ha concluso il dialogo con sua Eminenza il Cardinale con uno splendido augurio.
L'ulivo "rifiorito" sulle nostre colline sia simbolo della luce e della forza che sempre può "rifiorire" nella nostra esistenza.
Mi piace questa immagine di speranza perché sostegno che nonostante tutto il bene esiste, purtroppo il male fa tanto rumore!
Fortemente convinta di ciò riporterà alcune mie Poesie.
Quando la felicità costava poco
Quanto rumore intorno
fuochi d'odio, tempeste di pianto.
Incontrai i suoi occhi e
intorno
si fece silenzio.
Aveva sei anni gli occhi scuri.
La sua piccola mano cercò la mia.
tremava ed aveva paura;
paura del buio, delle sirene,
del male, di un temporale a primavera.
Gli piacevano le rondini, le corse,
il sole.
Ci sedemmo con un gelato in mano
pistacchio e cioccolata lui
fragola e malaga io.
I suoi occhi scuri ringraziarono
a sei anni la felicità costava poco;
un gelato e una mano più grande
capace di riscaldare la sua.
Il male fa tanto rumore il bene è silenzioso.
Domenica ho regalato una caramella ad una mia compagna.
Lei mi ha ringraziato.
Lunedì ho aiutato un cieco ad attraversare la strada.
Lui mi ha sorriso.
Martedì ho comprato dei fiori alla mamma.
Lei mi ha detto che sono un bravo bambino.
Mercoledì sono stato bravo a scuola.
la maestra mi ha elogiato.
Giovedì ho guardato il mio fratellino.
Lui ha avuto un compagno.
Venerdì ho sorriso il babbo e gli ho comprato il giornale.
Lui mi ha abbracciato.
Sabato ho sentito sparare
poi gridare
poi, la sirena della polizia e
la sirena dell'autombulanza.
Qualcuno piangeva, qualcuno gridava.
1) Pace nel mondo comincia
dalla buona volontà dell'uomo, nasce nel cuore dell'uomo.
È una convivenza ed implica il concetto di giustizia, di famiglia........
2) Abissale, basta aver provato la guerra.
3) A molta gente forse.
4) Ci vuole un rapporto di uguaglianza, vicinanza, una familiarità reciproca, considerare tutti con giustizia.
5) ci sono tante divisioni, la pace è una cosa che si raggiunge che non viene da sé.
6) Tutti i concetti che prima ho già espresso.
7) Cercherei il dialogo.
8) La pace è come l'aria che si respira se manca l'aria ...
L' intervista è stata
rilasciata da
Fioretta Mazzei
(11 Marzo '88 in occasione
dell'incontro Educatori e Pace).
1) Pace potrebbe essere la fine della fabbricazione delle armi di qualsiasi tipo;
- Potrebbe essere il regno la fine dell'egoismo dell'uomo;
- Potrebbe essere il regno della tolleranza, della comprensione e dell'amore.
Non sarà mai così perché l'uomo è un animale selvaggio!
2) Diciamo che durante un periodo storico di tranquillità la pace significa una lunga serie di micro battaglie combattute in un ambito ristretto e con lo stesso accanimento della trincea fortunatamente senza spargimento di sangue, non sempre però.
In Guerra tutto è lecito e la parte selvaggia dell'uomo gode paradossalmente di quella pace che ha distrutto.
3) A nessuno perché sarebbe una lettera inutile.
4) migliore rispetto a che cosa?
Rispetto al mondo di oggi?
È l'uomo che si deve cambiare, lascio la patata bollente
ai cervelli dell'ingegneria genetica che trovano i meccanismi
"corrotti" dell'uomo potrebbero modificarlo per eliminarne
le reazioni ipotalamiche che lo rendono così cattivo,
ma così facendo lo distruggerebbero.
5) Oggi è più facile costruire la pace perché si sa che non ci sarebbe nessun Vincitore in caso di guerra.
6) - Dialogo fra i popoli significa una cosa impossibile a realizzarsi, finché ci saranno popoli ricchi e popoli che muoiono di fame.
- La pace è fraternità significa l'eliminazione della prima domanda.
- La pace è solidarietà è una conseguenza alle risposte date.
7) Non esiste possibilità al momento di oggi per nessun capo di governo di essere arbitro di una pace mondiale.
Gli interessi economici ideologici religiosi sono le barriere contro le quali non esiste arma. La conseguenza è che non potrei che imitare ciò che stanno facendo i capi delle nazioni più importanti.
Intervista di Franco Benvenuti.
1-Pace, che cosa significa questa parola, per lei?
R-Se deve intendersi pace fra i popoli essa dovrebbe essere caratterizzata dalla volontà di trovare un equilibrio rispettato da tutti fra giustizia e libertà.
Forse cosi sarà un’utopia di pace, ma converrà a tutti impegnarsi a provare.
2-Quali sono le differenze tra vivere in pace e vivere in guerra?
R-Chi ha vissuto il tempo di guerra sa che cosa significa la pace. Ricordando le parole di un Pontefice si potrebbe dire ancora che tutto è perduto con la guerra.
3-Se dovesse scrivere una lettera per portare avanti questo obiettivo a chi la indirizzerebbe?
R-Ai capi di ogni Stato che in questo momento è in guerra o è dilaniato dalla guerriglia; inviterei i responsabili ad incontrarsi intorno ad un tavolo senza stancarsi, con quella tolleranza che spesso è uno dei valori delle democrazie parlamentari.
4-Che cosa occorrerebbe per costruire un mondo migliore?
R-Il senso di solidarietà o almeno di tolleranza.
5-Oggi è più o meno difficile costruire la pace? Perché?
R- È più difficile perché le singole Nazioni hanno maggiori motivi di contatto e di contrasto, ma su scala mondiale potrebbe essere più facile grazie al timore di innescare un processo bellico cosi nefasto da non lasciare né vincenti né vincitori.
Oggi infatti godiamo di una pace costretta dalle circostanze.
6-Che cosa significa per lei il dialogo tra i popoli; la pace e fraternità la pace è solidarietà?
R-Il dialogo tra i popoli di capirsi; concepire la pace come fraternità e come solidarietà è da anime grandi. Praticamente ci si potrebbe accontentare anche della volontà di cooperare in qualche modo.
7-Se lei potesse essere uno degli artefici della pace quale cosa farebbe per prima? E quale per ultima?
R-Fare il mediatore-Aizzare all'odio o vivere nel disinteresse.
8- Potrebbe raccontarmi il più significativo episodio di amicizia, o dialogo, o amore o fraternità vissuto in prima persona?
R-Aver salvato la vita di un semplice conoscente avendo ricevuto per riconoscimento un mazzo di fiori. Per me la gioia interna è stata di per sé un premio.
9-Che cosa regalerebbe della sua vita per contribuire a vivere sempre in pace?
R-Tutte le mie energie senza chiedere né aspettarsi contraccambi.
1)Il mio significato di pace è raccolto nel saluto francescano Pace e Bene.
(Io sono maestro di formazione degli aspiranti Francescani a Firenze nella Basilica di Santa Croce e nella prossima settimana vado a Loreto per un corso a livello nazionale per essere, poi canale di questa letizia Francescana).
2)Dipende dal punto di vista in cui ci troviamo. Se ci troviamo in guerra noi aspiriamo alla pace.
Se invece ci troviamo "qui" e ci ricordiamo di quelli che soffrivano in guerra e di quanta unione c'era quella per me è la vera pace.
Iom ricordo l'accordo che c'era fra noi!
Le difficoltà ci sono sempre tutto sta nel saper superarle.
Per chi a sofferto in guerra tutte le difficoltà che ci sono oggi sono nulla, porto un esempio pratico: il problema casa.
Mia moglie è più preoccupata di me io invece no.
3)Vorrei avere un megafono grandissimo e parlare dalla Torre Eiffel a tutti o da Roma.
Le lettere le indirizzerei a tutta l'umanità.
4)Credo che ci sia una e una sola parola: l'amore, ma è difficile!
Che non ci siano quindi egoismi e a mano a mano che ci si conosce aiutarsi a vicenda, essere capaci di avere il cuore grande e generoso.
C'è un fatto purtroppo oggi che notiamo tutti, quello che conta nel mondo attuale è solo il denaro ed invece la vera felicità è nel dare e non nel ricevere.
5)Ci sono a volte nella storia "grandi" che riescono ad imprimere la pace ed oggi mancano questi uomini. È difficile costruirla! Oggi non c'è un San Francesco ! Si pensa più a tagliare le gambe a chi "arriva" che aiutarlo.
La vita e "Sacerdozio" cioè esercizio continuo verso sé e gli altri.
6)Bisognerebbe domandarlo ai politici.
Io potrei parlare da modesto scrittore, ma non mi danno la possibilità.
Tutto quello che ho fatto me lo sono conquistato da me.
Pace e solidarietà sono da accumunarsi come si fa ad avere la pace se non c'è solidarietà?
Non certamente attraverso l'ipocrisia.
7)Non farai proprio nulla.
Io non farei altro che fare l'artista, il poeta. (Leopardi diceva infatti "le cose più utili a questo mondo sono la poesia e la filosofia).
8)Le racconterò un episodio recente.
È un francescano come me. Gli ho chiesto potresti portarmi tutti i quadri alla mostra e poi me li potresti ritirare?
Subito mi ha risposto con grande disponibilità. Me lo merito io? E mi sono detto ,è un francescano e vivono nella stessa atmosfera morale.
Non si può avere pace e solidarietà se non esiste religione.
Cristo ha sofferto dato per tutti.
Nel campo politico umano basta l'onestà, l'impegno.
9)Io ho già la pace! Non darei nulla. Io ho scritto e sempre sostengo
"A me il dolore agli altri la gioia
A me la guerra agli altri la pace
A me la morte agli altri la vita!"
Intervista rilasciata da ARMANDO ALESSANDRA
in occasione della sua personale al circolo
Donatello. (12 Marzo "88).
Pace, che cosa significa questa parola, per lei?
Eliminazione di ogni conflitto tra gli uomini.
"Trasformare le armi in aratri come dice la Bibbia come ripeteva costantemente Giorgio La Pira.
Quali sono le differenze tra vivere in pace e vivere in guerra?
Vivere in guerra significa che gli uomini si uccidono fra di loro.
Vivere in pace significa investire il denaro, non in armi, ma per risolvere i problemi della gente (fame, malattie ...)
Se dovesse scrivere una lettera per portare avanti questo obiettivo di chi la indirizzerebbe?
Prima a me stesso, ai miei amici e poi a coloro che detengono il potere.
Che cosa occorrerebbe per costruire un mondo migliore?
Ricominciare dagli "ultimi", ed attuare con tutti i limiti dell'uomo il Comandante Nuovo di Gesù.
Oggi è più o meno difficile costruire la pace? Perché?
Non è facile! La società in cui viviamo è pervasa da indifferenza, egoismo - L'uomo si è creato troppi "vitelli d'oro".
Che cosa significa per lei il dialogo tra i popoli la pace è fraternità la pace è fraternità, la pace è solidarietà?
La pace è fraternità e solidarietà.
Se lei potesse essere uno degli artefici della pace quale cosa farebbe per prima? E quale per ultima?
Cercherei di stringere una concreta amicizia con tutti i popoli (vedi la Pira).
Potrebbe raccontarmi il più significativo episodio di amicizia, o dialogo, o amore, o fraternità vissuto in prima persona?
Un giovane drogato che dopo quattro anni di eroina mi ha detto: "Grazie! Ho smesso per sempre!
Che cosa regalerebbe della sua vita per contribuire a vivere sempre in pace?
Tutto me stesso.
Intervista rilasciata da
MASSIMO GHIRIBELLI
Responsabile del Centro
MISSIONARIO MEDICINALI
(25 marzo '88)
1.PACE, CHE COSA SIGNIFICA QUESTA PAROLA PER LEI?
In questo momento della storia e della civiltà la pace rappresenta il valore primario e fondamentale. Pace è capacità di vivere rapporti veramente umani, tra i singoli come tra i popoli. Per me, in quanto credente, la pace è il più importante fra i beni messianici; in altre parole è realizzare un modo di esistenza secondo il progetto di Dio.
L'Associazione Italiana Maestri Cattolici, della cui sezione di Firenze sono presidente, ha organizzato per la prima settimana di maggio un convegno nazionale proprio sul tema della pace, affrontato, ovviamente, dall'angolatura che le è congeniale in quanto associazione di maestri: "La scuola come ambiente di pace ".
Il convegno testimonia la rilevanza tutta attuale di questo tema specie per chi si occupa di educazione.
2. QUALI SONO LE DIFFERENZE FRA VIVERE IN PACE E VIVERE IN GUERRA?
Vivere in pace, per me, significa consentire e collaborare a costruire un’esistenza di qualità, ai singoli e ai popoli, e vivere in guerra invece è immettersi in una logica e in una realtà autodistruttiva.
3. SE DOVESSE SCRIVERE UNA LETTERA PER PORTARE AVANTI QUESTO OBIETTIVO A CHI LA INDIRIZZEREBBE?
Istintivamente verrebbe fatto di pensare a destinatari "importanti" a coloro che per il ruolo che ricoprono reggono le fila della politica mondiale, penso a Regan, a Gorbaciov....Ma a pensarci questa lettera andrebbe mandata a ogni uomo, ad ogni persona perché ognuno di noi, anche se in varia misura, può essere artefice di pace. La pace si costruisce giorno dopo giorno, nelle grandi ma anche nelle piccole occasioni, nella ferialità delle nostre giornate e nella normalità dei rapporti interpersonali, per questo destinatario della lettera dovrebbe essere ogni "abitante della terra".
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